Quante e di chi, un’analisi degli armamenti usati dalla Russia in Ucraina.
A cura di Lorenzo Cominotto
La Russia ha investito con l’obbiettivo di creare un esercito moderno e puramente russo, non più dipendente da rimasugli sovietici. Potremmo dire che il piano sia riuscito, se solo la Russia fosse un normale paese con obbiettivi puramente difensivi e di deterrenza. La sua eccessiva sicurezza e politica estera aggressiva la hanno spinta infatti a fare ancora una volta affidamento sull’acciaio sovietico.
Introduzione
Nel decennio precedente l’escalation della guerra in Ucraina nel 2022, la Federazione Russa ha ampiamente sponsorizzato la modernizzazione del suo esercito, sia in armamenti che in dottrina. Imparando dalle lezioni in Cecenia e Georgia, e nonostante avesse una quota di PIL significativamente inferiore da investire nell’esercito rispetto all’epoca sovietica, essa era desiderosa di creare una forza armata moderna e una deterrenza credibile.
La più importante di queste operazioni è stata la GPV-2020 iniziata nel 2010[1].
Nonostante tali ambiziosi e costosi piani, la dottrina russa ha più in comune con l’ex esercito sovietico che con il nuovo ordine socioeconomico del paese[2].
Pertanto, poiché poco nella dottrina è cambiato, siamo portati a chiederci quali cambiamenti siano invece avvenuti negli armamenti.
Questa analisi mostrerà i dati di Oryx (Oryxspioenkop[3]), un sito web olandese di intelligence open source (OSINT), il quale conta il numero di perdite di veicoli confermate (distrutti, danneggiati, abbandonati o catturati) nel corso della guerra in Ucraina sulla base di prove fotografiche.
È chiaro che questi numeri saranno una sottostima di quelli effettivi, poiché non tutte le perdite vengono riprese in video o foto. Essi possono tuttavia fornirci un’idea generale di quali categorie di veicoli stanno vedendo più combattimenti.
Va anche fatto notare che i numeri di produzione effettivi dei veicoli russi non sono sempre certificabili, soprattutto in tempo di guerra.
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La modernizzazione
Ad inizio secolo, le forze convenzionali russe non erano in grado di portare propriamente a termine importanti operazioni di difesa con successo. Pertanto, lo stato si affidava alla deterrenza nucleare.
Precedentemente alla guerra in Ucraina, a seguito di 15 anni di continui investimenti, le forze convenzionali russe divennero più commisurate agli obiettivi di difesa e sicurezza della nazione[4].
Il piano è stato osteggiato da diversi problemi interni come l’economia stagnante e dipendente dalle risorse, il calo della popolazione e la fuga di cervelli. La guerra in Ucraina, con l’inevitabile perdita di forze e le sanzioni, ha solo che esacerbato i problemi preesistenti.
Ciononostante, pure nel periodo post-sovietico in cui tali problemi erano ancora peggiori, la Federazione Russa è riuscita a sviluppare nuove generazioni di missili ipersonici, difese aeree e armi nucleari. Il paese ha perciò dimostrato non solo di essere capace di portare a conclusione i progetti sovietici, ma anche di saper creare generazioni successive di armamenti[5].
Nel corso di questa analisi sarà da tenere a mente che modernizzazione non significa solamente introdurre nuovi sistemi d’arma o idee, ma piuttosto modernizzare equipaggiamenti già esistenti e, in alcuni casi, introdurre in servizio progetti ideati decenni prima.
La decisione di modernizzare progetti già in servizio, piuttosto che portarne avanti di nuovi, è anche spinta dalle a dir poco ottimistiche date di entrata in servizio richieste dal Cremlino. Da un lato, ciò non richiede grandi cambiamenti nella capacità industriali, dall’altro, non risponde agli obbiettivi di lungo termine delle forze armate.
Il programma è stato sostenuto da un aumento delle spese per la difesa. Tutte i rami delle forze armate hanno beneficiato di aumenti di fondi, seppur alcune più di altre. Secondo l’International Institute for Strategic Studies «strategic and aerospace forces have profited the most from re-equipment, while the Navy has struggled, for example, to meet surface-ship ambitions. Procurement goals for the Ground Forces have also failed to be met in some key areas, such as heavy armour»[6].
Lo stesso istituto ha sottolineato anche come fosse difficile che l’obbiettivo di un arsenale composto al 70% da equipaggiamenti moderni venisse raggiunto entro la fine dell’anno (2020); ma ciononostante, il piano fosse da considerarsi più un successo che un fallimento[7].
Forze di terra
L’obbiettivo era creare un moderno esercito russo, basato su forze ben equipaggiate formate da personale professionista piuttosto che coscritto.
Nonostante questo, data la guerra prolungata, il Cremlino si è dovuto affidare alla mobilitazione di soldati di leva, ciò ha chiaramente avuto un impatto sulla consistenza dell’equipaggiamento delle forze terrestri.
Secondo quanto riportato da Oryx, la Russia ha sinora perso 3382[8] carri armati, la cui data di produzione varia tra gli anni 50 e i nostri giorni.
- 1390 di questi erano veicoli d’epoca sovietica (T-54; T-55; T-62 e varianti; T-64 e varianti; T-72 e v.; T-80 e v.)
- 1379 erano vecchi veicoli modernizzati o carri di nuova produzione basati su progetti sovietici (T-62M Obr. 2022 T-62MV Obr. 2022; T-72B Obr. 2022, T-72BA, B3, B3 Obr. 2014, 2016 e 2022; T-80BV Obr. 2022, T-80U, UK, UE-1, UM2, BVM, BVM Obr. 2022; T-90A, AK, S, M).
- 613 altri macchinari non erano propriamente identificabili, non verranno quindi conteggiati.
A parte il carro T-90 – il quale entrò in produzione nel 1992 ma venne interamente progettato in tempi sovietici basandosi sul precedente T-72 – nessun veicolo di progettazione russa, come il famoso T-14 Armata, ha mai visto il fronte ucraino sinora.
Di 2769 carri identificabili, il 50.20% era composto da obsoleti carri made in URSS e il 49.80% da veicoli veramente prodotti dalla Russia o comunque modernizzati da essa. Per quanto riguarda Armoured Fighting Vehicles (AFV) e Infantry Fighting Vehicles (IFV), Oryx conta rispettivamente 1578 e 4566 veicoli fuori combattimento[9].
- 3790 di questi erano lasciti sovietici (BRM-1(K); BRDM-2; BTR-80 and variants; MT-LB and v.; 2S1; BMM-80; BMP-1(P); BMP-2(K); BMP-2D; BMD-2).
- 1879 erano macchine modernizzate o nuove di fabbrica (BMPT Terminator; BRM-1K Obr. 2021; BRDM-2M/A; Vityaz DT-10PM and DT-30; GAZ-3344-20 “Aleut”; BMP-1AM; BMP-1 675-sb3KDZ; BMP-1AM 675-sb3KDZ; BMP-2M Berezhok, 2 675-sb3KDZ, 2M 675-sb3KDZ; BMP-3, 3 Obr.2020, 688A-sb6-2KP and 4S24 NKDZ; MT-LBM 6MB; BMD-4M; BTR-82A(M) and 82AT).
- 475 AFV e IFV sono etichettati come sconosciuti.
Di 5669 AFV e IFV riconoscibili, il 66.85% provenivano direttamente dai depositi sovietici, mentre il 33.15% erano nuovi o modernizzati.
Da notare come il BMD-4, progettato dalla Russia e prodotto da inizio secolo, derivi molti dei suoi componenti dagli antenati sovietici. Al contrario, il BMPT Terminator, seppur l’idea iniziale fosse sorta a seguito della guerra sovietica in Afghanistan, può essere considerato a tutti gli effetti un progetto russo. Ciononostante, quest’ultimo ha visto pochissima azione in Ucraina.
Per quanto riguarda l’artiglieria tradizionale, l’artiglieria semovente e i sistemi lanciarazzi, la situazione è ancor più sbilanciata in favore delle armi di produzione sovietica. La prima categoria vede solo armi prodotte dall’URSS, la seconda conta solo 61 armi russe su 388 riconoscibili (15.72%), mentre la terza vede 58 armi prodotte post-1991 su 413 (14.04%)[10].
Come evidenziato dai loro sistemi d’arma, le forze di terra russe fanno pesante affidamento sui depositi sovietici. Molti dei loro veicoli “moderni” sono infatti macchine modernizzate ma con decenni sulle spalle o veicoli di nuova produzione basati su progetti sovietici leggermente modificati.
Come detto, ciò è anche dovuto alla mobilitazione delle riserve di personale. È credibile che se, invece di una lunga guerra d’attrito, l’esercito russo avesse dovuto affrontare pericoli di sicurezza locali utilizzando le proprie forze professionali, la quota di armi moderne a sua disposizione sarebbe stata adeguata al compito.
Marina
La marina è probabilmente il ramo che più ha sofferto ritardi e sottofinanziamenti.
Molti dei progetti non riguardano grandi imbarcazioni di superficie; la classe di cacciatorpedinieri Lider ha visto rinvii e probabilmente sospensioni, mentre non ci sono notizie incoraggianti per quanto riguarda un sostituto per la terribilmente inaffidabile portaerei Admiral Kuznetsov, il che è una pessima notizia anche per le forze aeree imbarcate russe.
La progettazione della classe di sottomarini Yasen è proceduta, seppur piuttosto in ritardo sulla tabella di marcia.
Il principale focus della modernizzazione navale russa si è concentrato sul dispiegamento, su nuove e preesistenti imbarcazioni, di missili da crociera imbarcati come il 3M54-1 Kalibr (SS-N-30A Sagaris) e il 3M22 Tsirkon (SS-N-33), i quali hanno rappresentano un miglioramento non indifferente delle capacità russe[11].
Secondo Oryx, la Russia ha perduto (affondati o danneggiai): l’incrociatore lanciamissili sovietico Moskva classe Slava, 2 nuove corvette classi Karakurt e 1 sovietica classe Tarantul-III, il sottomarino russo classe Kilo Rostov-na-donu, 6 navi da sbarco Sovietiche (classi Tapir, Ropucha, e Omdarta) e 2 russe (le piccole classe Serna). Oltre che diverse piccole navi pre e post 1991[12].
In questo caso è più complicato analizzare le percentuali dati i bassi numeri di casi. Ma, come detto, la marina russa non ha varato molte nuove imbarcazioni, perciò, ogni perdita danneggia gravemente la situazione della flotta.
Possiamo comunque considerare l’utilizzo dei missili da crociera imbarcati, siccome questi sono stati un punto importante della modernizzazione.
Il nuovissimo missile Tsirkon ha visto il suo battesimo del fuoco il 7 febbraio di quest’anno[13]. Altri 2 sono stati utilizzati il 25 marzo[14], ma essi sono probabilmente stati lanciati dalla terraferma in Crimea[15], e fonti ucraine riportano come presumibilmente entrambi siano stati abbattuti nel tratto finale del volo, quando il missile è più vulnerabile[16].
Invece, la versione navale del missile Kalibr ha visto più azione nel corso di questa guerra. Tale arma è stata in sviluppo sin dagli anni 90, ma la versione imbarcata è entrata in servizio nel 2015[17]; la modernizzazione riguardava la sua installazione su un numero maggiore di vascelli.
Data la sua prestazione positiva in Ucraina, nel 2023 la Russia ha dichiarato che la classe di corvette russe Steregushchiy e l’incrociatore lanciamissili nucleare sovietico Admiral Nakhimov riceveranno modifiche al fine di essere armati con tale sistema. Inoltre, anche i sottomarini classe Lada di nuova produzione integreranno tale arma[18].
Possiamo quindi considerare la modernizzazione missilistica abbastanza riuscita, anche se lenta. Le armi di per se si sono dimostrate efficaci e un numero maggiore imbarcazioni le riceverà.
Riguardo alla modernizzazione navale in generale, il futuro dell’intero piano non era pensato per essere eccezionale fin dall’inizio. I giorni della grandiosa marina sovietica e le sue capacità nelle blue-water sembrano andati da tempo, e sembrerebbe che non ci sarà futuro neanche per le forze aeree imbarcate.
Nonostante diverse umiliazioni e perdite causate da un paese senza una vera e propria marina, le navi russe, equipaggiate con sistemi missilistici moderni e comprovati, possono ancora porre un serio pericolo a qualsiasi nemico, se ben comandate, addestrate e manutentate.
Possiamo quindi trarre conclusioni simili a quelle viste riguardo alle forze di terra: la marina russa è stata sottoposta a una modernizzazione che l’avrebbe mantenuta in grado di difendere la patria da serie minacce alla sicurezza, ma non di proiettare il proprio potere al di fuori delle acque territoriali.
Questa guerra ha anche mostrato come sottostimare un nemico può causare seri danni a una flotta la quale sarebbe dovuta essere senza pari nel Mar Nero e che è stata stata relegata a ruoli sempre meno importanti data la sua vulnerabilità alle moderne tattiche asimmetriche ucraine.
Forze aerospaziali
Le forze aerospaziali sono state uno dei principali beneficiari dei fondi per la modernizzazione ma, nonostante ciò, hanno in ogni caso dovuto assistere a ritardi in progetti essenziali.
A differenza della marina, però, esse hanno potuto contare su opzioni ad interim. Per esempio, mentre l’introduzione del caccia Su-57 Felon, uno dei principali obbiettivi della modernizzazione SAP 2020, è stata a mala pena raggiunta entro l’anno – e, ad oggi, solo circa 15-20 è probabile siano in servizio attivo, con uno danneggiato nel 2024 dall’Ucraina mentre a terra[19] – le forze aeree sono state in grado di ripiegare sul SU-35S Flanker M come un buon sostituto.
Similmente, il progetto PAK-DA per un nuovo bombardiere a lungo raggio è stato ritardato, l’aeronautica ha dovuto quindi ripiegare sul Tu-160 come tappabuchi. È infatti da notare come quest’ultimo e il Tu-95MS Bear H siano stati beneficiari di continui investimenti e modernizzazioni[20].
Oryx dichiara come la Russia abbia perso finora 128 aerei e 144 elicotteri[21].
Tra le perdite si contano:
- 109 aerei da combattimento, 57 dei quali modernizzati o prodotti in Russia (MiG-31BM, Su-30SM, Su-34, Su-34M, Su-35S and Su-57) e 49 velivoli sovietici (Su-25, Su-24M, Su-24MR, Su-27). 3 caccia non è stato possibile identificarli.
- 5 bombardieri strategici (Tu-22M3 and Tu-95MS), prodotti in tempi sovietici. È probabile che questi fossero parte delle versioni ad aver ricevuto kit di modernizzazione negli scorsi anni. Nonostante questo, Oryx li etichetta come velivoli d’era sovietica non modernizzati.
- 5 velivoli di controllo e comando (Il-22(M) and Beriev A-50), definiti da Oryx come aerei sovietici, ma è credibile che fossero parte della flotta modernizzata[22]. Un Il-22(M) è andato perduto per mano della Wagner durante il suo ammutinamento[23].
- 144 elicotteri (Mi-8, Mi-8MTPR-1, Mi-24P, Mi-24V/P/35M, Mi-35M, Mi-28, Ka-29, Ka-52), 7 varianti sono irriconoscibili, 5 elicotteri erano veicoli d’epoca sovietica mentre 132 erano elicotteri sviluppati e prodotti dalla Russia o prodotti da essa ma sviluppati in URSS.
Ogni velivolo perduto ha ovviamente un alto costo monetario e in capacità, sia che essi siano aerei nuovi o ereditati dall’URSS; in certi casi, la perdita di quest’ultimi è infatti anche più drammatica di quella di un aereo nuovo di fabbrica.
Nonostante l’importanza del danneggiamento di un Su-57 – l’aereo più moderno in servizio nella flotta russa – la perdita di velivoli sovietici come il Il-22, l’A-50 e il Tu-22M3 sono un grosso problema per il Cremlino. Questi aerei non sono solo essenziali per le capacità russe di early warning, radar detection, sorveglianza, controllo, coordinamento e attacco, sono anche disponibili di numeri molto limitati, rispettivamente: fino a 12[24] Il-22, 6[25] o 7[26] A-50 in condizioni di servizio (il suo successore, l’A-100, sembra ancora un po’ lontano dal venir messo in servizio in tempi brevi, infatti nuovi A-50 stanno venendo prodotti per colmare il vuoto[27]) e 57[28] Tu-22M3, dei quali sono 27[29] in condizioni operabili.
Se tutti i progetti dell’aeronautica fossero ora in stadi avanzati di sviluppo, le forze aerospaziali russe sarebbero tra le più avanzate al mondo. Ciò non significa che non lo siano, esse posseggono in grandi numeri caccia efficienti e abbastanza moderni, ma hanno mancanze critiche in velivoli meno appariscenti ma essenziali non solo in una guerra su più vasta scala, ma anche in Ucraina.
Conclusioni
Un elemento comune ad ogni paragrafo riguarda il come, grazie ai piani di modernizzazione, i rami dell’esercito di Mosca sarebbero potuti senza dubbio essere in grado di difendere il paese da molteplici minacce, ma, come questa guerra ha dimostrato, l’abilità di proiettare il proprio potere è stata messa in serio dubbio e i suoi arsenali di armi critiche hanno subito un severo passo indietro.
L’armata di Mosca, specialmente le sue forze terrestri, devono fare ancora affidamento su resti sovietici a causa delle mobilitazioni e delle alte perdite subite in Ucraina. Le forze corazzate sono tornate alla politica sovietica dei grandi numeri, mentre la marina ha dovuto vedersi relegata a ruoli minori e non ha molti grandi progetti in vista. Le forze aeree possono vantare buone capacità di combattimento, ma devono anch’esse dipendere da veicoli sovietici per ruoli essenziali come early warning, controllo radar e comando.
Non dovremmo inoltre dimenticare il considerevole danno causato alla deterrenza delle campagne di marketing del Cremlino. Se la guerra non avesse messo in evidenza il fatto che le capacità russe fossero state gonfiate dalla propaganda, il mondo avrebbe continuato a considerare l’esercito russo molto più capace di come ha performato in Ucraina e il suo reale numero di armi modernizzate sarebbe stato sufficiente per mantenere l’illusione.
Note
[1] Connolly, R., & Sendstad, C. (2018). Russian rearmament: An assessment of defense-industrial performance. Problems of Post-Communism, 65(3), 143-160. Cit. p. 143
[2] Pietkiewicz, M. (2018). The military doctrine of the Russian Federation. Polish Political Science Yearbook, 47(3), 505-520. Cit. pp. 508-509
[3] In: https://www.oryxspioenkop.com/
[4] McDermott, R., & Bartles, C. (2020). Russias Military Modernisation: An Assessment. The international Insitute for Strategic Studies, p. 179
[5] Kofman, M., Connolly, R., Emonds, J., Kendall-Taylor, A., & Bendett, S. (2022). Assessing Russian State Capacity to Develop and Deploy Advanced Military Technology. Transatlantic Security Program, Center for a New American Security (CNAS), p. 1
[6] McDermott & Bartles, op. cit.
[7] Ivi, p. 182
[8] https://www.oryxspioenkop.com/2022/02/attack-on-europe-documenting-equipment.html
[9] Ivi.
[10] Ivi.
[11] McDermott & Bartles, Ivi, p. 181
[12] https://www.oryxspioenkop.com/2022/02/attack-on-europe-documenting-equipment.html
[13] https://edition.cnn.com/2024/02/13/europe/ukraine-russia-zircon-hypersonic-missile-intl-hnk-ml/index.html
[14] https://www.lemonde.fr/en/international/article/2024/03/26/war-in-ukraine-russia-steps-up-strikes-on-kyiv-s-energy-infrastructure_6657030_4.html
[15] https://www.pravda.com.ua/eng/news/2024/03/29/7448835/
[16] https://www.telegraph.co.uk/news/2024/04/02/russia-war-hypersonic-ukraine-zircon-strikes-naval-missile/
[17] https://missilethreat.csis.org/missile/ss-n-30a/
[18] https://www.defensenews.com/naval/2023/03/10/russian-navy-to-upgrade-vessels-with-kalibr-cruise-missiles/
[19] Bronk, P., (2024). Damaged Su-57 Emphasises the Vulnerability of Russian Airbases Near Ukraine. RUSI.
[20] McDermott & Bartles, op. cit.
[21] https://www.oryxspioenkop.com/2022/03/list-of-aircraft-losses-during-2022.html
[22] https://theaviationist.com/2024/01/15/ukraine-shot-down-a-russian-a-50-radar-aircraft-and-an-il-22-airborne-command-post/
[23] Stepanenko, K., Hird, K., Bailey, R., Evans, A. & Clark, M. (2023). Russian Offensive Campaign Assessment. ISW Press.
[24]https://www.kyivpost.com/analysis/26748#:~:text=The%20Il%2D22M%20is%20part,in%20their%20war%20against%20Ukraine
[25] https://www.newsweek.com/russia-only-has-six-50-spy-planes-left-kyiv-1873164
[26] https://www.twz.com/air/russia-building-more-dated-a-50-radar-planes-is-desperate-but-may-be-necessary
[27] Ivi.
[28] https://www.reuters.com/world/europe/what-is-russian-bomber-plane-that-ukraine-says-it-shot-down-2024-04-19/
[29] https://kyivindependent.com/intelligence-chief-russia-has-27-operable-tu-22m3-bombers-left-after-latest-strikes/
Foto copertina: Armi russe Cars pass by destroyed Russian tanks in a recent battle against Ukrainians in the village of Dmytrivka, close to Kyiv, Ukraine, Monday, May 23, 2022. (AP Photo/Efrem Lukatsky)