Ritorno al futuro, le nuove strategie della Federazione Russa

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Sebbene l’immagine militare della Russia sia ancora fortemente legata al “non troppo passato” sovietico, con i suoi cingoli e bulloni, non è possibile ignorare che proprio quest’ultima, nello scacchiere internazionale, sia all’avanguardia ad oggi per quanto concerne le nuove dinamiche della guerra moderna.


 

In questo primo episodio sarà oggetto della discussione l’oramai oscuro e famoso Wagner group e il concetto apparentemente nuovo di proxy war. È oramai noto che la Russia stia utilizzando le sue diverse agenzie di contractors privati per perseguire obiettivi strategici in una vasta gamma di teatri di guerra. Destabilizzare, addestrare milizie o truppe governative, combattere in prima linea ed anche assassinare, una ricetta che ha fatto si che la strategia regionale della Federazione Russa negli ultimi anni possa essere considerata tremendamente efficace.
In particolare, il nome del Wagner group ha iniziato a rimbalzare tra i media di tutto il mondo, per fama ma anche per problematiche legate alla sua posizione predominante presso i vertici del Cremlino. Ed è proprio lì la chiave di tutto, nel cuore del governo della Federazione dove lotte per assecondare il volere dei vertici del governo sono all’ordine del giorno e tutto per ottenere importanti tornaconti economico-politici.
Un esempio su tutti riguarderà proprio il Wagner e il suo proprietario, Prighozin, un uomo ammantato di mistero e conosciuto addirittura come lo “Chef” di Putin stesso. I gruppi di contractors traggono enormi guadagni dalle concessioni fatte dal governo russo per lo sfruttamento di siti minerari e petroliferi “catturati” nelle loro aree di azione e il tutto supportato da contratti fumosi che ovviano anche all’illegalità stessa dei gruppi presso la Federazione.
Ad oggi, sebbene il Wagner rimanga il nome più conosciuto in occidente e nel mondo, ha perso molto di quello che era il suo potere e la sua influenza presso il Cremlino e il Presidente stesso. Un incidente accorso in Siria ha rischiato di compromettere l’intera strategia della Federazione Russa nella regione coinvolgendo direttamente truppe americane e vedendo il Wagner, tra l’altro, pesantemente sconfitto.
Il tutto all’oscuro del Cremlino, un’azione portata avanti con il solo scopo economico ma per la quale il Wagner non aveva soppesato correttamente le conseguenze. In questo caso, la “clausola” di negabilità funzionò correttamente, del resto è una delle caratteristiche principali che rendono i contractors estremamente utili ma l’azione autonoma del Wagner potrebbe essere letta anche come grave campanello di allarme per gli sviluppi di lungo periodo di questa strategia, che sicuramente non è una novità, ma che ad oggi è tornata tremendamente efficace. Per tutti gli approfondimenti sul tema vi rimandiamo all’articolo “Il Wagner group e le PMC russe: Lanzichenecchi del secolo XXI”.