La caduta del muro di Berlino avvenuta il 9 novembre 1989, è uno degli eventi più importanti della storia del Ventesimo secolo, un giorno che segnò la fine di uno dei più importanti simboli della divisione del mondo tra est e ovest, sancendo di fatto la fine della “cortina di ferro” e quindi della guerra fredda.
La data dell’inizio della costruzione del “muro” che avrebbe diviso la città per 28 anni, fu il 13 agosto 1961.
La Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est, la DDR) aveva deciso di costruire una barriera di cemento alta circa tre metri per separare la sua capitale, Berlino Est, dalla enclave della Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest) di Berlino Ovest che si trovava nel territorio della DDR. La divisione di Berlino era stata decisa dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Nel corso della conferenza di Jalta si decise che la città fosse organizzata in quattro settori amministrati da Francia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica.
Man mano che le tensioni tra Occidente e Unione Sovietica aumentavano, le possibilità per gli abitanti di Berlino di passare da Ovest a Est e viceversa diminuivano costantemente e nel 1952 fu decretata la chiusura del confine e i passaggi sottoposti a controlli molto severi.
Tra il 1949 e il 1961 milioni di tedeschi dell’est passarono a Berlino Ovest, la #ddr decise di costruire un muro attorno ai settori occidentali
Il ruolo di un italiano…
Durante la conferenza stampa sulle nuove norme relative al Reiseregelungen (“regole di viaggio”), il corrispondente italiano dell’agenzia Ansa, Riccardo Erhman su suggerimento di un membro del comitato centrale del SED, il Partito Socialista Unificato della Germania, chiese al ministro della propaganda Günter Schabowski da quando sarebbero entrate in vigore.
Il Ministro, impreparato rispose: “Da subito…”.
Migliaia di berlinesi si riversarono ai checkpoint.
Il muro era crollato.
Foto copertina: Una foto che ritrae le prime picconate simbolo della caduta del Muro di Berlino