Consiglio Artico 2021: il piano decennale per combattere il cambiamento climatico


Il 20 maggio a Reykjavík in Islanda si è svolto il Consiglio Artico, il forum a cui prendono parte i ministri degli esteri devi vari paesi membri, più i delegati delle minoranze etniche che vivono nell’Artico e vari paesi osservatori. L’incontro, ha visto anche il passaggio del testimone della presidenza biennale, passata dall’Islanda alla Russia.


 

Il tanto atteso Consiglio Artico di Reykjavík ha avuto luogo, la dodicesima conferenza interministeriale, nel venticinquesimo anno di vita del Consiglio[1].
C’erano molte aspettative ed altrettante preoccupazioni in merito al risultato del forum, ma tutto sommato, sembra che non ci siano stati grossi problemi.
Le preoccupazioni erano dovute al fatto che la Russia, che per i prossimi due anni deterrà la presidenza del Consiglio, aveva lasciato intendere che i suoi presupposti erano tutt’altro che positivi. 

Nelle scorse settimane, Putin aveva dichiarato che Mosca avrebbe approfittato di questo ruolo biennale per perseguire i propri obiettivi strategici nell’Artico, potenziando la propria presenza ed accelerando i lavori per la realizzazione di infrastrutture per la navigazione, e le attività legate all’estrazione di gas e petrolio. Il 20 maggio però, le cose sono andate diversamente e la Russia, per bocca del suo rappresentante, il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha rilasciato dichiarazioni che, praticamente, smentiscono quanto affermato qualche settimana prima dal presidente Putin.

Il progetto russo: un dialogo militare tra gli stati artici. 

I lavori del forum sono iniziati con l’introduzione del Ministro degli Esteri islandese Thórdarson, che ha riassunto i due anni di presidenza, esaminando i risultati e richiamando l’attenzione sulle sfide, anche quelle inaspettate, come quella del Covid-19.

Successivamente Thórdarson ha consegnato il martelletto al ministro degli Affari esteri russo, Sergei Lavrov, il quale ha illustrato l’ambizioso programma, contenente oltre 100 compiti che la Russia intende portare a termine durante la sua presidenza[2].

La Russia si è appena insediata come stato presidente del Consiglio Artico e resterà in carica per due anni. Nella dichiarazione d’apertura dei lavori, Lavrov, ha dichiarato che la Russia promuoverà il dialogo e le questioni militari, un discorso, resosi necessario per questioni di sicurezza. Sostanzialmente, secondo il punto di vista russo, al momento non si corrono rischi di una guerra imminente, ma bisogna tenere un alto livello d’allerta. Per questo motivo, Mosca promuoverà una maggior comunicazione tra gli apparati militari dei vari paesi del Consiglio, per un reciproco supporto o soccorso, anche in caso di disastri naturali. Un discorso che, seppur per poco tempo, ha deviato l’attenzione da quelli che sono stati gli argomenti principali del Consiglio: sviluppo sostenibile, pace, cooperazione, lotta al cambiamento climatico.
Tra i compiti che la Russia intende svolgere in questo biennio, rientra anche l’impegno alla cooperazione per la stabilità nell’area. Un impegno che si rende, allo stato attuale, molto complicato nell’effettiva realizzazione. Tuttavia, ciò che sembra sorprendere maggiormente, è la dichiarazione di Lavrov in merito all’impegno di Mosca di realizzare il maggior sforzo possibile, assieme agli altri paesi dell’area, per garantire uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il discorso di Lavrov tuttavia non ha ottenuto il plauso sperato.

L’omologo islandese, assieme ad altri ministri degli esteri presenti, si sono detti contrari alla dichiarazione russa, in quanto, le finalità del Consiglio Artico sono quelle di promuovere la pace, la cooperazione e lo sviluppo sostenibile; le armi e gli eserciti non rientrano in queste finalità. Un diniego, che comunque non è stato unanime.

Secondo quanto dichiarato da Lavrov successivamente, sia la Norvegia che gli Stati Uniti avrebbero ritenuto accettabili alcuni aspetti del programma di Mosca riguardo la sicurezza. Proprio dalle operazioni di questi paesi deriva la preoccupazione russa, che potrebbe essere il motivo scatenante di quella dichiarazione. In una conferenza stampa, successiva al Consiglio Artico, Lavrov ha infatti, espresso preoccupazione per le esercitazioni militari che la NATO sta svolgendo in Norvegia. 

Consiglio Artico e sviluppo sostenibile: un piano strategico decennale

Per la prima volta nella storia, un incontro del Consiglio Artico culmina con la firma di un piano strategico decennale. Un piano che è espressione chiara della visione globale delle sfide che i paesi artici si preparano ad affrontare, approntando tutte le misure necessarie a superarle.

I partecipanti, hanno firmato anche la Dichiarazione di Reykjavík, un impegno complementare per lo sviluppo e la cooperazione, in occasione del 25° anniversario del forum artico.

La conferenza interministeriale tenutasi in Islanda, è riuscita dove aveva fallito nel 2019, durante l’undicesima conferenza di Rovaniemi in Finlandia. In quell’occasione non si era potuto raggiungere un accordo sul clima, anche a causa delle reticenze statunitensi.

In quell’occasione, la posizione degli Stati Uniti, a guida Trump era diametralmente opposta a quella degli altri paesi membri del Consiglio. Per questa ragione non si arrivò alla redazione di un documento congiunto, obiettivo facilmente raggiunto in quest’ultima conferenza[3].

I partecipanti alla riunione di Reykjavík, dopo aver celebrato il biennio islandese su quanto fatto in termini di contrasto al cambiamento climatico, hanno dichiarato che si aspettano la stessa impronta dal biennio russo.  Sull’argomento, Sergei Lavrov ha affermato che, essendo la Russia il più grande stato artico, lo sviluppo equilibrato della regione, non può che essere una priorità. Il documento strategico emerge a seguito dei nuovi rapporti del Consiglio che sottolineano le crescenti preoccupazioni per gli agenti inquinanti, sempre più presenti nell’Artico[4].

I combustibili fossili, ma anche le plastiche, sono considerevolmente aumentati nella regione, ed i residui rimangono sul fondo per molto tempo, così come rilevato da un team a largo delle Isole Svalbard.

Prima del forum si sono espressi anche gli esperti chiamati in causa sulla questione del riscaldamento globale.

L’Artico si sta riscaldando tre volte più velocemente della media globale e deve affrontare una serie di conseguenze pericolose[5]. A tal proposito, il Segretario di Stato americano Anthony Blinken si è detto preoccupato della quantità di metano e carbonio nell’aria, ed ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno già ridotto drasticamente le emissioni di anidride carbonica, arrivando a tagliare il 34% delle emissioni totali, più di qualsiasi altro paese artico[6]. Ad ogni modo, tra le varie istanze che hanno dato vita al piano strategico decennale, sono state prese in considerazione anche quelle promosse dalle comunità autoctone.

I leader delle comunità indigene hanno focalizzato l’attenzione sulla sicurezza alimentare, la salute e l’equo accesso alle risorse.

Si tratta di istanze legittime, riguardanti 4 milioni di persone residenti nell’Artico, che conservano a vari livelli, gli usi e i costumi di un tempo. Tutto sommato sembrano ritenersi soddisfatti di quanto emerso nell’incontro di Reykjavík. James Stott, membro del Consiglio Circumpolare degli Inuit, si è detto soddisfatto perché il cambiamento climatico è tornato prioritario nell’agenda del Consiglio Artico. Gli Inuit si augurano che lo sviluppo rispetti le culture e garantisca la conservazione delle specie e del paesaggio.


Note

[1] Il Consiglio artico è un forum internazionale che discute dei problemi dei governi artici e della popolazione indigena dell’Artico
[2]https://www.highnorthnews.com/en/russia-arctic-council-chairmanship-wants-revive-military-dialogue-between-arctic-states
[3] https://www.aa.com.tr/en/politics/arctic-council-adopts-historic-10-year-strategic-plan/2249390
[4]https://insideclimatenews.org/news/20052021/new-arctic-council-reports-underline-the-growing-concerns-about-the-health-and-climate-impacts-of-polar-air-pollution/
[5] http://www.xinhuanet.com/english/2021-05/21/c_139959224_2.htm
[6] https://it.usembassy.gov/secretary-antony-j-blinken-intervention-at-arctic-council-ministerial/


Foto copertina: The meeting was held on 20th May 2021 in Reykjavik, Iceland. It provided an opportunity to review the Council’s activities and accomplishments under Iceland’s Chairmanship, and sees the Russian Federation assume the role for the next two years. Gunnar Vigfusson / Ministero islandese degli Affari esteri.

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