Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito ad una preoccupante crescita delle formazioni di estrema destra al potere e ad un maggiore presenza di loro esponenti nei governi occidentali, questa è una nuova destra, diversa dai vecchi movimenti conservatori, capace di adattarsi e anche di conquistare una ampia fetta dell’elettorato repubblicano statunitense oltre che le simpatie degli ultraconservatori internazionali.
Dalle origini al Duemila
Gli USA sono da sempre considerati la più grande democrazia al mondo, innegabilmente è stata capace di arginare quei pericolosi estremismi che nel vecchio continente, nel secolo breve, hanno portato a tragiche conseguenze.
L’estremismo conservatore statunitense cominciò ad affermarsi in epoca precedente alla Guerra Civile nutrendosi della paura delle cospirazioni, del sentimento antimassonico e del nativismo[1] favorendo così la nascita di movimenti politici estremisti.
Queste prime aggregazioni di ultraconservatori si affermarono ancor più dopo la Guerra Civile sostenute dai latifondisti e dagli schiavisti del Sud contribuendo a ritardare l’integrazione degli afroamericani nella parte meridionale del Paese per più di un secolo.
Molti esponenti dei movimenti schiavisti riuscirono ad infiltrasi nei Democratici, che durante la guerra erano apertamente schiavisti, ed in misura minore nei Repubblicani[2].
Il vero exploit di questi movimenti politici si ebbe nel XX secolo in concomitanza con la deriva autoritaria dell’Europa del Primo Dopoguerra.
Nel 1915 il Ku Klux Klan, un’organizzazione segreta nata dopo la Guerra Civile fondata da alcuni ex-militari sudisti, divenne popolare tra gli statunitensi espandendosi anche oltre il Sud del Paese nel Midwest.
Il Ku Klux Klan doveva il proprio successo all’aver colto il sentimento traversante di odio e nell’averlo esteso a categorie etniche, politiche e religiose: i colpevoli del disfacimento degli USA non erano solo gli afroamericani ma anche gli ebrei, colpevoli di aver provocato la Prima Guerra Mondiale e di detenere l’economia del mondo, senza risparmiare i cattolici e successivamente i comunisti e gli intellettuali.
Sebbene questi gruppi avessero un forte seguito, nelle campagne del Sud e in alcune aree centrali degli USA, non divennero mai un partito politico nazionale nel quale identificarsi e per il quale votare, anche se qualche membro riuscì ad entrare nel Partito Democratico facendosi portavoce delle loro istanze.
Durante gli anni ’30 furono organizzate delle squadre di militanti in camicia nera chiamati Black Legion, che operavano con metodi non troppo dissimili dallo squadrismo fascista o dalle SA. La Black Legion non fu un fenomeno isolato, durante gli anni ’30 si diffusero movimenti proto-fascisti che cercarono di fare emergere il nazionalismo negli USA ma i tentativi furono prontamente contrastati dal Comitato contro la propaganda ideologica di McCormack-Dickstein e dal Comitato Dies.
L’idea di un totalitarismo sul modello europeo scomparve definitivamente verso la metà degli anni ‘30, non furono fatte indagini nei confronti del Klan grazie anche alle spinte di un membro suprematista del Comitato, il democratico John Rankin[3], che riuscì a spostare l’attenzione sul Partito Comunista Statunitense.
Nel periodo post-bellico, l’estrema destra statunitense dovette necessariamente reinventarsi mantenendo un profilo istituzionale e riuscendo a candidare nel 1948 Strom Thurmond, come candidato del partito segregazionista Dixiecrat[4], registrando il 7,2% dei consensi.
Una decina di anni dopo nacque la John Birch Society, una associazione politica che fondeva lo spirito ultraconservatore razzista con una tendenza libertaria e che avrebbe dato impulso alla crescita di un sentimento populista negli americani e posto le basi del paleoconservatorismo.
La presenza di gruppi suprematisti e le problematiche sociali, prima fra tutte le difficoltà nell’alfabetizzazione degli Stati del Sud, avevano contribuito a rendere gli USA un “Paese a due velocità” con un Nord più aperto e progressista e un Sud impoverito, nostalgico e dunque ultraconservatore tanto da mantenere le Leggi Jim Crow[5] negli ex-Confederati fino al 1964.
Solo nel 1964 la firma del Civil Right Act pose un freno all’estrema destra negli Stati del Sud, invalidando le leggi segregazioniste dopo una stagione di lotta per i diritti civili lunga quasi dieci anni. La fine del segregazionismo fu un duro colpo per la far-right che nelle Presidenziali del 1968 puntò sul Governatore dell’Alabama, il segregazionista George Wallace,[6] che osteggiava apertamente la lotta ai diritti civili e che corse da indipendente ottenendo il 13,5% dei consensi: mai nessun terzo candidato né repubblicano né democratico ha registrato tanti consensi.
Durante gli anni ’80 e ’90 l’estrema destra statunitense, ha costituito movimenti simili a milizie patriottiche dando vita a scontri con il Governo Federale a Ruby Ridge e a Waco. Dopo l’11 settembre 2001 la far right ha trovato terreno fertile nella crescente islamofobia e xenofobia del popolo statunitense con l’affermazione di movimenti come Counterjihad e il Progetto Minutmen.
Alt-Right: l’estrema destra si riscopre su Internet
Il vero anno di svolta per la politica americana è stato il 2008 quando Barack Obama vinse le elezioni presidenziali statunitensi utilizzando uno strumento inedito: i social network. Ed è sempre nei social che l’estremismo di destra statunitense ha trovato linfa vitale intorno alla fine degli anni Duemila, quando gruppi accomunati da valori ultraconservatori cominciarono ad incontrarsi nell’allora “nuovo mondo” della Rete.
Nel 2009 il giornalista politico Richard Spencer, neonazista, coniò il termine Alternative Right[7] (Alt-Right), o destra alternativa, per definire l’evoluzione, di quegli anni, dell’estrema destra. L’Alt-Right presenta una struttura gerarchica diversa da quella dei partiti politici, è un gruppo acefalo, non coeso e senza leader, anche se da tempo si cerca qualcuno a cui imputarne la “paternità”, senza una vero e proprio corpo ideologico.
Ciò nonostante, non è difficile identificare i principi base ideologici condivisi tra i membri di questa nuova destra, principi non troppo differenti da quelli del passato: l’Alt Right è nazionalista, anti-migratorio, antifemminista e in larga parte antisemita, sposa le dottrine libertarie condividendo molte istanze dei coevi del Tea Party[8].
L’Alt Right ha nemici ben precisi che individua nei “persecutori” del maschio bianco, grazie alle teorie incel[9], nella politica mainstream, accusata di aver favorito la decadenza occidentale, e nel politically correct designato come censura voluta dal pensiero unico.
A differenza dei movimenti ultraconservatori dello scorso secolo, come il Ku Klux Klan, l’Alt Right non ha maturato un senso religioso comune raccogliendo tra le sue fila atei, estremisti religiosi e neo-pagani.
Le scuole politiche di questa nuova radical right non sono luoghi fisici ma siti internet dove è possibile confrontarsi e scambiare materiale, in particolare attraverso siti come 4chan ed 8chan dove sono nati i primi meme e i nuovi slang linguistici diffusi poi dagli utenti su siti meno di nicchia come Twitter e Facebook.
I meme diffusi dall’Alt Right tendono ad esaltare le doti degli esponenti della Radical Right rappresentandoli come vincenti e di contro a screditare i nemici ritraendoli come personaggi caricaturali.
La progressiva diffusione di questo materiale ha portato sempre più utenti giovani ad incuriosirsi su questo nuovo modo di fare politica, attirando le attenzioni di una generazione delusa dalla politica mainstream.
I siti d’informazione riconducibili all’Alt Right, sono numerosi, tutti con uno schema ben preciso: diffondere notizie che i media “mainstream” nascondono ai cittadini, ergendosi a “resistenza”, dando priorità a notizie dove la vittima è il cittadino medio bianco, con largo impiego di fake news volte a smascherare complotti o a screditare l’avversario.
L’Alt Right, inoltre, si è dotata di nuovi simboli sotto i quali aggregare i propri utenti: dall’OK Gesture passando per le bandiere giallonere fino alla bandiera dello Stato immaginario del Kekistan[10].
Dalle parole ai fatti: sostegno a Trump e declino dopo la “Summer of Hate”
Verso la metà degli anni 2010, l’Alt Right è passata dal Web all’azione sostenendo la candidatura di Donald Trump alla Presidenza degli USA: importanti esponenti come Richard Spencer, annoverato tra i fondatori del movimento, e Steve Bannon, allora direttore esecutivo di Breibat News, assieme a Robert Mercer si sono impegnati per indirizzare la Campagna elettorale di Trump sui “binari giusti.” Lo stesso Trump, del resto, rappresentava l’identikit perfetto per un elettorato ultraconservatore che fino ad allora si era rifiutato di votare il Partito Repubblicano ritenuto troppo moderato.
Per favorire la corsa di Trump alla Casa Bianca sono state diffuse teorie del complotto e notizie false nei confronti dell’avversaria Hillary Clinton nonché utilizzati dati ottenuti illegalmente da Facebook (caso Cambridge Analytica).
Sebbene nel novembre 2016 l’Alt Right giocò un ruolo decisivo nell’elezione di Trump, il nuovo presidente degli USA smentì simpatie verso gli ultraconservatori salvo poi inserire Steve Bannon nel Consiglio di Sicurezza Nazionale e scegliere Stephen Miller come proprio Consigliere Superiore. Bannon fu rimosso dal suo incarico su consiglio di Ivanka Trump dopo pochi mesi, mentre Miller è ad oggi ancora Consigliere Superiore del Presidente. Altri membri del Gabinetto di Trump, anche se non riconducibili direttamente all’estrema destra, sono stati spesso criticati in questi anni per la vicinanza a posizioni oltranziste come il vicepresidente Michael Pence o il Ministro della Salute Ben Carson.
Nel 2017 il problema dell’avanzata dell’Alt Right si impose agli occhi del mondo quando a Charlottesville ci furono disordini tra manifestanti ultraconservatori e attivisti della sinistra statunitense, culminati con un grave incidente provocato da un suprematista bianco che si è lanciato con un’auto contro i manifestanti di sinistra provocando un morto e diciannove feriti. Nella stessa manifestazione l’ex Gran Maestro del Ku Klux Klan, David Duke, ha ribadito: “Siamo determinati a riprenderci il nostro paese,[11] siamo ad un punto di svolta. Stiamo per mantenere le promesse di Donald Trump. Questo è ciò in cui credevamo. Ecco perché abbiamo votato per Donald Trump, perché ha detto che riprenderà il nostro paese “.
Dopo questi due eventi, nella stessa manifestazione il Governo USA fu costretto a prendere apertamente le distanze dagli estremisti preoccupato della possibile perdita di consensi e condannò l’atto definendolo “terrorismo interno”. L’estate del 2017 sarebbe passata poi alla storia come la “Summer of Hate”.
Dai fatti di Charlottesville, l’Alt Right ha perso molta popolarità ma ciò non le ha impedito di continuare ad operare anche al di fuori della rete come nei disordini di Michigan del marzo 2018 e di Portland nell’estate dello stesso anno.
Alcuni gruppi estremisti sembrano essersi allontanati da Trump dopo il 2017 e a rafforzare queste ipotesi ci sono le affermazioni di Spencer su Twitter: “(l’amministrazione Trump) differiva poco da quello che ci saremmo potuti aspettare da Jeb [Bush] o Marco [Rubio]”[12].
Negli ultimi due anni l’Alt Right ancora fedele a Trump ha propagandato una nuova teoria del complotto, chiamata Qanon, per screditare il valore delle continue critiche da parte di personaggi importanti dirette al Presidente USA. Secondo questa teoria esisterebbe un deep state filoglobalista che opera per abbattere Trump e per fermare i suoi sostenitori, al Qanon sono associate meme e l’hashtag #WWG1WGA (“Tutti per uno, uno per tutti”) e i Qanoniani identificano il nemico in vari movimenti politici critici nei confronti di Trump e in personaggi come Rothschild o Soros accusati di pagare movimenti come Black Lives Matter e ancora nei gruppi antifascisti che tramerebbero per scatenare una guerra civile negli USA.
I passi futuri di questa nuova destra, almeno nell’immediato, sembrano più prevedibili rispetto al passato, nel breve periodo l’ultra destra cercherà di giocare un ruolo attivo nel sostegno a Trump nella speranza di una sua rielezione nel prossimo novembre 2020 e continuerà ad essere presente nelle piazze come “contromanifestazione” al movimento Black Lives Matters[13].
L’Alt-Right sarà realmente prevedibile nei prossimi mesi? Ci troviamo in tempi fluidi e mutevoli dove ogni realtà politica è costretta a riadattarsi o a trovare nuova linfa vitale, le prossime mosse di questo movimento acefalo sono solo leggermente più prevedibili rispetto al passato ma non le sue possibili evoluzioni.
Note
[1] Approccio contrario all’immigrazione e alla presenza di alcuni gruppi etnici e nazionali sul proprio territorio, per un approfondimento sul fenomeno del nativismo negli USA: “All-american Nativism: How the Bipartisan War on Immigrants Explains Politics As We Know It” di Daniel Denvir
[2] Sebbene il Partito Repubblicano fosse antischiavista, esisteva un movimento filoschiavista interno al partito chiamato “Lily-white Movement”. Per approfondimenti sul Lily-white Movement: https://www.tshaonline.org/handbook/entries/lily-white-movement
[3] John E. Rankin (1882-1960) è stato un politico americano noto per le sue opposizioni ai matrimoni interraziali e per il suo razzismo verso afroamericani, nippo-americani ed ebrei.
[4] Il partito Dixiecrat è stata una corrente del Partito Democratico legata ad ideologie come il suprematismo bianco, il nazionalismo e il segregazionismo, dopo il Civil Rights Act di Lyndon B. Johnson il Partito Democratico si è avvicinato a temi più progressisti e questa corrente è completamente scomparsa
[5] Leggi locali dei singoli Stati emanate tra il 1877 e il 1964 e hanno mantenuto il regime di segregazione. Sono state abrogate con il Civil Right Act del 1964 e con il Voting Act del 1965
[6] George Wallace è stato il candidato indipendente alla Presidenza USA del 1968 e Governatore dell’Alabama
[7] Il termine fu coniato dal giornalista ultraconservatore R. Spencer quando nel 2009 dedicò due articoli sul Task’s Magazine parlando di “alternative right”
[8] Movimento politico di matrice libertaria e anti-estabilishment, la sigla “TEA” sta per “Taxed Enough Already” (“Già abbastanza tassati”). Per approfondimenti: Skocpol, T., Williamson, V. (2016), The Tea Party and the Remaking of Republican Conservatism, New York
[9] Neologismo della cultura di internet che significa “celibe involontariamente”, la comunità incel trova il suo punto di ritrovo nel sito Reddit e spesso è legata a discorsi d’incitamento all’odio e ad atti di terrorismo. Per approfondimenti: https://www.vox.com/2018/4/28/17290256/incel-chad-stacy-becky
[10] Il Kekistan è un paese immaginario che nasce come presa in giro sul sito 4chan. Per una lettura più esaustiva sul rapporto Alt-Right-Meme: https://www.splcenter.org/hatewatch/2017/05/08/what-kek-explaining-alt-right-deity-behind-their-meme-magic
[11] Intervista del 12 agosto 2017 a David Duke di Myka McEldowney, per il video: https://twitter.com/mykalmphoto/status/896387613157974018?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E896387613157974018%7Ctwgr%5Eshare_3&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.vox.com%2F2017%2F8%2F12%2F16138358%2Fcharlottesville-protests-david-duke-kkk
[12] L’account di R.Spencer è stato successivamente bloccato da Twitter, qui il link di approfondimenti sulla violenza dell’estrema destra a Charlottesville e con le dichiarazioni di R. Spencer: https://www.splcenter.org/20200810/when-alt-right-hit-streets-far-right-political-rallies-trump-era#Rise%20of
[13] L’opposizione al movimento Black Lives Matter ha creato due slogan: Blue Lives Matter nel 2014 e All Live Matter nel 2016. Per una lettura esaustiva sulle differenze tra BLM e ALM: https://www.nytimes.com/2016/07/16/us/all-lives-matter-black-lives-matter.html
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