La Giordania è pronta ad aiutare la Siria ha affermato il suo ministro degli Esteri dopo aver incontrato a Damasco il nuovo governatore de facto della Siria, al-Jawlani/ al-Sharaa, nel contatto di più alto livello tra uno Stato arabo e la nuova amministrazione siriana guidata dagli islamisti.
La recente visita ufficiale di Abu Mohammed al-Jawlani/al-Sharaa in Giordania rappresenta una svolta significativa nelle relazioni diplomatiche tra la Siria e i Paesi della regione, nonché un segnale delle prime iniziative concrete del nuovo governo siriano nel suo percorso verso la stabilità e il reintegro nella comunità internazionale. Questo storico incontro, il primo del suo genere dopo anni di isolamento e conflitti interni devastanti, sottolinea la volontà di Damasco di aprirsi a un dialogo costruttivo con i vicini arabi e di affrontare le sfide regionali in maniera coordinata.
La visita, accolta con interesse e non senza controversie, pone l’accento su una serie di temi cruciali: la sicurezza dei confini, la cooperazione economica e il ruolo della Siria in un Medio Oriente in continua evoluzione. Al centro dell’agenda, infatti, non solo il ristabilimento di relazioni bilaterali ma anche una possibile piattaforma per la riconciliazione regionale, che potrebbe ridefinire gli equilibri politici e strategici dell’area.
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La stabilità della Siria è una delle principali preoccupazioni per la sicurezza della Giordania, uno Stato arabo alleato degli Stati Uniti che confina con il Paese a sud.
Sharaa, che ha incontrato alti diplomatici statunitensi la scorsa settimana, ha reciso i legami con Al Qaeda nel 2016. Ha affermato che il suo obiettivo principale è la ricostruzione e il raggiungimento dello sviluppo economico e che non è interessato a impegnarsi in nuovi conflitti.
Foto copertina: Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi incontra il nuovo sovrano de facto della Siria Ahmed al-Sharaa a Damasco, Siria, in questo volantino rilasciato il 23 dicembre 2024. Ministero degli Esteri giordano/Volantino tramite REUTERS