Negli ultimi giorni Kiev ha avuto un “assaggio” di cosa significherebbe uno stop al supporto fornito da Washington mentre la Federazione Russa non accenna a fermare le proprie azioni offensive.
La guerra di Kiev, la guerra di Biden
L’amministrazione Biden, sin dai primissimi giorni di guerra, ha offerto consistenti aiuti a Kiev, sia da un punto di vista militare che economico. Dal 2021 sono stati forniti all’Ucraina aiuti economici da 18,296,351,811$ (2021) sino a 6,586,960,294$ (2024), rendendo l’Ucraina il paese che ha ricevuto il maggior numero di aiuti statunitensi al mondo dall’inizio della guerra[1] mentre da un punto di vista militare la cifra ammonta a circa $31.7 bilioni[2].
Che fosse il “passaggio” offerto al presidente Zelens’kyj per fuggire dal paese (fermamente declinato) sino alle più concrete munizioni, mezzi, fondi e preziose informazioni di intelligence, gli Stati Uniti di Biden hanno effettivamente fornito all’Ucraina un supporto importante, senza il quale, probabilmente, i soli aiuti offerti dall’Unione Europea e i suoi stati membri non sarebbero bastati a rallentare ove non arrestare l’avanzata delle forze di Mosca. Certo, non tutto è sempre stato, per così dire, lineare e molte volte alcune linee rosse imposte da Mosca hanno messo in dubbio l’amministrazione americana sulle sempre più pressanti e impegnative richieste di Kiev. Alle munizioni, armi leggere, droni e radar contestualmente all’intelligence sono andati ad aggiungersi i sistemi di difesa antiaerea, i carri armati[3], i sistemi missilistici a medio e lungo raggio[4] e i caccia[5]. Di seguito una lista dettagliata, fornita dal dipartimento di stato USA:
Air Defense
Three Patriot air defense batteries and munitions;
12 National Advanced Surface-to-Air Missile Systems (NASAMS) and munitions;
HAWK air defense systems and munitions;
AIM-7, RIM-7, and AIM-9M missiles for air defense;
More than 3,000 Stinger anti-aircraft missiles;
Avenger air defense systems;
VAMPIRE counter-Unmanned Aerial Systems (c-UAS) and munitions;
c-UAS gun trucks and ammunition;
Mobile c-UAS laser-guided rocket systems;
Other c-UAS equipment;
Anti-aircraft guns and ammunition;
Air defense systems components;
Equipment to integrate Western launchers, missiles, and radars with Ukraine’s systems;
Equipment to support and sustain Ukraine’s existing air defense capabilities; and 21 air surveillance radars.
Fires
More than 40 High Mobility Artillery Rocket Systems (HIMARS) and ammunition;
Ground-Launched Small Diameter Bomb launchers and guided rockets;
More than 200 155mm Howitzers and more than 3,000,000 155mm artillery rounds;
More than 7,000 precision-guided 155mm artillery rounds;
More than 100,000 155mm rounds of Remote Anti-Armor Mine (RAAM) Systems;
72 105mm Howitzers and 1,000,000 105mm artillery rounds;
10,000 203mm artillery rounds;
More than 400,000 152mm artillery rounds;
Approximately 40,000 130mm artillery rounds;
40,000 122mm artillery rounds;
60,000 122mm GRAD rockets;
More than 300 mortar systems;
More than 700,000 mortar rounds;
More than 100 counter-artillery and counter-mortar radars; and
More than 50 multi-mission radars.
Ground Maneuver
31 Abrams tanks;
45 T-72B tanks;
More than 300 Bradley Infantry Fighting Vehicles;
Four Bradley Fire Support Team vehicles;
More than 400 Stryker Armored Personnel Carriers;
More than 900 M113 Armored Personnel Carriers;
More than 400 M1117 Armored Security Vehicles;
More than 1,000 Mine Resistant Ambush Protected (MRAP) Vehicles;
More than 5,000 High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicles (HMMWVs);
More than 200 light tactical vehicles;
300 armored medical treatment vehicles;
80 trucks and more than 200 trailers to transport heavy equipment;
More than 1,000 tactical vehicles to tow and haul equipment;
153 tactical vehicles to recover equipment;
10 command post vehicles;
30 ammunition support vehicles;
29 armored bridging systems;
20 logistics support vehicles and equipment;
239 fuel tankers and 105 fuel trailers;
58 water trailers;
Six armored utility trucks;
125mm, 120mm, and 105mm tank ammunition;
More than 1,800,000 rounds of 25mm ammunition; and
Mine clearing equipment.
Aircraft and Unmanned Aerial Systems
20 Mi-17 helicopters;
Switchblade Unmanned Aerial Systems (UAS);
Phoenix Ghost UAS;
CyberLux K8 UAS;
Higher-600 UAS;
Jump-20 UAS;
Hornet UAS
Puma UAS;
Scan Eagle UAS;
Penguin UAS;
Raven UAS;
Other UAS;
Two radars for UAS;
High-speed Anti-radiation missiles (HARMs);
Air-to-ground munitions;
Support equipment for F-16s;
More than 6,000 Zuni aircraft rockets;
More than 20,000 Hydra-70 aircraft rockets; and
Munitions for UAS.
Anti-armor and Small Arms
More than 10,000 Javelin anti-armor systems;
More than 120,000 other anti-armor systems and munitions;
More than 10,000 Tube-Launched, Optically-Tracked, Wire-Guided (TOW) missiles;
More than 50,000 grenade launchers and small arms;
More than 500,000,000 rounds of small arms ammunition and grenades;
Laser-guided rocket systems and munitions;
Rocket launchers and ammunition; and Anti-armor mines.
Maritime
Two Harpoon coastal defense systems and anti-ship missiles;
More than 100 coastal and riverine patrol boats;
Unmanned Coastal Defense Vessels; and
Port and harbor security equipment.
Other capabilities
M18A1 Claymore anti-personnel munitions;
C-4 explosives, demolition munitions, and demolition equipment for obstacle clearing; Obstacle emplacement equipment;
Counter air defense capability;
More than 100,000 sets of body armor and helmets;
Tactical secure communications systems and support equipment;
Four satellite communications (SATCOM) antennas;
SATCOM terminals and services;
Electronic warfare (EW) and counter-EW equipment;
Commercial satellite imagery services;
Night vision devices, surveillance and thermal imagery systems, optics, and rangefinders;
Equipment to protect critical national infrastructure;
Explosive ordnance disposal equipment and protective gear;
Chemical, Biological, Radiological, Nuclear protective equipment;
Medical supplies, including first aid kits, bandages, monitors, and other equipment;
Field equipment, cold weather gear, generators, and spare parts; and
Support for training, maintenance, and sustainment activities.[6]
Ognuno di questi tasselli è stato via via sbloccato dall’amministrazione Biden a seguito di numerose discussioni politiche, sia nazionali che internazionali. La ragione di questo risiede nel fatto che ognuno di questi passi verso Kiev e la sua difesa dalle forze del Cremlino ha inasprito e deteriorato i rapporti con Mosca, con risultante un livello di stress e tensione internazionale sempre maggiore. I pacchetti di aiuti dell’amministrazione Biden sono stati anche oggetto di importanti discussioni interne durante la campagna elettorale che infine ha visto vincitore il repubblicano Donald Trump, il quale non ha mai nascosto il suo scetticismo verso la gestione della questione Ucraina da parte dell’avversario Biden, il quale, poco prima dell’effettivo insediamento del Tycoon alla Casa Bianca aveva varato un ultimo consistente pacchetto di aiuti per Kiev, ora bloccato unitamente al supporto USA alla guerra.
Trump cambia registro
Uno dei capisaldi elettorali di Donald Trump nei riguardi di quella che sarebbe stata la sua futura agenda di politica estera è proprio quello di spingere per una conclusione della guerra in Ucraina. Probabilmente questo trova una motivazione nel fatto che l’amministrazione Trump vede nella regione dell’Indo-Pacifico e nella Cina le prossime importanti sfide e “chiudere” il teatro europeo e anche ricucire i rapporti con Mosca risulterebbero elementi funzionali per poter concentrare lo sguardo altrove, anche se raramente nell’immediato tutte quelle che sono le intenzioni che sono “nascoste tra le righe” risultano leggibili.
Tornando all’insediamento di Trump risulta molto difficile ad oggi dare per definitive le decisioni che la sua amministrazione sembra prendere però, ciò che è avvenuto nello Studio Ovale con il Presidente ucraino Zelens’kyj è sicuramente considerabile uno spartiacque, per Kiev, Mosca e altri attori più o meno coinvolti. Poche ore dopo il disastroso bilaterale di Washington gli Stati Uniti di Donald Trump hanno sospeso con effetto immediato gli aiuti militari ed economici per Kiev, compresa la condivisione delle informazioni delle preziosissime informazioni fornite dall’intelligence USA[7].
L’ultimo pacchetto di aiuti che l’amministrazione Biden aveva autorizzato era stato bloccato e l’effetto domino di questa importante e grave decisione ha attivato quasi contestualmente la risposta europea, sia per Kiev che per sé stessa ma mentre i, comunque, lenti ingranaggi della politica si attivano, insieme a piani di policy che mai come in questo caso dovranno prendere la più concreta e brutale delle forme materiali, la guerra sul campo continua e le brutte notizie per Kiev si accumulano.
Leggi anche:
Sul campo…
Negli ultimi giorni, prima dell’importante vertice tra le delegazioni di Kiev e Washington organizzato in Arabia Saudita (che conferma così il suo ruolo di principale mediatore di questa guerra in questo momento) la Federazione Russa cha continuato la sua lenta e apparentemente costante avanzata non solo nei territori dell’Ucraina occupata. Le forze russe, infatti, sembrerebbero aver intrapreso diverse azioni offensive all’interno del territorio russo occupato da Kiev della regione di Kursk. Un caposaldo tattico-diplomatico ucraino che proprio in queste ore rischia di cadere dopo mesi di occupazione e non poche risorse materiali e umane spese per mantenere le posizioni conquistate. Da diverso tempo le forze di Kiev vivono una condizione di estrema difficoltà causata dalla penuria di uomini e, a questo punto, anche di rifornimenti.
Ad aggravare la situazione forse ancor di più dello stop agli aiuti materiali ed economici per Kiev è stato il contestuale stop alla condivisione di informazioni di intelligence. Preziose informazioni che fornivano a Kiev gli strumenti necessari per leggere i movimenti delle truppe della Federazione Russa unitamente a tutta una serie di importanti fattori quali potevano essere il monitoraggio satellitare come il supporto alla riparazione o all’utilizzo di un particolare device sul campo. Tutto questo, sebbene alcuni paesi europei stiano cercando di sopperire, sta fornendo a Mosca una finestra di opportunità assolutamente rilevante e che sembra decisa a sfruttare sino in fondo mentre la diplomazia “alla Trump” continua verso una meta sempre più incerta. Da tenere in conto sono anche le parole di Elon Musk nei riguardi del sistema Starlink fornito a Kiev e che, come da lui stesso sottolineato in un post su X, può essere sospeso in qualsiasi momento[8], rendendo effettivamente cieco l’intero sistema difensivo ucraino. Questa affermazione, causa di un acceso dibattito con il Ministro degli Esteri Polacco è stata poi ritrattata dallo stesso Musk[9] ma il dubbio risulta oramai instillato.
Le ultimissime notizie provenienti dal vertice di Jeddah tra delegazioni di Ucraina e Stati Uniti sembrerebbero aver restituito respiro a Kiev, con la sospensione delle precedenti decisioni circa lo stop degli aiuti e della condivisione di intelligence. Ad oggi sembrerebbe che la delegazione ucraina e quella statunitense abbiano concordato la possibilità di un cessate il fuoco di 30 giorni con possibilità di proroga da parte delle due parti (Ucraina e Russia), e per citare le parole del Segretario di Stato USA, Rubio, la “palla” è passata alla Federazione Russa. La reazione di Mosca non tarderà a farsi attendere, nel mentre che la portavoce del Cremlino, Zakharova sembrerebbe aver aperto alla possibilità di ulteriori contatti con gli USA.
La situazione è quanto mai incerta e di difficile lettura, probabilmente anche per gli attori coinvolti ma qualche tassello in più per questo complesso puzzle probabilmente giungerà dai colloqui in Arabia Saudita e dallo sforzo diplomatico tutto.
Note
[1] ForeignAssistance.gov, U.S. Foreign Assistance By Country, data last updated on: 03/07/2025.
[2] United States Department of State, U.S. Security Cooperation with Ukraine Fact Sheet, Bureau of Political-Military Affairs, March 4, 2025. In: https://www.state.gov/bureau-of-political-military-affairs/releases/2025/01/u-s-security-cooperation-with-ukraine
[3] D. Vergun, Biden Announces Abrams Tanks to be Delivered to Ukraine, US Department of Defense, Jan. 25, 2023, DOD News. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3277910/biden-announces-abrams-tanks-to-be-delivered-to-ukraine/#:~:text=President%20Joe%20Biden%20announced%20today,an%20entire%20Ukraine%20tank%20battalion
[4] C. T. Lopez, US Department of Defense, U.S.-Provided HIMARS Effective in Ukraine, July 15, 2022, , DOD News. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3095394/us-provided-himars-effective-in-ukraine/
[5] U.S Department of Defense, Russian War in Ukraine TIMELINE. In: https://www.defense.gov/Spotlights/Support-for-Ukraine/Timeline/
[6] United States Department of State, U.S. Security Cooperation with Ukraine Fact Sheet, Bureau of Political-Military Affairs, March 4, 2025. In: https://www.state.gov/bureau-of-political-military-affairs/releases/2025/01/u-s-security-cooperation-with-ukraine
[7] United States Department of State, U.S. Security Cooperation with Ukraine Fact Sheet, Bureau of Political-Military Affairs, March 4, 2025. In: https://www.state.gov/bureau-of-political-military-affairs/releases/2025/01/u-s-security-cooperation-with-ukraine
[8] https://x.com/elonmusk/status/1898612062533956047?t=eOgwXrkMlLJ5z1NIkZuhTw&s=08
[9] https://x.com/cb_doge/status/1898781241723473968?t=nWuoEfqDv1GH-iZEB2K_NQ&s=08
Foto copertina: Il personale militare spagnolo prepara i carri armati Leopard 2E durante un’esercitazione di addestramento per l’esercito ucraino fuori Saragozza, Spagna, il 13 marzo 2023. La questione degli aiuti militari all’Ucraina ha alimentato le tensioni all’interno della coalizione di governo del Primo Ministro Pedro Sanchez. | Paul Hanna/Bloomberg tramite Getty Images