L’Italia nel dominio marittimo: il nuovo strumento dell’ASAS

CAVI SOTTOMARINI PIPELINE GENERATE AI

L’approvazione delle nuove disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee e l’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (ASAS) rispondono all’espressa necessità nazionale della regolamentazione degli ‘’spazi globali’’: una pratica risposta alla recente militarizzazione del dominio marittimo, da includere nell’indispensabile difesa multilivello del mare.


A cura di Roberto Canale

Introduzione: le nuove disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee

Il 15 aprile di quest’anno è stato presentato al Senato della Repubblica il Disegno di Legge n. 1462 (DDL 1462)[1] dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni su proposta del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, con lo scopo di definire un quadro giuridico che disciplini le attività che pubblico e privato svolgono a partire dalla superficie del mare fino ai fondali.[2] Il DDL  riguarda l’accesso agli spazi subacquei, la protezione delle infrastrutture subacquee energetiche e di comunicazione, la regolamentazione dei mezzi sottomarini e dei lavori subacquei. Per esigenze di sicurezza delle infrastrutture, il DDL disciplina le attività che si svolgono nelle aree sottoposte alla giurisdizione nazionale, ovvero nelle acque interne, nel mare territoriale, nella piattaforma continentale, nella zona economica esclusiva e, limitatamente a specifiche attività nazionali, nell’alto mare. L’ambito di applicazione del DDL esclude le attività militari e di polizia (Art. 1). Ai fini di implementare le funzioni del DDL, è stata prevista l’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (ASAS). L’Agenzia svolge diverse funzioni, tra cui si rilevano il coordinamento delle attività subacquee civili; la regolamentazione delle infrastrutture pericolose; il comando dei mezzi subacquei; la promozione dello sviluppo tecnologico e la gestione delle interferenze tra attività (Art. 6). Nello specifico, le disposizioni in materia di sicurezza marittima e subacquea prevedono: l’obbligo di condivisione informativa tra l’Agenzia e le forze armate (Art. 12, comma 1); la definizione delle misure di protezione fisica per gasdotti, cavi ed altri impianti critici (Art. 13, comma 1) e la collaborazione con la Marina militare per il soccorso e l’emergenza (Art. 14). Infine, ogni attività subacquea dovrà essere comunicata all’ASAS con 15-30 giorni di anticipo per ottenere l’autorizzazione (Art. 10-11).
Le nuove disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee si ricollegano all’ istituzione della Zona Economica Esclusiva (ZEE) avvenuta nel 2022, che garantisce all’Italia una serie diritti sovrani relativi allo sfruttamento e alla gestione delle risorse, biologiche e non, che si trovano nelle acque soprastanti il fondo del mare, sul fondo del mare e nel relativo sottosuolo; i diritti per lo sfruttamento economico della zona, e la giurisdizione in materia di installazione di isole artificiali e di ricerca scientifica marina.[3] Inoltre, il DDL segue la prima legge quadro italiana sullo Spazio e sulla Space Economy, approvata nell’estate del 2024, proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali Adolfo Urso, che intende disciplinare l’economia dello spazio.[4] Pertanto, sulla falsa riga di tale provvedimento, l’Italia prevede la regolamentazione di un’altra area di strategica rilevanza, ovvero quella sottomarina.

Il contesto securitario nazionale: l’attuale rilevanza del dominio sottomarino italiano

La relazione del DDL riconosce la rilevanza dell’ambiente subacqueo come potenziale di crescita e sviluppo con significative implicazioni per la difesa e la sicurezza nazionale. La mappatura delle infrastrutture sottomarine nazionali e delle relative dipendenze evidenzia una forte dipendenza da parte dell’Italia concentrata prevalentemente nei settori delle telecomunicazioni e degli idrocarburi leggeri.[5] Il comparto delle telecomunicazioni rappresenta il segmento più rilevante tra quelli dispiegati nei fondali:  circa 1.139 km di cavi, connessi con Croazia, Albania e Grecia, passano attraverso l’Adriatico, dei quali approssimativamente il 60% passa nelle acque territoriali italiane.[6] Inoltre, il 90% dei Big Data, dal valore annuo di 2.500 miliardi di euro, passa all’interno dei cavi per le telecomunicazioni.[7] Constatando che l’Italia dipende dalle importazioni per oltre il 96% del gas consumato, e considerando gli effetti della guerra in Ucraina, che ha spinto il governo a tagliare le forniture provenienti dalla Russia e a ripiegare sulle linee subacquee, il 49% del gas che entra in Italia transita attraverso gasdotti sottomarini.[8] Infine, in relazione all’energia elettrica, l’Italia presenta una minore dipendenza dal dominio sottomarino e risulta essere ancora meno dipendente in relazione all’approvvigionamento di petrolio.

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Seppur la guerra in Ucraina abbia riposto l’attenzione dei governi europei verso il fianco orientale, la minaccia della Russia si estende fino al Mediterraneo. Il 26 settembre del 2022, con il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, la limitata capacità di reazione alle minacce ibride da parte dei governi europei è stata messa a nudo. Le minacce ibride mosse dalla Russia sono diventate una preoccupazione crescente per i decisori politici già nel 2014 e, ad oggi, rappresentano un importante strumento nelle mani del Cremlino.[9] Quello del dominio sottomarino rappresenta un luogo perfetto per le tattiche ibride della Russia, più debole dal punto di vista della forza convenzionale: l’ambiente marino si prefigura come luogo di limitata conoscenza, di difficile esplorazione e soggetto ad attacchi dannosi perpetuati con ben più semplici mezzi, che spesso colpiscono infrastrutture critiche subacquee tramite materiale esplosivo o danneggiamenti meccanici.[10] In aggiunta, le azioni degli Houthi, volte a danneggiare le navi che transitano nel Mar Rosso, spesso sono dirette o provengono dal Canale di Suez, risultando in possibili e gravi interferenze con il traffico marittimo diretto verso l’Europa attraverso il Mediterraneo.[11] In merito, lo scorso anno l’UE ha approvato l’operazione di natura difensiva ‘’EuNavFor Aspides’’[12], con lo scopo di  proteggere il traffico mercantile che attraversa lo stretto di Bab el-Mandeb dagli attacchi degli Houti; per tutelare la libertà di navigazione, sulla base di quanto sancito nella Risoluzione votata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite[13], e per salvaguardare gli interessi economici dell’Unione, i cui traffici con l’Indopacifico passano principalmente dal Mar Rosso e dal Canale di Suez.[14]
A seguito del sabotaggio nel 2022, il Capo di Stato Maggiore della Difesa aveva deciso di dispiegare un piano coordinato con la Marina Militare, volto al pattugliamento e alla sorveglianza delle infrastrutture sottomarine.[15] Il DDL e la connessa istituzione dell’ASAS si inseriscono proprio nella volontà, da parte del governo, di proteggere la dimensione sottomarina: così facendo, l’Italia si è imposta come uno dei primi paesi al mondo a regolamentare specificatamente tale ambiente tramite un’apposita agenzia autonoma.
In ambito europeo, le funzioni dell’ASAS sono state redatte e verranno implementate di comune accordo con il lavoro svolto dall’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA), organismo dell’UE che svolge sostegno e assistenza in materia di sicurezza marittimi agli Stati membri. Dal punto di vista legale, l’EMSA assiste la Commissione europea e l’Autorità per la Sorveglianza dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) nella valutazione dell’attuazione della legislazione UE in materia di sicurezza marittima negli Stati membri e nell’individuazione di eventuali modifiche necessarie per migliorare il livello generale di sicurezza marittima.[16] Nel quadro legislativo dell’UE, la sicurezza marittima si riferisce generalmente alle misure preventive adottate per proteggere gli Stati membri da atti illeciti come la pirateria, le rapine a mano armata, il terrorismo e la violenza marittima, ma l’EMSA riconosce la rilevanza del pericolo proveniente dalle tecniche ibride contemporanee, e dunque svolgerà un ruolo importante nella sensibilizzazione sulle minacce e sugli attacchi informatici volti a compromettere il settore marittimo dell’UE, promuovendo lo scambio di informazioni, l’armonizzazione delle pratiche di sicurezza informatica tra gli Stati membri e, nello specifico, lavorando a stretto contatto con l’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA, European Network and Information Security Agency).[17] Inoltre, un’altra attività dell’EMSA che incrocia le funzioni dell’ASAS è l’investigazione sugli incidenti avvenuti in mare, attraverso la collaborazione con l’European Marine Casualty Information Platform (EMCIP).[18]
In ambito atlantico, invece, è stato recentemente concordato l’impegno tra la North Atlantic Treaty Organization (NATO) e la Marina Militare italiana per la difesa marittima: il Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Marittima (CMRE, Centre for Maritime Research and Experimentation) della NATO e il Centro Italiano di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) lavoreranno in stretta collaborazione per garantire l’avanzamento tecnologico della difesa marittima, alla luce delle nuove minacce per il territorio subacqueo.[19] In aggiunta, la NATO ha approvato una delle più importanti esercitazioni recenti, la Steadfast Dart 25: grazie alla Marina Militare, l’Italia avrà un ruolo chiave tra le Forze di Reazione Rapida, che saranno dispiegate in Romania, Bulgaria, Grecia e nel Mar Egeo.[20] 

Conclusioni e valutazioni prospettiche: l’ASAS nella difesa multilivello dello spazio marittimo e la sua militarizzazione

Le nuove disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee rispondono all’esigenza, sempre più marcata, di regolamentare gli ‘’spazi globali’’: in linea con la legge sullo Spazio e sulla Space Economy, l’Italia intende tenere sotto controllo lo spazio di manovra nel deep sea e nell’outer space, ormai settori strategici fondamentali per la sicurezza nazionale, visto l’elevato numero di minacce ibride che hanno reso il dominio marittimo molto sensibile al processo di militarizzazione, verso cui molti Stati si stanno muovendo. Seguendo quest’ottica, l’istituzione dell’ASAS rappresenta una risposta concreta alla necessità di governance delle infrastrutture critiche per l’energia e le telecomunicazioni: seppur implementata con misure emergenziali, l’Agenzia si presenta come una risposta preventiva alle future crisi securitarie in ambito marittimo. È importante ribadire che le funzioni dell’ASAS e in generale la difesa del mare dovranno essere espletate sulla base di azioni multilivello: ad esempio, la fitta rete dei cavi sottomarini per la trasmissione dei dati indica quanto rilevante sia difendere lo spazio marittimo con risposte transfrontaliere. In questo senso, l’importanza della Marina Militare italiana, nonché la posizione geografica dell’Italia, permettono al Paese di avere un ruolo centrale nella difesa marittima, sia in ambito europeo che atlantico.


Note

[1] Il testo del DDL 1462 è disponibile qui: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01453534.pdf
[2] Comunicazione del Ministero per la protezione civile e le politiche del mare del 27/09/2024, disponibile qui: https://ministroprotezionecivileemare.gov.it/it/notizie/governo-musumeci-nasce-agenzia-per-la-subacquea/
[3] Legge 14 giugno 2021, n. 14
[4] Comunicazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 20/06/2024, disponibile qui: https://www.mimit.gov.it/it/notizie-stampa/cdm-approvata-la-prima-legge-italiana-sullo-spazio
[5] Panero, E., Oliva, S. C.F. & Cassetta, M C.F., ‘’Il (Quasi) Dominio Sottomarino: Dipendenze, Minacce E Prospettive Per Proteggere, Operare E Primeggiare Negli Abissi’’, CeSi (Centro Studi Internazionali), 2024, p. 26. Disponibile qui: https://eu-central 1.graphassets.com/AUerRw7rYTNuQZdIigaMoz/uDJ8qZ7Rr20Q3El5dNaV   
[6] Ivi, p. 19-20
[7] Ivi, p. 21
[8] Ivi, p. 24-25
[9] Pillai, H., ‘’Protecting Europe’s critical infrastructure from Russian hybrid threats’’, 2023, Centre for European Reform, disponibile qui: https://www.cer.eu/sites/default/files/pb_HP_hybrid_threats_25.4.23.pdf
[10] Panero, E., Oliva, S. C.F. & Cassetta, M C.F. (2024), p. 28-31
[11] https://english.elpais.com/economy-and-business/2025-01-13/the-suez-canal-crisis-how-houthi-attacks-are-crippling-egypts-revenue.html
[12] ‘’Security and freedom of navigation in the Red Sea: Council launches EUNAVFOR ASPIDES’’, Consiglio dell’UE, 19/02/2024, disponibile qui: https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2024/02/19/security-and-freedom-of-navigation-in-the-red-sea-council-launches-new-eu-defensive-operation/
[13] S/RES/2722 (2024), disponibile qui: https://docs.un.org/S/RES/2722(2024)
[14] ‘’La UE vara l’Operazione EUNAVFOR Aspides’’, AnalisiDifesa, disponibile qui: https://www.analisidifesa.it/2024/02/la-ue-vara-loperazione-eunavfor-aspides/
[15] https://it.insideover.com/difesa/nasce-lasas-lagenzia-nazionale-per-proteggere-e-rendere-sicure-le-profondita-dei-nostri-mari.html
[16] EMSA Outlook 2025, p. 31. Disponibile qui: https://www.emsa.europa.eu/publications/item/5402-emsa-outlook-2025.html
[17] Ibidem
[18] Ivi, p. 30

[19] ‘’Deepening Alliances – NATO and Italian Navy strengthen undersea research partnership’’, 18/03/2025, disponibile qui: https://www.cmre.nato.int/deepening-alliances-nato-and-italian-navy-strengthen-undersea-research-partnership/
[20] ‘’L’Italia al centro della sicurezza marittima NATO: al via l’esercitazione Steadfast Dart 25’’, 06/02/2025, disponibile qui: https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20250206_Inizio_Steadfast_Dart_25.aspx


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