Nel pomeriggio di mercoledì 12 Dicembre, presso la sala della Biblioteca “Giovanni Spadolini” del Senato della Repubblica, si è svolta la conferenza dal titolo “Nuovi orizzonti dei rapporti Sino-italiani in una nuova era. 40 anni di riforme e apertura della Cina” su iniziativa dell’Associazione Parlamentare “Amici della Cina” in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese.
A moderare i lavori è stato l’On. Vinicio Peluffo, Segretario Generale dell’Associazione Parlamentare “Amici della Cina” che ha ricordato nella nota introduttiva, il quarantesimo anniversario delle riforme della Cina a cominciare dal 1978, sottolineando l’importante percorso che il Paese ha perseguito, anche attraverso la ricorrenza del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche, che ha coinvolto tra l’altro anche il parlamento italiano in diverse occasioni.
Il primo ad intervenire è stato l’On. Ettore Rosato, Vice Presidente della Camera dei Deputati, che ha ringraziato l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia e i relatori. Nel suo intervento l’On. Rosato, ricorda il percorso storico dei due Paesi, “dal 1980 ad oggi le relazioni tra l’Italia e la Cina sono incrementate. La relazione, è radicata nel passato ed ha sempre costruito un ponte fondamentale tra l’ oriente e l’ occidente. Non sono solo relazioni economiche ma anche culturali. Oggi l’Italia, è un Paese cruciale nella nuova politica che la Cina ha lanciato ormai da diverso tempo, come ad esempio nella nuova via della seta. La speranza è che si possano avere delle nuove ulteriori prospettive anche per il futuro.
Il secondo intervento, è stato affidato all’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, S.E. Li Ruiyu, che nel suo discorso si è focalizzato su tre punti fondamentali:
I risultati e i frutti dell’apertura cinese, lo scenario mondiale e i rapporti tra la Cina e l’Italia.
“Nel 1978, su proposta di Deng Xiaoping, la Cina ha avviato il suo storico percorso di riforma e apertura. Negli ultimi 40 anni, il popolo cinese ha vissuto un’epoca di grandi cambiamenti e ha iniziato a scrivere la grande epopea storica che narra la forza di volontà e la voglia di andare sempre avanti del popolo cinese. Permettetemi, dunque, di condividere con voi, amici presenti, tre aspetti che riguardano la politica di Riforme e Apertura cinese – queste le parole introduttive dell’Ambasciatore Li Ruiyu che prosegue – La politica di Riforme e Apertura ha liberato di fatto il potenziale produttivo della società cinese e ha migliorato la capacità economica del Paese, la sua forza e il tenore di vita della sua popolazione. Negli ultimi 40 anni, il PIL cinese ha registrato un balzo epocale passando da 175 miliardi di dollari ai 12,200 miliardi attuali, mantenendo un tasso di crescita medio annuo del 9,5%. Oggi la Cina è la seconda economia mondiale e il primo Paese industriale del mondo, nonché il primo paese per commercio di beni. Il PIL pro-capite dei cittadini cinesi è passato da 160 di dollari a più di 8800 attuali e la popolazione in stato di povertà assoluta è diminuita da 770 milioni a 30 milioni, una riduzione che rappresenta il 70% della riduzione totale di popolazione in stato di povertà a livello mondiale. Il tenore di vita del popolo cinese si sta trasformando da uno di ‘soddisfazione dei bisogni primari’ a uno di benessere medio”.
“La politica di Riforme e Apertura ha rivoluzionato la Cina, ma ha anche influenzato il mondo intero. Negli ultimi 40 anni, La Cina ha continuato a portare avanti la sua politica di base di apertura verso l’estero, ha aperto le sue porte al mondo, realizzando una trasformazione che l’ha vista passare da uno status di isolazionismo a uno di semi-isolazionismo fino a una fase di completa apertura. Dalla politica di ‘attrazione di imprese estere’ a quella ‘go global’ per le aziende cinesi, dall’ingresso nell’ Organizzazione Mondiale del Commercio al lancio dell’iniziativa Belt and Road, la Cina ha mantenuto un tasso di crescita sostenuto ed è arrivata a contribuire per oltre il 30% alla crescita economica mondiale per molti anni consecutivi. Divenendo così uno stabilizzatore immancabile dell’economia mondiale e una sua importante fonte di dinamismo”.
“La ragione principale è che il Partito Comunista Cinese ha sempre messo il popolo al centro e lo ha guidato con un approccio pragmatico, ne ha liberato il pensiero e ha portato avanti una discussione coraggiosa incentrata sull’auto-rinnovamento e ha portato avanti una logica di progresso mantenendosi al passo coi tempi. Il PCC ha sempre sottolineato l’importanza dell’indipendenza, della forza interna, portando avanti, al contempo una sempre maggiore apertura e una cooperazione win-win. Abbiamo portato avanti una integrazione tra il sistema socialista e lo spirito nazionale cinese, andando sempre verso una direzione di riforme profonde dell’economia socialista di mercato, e, un passo alla volta, abbiamo creato la via del socialismo con caratteristiche cinesi che si addice bene allo sviluppo nazionale della Cina”.
“Al tempo stesso – secondo l’ambasciatore Li Ruiyu – bisogna considerare che la posizione e la definizione della Cina come Paese in via di sviluppo non è cambiata e fenomeni come le differenze tra gli stadi di sviluppo e le inadeguatezze sono ancora presenti. Il PIL pro-capite cinese è soltanto al 70esimo posto a livello mondiale, al di sotto del livello dei Paesi industrializzati. Ovviamente, il popolo cinese ha sempre affrontato le sfide e le difficoltà a testa alta. “A quarant’anni si hanno più dubbi, non avere dubbi vuol dire avere il cuore saldo”. Dopo 40 anni di pratica, siamo sempre più fiduciosi e risoluti nel voler portare avanti le Riforme e l’Apertura e continueremo a percorrere questa via, pronti ad affrontare le difficoltà e ad andare avanti”.
“La Cina ha aperto le sue porte al mondo, mantenendo un tasso di crescita sostenuto, e divenendo al tempo stesso uno stabilizzatore mondiale. Il PCC ha sempre messo il popolo al centro spingendo l’auto rinnovamento e rimanendo al passo con i tempi. Il Partito Comunista Cinese ha sempre sottolineato l’importanza dell’apertura e del mutuo vantaggio, secondo lo spirito nazionale cinsese e l’economia socialista di mercato”.
Nel suo intervento l’Ambasciatore Li Ruiyu, ha toccato anche i temi legati alla promozione dell’apertura all’operazione cinese:
“Allentare maggiormente le procedure d’ingresso sul mercato, ottimizzare l’ambiente per gli investimenti, rafforzare la tutela della proprietà intellettuale ed infine ampliare l’importazione, questi gli obiettivi della Cina per il futuro senza dimenticare l’economia digitale cinese che ha raggiunto il maggior numero di transazioni giornaliere nell’e-commerce mondiale con oltre 200 miliardi di transazioni, questo è il risultato di una crescita esponenziale della Cina”.
“Spero che tutti i paesi portino avanti la cooperazione e lo sviluppo soprattutto nel web e nell’economia digitale per dare nuova vitalità ai mercati.
Huawei ad esempio, ha firmato accordi per collaborazioni tecnologiche in 5G e per lo sviluppo della tecnologia italiana. La Cina intende essere contributore all’inclusione attraverso una crescita inclusiva, sviluppo equo, agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, consultazione congiunta e condivisione”.
“Nessuno deve rimanere indietro, ma è necessario sviluppare al massimo il potenziale e i meccanismi di dialogo per promuovere al più presto la cooperazione”.
Nel suo intervento l’Ambasciatore Li Ruiyu, ha concluso il discorso con un detto cinese: “Vicinanza di cuori e menti, uniti di fronte alle avversità, dall’inizio alla fine, questo è ciò che fanno gli amici. La Cina ha sempre guardato all’Italia come un ottimo amico e partner degno di fiducia all’interno dell’Unione Europea ed intende, insieme alla controparte italiana, condividere le opportunità, approfondire la cooperazione e unire le forze per creare un domani migliore per a rapporti bilaterali in questa nuova era”.
Al termine del discorso dell’Ambasciatore, ha preso la parola la Sen. Maria Rizzotti, Presidente dell’Associazione Parlamentare “Amici della Cina” che ha letto una nota del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: “I rapporti tra l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese sono accumunati da una profonda collaborazione che ha portato i due paesi al reciproco sostegno e dialogo, come negli scambi commerciali e i rapporti culturali, scientifici e tecnici che si sono sviluppati negli ultimi anni. Non posso dimenticare le numerose aziende che lavorano sul territorio cinese, si tratta di realtà importanti come questa solida alleanza economica e culturale. Il mio auspicio, è che questo rapporto possa ampliarsi anche grazie alla preziosa attività dell’Associazione Parlamentare “Amici della Cina”.