Sabiha Gökçen: una pioniera dell’aviazione turca


La figura più emblematica nella storia dell’aeronautica militare turca è sicuramente Sabiha Gökçen. Adottata dal Presidente della Repubblica turca, Mustafa Kemal Ataturk, intraprese una straordinaria carriera in un campo dominato esclusivamente dagli uomini. Il suo coraggio e le sue abilità hanno permesso di abbattere ogni stereotipo di genere e, ancora oggi, il suo nome rimane legato al processo di modernizzazione della Turchia iniziato nel XX secolo.


A cura di Gabriele Avallone

Istruzione e influenza sotto Atatürk

Sabiha nacque a Bursa, una delle città più grandi dell’attuale Turchia. I suoi genitori erano morti prematuramente e visse così una prima parte della sua vita con i fratelli e le sorelle più grandi. Tutto cambiò radicalmente quando Mustafa Kemal venne nella città di Bursa in visita ufficiale nel 1925. Il presidente turco rimase impressionato da questa bambina che ebbe il coraggio di presentarsi davanti a lui per chiedere aiuti economici in modo da continuare la sua istruzione. Per questa ragione,  decise di portarla ad Ankara, la capitale della Repubblica di Turchia. Atatürk, che era un grande sostenitore dell’emancipazione femminile, incoraggiò la giovane Sabiha a continuare la sua istruzione nella capitale. Infatti, come riportato Yilmaz Ozdil, “lei frequentò la scuola elementare lì e, in seguito, il liceo presso l’American Academy for Girls a Uskudar.”[1]
Successivamente, grazie all’influenza del padre adottivo, la sua passione per le forze armate la convinse ad arruolarsi presso l’aeronautica militare nel 1935. Era giunto il momento di scrivere la storia dell’aviazione.

La carriera di Pilota e le imprese: alla conquista dei cieli

Un anno prima del suo arruolamento presso l’aeronautica, Mustafa Kemal le diede un cognome in virtù della legge approvata nel 1934. Da quel momento in poi, la Turchia e il resto del mondo l’avrebbero conosciuta come Sabiha Gökçen. La radice Gök del suo cognome “significa cielo in turco e Gökçen può essere tradotto come appartenete al cielo.”[2]
Nel 1935 Sabiha decise di frequentare la Scuola di Aviazione Civile e, l’anno seguente, entrò nell’Accademia dell’Aeronautica Militare presso la città di Eskisehir dove conseguì il brevetto di pilota da combattimento. La giovane ragazza turca ricevette il suo battesimo del fuoco durante la ribellione del Dersim, guidata da un curdo noto come Seyit Riza. Riza, come molti altri curdi della regione, non approvava la politica di assimilazione kemalista. Il loro insuccesso, però, era dovuto alla mancanza di unità dei curdi, poiché “solo poche tribù formavano il nocciolo duro della resistenza.”[3] Una volta domata questa rivolta, Sabiha ottenne anche una medaglia per il ruolo svolto in questa regione del paese e divenne la prima donna nel mondo ad aver utilizzato un aereo militare in un’operazione bellica. Nel 1938 abbandonò il servizio militare attivo per servire come addestratore capo presso la Scuola di Volo Türkksu e continuò a ricoprire tale ruolo fino al 1954.

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L’eredità di Sabiha: simbolo di emancipazione femminile

L’aviatrice turca era divenuta ormai un volto noto al di fuori della Turchia. L’eco delle sue gesta arrivò anche nell’Accademia della US Air Force che inserì il suo nome tra “i più grandi 20 aviatori della storia”.[4] Il suo ultimo volo avvenne alla veneranda età di 83 anni, insieme ad un copilota francese, su un jet Falcon 2000. Lasciò questo mondo all’età di 88 anni nel 2001 e venne seppellita nella città di Ankara. Poco dopo la sua morte, venne riconosciuta come modello di femminilità turca e, tuttora oggi,  “le ragazze turche crescono apprendendo la storia della sua vita.”[5]
Sabiha è vista come un’icona, un’ispirazione per migliaia di donne turche che sperano di realizzare i propri sogni seguendo gli esempi della figlia prediletta di Mustafa Kemal. La sua carriera militare e i risultati da lei conseguiti dovrebbero farci riflettere sulla vita di una donna straordinaria che, lottando contro un mondo all’apparenza fatto di soli uomini, riuscì a ritagliarsi il suo spazio entrando nell’olimpo dell’aeronautica militare internazionale. Per queste ragioni, “la sua eredità rappresenta un faro dell’emancipazione delle donne e un promemoria che anche gli obiettivi più audaci sono realizzabili con determinazione e passione.”[6] Due mesi prima della sua morte, la Turchia inaugurò l’apertura del secondo aeroporto di Istanbul l’8 gennaio 2001 e lo intitolò proprio a Sabiha Gökçen, come tributo alla sua grande eroina.


Note

[1] Y. Ozdil, “Mustafa Kemal”, Istanbul, Kırmızı Kedi Yayınevi, 2019, p. 255
[2] Sabiha Gokçen Kimdir?, Sabiha Gökçen Kimdir? (sabihagokcen.aero)
[3] H. L. Kieser, “Dersim Massacre, 1937-1938“, Mass Violence and Resistance, 27 luglio 2011, Dersim Massacre, 1937-1938 | Sciences Po Mass Violence and Resistance – Research Network
[4] Y. Ozdil, “Mustafa Kemal”, Istanbul, Kırmızı Kedi Yayınevi, 2019, p. 256
[5] J. Noronha, “Sabiha Gokçen (1913-2001)”, 2018, Sabiha Gökçen (1913-2001) (sps-aviation.com)
[6] Sabiha Gökçen – The World’s First Female Fighter Pilot, 2020, Sabiha Gökçen – The World’s First Female Fighter Pilot – aviation related posts, aviation pioneers and aviation accidents (aviationfile.com)


Foto copertina: Sabiha Gökçen