Poroshenko, l’industriale diventato politico grazie alle sue industrie dolciarie, ha certamente costruito gran parte del proprio potere in modo simile al suo grande nemico: con la corruzione, un fattore endemico in Ucraina, e il sistema clientelare oligarchico.
a cura di Lorenzo Paolo Riviezzo, direttore di Άτλας_Geopol
Introduzione
Nella cruda commedia che è la geopolitica mondiale ci sono pochi attori che riescono ad interpretare così bene la parte del doppiogiochista, come Petro Poroshenko.
Almeno questo è il pensiero di tutta quella galassia di milizie di estrema destra, hooligans, cultori del “Reich millenario” ucraini, saliti al potere oramai dieci anni fa proprio grazie alla politica dell’allora presidente Petro Poroshenko.
Poroshenko, l’industriale diventato politico grazie alle sue industrie dolciarie, ha certamente costruito gran parte del proprio potere in modo simile al suo grande nemico: con la corruzione, un fattore endemico in Ucraina, e il sistema clientelare oligarchico.
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Chi è Petro Poroshenko?
Petro Oleksiiovych Poroshenko nato a Bolhrad, nella parte meridionale dell’oblast di Odessa; figlio di un ingegnere[1] e di una contabile[2], da ragazzo ha trascorso diverso tempo in quella che oggi è la Transnistria per poi finire a fare il propri servizio militare in Kazakistan[3].
Fin da ragazzo ha mostrato le proprie doti di abile ed astuto politico, riuscendo, ancora da studente universitario a fondare uno studio di consulenza legale che mediava i contratti del commercio estero, arrivando nel 1991 ad essere il maggior fornitore di cacao per le industrie dolciarie sovietiche[4].
Nel 1996 ha fondato la Roshen, la più grande industria del settore dei dolci in Ucraina.[5] Negli anni ’90, mentre l’Ucraina brancicava per trovare la propria identità nello spazio post-sovietico, Poroshenko, come molti altri giovani intraprendenti e spregiudicati di quella parte d’Europa, è diventato uno degli uomini più ricchi del paese.
L’oro e la rete di conoscenze però non gli bastavano; ecco che mise a frutto tutto quello che aveva costruito negli anni precedenti al fine di entrare in politica.
Nel 1998, appena due anni dopo la fondazione della Roshen, Poroshenko fa il suo ingresso nella schermaglia politica sotto le insegne del Partito Socialdemocratico Unito, guidato da Viktor Medvedchuk, oggi molto noto per essere stato catturato dalle forze ucraine alla vigilia dell’invasione russa del Febbraio 2022 e scambiato poi con i russi[6], per dei prigionieri ucraini, e da Leonid Kucma, secondo presidente ucraino.
Medvedchuk considerato alla stregua di un boss nelle regioni meridionali dell’Ucraina, capace di articolare la propria rete di poteri anche grazie al grigio legame con potenti signori del crimine locali, è stato riconosciuto come uno dei più importanti vassalli di Mosca, a partire dai torbidi di Maidan.
Nel 2001 fonda il Partito delle Regioni, altro storico strumento politico leale a Kucma e Medvedchuk, che abbandonerà dopo la fusione di quest’ultimo con il Partito Socialdemocratico Unito. Lo stesso anno fonda Solidarietà Europea[7], alleandosi con Juščenko e cavalcando l’onda di popolarità della Rivoluzione Arancione[8], diventando, dopo l’elezione di Juščenko, Segretario del Consiglio della Sicurezza e della Difesa[9].
In questi anni viene fuori la vera natura di Poroshenko, più simile all’immortale vecchio del mare, che non mente mai… che è servo di Poseidone[10], Proteo, capace di cambiare la propria forma di continuo, di mutare il proprio aspetto secondo ogni evenienza.
Ma Poroshenko non è mai stato uno che si accontentava delle briciole; con il cambio di potere dopo la Rivoluzione Arancione si infiltra anche nel governo di Yanukovych, inizialmente come Ministro degli esteri, mostrando la volontà di avvicinare Kiev alla NATO e all’UE, venendo licenziato dal Presidente[11] nel 2010. Poi nel 2012 viene nominato ministro del commercio[12], dal cui pulpito dichiara di aver accettato tale ministero per «Avvicinare l’Ucraina all’Europa e per liberare dalla prigione la Tymoshenko» [13].
Facendo la parte del difensore dell’Ucraina e del martire per i suoi “compagni politici”, Poroshenko affermerà di aver ricevuto minacce e pressioni da parte del governo[14], dichiarando che il dipartimento del tesoro stava rendendo la vita difficile alla sua attività. Nella realtà dei fatti invece fu proprio in questi anni, sotto il tallone dell’odiato Yanukovych che Poroshenko divenne ancora più ricco[15].
Nel 2014 con il paese nel caos, dopo Euromaidan, e con Yanukovych in fuga, Poroshenko vede la sua occasione; è molto popolare fra il movimento di studenti pro Europa; in una intervista cona la giornalista Lally Weymouth Poroshenko disse: «Fin dall’inizio io sono stato uno dei principali organizzatori di Maidan. La mia televisione, Channel 5, ha svolto un ruolo decisivo» [16]. Si candida come indipendente, facendo leva su quella voglia di tabula rasa che da sempre anima le rivoluzioni popolari, promettendo riforme e la tanto agognata integrazione europea.
Con una miscela di retorica patriottica e promesse per un futuro radioso, conquista oltre il 54% dei voti al primo turno, diventando il quinto presidente ucraino. Una volta eletto, Poroshenko, dichiarò di voler visitare il Donbass, in preda alla guerra civile, dopo che i separatisti filo russi avevano proclamato la nascita della Repubblica di Donetsk e Luhans’k[17]. Durante il suo mandato si è presentato come il paladino dell’Ucraina, strenuo ed indefesso difensore di Kiev contro l’aggressione russa.
Ma dietro questa facciata le ombre della corruzione, degli scandali e del tradimento, non hanno mai smesso di tallonarlo.
Il suo governo è stato marchiato da accuse di nepotismo e affari loschi, come i finanziamenti dati alle milizie di estrema destra, come il Battaglione Azov[18]
Le ombre attorno a Poroshenko
Nel dicembre del 2023 Poroshenko venne fermato al confine con l’Ungheria, le motivazioni inizialmente non furono molto chiare; l’ex presidente aveva dichiarato ai giornali e alle guardie che lo avevano bloccato, di aver ricevuto il permesso di incontrarsi in Ungheria con Viktor Orban, per delle trattative della massima sicurezza.
La vicenda non ha mai avuto una spiegazione concreta e soddisfacente, i gruppi di estrema destra come gli Azov, il gruppo Kraken, la Brigata Misantropa, non hanno visto di buon occhio questa “traversata” di Poroshenko, arrivando a dichiarare che l’ex presidente aveva accordi segreti con Putin ed Orban per la spartizione dell’Ucraina.[19]
L’ex divo, campione del sogno europeo di Kiev, è stato inoltre accusato di tradimento in relazione alla vendita di carbone ai gruppi separatisti filo russi nel Donbass, a gennaio 2022, poco prima della tempesta, proprio da Zelens’kyj. Poroshenko rispose duramente a queste accuse: «Lui [ Zelens’kyj] è il mio avversario certo, ma Putin è il mio nemico…Combatterò e vincerò perché la verità è co me. Se fossi stato spaventato nel 2014 non avrei fermato Putin. Se fossi stato spaventato nel 2014 non aver liberato due terzi del Donbass occupato…E certamente non ho paura di Zelens’kyj» [20].
Queste accuse però non sono semplicemente un attacco politico, dati alla mano, dimostrano che diverse aziende legate a Poroshenko hanno venduto carbone alle milizie separatiste e finanziato diversi personaggi legati al Cremlino e a Putin[21].
Ultimo, ma non in ordine di tempo, un discorso di Putin risalente al settembre del 2013; il nuovo zar della Russia dichiarava: «Le nostre visioni sulle modalità per risolvere il conflitto[ quello nel Donbass] sono molto simili. Ho molte speranze nella leadership ucraina e sulla sua volontà di portare avanti contatti bilaterali per la risoluzione della crisi»[22].
Conclusione
Petro Poroshenko è l’incarnazione del magnate diventato politico, un uomo che ha saputo trasformare il successo industriale in potere politico. Con il suo stile da burattinaio, ha tirato i fili della politica ucraina, lasciando un’impronta indelebile e controversa nella storia del suo paese. Secondo le dietrologie dei gruppi di estrema destra ucraini, accaniti sostenitori del conflitto come esistenziale per la stessa Kiev, Poroshenko sarebbe stato fin da subito la più importante marionetta del Cremlino in Ucraina, che avrebbe esacerbato a tal punto il conflitto, fino a portare Mosca ad intervenire, gettando le basi per quella che sarà poi l’invasione del 2022.
Dietrologie?
Forse si, si sa che la coerenza non è propria di questi gruppi estremisti, né da una parte né dall’altra, gruppi che hanno fatto del culto della violenza, dell’idolatria della prevaricazione e della forza, la propria religione assolutistica, gruppi che annegano nelle proprie ideologie stantie di difesa della razza bianca. Ma forse anche no, d’altronde si diceva che a pensare male si fa sempre peccato, ma quasi sempre ci si azzecca.
Note
[1]https://web.archive.org/web/20210214235421/https://www.pravda.com.ua/news/2020/06/16/7255862/.
[2] https://vinbazar.com/news/nshe/mati-ta-starshii-brat-petra-porosa-trokhi-sa-na-nevidomi-storinki-biografiyi.
[3]http://www.spiegel.de/international/europe/profile-of-petro-poroshenko-in-the-run-up-to-the-ukraine-elections-a-970325.html.
[4]https://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2014-05-28/poroshenko-president-ukraine.
[5] ibidem,
[6]https://www.themoscowtimes.com/2022/09/22/putin-ally-medvedchuk-55-servicemen-freed-in-swap-with-ukraine-a78861.
[7]http://www.pravda.com.ua/rus/articles/2014/06/6/7028205/view_print/.
[8]http://www.digitaljournal.com/news/politics/op-ed-petro-poroshenko-the-oligarch-poised-to-become-ukraine-president/article/384617.
[9]http://tass.ru/en/economy/733301.
[10]Omero, Odissea libro IV, 430ff.
[11]http://www.kyivpost.com/news/nation/detail/67473/.
[12]https://web.archive.org/web/20081201194141/http://www.kyivpost.com/news/politics/detail/124833/.
[13]https://www.spiegel.de/international/europe/profile-of-petro-poroshenko-in-the-run-up-to-the-ukraine-elections-a-970325.html.
[14] Ibidem.
[15] Ibidem.
[16]https://www.washingtonpost.com/opinions/interview-with-ukrainian-presidential-candidate-petro-poroshenko/2014/04/25/74c73a48-cbbd-11e3-93eb-6c0037dde2ad_story.html.
[17]https://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-26248275.
[18]https://www.pravda.com.ua/news/2014/08/24/7035656/.
[19]Ibidem.
[20]https://www.pravda.com.ua/news/2014/08/24/7035656/.
[21] Ibidem.
[22]https://www.pravda.com.ua/news/2014/08/24/7035656/.
Foto copertina:Petro Oleksiiovych Poroshenko