L’Assemblea Generale ONU ha approvato la prima risoluzione sull’Intelligenza Artificiale


L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che mira a promuovere sistemi di intelligenza artificiale (IA) “sicuri, protetti e affidabili”, che garantiscano un approccio in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati dall’ONU.
Si tratta della prima risoluzione adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU volta a disciplinare il settore dell’IA, facendo leva sulla necessità di affiancare allo sviluppo di tale tecnologia adeguati parametri etici e di sicurezza.


A cura di Martina Rossi

La risoluzione dell’ONU sull’Intelligenza Artificiale

Lo scorso 21 marzo, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la prima risoluzione in materia di intelligenza artificiale, che intende “cogliere le opportunità dei sistemi di IA sicuri, protetti e affidabili per lo sviluppo sostenibile[1], come riportato nell’atto giuridico.  La risoluzione, promossa dagli Stati Uniti e co-sponsorizzata da più di 120 Stati Membri, è il risultato di una prolungata attività di negoziazione tra i Paesi sostenitori, e costituisce un esempio di cooperazione e perseguimento di intenti comuni nell’interesse della popolazione globale. A riconferma di ciò vi è il fatto che la risoluzione sia stata adottata all’unanimità da tutti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Lo sviluppo e l’implementazione di nuovi sistemi di intelligenza artificiale si trova oggi al centro del dibattito da parte della comunità scientifica, la quale impiega ingenti risorse nella ricerca in ambito di Machine Learning e robotica. Di pari passo vanno i privati, i quali stanno investendo sempre di più nel settore. Questo processo fa sì che l’IA venga utilizzata sempre più spesso in diversi ambiti, come quello finanziario o sanitario, divenendo sempre più alla portata di tutti. L’intelligenza artificiale viene utilizzata ad oggi in gran parte dei dispositivi IoT (Internet of Things), come smartphone, smartwatch, allarmi antincendio o ancora assistenti virtuali come Alexa, Google Home, e così via[2]. Per tali ragioni, è diventato di fondamentale importanza che questi dispositivi vengano progettati nel rispetto di standard normativi, etici, di sicurezza e di sostenibilità.

La risoluzione è stata presentata dalla Rappresentante Permanente degli Stati Uniti d’America alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, la quale ha ribadito un concetto di importanza sostanziale nel dibattito sull’implementazione e sull’utilizzo dell’IA, ovvero la necessità di bilanciare i vantaggi che questa tecnologia porta con sé, con i rischi ai quali è possibile andare in contro. Linda Thomas-Greenfield ritiene che l’approvazione della risoluzione sull’IA rappresenti un passo importante nella storia delle Nazioni Unite, ma che al tempo stesso implichi un elevato grado di responsabilità da parte di ogni singolo Stato membro. La comunità internazionale dovrà essere in grado di “governare questa tecnologia”, di modo che non sia l’intelligenza artificiale a governare gli essere umani[3]. Per questo motivo, ha affermato Thomas-Greenfield, “l’intelligenza artificiale sarà creata e utilizzata attraverso la lente dell’umanità e della dignità, della sicurezza e della protezione, dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

Umanità, dignità, sicurezza, uguaglianza, etica e sviluppo sono quindi i principi sui quali si fonda la risoluzione ONU sull’intelligenza artificiale. Lo stesso giorno, l’Assemblea Generale ha altresì celebrato la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, che cade ogni anno il 21 marzo. È stato quindi sottolineato come, tra i valori che muovono la risoluzione, ci sia anche l’interesse ad appianare le disuguaglianze che derivano da un diverso livello si sviluppo tecnologico tra i Paesi e all’interno degli stessi. L’Assemblea ha quindi esortato gli Stati membri a continuare a cooperare in tal senso, al fine di colmare il divario digitale esistente e garantire un accesso alle tecnologie più inclusivo ed equo[4].

L’intelligenza Artificiale a favore degli obiettivi di sviluppo sostenibile

Al secondo punto, la risoluzione dichiara di voler “promuovere sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili per accelerare i progressi verso la piena realizzazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.[5]
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dai Paesi membri dell’ONU nel settembre del 2015, costituisce un programma d’azione composto da 17 obiettivi comuni e 169 traguardi, volti a migliorare le condizioni della popolazione mondiale e del pianeta, garantendo pace, prosperità, inclusione e uguaglianza. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile si basa, quindi, su un concetto di “sostenibilità” che supera la mera questione ambientale ed introduce un pensiero più ampio, che è quello di “sostenibilità sociale”, il quale prende in considerazione diverse componenti della società[6].
È in tale contesto che l’intelligenza artificiale si ritiene possa giocare un ruolo fondamentale. Tramite l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale è possibile reperire, monitorare, analizzare e gestire una enorme mole di dati impiegati in ambiti diversi ed è già ampiamente utilizzata, ad esempio, in campo medico-sanitario, industriale e ambientale. Tuttavia, più si investe in queste soluzioni, più sarà necessario implementare modelli di IA basati sulla c.d. “Security by design”, ovvero un approccio che tenga conto del rispetto della sicurezza del sistema sin dalle prime fasi di sviluppo e progettazione, per tutto il ciclo di vita dello stesso. In caso contrario, il rischio potrebbe essere quello di dar vita ad una tecnologia che, per stimolare il raggiungimento di taluni obiettivi di sviluppo, agisce a scapito di altri elementi considerati altrettanto importanti, rischiando altresì di minare diritti umani fondamentali[7].

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La portata “storica” della risoluzione

A tal fine è intervenuta la risoluzione dell’ONU, la quale intende creare un bilanciamento tra gli innumerevoli vantaggi che l’Intelligenza artificiale può apportare e gli inevitabili rischi che possono derivarne. I Paesi membri, direttamente interessati da questo “dualismo” che caratterizza l’intelligenza artificiale, hanno posto l’attenzione sulla necessità di rendere i sistemi di IA sicuri ed affidabili, di modo da impedire che i rischi derivanti da uno sviluppo non controllato e regolamentato di questa tecnologia possano andare a minare gli stessi obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’Assemblea ha perciò invitato gli stessi Stati membri e le parti interessate “ad astenersi o a cessare l’uso di sistemi di intelligenza artificiale che sono impossibili da operare in conformità con il diritto internazionale sui diritti umani o che pongono rischi indebiti al godimento dei diritti umani[8]
La risoluzione sull’intelligenza artificiale assume ancora più rilevanza se analizzata alla luce dell’attuale contesto geopolitico mondiale, estremamente frammentato e caratterizzato da conflitti che minacciano sempre di più non solo lo spazio fisico, ma anche quello cibernetico. Ciò avviene attraverso attacchi informatici, attività di spionaggio e controspionaggio o l’attuazione di campagne di disinformazione, che prendono generalmente di mira numerosi e diversi attori dello scacchiere.

In questo contesto geopolitico, il parere unanime degli Stati membri dell’ONU assume una portata storica, in quanto sottolinea come, in tema di intelligenza artificiale, si sia riusciti a superare le divisioni e i dissensi esistenti fra i diversi Paesi, in favore di un’ottica comune di sicurezza e sviluppo sostenibile. Si auspica quindi che l’accordo in questione possa rappresentare un punto di partenza concreto, sia per lo sviluppo di tecnologie “sicure, protette e affidabili”, sia verso quel più ampio concetto di “sostenibilità sociale” di cui si fa portatrice la risoluzione.


Note

[1] A/78/L.49, Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’11/03/2024, adottata il 21/03/2024, avente ad oggetto “Cogliere le opportunità offerte dai sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili per lo sviluppo sistemi di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”, in https://documents.un.org/doc/undoc/ltd/n24/065/92/pdf/n2406592.pdf?token=DUDAHm8MpZyJsM10e0&fe=true.
[2] Salvadori, G., IoT e AI: l’Intelligenza Artificiale incontra l’Internet of Things, Blog Osservatori.net, 18/04/2023, in https://blog.osservatori.net/it_it/intelligenza-artificiale-e-iot.
[3] United Nations, General Assembly adopts landmark resolution on artificial intelligence, 21/03/2024, in https://news.un.org/en/story/2024/03/1147831.

[4] A/78/L.49, Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’11/03/2024, approvata il 21/03/2024, avente ad oggetto “Cogliere le opportunità offerte dai sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili per lo sviluppo sistemi di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”, in https://documents.un.org/doc/undoc/ltd/n24/065/92/pdf/n2406592.pdf?token=DUDAHm8MpZyJsM10e0&fe=true.
[5] Ibidem.
[6] A/RES/70/1, Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 21/10/2015, adottata il 25/09/2015, avente ad oggetto “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, in https://unric.org/it/wp-content/uploads/sites/3/2019/11/Agenda-2030-Onu-italia.pdf.

[7] Vinuesa, R., Azizpour, H., Leite, I. et al. The role of artificial intelligence in achieving the Sustainable Development Goals. Nat Commun 11, 233 (2020), in https://www.nature.com/articles/s41467-019-14108-y#citeas.
[8] A/78/L.49, Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’11/03/2024, approvata il 21/03/2024, avente ad oggetto “Cogliere le opportunità offerte dai sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili per lo sviluppo sistemi di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”, in https://documents.un.org/doc/undoc/ltd/n24/065/92/pdf/n2406592.pdf?token=DUDAHm8MpZyJsM10e0&fe=true.


Foto copertina: Intelligenza artificiale