15 gennaio 1970 – Mu’ammar Gheddafi viene proclamato premier della Libia.


5 gennaio 1970: Dopo aver guidato il colpo di stato che ha deposto re Idris I nel 1969, Gheddafi, auto-promossosi colonnello, diventa il capo del Consiglio del Comando della Rivoluzione.


 

Il Ra’is, nel bene e nel male, è stato uno dei personaggi storici degli ultimi 40 anni.
Fu la guida ideologica del colpo di stato militare che il 1º settembre 1969 portò alla caduta della monarchia del re Idris I di Libia e del suo successore Hasan.

Senza ricoprire stabilmente alcuna carica ufficiale, ma fregiandosi soltanto del titolo onorifico di Guida e Comandante della Rivoluzione della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, Gheddafi fu, per i successivi quarantadue anni, la massima autorità della Libia.
All’inizio instaurò una dittatura militare; in seguito, dopo un iniziale avvicinamento al socialismo arabo di Gamal Abd el-Nasser, proclamò la “repubblica delle masse”, basata su una nuova ideologia, da lui stesso teorizzata nel “Libro Verde” e nota come “Terza Via Universale”, che al tempo stesso rifiutava capitalismo e lotta di classe a favore di un socialismo di ispirazione nazionale. Ciò nonostante, continuò per tutta la durata del suo regime a mantenere una politica opportunista e a correggere e cambiare la sua posizione ideologica a seconda del mutare degli equilibri internazionali.

Tra il febbraio e l’ottobre del 2011 ebbe luogo la prima guerra civile in Libia che vide opposte le forze lealiste di Mu’ammar Gheddafi e quelle dei rivoltosi, riunite nel Consiglio nazionale di transizione. Il paese, dopo aver vissuto una prima fase di insurrezione popolare sull’onda della cosiddetta primavera araba conobbe in poche settimane lo sbocco della rivolta in conflitto civile. Gheddafi fu alla fine catturato, stuprato ed ucciso dai ribelli del CNT segnando con la sua morte, almeno formalmente, la fine della guerra civile.