La Russia sospende le forniture di gas verso la Moldavia. Chisinau protesta.


Il gigante energetico Gazprom ha dichiarato che dal 1° gennaio saranno sospese le esportazioni di gas dalla Russia verso la Moldavia. Il Primo Ministro Dorin Recean informa che la Moldavia è pronta a gestire qualsiasi situazione emerga in seguito alla decisione del Cremlino.


Mosca gioca la carta energetica. Gazprom sospenderà le esportazioni di gas verso la Moldavia dal 1° gennaio 2025 a causa di debiti non pagati da parte moldava. Lo fa sapere il colosso energetico controllato dal governo russo, che ha inviato una notifica a Chisinau spiegando che “Jsc Moldovagaz non adempie regolarmente ai propri obblighi di pagamento ai sensi del contratto attuale, il che costituisce una violazione sostanziale dei termini e delle condizioni”. La restrizione, fa sapere la società russa, resterà in vigore “fino a quando Gazprom non notificherà per iscritto disposizioni diverse a Moldovagaz”.
Secondo quanto riportato da Reuters, la sospensione delle forniture potrebbe essere il primo passo verso un’interruzione totale delle esportazioni di gas dalla Russia via Ucraina verso l’Europa, dove arriva in Slovacchia, Austria, Ungheria e Italia, una volta che l’accordo di transito con Kiev scadrà il 31 dicembre.
Gazprom ha quantificato che la Moldova deve quasi 709 milioni di dollari per le forniture di gas effettuate in passato, cifra contestata dal governo di Chisinau. La cessazione del gas interromperà le forniture alla centrale elettrica di Kuciurgan, la più grande del Paese, nella regione separatista filorussa della Transnistria. L’impianto è stato privatizzato nel 2004 dai funzionari della Transnistria e successivamente venduto a una società statale russa. La Moldova, che ha un governo centrale orientato verso l’Occidente e che si è ripetutamente lamentata dell’interferenza russa, non riconosce la privatizzazione.
All’inizio del mese, il parlamento moldavo aveva votato a favore dell’imposizione dello stato di emergenza nel settore energetico per il timore che la Russia potesse lasciare il Paese senza energia sufficiente quest’inverno. È stata inoltre istituita una commissione speciale per gestire i “rischi imminenti” legati alla fornitura di gas all’impianto di Kuciurgan.

Sulle pagina dell’agenzia russa TASS si legge che “la dirigenza di Gazprom ha raccomandato alla Moldavia di discutere con l’Ucraina la possibilità di mantenere il transito del gas, ma le autorità della repubblica hanno ottenuto un rifiuto a Kiev. Gli esperti moldavi hanno anche notato che Chisinau aveva violato gli obblighi contrattuali relativi alla liquidazione del debito del gas, quindi la holding russa del gas potrebbe recedere dal contratto in qualsiasi momento”. Fornendo poi la chiave di lettura di questa nuova contrapposizione energetica: “Le relazioni tra Moldavia e Russia hanno iniziato a deteriorarsi dopo che Maia Sandu ha vinto le elezioni presidenziali nel 2020 e il suo Partito d’azione e solidarietà è salito al potere nel 2021. Due anni fa, la Moldavia ha aderito alle sanzioni anti-russe e decine di diplomatici russi sono stati espulsi da Chisinau.”. 

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La risposta di Chisinau

In una nota apparsa sull’agenzia di stampa moldava Moldpress, il Primo Ministro Dorin Recean ha affermato che la Moldavia è pronta a gestire qualsiasi situazione emerga in seguito alla decisione del Cremlino. Secondo Recean questa decisione conferma ancora una volta l’intenzione del Cremlino di lasciare gli abitanti della regione della Transnistria senza luce e riscaldamento nel bel mezzo dell’inverno. ”La Russia usa l’energia come arma politica, trasformando in ostaggi la popolazione della regione della Transnistria, che controlla attraverso l’esercito schierato illegalmente”, riaffermando la dura condanna del governo di Chisinau nei confronti di queste “tattiche oppressive”.
Recean ha poi specificato che la Moldavia ha diversificato le fonti di approvvigionamento di gas naturale, al fine di ridurre la dipendenza da un unico fornitore sulla riva destra del Dniester. ”Il nostro Paese è pronto a gestire qualsiasi situazione in seguito alla decisione del Cremlino. Continueremo a garantire l’approvvigionamento di gas naturale da altre fonti e a proteggere i consumatori vulnerabili. Il governo analizzerà attentamente le opzioni legali, incluso il ricorso all’arbitrato internazionale, al fine di proteggere i nostri interessi nazionali e chiedere risarcimenti per i danni in seguito alle decisioni del Cremlino, che causano perdite economiche e colpiscono la sicurezza dei cittadini moldavi”.


Foto copertina: La Russia sospende le forniture di gas verso la Moldavia. Chisinau protesta.