La visione di Mosca


Il 24 febbraio visto dal Cremlino: intervista ad Anna Abakumova giornalista russa.


Articolo pubblicato sul numero Ucraina, un anno dopo

Un attacco a lungo premeditato, un’azione di prevenzione contro l’allargamento della NATO, lo spostamento della frontiera russa oltre il Donbass: nell’ottica della retorica occidentale, le ragioni che hanno spinto il Presidente russo Vladimir Putin ad attaccare l’Ucraina la notte del 24 febbraio trovano le proprie radici nella storia e nelle ambizioni di un “nuovo Zar” intenzionato a far decollare una visione del mondo multipolare a discapito dell’imperialismo a guida americana. Ne abbiamo discusso con Anna Abakumova, giornalista russa di Media Press JSC, casa editrice di Panorama TV del gruppo Gazprom Media.

Se la comunicazione del governo di Zelens’kyj ha fatto da padrone durante tutto il primo anno del conflitto, come interpreta le operazioni sul teatro ucraino in prospettiva russa?
Alcune famiglie italiane che vivono in Russia mi hanno raccontato tutte la stessa cosa (senza accordarsi in precedenza): “Siamo andati in Italia e abbiamo acceso la TV. Non ti puoi immaginare che schifezze trasmettono. Non ci avremmo mai creduto se ce lo avessero raccontato”. Un mese fa ero a Venezia e, facendo una domanda a un poliziotto, ha capito che eravamo russi. Ci ha domandato che cosa stesse accadendo al fronte, e ha precisato che lui già sapeva molto, avendo studiato la storia di quei posti (a differenza di molti altri italiani). Molti di voi non conoscono la storia del proprio Paese, figuriamoci quella del mondo. Detto questo, preciso che ho pensato molto a cosa rispondere alle tue domande, e ho deciso che ripetere per l’ennesima volta le cose già trattate in modo ampio sul conflitto in Ucraina mi sembra ripetitivo. Voglio invece parlare a più persone possibili, e visto che la maggior parte degli italiani non sa nemmeno dove si trovi il Donbass, dirò questo: l’unica cosa che sembra interessante per voi è sapere quando i russi uccidono i loro fratelli, e dunque parlerò con molta chiarezza e senza infingimenti. In Ucraina si parlano due lingue da sempre (russo e ucraino), ma dal 2104 chi parlava russo ha dovuto iniziare a difendere i propri diritti sulla lingua, la storia e la propria cultura. Immaginate se ciò fosse accaduto nel vostro Paese: pensate se per un colpo di stato in Italia al potere arrivano persone che vi dicono così: “cari italiani, da oggi l’unica lingua ufficiale è l’esperanto”. In tutti gli enti pubblici parleremo solamente questa lingua, così come nelle scuole, dove l’italiano sarà bandito perché voi italiani siete spazzatura, siete nessuno. Tutta la vostra storia e cultura non sono degni, a partire dalla creazione dell’Impero romano. Noi che parliamo l’esperanto siamo i migliori”. Questa è, mutatis mutandis, l’ideologia ufficiale ucraina oggi. Continuando con questa metafora, ammettiamo che una parte degli italiani accetti queste nuove regole per “tirare a campare”. Una parte però non lo accetta, contrapponendosi a questa follia. In risposta a ciò, il nuovo governo che sta costruendo la “nuova Italia” comincia a bombardare i “ribelli”, li mette in prigione e li tortura nei modi più atroci.  Nonostante tutto ciò, questi ribelli non si arrendono, anzi: sia a Roma che a Napoli si sentono voci dissonanti rispetto alla versione ufficiale. Voci di coloro che non vogliono comunque abbandonare la propria storia, né buttarla nell’oblio. I preferiti di tutta l’Europa, dunque, gli “Esperantisti”, decidono di fare un’azione eclatante: chiudono alcuni ribelli al Teatro della Scala e gli danno fuoco (cosa accaduta ad Odessa nella realtà). Basta digitare su Google e vedrete il fuoco, i corpi bruciati anche di donne incinte e bambini, e altro ancora di quello che è accaduto nel 2014 contro cittadini “filorussi”.

Quali sono le reali motivazioni dell’inizio dell’Operazione Militare Speciale, il suo andamento e le eventuali prospettive di pace?
Dal 2014 in Donbass si vive così, con continui bombardamenti e torture contro i civili. Dal 2014 le persone vivono in un isolamento di fatto, però non si sono mai arrese e hanno sempre pensato che questo inferno sarebbe finito. Un inferno che sarebbe finito quando la Russia avesse deciso di intervenire per difendere i propri fratelli. Una possibile risoluzione del conflitto poteva esserci con gli “Accordi di Minsk”. Fra l’altro l’Europa parlava sempre di pace e di ristabilimento dell’ordine regionale, ma, in realtà, dalle parole della Merkel (e non solo) di poco tempo fa, si è scoperto che gli europei non volevano mai implementare gli accordi. Gli Accordi di Minsk servivano solo per prendere tempo, per permettere all’Ucraina di rifornirsi di armi dall’occidente e farne un eccellente stato nazista. Però a voi piacciono i fascisti, vero? In Europa si odiano i russi perché esistono, hanno vinto contro i nazisti nella Grande Guerra Patriottica (Seconda Guerra Mondiale), hanno un territorio enorme e ricco di risorse.  Voi vorreste che tutto ciò fosse vostro, appartenesse a voi! Noi non accetteremo mai i vostri valori, le vostre perversioni e deviazioni. Non ci importa niente dei vostri valori, a partire dalla “teoria gender”. Esistono solo due generi, non 58 come pensate voi.  Vi svelo questo segreto, Europei! Noi vi guardiamo e pensiamo che l’Europa sia divenuta un panopticon. Siete imbevuti di “politically correct” e ormai avete anche paura di festeggiare il Natale e portare la croce. I vostri uomini e donne non sono più loro stessi. Voi perdete tempo con questi “problemi”, e intanto non pensate alle cose veramente importanti, tipo che fra qualche anno i migranti prenderanno il sopravvento e cambieranno tutto ciò su cui si è basata l’Europa per secoli. I valori europei sono quelli falsi dei quali parla la Von der Leyen: “perché i regimi autoritari hanno paura dell’Europa? Noi non facciamo guerre e non obblighiamo gli altri a vivere secondo i nostri valori. Però sono i nostri valori che terrorizzano i dittatori”. Parole, parole, parole… ma allora cos’è successo in Siria, in Libia, in Iraq, in Afghanistan, in Jugoslavia? Ad esempio, la Jugoslavia non è sopravvissuta nemmeno come Stato ai vostri valori universali. Migliaia di morti in Jugoslavia, ma voi ve ne siete fregati. E cosa ci sarebbe da dire delle colonie che avete avuto per tantissimo tempo? Stermini di massa fatti dagli occidentali in questi territori. E tante altre cose ancora. Noi russi non abbiamo mai avuto colonie o reso schiavi altri popoli. Noi non vogliamo il male di nessuno, ma nessuno deve pungere l’orso russo. Questo può portare a cose tragiche. La seconda guerra mondiale insegna che contro la Russia ci può andare anche tutta l’Europa, ma non ce n’è per nessuno ugualmente. Ancora adesso, dunque, voi volete batterci, ma noi siamo sempre quelli della Grande Guerra Patriottica. I loro figli e nipoti. Noi siamo pronti anche all’estremo sacrificio per la libertà, l’indipendenza e la sovranità. In questo momento la Russia non combatte contro l’Ucraina ma contro gli Stati Uniti, l’Europa e la NATO. In sostanza, contro il Quarto Reich. Come detto dal Presidente Putin: “(in caso di distruzione di tutto) noi andremo in paradiso e voi nemmeno nell’aldilà (iperbole russa per dire che uno non è degno nemmeno di andare all’inferno)”.Voi state giocando con il fuoco… fermatevi finché siete in tempo.   Pensate che durante la crisi di Cuba l’URSS aveva poche decine di testate nucleari che potevano raggiungere gli USA ed economicamente gli Stati Uniti erano molto più forti. Adesso però agli americani servirebbero altri 20 anni per pareggiare le nostre capacità nucleari, e l’economia statunitense conta solo per il 15% del totale dell’economia globale. Gli USA sono molto più deboli di altri centri di potere, hanno perso in tutte le ultime guerre e hanno speso miliardi in Ucraina. Paragonando la forza degli USA all’inizio dell’operazione militare speciale e oggi, Washington non può più permettersi di spendere così tanto da sola (anche in termini di quantità di materiale militare) e dunque fa pressioni sempre più forti sull’Europa che si inchina a queste richieste. L’Europa ha perso la sua sovranità e ciò non gli permette di dettare le proprie condizioni e fare i propri interessi. Noi vinceremo i fascisti ucraini e se ci sarà bisogno anche chi gli fornisce le armi.

Per quanto riguarda le trattative di pace: ma di che trattative si parla? Kiev non è un soggetto autonomo per trattare, in quanto la testa si trova a Washington. Lo scopo degli USA è quello di sconfiggere la Russia, e gli Stati Uniti non si interessano né dell’Ucraina né del grave rischio di uno scontro nucleare in Europa.

Quale sarà l’obiettivo finale di Mosca, anche in un quadro multipolare a cui spesso lo stesso Putin fa riferimento?
Per spingere gli USA a cambiamenti reali nella loro politica, bisogna creare una minaccia reale a loro stessi. Come ai tempi della crisi di Cuba, una minaccia diretta a loro porterà a delle vere trattative. Ancora, la tregua di Natale proposta da Putin non era rivolta all’Ucraina ma era un segnale di “buona volontà” all’Occidente. Questo però non è stato compreso per i seguenti motivi:

1) Siete sicuri della vostra vittoria e siete convinti che i giorni della Russia siano contati.
2) Contate sulla disintegrazione del nostro Paese per farne una seconda Jugoslavia e così poterne sfruttare tutte le risorse per risolvere i vostri problemi economici e politici.
3) Siete convinti che gli accordi saranno sottoscritti non con la Russia ma con le nuove entità che sorgeranno dalla disintegrazione di quest’ultima. Tutti calcoli sbagliati.

Lo scopo reale e finale della Russia in questo conflitto è quello detto più volte dal Presidente Putin: “Noi daremo la libertà ai russi, libereremo il Donbass e stermineremo gli amanti della svastica”. Tutto chiaro e lineare, senza secondi fini o obiettivi nascosti. Nessuno vuole invadere l’Europa. Per quanto riguarda la “questione multipolare”, c’è da dire che il mondo è molto più grande delle sole Europa e Nord America ed esso è stanco della vostra dittatura. La de-occidentalizzazione del sistema mondiale è iniziata nel XX secolo e sta continuando. L’operazione militare speciale gli ha dato una forte spinta, e gli specialisti hanno delineato questi scenari:

1) Le attuali organizzazioni sovranazionali globali finiranno nel nulla.
2) L’Unione Europa non sopravvivrà a questi cambiamenti. Le contraddizioni già esistenti fra i membri sono talmente profonde che non si saneranno mai. Il peggioramento della situazione economica la renderà sempre più debole fino alla scomparsa.
3) La NATO, creata dagli USA esclusivamente per promuovere i propri interessi, sparirà quando gli USA verranno cacciati oltreoceano. In questo contesto, i discorsi sul fare entrare nuovi Paesi in Unione Europea e nella NATO sono ridicoli. In realtà ciò è solo un tentativo dell’“egemone morente” di mettere più ostacoli possibili sulla strada del nascente mondo multipolare. Questo processo però è irreversibile e non si fermerà più.
4) Le Nazioni Unite si riformeranno e le nuove regole del gioco necessiteranno di un nuovo arbitro dove i giocatori chiave rappresenteranno i propri interessi e quelli dei loro stati satelliti.