Il Presidente Nayib Bukele promuove un modello autoritario per combattere la violenza in El Salvador, ma le sue politiche sollevano gravi preoccupazioni sui diritti umani. Tra arresti di massa, e leggi contro la libertà di stampa, la democrazia è in pericolo.
A cura di Gaia Ciceri
Politiche autoritarie e sicurezza
Il Presidente di El Salvador, Nayib Bukele, durante una visita in Costa Rica l’11 novembre 2024, ha suggerito al Presidente costaricense Rodrigo Chaves di adottare un approccio autoritario simile al suo per contrastare l’aumento della violenza nel Paese. Bukele ha vantato i risultati del suo governo, affermando che El Salvador è diventato “il paese più sicuro dell’emisfero occidentale”[1].
Le misure adottate da Bukele, tuttavia, includono arresti di massa, progressiva militarizzazione della sicurezza pubblica e un rafforzamento radicale del sistema carcerario. Questi interventi hanno garantito al Presidente un ampio sostegno popolare: secondo un sondaggio del 2024, oltre il 91% dei salvadoregni approvava il suo operato. Questo consenso si è riflesso nella sua schiacciante rielezione il 4 febbraio 2024 con l’84,65% dei voti, diventando il primo presidente salvadoregno a essere rieletto dal 1944[2].
Dietro a questi numeri, però, emergono ombre inquietanti. Le carceri salvadoregne, già sovraffollate, sono diventate simbolo della repressione governativa: condizioni insalubri, accesso limitato a cibo e cure mediche e casi documentati di torture sistematiche sono la norma[3]. Le donne, spesso incarcerate per gravidanze indesiderate in un paese dove l’aborto è vietato, subiscono gravi violazioni[4]. Inoltre, la mancanza di programmi di riabilitazione e reinserimento perpetua un ciclo di violenza e marginalizzazione, specialmente tra le giovani donne coinvolte nelle gang[5].
Parallelamente, il governo ha approvato leggi sulla cybersicurezza[6] e la protezione dei dati[7] che, secondo Human Rights Watch, mettono in pericolo la libertà di espressione[8]. La legge sulla protezione dei dati[9] introduce il “diritto all’oblio”, che potrebbe essere sfruttato per censurare critiche al governo e limitare l’accesso a informazioni di pubblico interesse. Anche l’Organizzazione degli Stati Americani ha espresso preoccupazione, evidenziando come tali normative possano soffocare ulteriormente la libertà di stampa[10].
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Violazioni dei diritti umani e repressione
Le politiche di Nayib Bukele sono oggetto di forti critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch, che denunciano gravi violazioni. Dal 2022, si registrano oltre 300 morti sotto custodia statale e 30.000 arresti senza un vero e proprio ordine giudiziale. Questi dati mettono in evidenza la deriva autoritaria del governo salvadoregno, che giustifica tali misure come parte di una guerra necessaria contro la criminalità organizzata.
Bukele ha attirato l’attenzione anche di altri paesi come la Costa Rica, tradizionalmente considerata uno dei paesi più stabili e sicuri del Centro America, ma oggi colpita da un’escalation di violenza legata al narcotraffico. Il Presidente Rodrigo Chaves ha mostrato interesse per il modello di Bukele, attirando ulteriori critiche da parte delle organizzazioni internazionali[11].
Le giustificazioni del Presidente salvadoregno si basano su dati che mostrano una drastica diminuzione degli omicidi e una percezione diffusa di maggiore sicurezza tra i cittadini. Tuttavia, la militarizzazione della sicurezza pubblica, gli arresti di massa e le condizioni disumane nelle carceri hanno portato a gravi violazioni delle libertà fondamentali[12], attirando diverse critiche da parte della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH)[13].
Sebbene Bukele presenti il suo modello come un successo, alcune indagini giornalistiche suggeriscono che la riduzione degli omicidi sia stata in parte legata a negoziati segreti tra il suo governo e le bande criminali. La successiva interruzione di tali accordi, in realtà, avrebbe poi innescato una nuova ondata di violenza e ulteriori violazioni dei diritti umani. Nonostante ciò, Bukele continua a difendere le sue politiche ritenendole una soluzione necessaria per garantire la sicurezza del paese, a costo di sacrificare diritti fondamentali e libertà civili.
Gli Stati Uniti e il futuro del paese
Le relazioni tra El Salvador e Stati Uniti sono tese, ma una nuova collaborazione sul reinserimento dei membri delle bande potrebbe contribuire a ricostruire la fiducia tra i due Paesi[14]. Gli Stati Uniti, infatti, potrebbero supportare programmi di reintegrazione a condizione che il governo salvadoregno garantisca trasparenza nell’implementazione, il rispetto dei diritti umani e la supervisione internazionale per prevenire abusi. Tuttavia, le sanzioni imposte da Washington contro alcuni funzionari salvadoregni, accusati di corruzione e violazioni dei diritti umani, rappresentano un ostacolo significativo al dialogo[15].
Una revisione mirata di tali sanzioni, vincolata a progressi concreti sul rispetto delle libertà fondamentali, potrebbe aprire la strada a un approccio più costruttivo tra i due Paesi. Ciò includerebbe non solo la ripresa del dialogo bilaterale, ma anche la pianificazione di un piano economico a lungo termine per El Salvador, che tenga conto delle necessità di sviluppo del Paese senza trascurare i diritti fondamentali della popolazione.
La posizione ambigua del governo statunitense ha influito sulla percezione interna ed esterna del regime di Bukele. Il supporto economico e tecnico offerto, ad esempio attraverso programmi di reintegrazione, potrebbe essere interpretato come una tacita approvazione delle sue politiche autoritarie. Questa ambiguità solleva interrogativi sulla coerenza degli Stati Uniti rispetto ai principi all’Inter-American Democratic Charter, che difende la democrazia rappresentativa. Inoltre, rischia di creare un precedente per altri leader latinoamericani desiderosi di consolidare il loro potere nonostante le critiche internazionali.
In conclusione, le politiche di Nayib Bukele, pur migliorando la sicurezza, hanno avuto un costo elevato in termini di diritti umani, libertà civili e democrazia. La comunità internazionale, e in particolare gli Stati Uniti, hanno un ruolo cruciale nel determinare se El Salvador seguirà un percorso verso un reale rispetto dei diritti fondamentali o se si consoliderà come uno stato autoritario.
Note
[1] Telemundo, 13 gennaio 2025, Nayib Bukele asegura que El Salvador es el país más seguro del hemisferio. https://www.telemundo.com/shows/la-mesa-caliente/nayib-bukele-asegura-que-el-salvador-es-el-pais-mas-seguro-del-hemisfe-rcna186153
[2] Idea. (febbraio 2024). El Salvador Democracy Tracker Report. https://www.idea.int/democracytracker/report/el-salvador/february-2024
[3] Crisis Group. (15 dicembre 2022). Latin America Likes Bukele’s War on Gangs. That’s a Problem. https://www.crisisgroup.org/latin-america-caribbean/central-america/el-salvador/latin-america-likes-bukeles-war-gangs-thats
[4] Wilson Center. (13 dicembre 2024). The Uphill Battle for Argentina’s Feminists. https://www.wilsoncenter.org/blog-post/uphill-battle-argentinas-feminists
[5] Crisis Group. (29 luglio 2022). Women in El Salvador’s Gang War. https://facesofconflict.crisisgroup.org/women-in-el-salvadors-gang-war/
[6] Asemblea Legislativa de El Salvador. (11 novembre 2024). Dictamen No. 6178AAB-C1F9-48B6-959A-423073AE3DBD. https://www.asamblea.gob.sv/sites/default/files/documents/dictamenes/06178AAB-C1F9-48B6-959A-423073AE3DBD.pdf
[7] Asemblea Legislativa de El Salvador. (11 novembre 2024). Dictamen No. 735C8568-ED94-4125-99CB-2474D2507CED. https://www.asamblea.gob.sv/sites/default/files/documents/dictamenes/735C8568-ED94-4125-99CB-2474D2507CED.pdf
[8] Human Rights Watch. (12 dicembre 2024). El Salvador: New Laws Threaten Free Expression, Privacy. https://www.hrw.org/news/2024/12/12/el-salvador-new-laws-threaten-free-expression-privacy
[9] United Nations. (2023). Report of the Secretary-General (A/RES/77/1). https://documents.un.org/doc/undoc/gen/g23/215/42/pdf/g2321542.pdf
[10] Civilis Derechos Humanos. (15 marzo 2017). Estándares para una internet libre, abierta e incluyente. https://www.civilisac.org/civilis/wp-content/uploads/Est%C3%A1ndares-para-una-internet-libre-abierta-e-incluyente.pdf
[11] T13. (12 novembre 2024). Bukele aconseja a Costa Rica sobre lucha contra el crimen. https://www.t13.cl/noticia/mundo/bukele-aconseja-costa-rica-sobre-lucha-contra-crimen-12-11-2024
[12] Amnesty International. (6 febbraio 2024). El Salvador: Human Rights Crisis in Bukele’s Second Term. https://www.amnesty.org/en/latest/news/2024/02/el-salvador-human-rights-crisis-bukeles-second-term/
[13] Wilson Center. (16 febbraio 2024). Democracy Dismantled in El Salvador: US Faces Hard Choices. https://www.wilsoncenter.org/blog-post/democracy-dismantled-el-salvador-us-faces-hard-choices
[14] Crisis Group. (5 ottobre 2022). Remedy El Salvador’s Prison Fever. https://www.crisisgroup.org/latin-america-caribbean/central-america/el-salvador/96-remedy-el-salvadors-prison-fever
[15] Wilson Center. (17 settembre 2024). Negative Outlook for National Guard Reform. https://www.wilsoncenter.org/article/negative-outlook-national-guard-reform
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