World News: notizie dal mondo – Asia


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ASEAN Durante il vertice ASEAN tenutosi a Kuala Lumpur, Malaysia il Primo Ministro malaysiano Anwar Ibrahim ha invitato l’Associazione a non sacrificare gli interessi dei singoli Stati membri nel tentativo di negoziare con Washington. I leader del blocco hanno ribadito che eventuali accordi con gli Stati Uniti dovranno essere bilanciati e non dovranno danneggiare gli interessi economici dei membri, rifiutando una subordinazione unilaterale alla pressione commerciale americana.
Il summit ha incluso incontri con i rappresentanti dei Paesi del Golfo, in particolare Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche e commerciali. La partecipazione saudita ha assunto particolare rilievo, anche alla luce della recente visita nel Regno da parte dell’ex presidente statunitense Donald Trump.
Pur non facendo parte dell’associazione, Pechino ha mantenuto una presenza diplomatica di primo piano durante il vertice, con il premier Li Qiang che ha rilanciato la cooperazione bilaterale durante una visita ufficiale in Indonesia, riaffermando il sostegno cinese ai progetti di sviluppo infrastrutturale in ambito ASEAN.
Sul piano politico, la questione del Myanmar ha continuato a dividere i membri dell’Associazione. Nonostante l’insistenza della Malaysia per un maggiore impegno collettivo contro la repressione della giunta militare, e il richiamo di Singapore sulla gravità della crisi umanitaria, i leader ASEAN non sono riusciti a produrre una condanna formale nel comunicato finale. Tale esitazione ha riacceso le critiche verso l’efficacia dell’ASEAN come foro di gestione delle crisi regionali.

BRICS: In un incontro a Pechino, i presidenti di Cina e Brasile hanno riaffermato la necessità di difendere il libero commercio come pilastro di un nuovo ordine economico globale. In tale contesto, hanno concordato un nuovo pacchetto di investimenti congiunti e un rafforzamento della cooperazione all’interno della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, recentemente estesa anche alla Colombia come membro osservatore, con il sostegno diretto di Xi Jinping. Tuttavia, il direttore della banca centrale brasiliana ha dichiarato che, al momento, non esistono asset BRICS in grado di competere con il dollaro, raffreddando le speculazioni su una valuta comune del blocco.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha partecipato personalmente alle celebrazioni per il Giorno della Vittoria a Mosca, in un incontro con Vladimir Putin che ha confermato la volontà di rafforzare il coordinamento strategico tra Cina e Russia nel contesto delle tensioni con l’Occidente. Il gesto ha avuto un alto valore simbolico, ribadendo la convergenza tra le due potenze anche sul piano della sicurezza globale.
Nel frattempo, l’Arabia Saudita, nuovo osservatore nel gruppo, ha mantenuto una posizione prudente, sottolineando l’interesse ad approfondire la cooperazione con i BRICS senza compromettere i legami strategici con Washington. La leadership saudita ha preferito “restare in bilico”, a testimonianza della complessità delle alleanze geopolitiche nella fase attuale.
In questo quadro, è stato ufficializzato l’ingresso dell’Uganda come nuovo membro osservatore. Parallelamente, la Cina ha intensificato il dialogo con il Nigeria, promuovendo progetti di cooperazione.

SCO: Durante il forum del 17 maggio ad Astana, a margine della riunione del Consiglio dei Ministri degli Esteri, è stato approvato un nuovo piano di collaborazione industriale e tecnologica, volto a sostenere lo sviluppo autonomo dei Paesi membri e a promuovere partenariati produttivi intra-regionali. In questo contesto, la Cina ha ribadito il proprio sostegno a una più ampia integrazione infrastrutturale e logistica, con particolare attenzione ai corridoi dell’Asia centrale. Parallelamente, l’Iran ha intensificato il proprio coinvolgimento diplomatico attraverso una serie di incontri bilaterali con Cina e Russia, riaffermando il valore strategico della SCO come alternativa credibile ai modelli di sicurezza occidentali. Infine, i membri dell’Organizzazione hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui viene riaffermato l’impegno a promuovere un ordine internazionale multipolare, fondato sul diritto internazionale e sulla cooperazione tra blocchi regionali.

Repubblica Popolare Cinese: Mentre il Paese ha celebrato con enfasi il rientro con successo dell’equipaggio della missione Shenzhou 17 dalla stazione spaziale Tiangong, sottolineando i progressi raggiunti nel consolidare la propria autonomia nello spazio e rafforzare la leadership scientifica come pilastro della proiezione geopolitica cinese. Dal punto di vista economico, Pechino ha dovuto affrontare nuove sfide legate al rallentamento della domanda interna, alla pressione esterna e all’inasprimento dei dazi. Le autorità hanno replicato duramente alle nuove misure tariffarie annunciate dagli Stati Uniti, definite “non giustificate” e dannose per la stabilità del commercio globale. Anche l’Unione Europea ha intensificato il proprio atteggiamento difensivo, imponendo nuovi dazi sui veicoli elettrici cinesi, misura che il governo cinese ha contestato come una forma di protezionismo ispirata alla linea trumpiana. Pechino ha inoltre dovuto difendere la posizione della società CK Hutchison, di Hong Kong, coinvolta in una controversia legata alla gestione portuale e alle normative europee, sorte in seguito al tentativo di acquisto della società – che controllo i principali porti sullo stretto di Panama – da parte di BlackRock. Mentre a livello interno, la leadership ha intensificato la retorica del “rilancio nazionale”, ponendo l’accento su nuove iniziative per l’innovazione industriale e la stabilità economica, pur in un contesto segnato da rallentamento della produzione e tensioni sui mercati finanziari. In parallelo, la Cina ha criticato le politiche statunitensi in ambito accademico, reagendo con fermezza alla decisione dell’università di Harvard di limitare l’accesso a studenti stranieri, considerate discriminatorie e sintomo di una crescente chiusura occidentale. A livello europeo, Pechino ha espresso preoccupazione anche per la decisione dell’Irlanda di vietare TikTok sui dispositivi governativi, citando la necessità di garantire regole eque per le aziende tecnologiche cinesi nel rispetto della concorrenza globale.
La politica estera cinese ha inoltre visto un rafforzamento dei legami con il Sud globale. In America Latina, Pechino ha annunciato l’esenzione dal visto per cittadini di Ecuador, Uruguay e Colombia. Allo stesso tempo, sono stati rilanciati progetti infrastrutturali e ferroviari in Africa e Sud-est asiatico, con investimenti strategici nel quadro della Belt and Road Initiative.

Pakistan: L’esercito pachistano ha annunciato un nuovo bilancio delle vittime degli scontri con l’India avvenuti la scorsa settimana: almeno 40 civili e 11 soldati sono rimasti uccisi. Nel comunicato del ministero si parla di “40 civili uccisi, tra cui 7 donne e 15 bambini, e di 121 feriti, tra cui 10 donne e 27 bambini”, aggiungendo che “11 soldati sono stati uccisi e altri 78 feriti”.

Corea del Nord: Un “grave” incidente è accaduto durante il varo di una nuova nave da guerra nordcoreana. Lo rendono noto i media di Stato riportando le parole di Kim Jong Un che ha parlato di un “atto criminale causato da assoluta negligenza”.

Giappone: Il governo sta prendendo provvedimenti severi contro i cosiddetti nomi “kirakira” (“scintillanti”) e ha varato nuove regole che impediranno ai genitori di dare ai propri figli nomi pronunciati in modo non convenzionale.
Secondo il racconto della Cnn, la notizia ha ricevuto reazioni contrastanti: alcuni utenti dei social media hanno sostenuto che i nomi kirakira sono espressione di individualismo, sono innocui e non giustificano una regolamentazione governativa. 
Ma qual è il problema di base? Il Giappone utilizza tre sistemi di scrittura: i Kanji, basati sui caratteri cinesi, e altri due sistemi fonetici. I nomi sono tipicamente scritti in Kanji, ed è qui che nasce la difficoltà. Poiché questi caratteri cinesi sono stati mescolati con la lingua giapponese esistente, ogni carattere kanji può essere pronunciato in diversi modi, alcuni con dieci o più modi. La pronuncia “corretta” si decifra in base agli indizi del contesto e agli altri caratteri presenti in una frase o espressione. Nei nomi kirakira, diventati più popolari a partire dagli anni ’80, i genitori spesso scelgono un nome in base al suono fonetico (ad esempio, volendo che il nome del loro bambino suoni come “Pikachu”) e scelgono caratteri Kanji dal suono simile.
Le nuove norme del governo giapponese mirano a limitare questo fenomeno, stabilendo che saranno consentite solo le pronunce ampiamente accettate dei caratteri kanji. I genitori dovranno includere la lettura fonetica dei nomi dei loro bambini nel registro e, se le autorità locali notano che il suono fonetico di un nome non corrisponde alla pronuncia tipica dei suoi caratteri, potrebbero rifiutare il nome o richiedere ulteriore documentazione.
Non è la prima volta che le rigide regole di denominazione suscitano dibattiti in Giappone dove la legge impone ancora alle coppie sposate di condividere lo stesso cognome, a differenza della maggior parte delle altre grandi economie che hanno abolito questa tradizione. Normalmente, le mogli prendono il cognome del marito, poiché i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono legali in Giappone.