La riunione informale con i capi di governo di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, la presidente della Commissione Ue e il segretario generale NATO riuniti a Parigi per colloqui di emergenza, hanno chiesto una maggiore spesa per potenziare le capacità di difesa del continente, ma sono rimasti divisi sull’idea di inviare forze di peacekeeping in Ucraina per sostenere una pace giusta.
L’incontro di Parigi, durato 4h, è stato convocato dal presidente francese Emmanuel Macron dopo che il leader statunitense Donald Trump ha organizzato colloqui di pace bilaterali con la Russia previsti in Arabia Saudita ed escludendo gli alleati europei e l’Ucraina dai negoziati per porre fine alla guerra.
Le mosse statunitensi hanno tagliato fuori i funzionari europei che sono rimasti sbalorditi e spiazzati dalle mosse di Trump nei confronti di Ucraina, Russia e difesa europea negli ultimi giorni, e ora devono confrontarsi con la realtà di un futuro che vedrà un rapporto forse diverso tra gli attori delle due sponde dell’Atlantico.
La decisione degli Stati Uniti di agire da soli con la Russia ha fatto sì che le nazioni europee si rendessero conto che dovranno fare di più per garantire la sicurezza dell’Ucraina.
Il primo ministro britannico Keir Starmer, che prima dell’incontro aveva dichiarato di essere disposto a inviare truppe di peacekeeping in Ucraina ha affermato che deve esserci un impegno di sicurezza degli Stati Uniti affinché i paesi europei mettano gli stivali sul terreno. Ha affermato che è troppo presto per dire quante truppe britanniche sarebbe disposto a schierare. Una forza di mantenimento della pace non solo aumenterebbe il rischio di uno scontro diretto con la Russia, che ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel 2022, ma metterebbe anche a dura prova gli eserciti europei, i cui arsenali sono stati esauriti rifornendo l’Ucraina e con decenni di relativa pace. Il summit di fatto dimostra l’impotenza dell’Europa, ancora una volta debole e impotente rispetto allo sprint di Stati Uniti e Russia che su una cosa concordano: l’Europa così com’è non è un soggetto politico.
Spese europee
La spinta di Starmer per l’invio di forze di pace sembrò tracciare una linea di demarcazione tra i partecipanti a Parigi. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che non ci sarebbe stato alcun accordo di pace senza il consenso dell’Ucraina, ma ha affermato che parlare di una missione di mantenimento della pace tedesca in Ucraina era “altamente inappropriato” senza alcun accordo di pace in mano. Invece, ha affermato che le nazioni europee che spendono oltre il 2% del loro prodotto interno lordo per la difesa non dovrebbero essere bloccate dalle regole di bilancio dell’Unione Europea.
Si era parlato dell’invio di oltre 200 mila uomini, proposta avanzata dal presidente ucraino Zelensky che però è stata giudicata irrealistica giorni fa dallo stesso Macron, secondo fonti americane citate dal Washington Post la Francia e il Regno Unito sarebbero disponibili a inviare una forza di 25-30 mila uomini, dei quali 10 mila francesi e il resto britannici e di altri Paesi. In cambio gli Stati Uniti, che però spingono per una presenza anche di Paesi non europei (per esempio Cina e Brasile), offrirebbero intelligence ed eventuale copertura aerea. Ma molti altri Paesi frenano: Spagna, Polonia, e soprattutto Italia e Germania. «Soluzione inefficace», per la premier Giorgia Meloni, che sottolinea come le discussioni di Parigi non vadano interpretate come un «fronte anti-Trump».
In un tweet Ursula Von der Layer ha scritto: “Oggi a Parigi abbiamo ribadito che l’Ucraina merita la pace attraverso la forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L’Europa si fa carico della sua intera quota di assistenza militare all’Ucraina. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di un rafforzamento della difesa in Europa.”.
Foto copertina: Il summit europeo