Lukashenka e il conflitto in Ucraina. Il vecchio generale sovietico è una pedina di Putin o un attore autonomo?


Aljaksandr Lukashenka è noto per il suo regime autoritario, il cui potere, spalmato sull’arco di un trentennio[1], supera per longevità quello del suo vicino, Vladimir Putin; meno noto però è il coinvolgimento dell’autocrate bielorusso nelle complesse e sanguinose vicende della guerra in Ucraina.


a cura di Lorenzo Paolo Riviezzo, direttore di Άτλας_Geopol

La stessa comunità internazionale si interroga sul vero ruolo di Minsk nel conflitto; secondo una certa stampa, Minsk è a tutti gli effetti parte di questo conflitto e partner nelle devastazioni portate da Mosca in Ucraina.
Ma stanno davvero così le cose, in questa visione del mondo della realtà in bianco e nero? Oppure come in ogni cosa, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un caleidoscopio multicolore, che necessita di una riflessione approfondita?
Con il seguente articolo si cercherà di sciogliere questo nodo gordiano.

Parte I

Il nome di Lukashenka nell’uditorio occidentale rievoca poco più di un satrapo di Mosca, una marionetta che con il capo chino esegue gli ordini dello “zar”[2], questa almeno è l’opinione di molti[3].
Ricordiamo tutti le immagini del 24 febbraio 2022[4], la dichiarazione in diretta televisiva di Putin, in cui proclamava la sua “crociata” contro i nazisti ucraini; come le immagini satellitari, catturate il 16 febbraio dello stesso anno, che mostravano la costruzione di pontoni sul Pryp’jat’ in territorio bielorusso da parte delle forze moscovite[5].
All’epoca, quando poi effettivamente le forze russe invasero il nord dell’Ucraina occupando Chernobyl, quest’atto sembrò chiarificatore della posizione di Lukashenka.
Le immagini satellitari hanno mostrato l’attraverso di truppe e mezzi dal territorio bielorusso, battaglioni che andarono poi ad assediare Kiev[6].
Sui canali russi si parlava di conquistare Kiev in poche ore, che l’Ucraina sarebbe capitolata nel giro di pochi giorni e che in poche settimane Mosca avrebbe ripreso il controllo di quei territori che le appartenevano.
Come sappiamo tutti non fu così.
Il 4 marzo 2022[7] Lukashenka negò fermamente qualsiasi partecipazione diretta all’invasione dell’Ucraina portata avanti da Putin, ribadendo che le truppe russe avevano attraversato il territorio di Minsk perché impegnate in esercitazioni.
Gli ucraini puntarono il dito contro Lukashenka fin dalle prime ore, accusando il vecchio generale di essere parte attiva nel conflitto; Kiev affermò il 27 febbraio di aver respinto un grande attacco russo proveniente da nord[8].
Secondo queste dichiarazioni l’attacco russo sfruttava il territorio bielorusso come base operativa, e l’obbiettivo russo era di prendere d’assalto la capitale ucraina.
L’attacco fallì, non solo per la resistenza ucraina, ma anche grazie ad una azione nell’ombra di alcune forze eversive bielorusse note come Bypol[9] : dissidenti, lavoratori ferroviari, hacker, forze di sicurezza, che sabotarono le linee di rifornimento moscovite.
A questo punto si può già iniziare a formulare qualche ipotesi sul comportamento di Lukashenka.
È indubbio il controllo capillare che il dittatore bielorusso ha della sua nazione, il 23 maggio del 2021 ebbe il potere di far dirottare il volo Ryanair 4978 partito da Atene e diretto a Vilnius, che trasportava il dissidente bielorusso Raman Dzmitryjevič Pratasevič[10]. Lukashenka, in quei primi convulsi giorni di invasione dell’Ucraina era ben conscio dei gruppi che non avrebbero tollerato la presenza di soldati russi sul proprio territorio, ma non agì per fermarli.
Il media di opposizione bielorusso Charter 97 dichiarò in quei primi giorni che c’erano alcuni soldati di Minsk fra i morti al confine bielorusso-ucraino, citando anonime fonti bielorusse ed ucraine, mai chiarite[11].
Il 1 marzo 2022 ufficiali militari ucraini dissero che alcuni soldati bielorussi erano stati avvistati nell’oblast di Chernihiv[12]; tuttavia l’ufficio stampa del presidente ucraino non poté confermare questa dichiarazione[13].
Persino il consigliere del presidente Zelensky, Arestovych, il 6 marzo 2022 disse che l’esercito bielorusso non aveva preso parte all’invasione e che le notizie di un coinvolgimento di Minsk era state create ad arte da Mosca per trascinare la Bielorussia in guerra: “ Lesercito russo tiene attualmente in ostaggio il regime di Lukashenka e il popolo bielorusso[14].
Il 10 marzo il Segretario della sicurezza nazionale e del consiglio di difesa ucraino, Danilov, disse che “linvasione dalla Bielorussia era stata una pugnalata nella schiena[15].
L’intelligence della NATO indicò che jet russi partivano, in quei primi giorni, da alcune basi bielorusse ed in seguito entravano nello spazio aereo ucraino per effettuare i loro bombardamenti sul nord[16].
Lukashenka, ammise poi che le truppe russe avevano usato il suolo bielorusso per invadere l’Ucraina[17]; secondo molti, però, il vecchio dittatore fu costretto da Putin ad accettare il fatto compiuto, quasi minacciato[18].
Poche settimane prima dell’invasione, la Russia aveva inviato alcune delle proprie truppe per reprimere i moti in Kazakistan[19], dando mostra al mondo di estrema brutalità; questa dimostrazione deve sicuramente aver pesato sulle decisioni di Lukashenka, il quale, essendo circondato da nemici, si è visto costretto ad acconsentire alle richieste di Putin.

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Parte II

A quasi un anno dall’invasione, dopo le pessime prove delle forze militari russe nell’assedio di Kiev e nell’assalto di altre grandi città ucraine, sembra che Lukashenka abbia ripreso in mano la situazione; il 26 marzo 2023 Putin annunciò che la Russia avrebbe trasferito alcune armi nucleari tattiche sul suolo bielorusso[20]. Questa mossa, che di nuovo ha visto la stampa occidentale dipingere Lukashenka come un vassallo di Putin, in realtà è stata una prova di forza riuscita a favore di Minsk.
Il dittatore bielorusso infatti si è fatto trasferire il totale controllo sulle testate nucleari, diventando a tutti gli effetti una potenza nucleare.
La crescente forza diplomatica di Lukashenka, anche e soprattutto nei confronti del proprio ingombrante vicino, si è concretizzata durante il viaggio del dittatore a Pechino, nel 2023, durante il Belarus-China Summit, durante il quale le due nazioni hanno deciso di creare una free trade zone in Bielorussia[21].
Nello stesso mese Lukashenka insieme a Xi hanno chiesto a gran voce e il prima possibile un accordo di pace[22]  
Sedetevi ad un tavolo e ponete fine a questo massacro[23], così si è espresso Lukashenka, pubblicamente, durante una trasmissione televisiva, non suscitando, però, in alcun modo, né l’interessa occidentale verso questa presa di posizione di Minsk, né soprattutto dell’opinione pubblica ucraina, che continua a vedere il presidente bielorusso come parte attiva nel conflitto.
Ma Lukashenka non è nuovo a questa dichiarazioni, che condannano e in un certo senso sferzano questa guerra ideologica di Putin: il 29 ottobre del 2023 aveva chiesto a Putin di “sedersi ad un tavolo negoziale ed arrivare ad un accordo[24], la proposta fu ovviamente ignorata e passata sotto silenzio, ma ingenerò un’ondata di indignazione nei nazionalisti russi.
Questa è una guerra fratricida, che né il popolo russo, né quello ucraino, né quello bielorusso vogliono[25].
Lukashenka ha preso quasi sempre le distanze da questo conflitto, certo equiparando aggressore ed aggredito, ma d’altronde nella sua posizione non poteva fare altro, però mandando continue ed impercettibili stoccate a Putin, “Far entrare la Bielorussia nel conflitto? Cosa porterà? a niente di buono per nessuno[26], disse il presidente bielorusso il 17 agosto 2023, pochi mesi dopo la famosa Marcia della Giustizia di Prigozhin. Lukashenka ha più volte detto in pubblico che le relazione con Putin sono di amore ed odio[27]; ancora, il presidente bielorusso ha più volte negato che dietro l’attacco a Crocus ci fossero gli ucraini[28], suscitando a quanto pare le ire del Cremlino.
A questo si aggiunge che Lukashenka non abbia mai speso una parola di biasimo per i battaglioni bielorussi che combattono al fianco di Kiev, sicuramente anche per convenienza, essendosi liberato di “fastidiosi” oppositori.

Parte III

Traendo le somme si può dire che la posizione e il coinvolgimento di Lukashenka nel conflitto in Ucraina, non siano univoci e così chiari come la stampa occidentale riporta. “Lunico errore che abbiamo fatto (Russia e Bielorussia) è stato quello di non aver risolto la questione nel 2014-2015, quando lUcraina non aveva un esercito[29], certo dichiarazioni di questo tipo sembrano dare ragione alla vulgata occidentale.
Ucraini, Russi ed Americani non dovrebbero in alcun modo tentare di attaccare la Bielorussia perché questo porterebbe ad una Terza Guerra Mondiale”,[30] mentre frasi del genere mostrano un Lukashenka che non immaginiamo, che nemmeno troppo implicitamente equipara come nemici del popolo bielorusso, americani e russi.
In conclusione, secondo il mio modo di vedere, Lukashenka si è dimostrato uno dei politici più abili degli ultimi decenni. Egli è riuscito però a districarsi nella ragnatela di Putin, riuscendo, in un certo senso a fare “il bene” del proprio popolo, pur essendo lui  secondo gli standard occidentali un male necessario.
Anche sotto la forte pressione del Cremlino è riuscito a camminare sul filo del rasoio, tenendosi lontano dal pantano in Ucraina, preservando il proprio potere, anzi accrescendolo, mostrandosi al mondo come una sorta di conciliatore, che condanna e mette sullo stesso piano ucraini e russi.
È riuscito a tirare fuori dall’empasse dell’affaire Wagner Putin, guadagnando notevole prestigio, è riuscito a farsi consegnare delle testate nucleari, con il pretesto di difendersi dalle “mire” espansionistiche polacche, forse in parte vere, ma in realtà, molto probabilmente, per avere una polizza nei confronti dei propri vicini russi.
Alla luce di queste analisi si può dire che Lukashenka non sia parte attiva di questo conflitto, un conflitto che anzi è stato spesso e volentieri condannato.


Note

[1]Steven M. Eke, Taras Kuzio, Sultanism in Eastern Europe: The Socio-Political Roots of Authoritarian Populism in Belarus, Europe-Asia Studies, Vol. 52, No. 3 (May, 2000), pp. 523-547.
[2]https://www.ft.com/content/ac912b30-379c-4a9c-9cce-6260b9d08038.
[3]https://www.tortoisemedia.com/audio/lukashenko-putins-puppet/.
[4]https://web.archive.org/web/20220224033732/https://meduza.io/en/news/2022/02/24/putin-announces-start-of-military-operation-in-eastern-ukraine. [5]https://www.forbes.com/sites/sebastienroblin/2022/02/16/russian-troops-just-built-a-pontoon-bridge-near-chernobyl/.
[6]https://euroweeklynews.com/2022/02/25/obolon-district-in-kyiv/.
[7]https://euroweeklynews.com/2022/02/25/obolon-district-in-kyiv/.
[8]https://www.theglobeandmail.com/world/article-russia-launches-attacks-on-ukrainian-cities-as-putin-declares-military/. https://www.washingtonpost.com/world/2022/04/23/ukraine-belarus-railway-saboteurs-russia/.
[10]https://www.flightglobal.com/safety/political-leaders-outraged-as-belarus-forces-ryanair-737-diversion-to-minsk/143868.article.
[11]https://charter97.org/ru/news/2022/2/28/456816/.
[12]https://www.pravda.com.ua/news/2022/03/1/7327083/.
[13]https://www.rp.pl/konflikty-zbrojne/art35781811-kancelaria-zelenskiego-nie-potwierdza-wkroczenia-armii-bialorusi-na-ukraine. [14]https://www.svaboda.org/a/31738791.html.
[15]https://gazeta.ua/ru/articles/politics/_ukraina-gotovilas-k-vojne-no-byla-neozhidannost-danilov/1075025.
[16]https://edition.cnn.com/2022/03/10/politics/nato-surveillance-flight-russia-belarus/index.html.
[17]https://kyivindependent.com/lukashenko-admits-russian-troops-invaded-ukraine-through-belarus/.
[18]https://www.osw.waw.pl/en/publikacje/osw-commentary/2023-02-10/reluctant-co-aggressor-minsks-complicity-war-against-ukraine.
[19]https://www.kt.kz/eng/society/chronology_of_the_january_tragedy_in_kazakhstan_1377927776.html  
[20]https://www.bbc.com/news/world-europe-65077687. [21]https://www.reuters.com/world/china-work-with-belarus-promote-bilateral-relations-state-media-2023-03-01/.
[22] Ibidem.
[23]https://www.politico.eu/article/belarus-aleksandr-lukashenko-russia-vladimir-putin-ukraine-war-peace-scuffle/.
[24]https://www.reuters.com/world/europe/belarus-lukashenko-says-ukraine-russia-war-stalemate-urges-talks-2023-10-29/.
[25]https://www.lbc.co.uk/news/lukashenko-urges-russia-ukraine-end-war/. [26]https://www.rferl.org/a/lukashenka-putin-belaurs-ukraine-war/32552805.html [27]https://www.politico.eu/article/belarus-alexander-lukashenko-mistake-not-invade-ukraine-russia-2014-vladimir-putin/.
[28]https://edition.cnn.com/2024/03/26/europe/lukashenko-putin-moscow-concert-hall-attack-intl/index.html.
[29] Vedi nota 27.
[30]https://t.me/liveukraine_media/24515.


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