La guerra per il Nagorno Karabakh, un libro di Emanuele Aliprandi


 “La guerra per il Nagorno Karabakh”(Mattioli 1885-Archivio Storia) a cura di Emanuele Aliprandi approfondisce la situazione nel Caucaso meridionale.


A cura di Giuliano Bifolchi*

L’attenzione della stampa italiana e, più in particolare, dell’editoria per la politica estera è spesso orientata ai temi di maggior attualità, più conosciuti dal grande pubblico. Raramente, salvo media e istituti specializzati di settore, ci si sofferma su argomenti di politica internazionale che non abbiano il privilegio di una prima pagina sui giornali.

È un difetto della politica e dell’informazione del nostro Paese che, a differenza di quanto accade in altre nazioni, presta poca attenzione alle dinamiche internazionali se non di strettissima attualità.

Ben venga, dunque, l’ultimo libro scritto da Emanuele Aliprandi dal titolo “La guerra per il Nagorno Karabakh. Armenia, Azerbaigian e un popolo alla ricerca della pace” (Mattioli 1885-Archivio Storia. Acquista qui) che approfondisce la situazione nel Caucaso meridionale, ovvero in un’area che, per tutta una serie di ragioni politiche, economiche ed energetiche, dovrebbe richiamare particolare attenzione anche e soprattutto in Italia.

Aliprandi, studioso della regione e già autore di ulteriori opere incentrate sul Caucaso, analizza in questo suo lavoro i vari aspetti che contraddistinguono una contesa durata oltre trent’anni e che ha avuto un suo epilogo nel settembre del 2023 allorché una nuova campagna militare dell’Azerbaigian ha di fatto annullato tre decenni di autodeterminazione della piccola repubblica armena dell’Artsakh (Nagorno Karabakh).

Nelle 186 pagine del volume, corredato da foto, il problema del Karabakh viene analizzato sotto il profilo storico e giuridico non senza un doveroso approfondimento delle implicazioni economiche ed energetiche che riguardano da vicino l’Italia e i suoi rapporti con gli attori in campo.

Dopo una breve analisi sul conflitto del 2020 (il terzo, dopo quello iniziale degli anni Novanta e la breve guerra dei cinque giorni del 2016), l’autore si sofferma sulla situazione della regione negli ultimi tre anni postbellici evidenziando le problematiche relativi ai territori rimasti sotto controllo armeno e quelli conquistati dall’Azerbaigian.

Una narrazione che accompagna il lettore attraverso i difficili negoziati di pace, le relazioni armeno-turche, il ruolo di Russia, Stati Uniti e Unione Europea in lotta fra loro per l’egemonia regionale; un filo rosso che mette in evidenza la complessità di un conflitto che ancorché limitato a un’area di poche migliaia di chilometri quadrati riserva implicazioni (e complicazioni) internazionali che hanno prodotto un progressivo peggioramento della situazione sino all’epilogo del 2023 segnato da dieci mesi di assedio azerbaigiano alla popolazione armena, dall’attacco finale dello scorso settembre e dall’esodo in massa di tutti gli abitanti armeni della regione.

Lungi dall’essere risolto, come si evince dall’opera di Aliprandi, il contenzioso armeno-azerbaigiano rimane tuttavia di stretta attualità e foriero di ulteriori sviluppi tra le mire del presidente Aliyev sul territorio dell’Armenia e lenti passi verso la pace.
Completano il volume una cronologia storica e la cronistoria dopo la guerra del 2020, pagine fondamentali per il lettore per comprendere quelle che sono state le dinamiche locali e, in previsione futura, metterle in relazione con le dinamiche regionali e internazionali geopolitiche.


*Articolo in media partnership con SpecialEurasia

Foto: copertina libro “La guerra per il Nagorno Karabakh. Armenia, Azerbaigian e un popolo alla ricerca della pace”