Con l’avvicinarsi delle elezioni generali del 20 dicembre nella RD Congo, i discorsi incendiari contro i “falsi congolesi” sono riemersi e stanno guadagnando terreno.
Con l’avvicinarsi delle elezioni generali (presidenziali, legislative, provinciali e parte delle elezioni municipali) previste per il 20 dicembre, nella RD Congo stanno guadagnando terreno le espressioni xenofobe, in particolare contro le popolazioni ruandesi. E ancora di più dalla ripresa del conflitto con i ribelli del Movimento 23 marzo (M23) alla fine del 2021, designati da Kinshasa come invasori stranieri teleguidati da Kigali.
Accusate di aver partecipato alla destabilizzazione della regione dopo la fine del genocidio dei tutsi in Ruanda nel 1994, le autorità ruandesi hanno sempre negato di aver fornito sostegno militare agli insorti dell’M23. Ma gli esperti delle Nazioni Unite hanno affermato di avere “prove dell’intervento diretto delle forze di difesa ruandesi nel territorio della RD Congo” in un rapporto del dicembre 2022.
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Il prossimo 20 dicembre quasi 44 milioni di congolesi saranno chiamati alle urne. Il clima è teso, tante le denunce per le campagne di denigrazione lanciate da diversi mesi da esponenti politici contro i “falsi congolesi” o gli “anti-valori”.
Fa discutere, ad esempio, la proposta di legge avanzata dal deputato Noël K. Tshiani Muadiamvita, ex candidato alle presidenziali del 2018, la cui proposta di legge prevede che le più alte cariche pubbliche siano accessibili solo ai congolesi di padre e madre congolesi. Tra questi ci sono le cariche di primo ministro, presidente del Senato, presidente dell’Assemblea nazionale e presidente della Repubblica. Secondo Noël K. Tshiani Muadiamvita, economista 65enne ed ex funzionario della Banca Mondiale, la legge serve a ridurre il rischio di “infiltrazioni” tra le più alte carica dello Stato. Infiltrazioni che hanno alimentato le guerre nella parte orientale della RDC.
Di parere opposto i sostenitori di Moïse Katumbi, che dichiarano che questa proposta di legge è rivolta al loro leader. Moïse Katumbi nato da padre greco, è uomo d’affari, presidente della squadra di calcio Mazembe ed ex governatore del Katanga, ed è considerato uno dei più seri rivali del presidente Tshisekedi alle elezioni presidenziali. La candidatura di Katumbi è stata convalidata dalla Corte Costituzionale il 20 settembre, e il leader del partito Ensemble pour la République punta deciso alla vittoria finale.
Foto copertina: RDC Congo: la questione “razziale” anima la campagna elettorale