Si sono concluse con la vittoria di Yoon Seok-Yeol le elezioni presidenziali tenutesi in Corea del Sud fra l’8 e il 9 marzo 2022. I voti per il candidato del partito conservatore hanno superato di poco quelli dell’avversario, Lee Jay-Myung, esponente del partito democratico coreano, lo stesso del presidente uscente Moon Jae-In.
L’ascesa di Yoon Seuk-Youl porta nuovamente alla ribalta l’ala conservatrice sudcoreana che sin dalle elezioni di Park Geun-Hye nel 2017 aveva riscontrato grandi difficoltà ad emergere e raccogliere consensi nel panorama disomogeneo dell’elettorato.[1]
Ma il consenso nei riguardi del nuovo presidente è da ricercarsi nella sua carriera di procuratore generale della Corea del Sud, ovvero di capo dell’Ufficio del procuratore supremo della Repubblica di Corea.
Ruolo che pare egli abbia svolto tenacemente, seguendo diverse indagini che vedevano corrotte le cariche presidenziali di Park Geun-Hye e Lee Myung-Bak. Rivelatesi poi accuse fondate, se da un lato queste hanno contribuito a screditare il partito democratico, dall’altro hanno fatto guadagnare a Yoon la fama di intransigente, di paladino dell’anticorruzione. Ancora, ha acquisito ulteriore popolarità attraverso la sua incriminazione del ministro della giustizia di Moon Jae-In, Cho Kuk, accusato di concussione e abuso di potere[2].
Nonostante ciò dagli ultimi sondaggi pare che entrambi i candidati per queste elezioni presidenziali non fossero visti di buon occhio da parte soprattutto delle ultime generazioni, preoccupate più di tutto per due punti nevralgici e problematici che affliggono questa i coreani di questo secolo: il mercato del lavoro, sempre più spietato e poco accessibile, elitario nell’indole; e il mercato immobiliare, che ha visto in questi anni la graduale ed esponenziale crescita dei prezzi delle case che appaiono dunque per i giovani coreani come “un sogno sempre più distante”. Pare infatti che l’elettorato fra i 20 e i 30 anni abbia votato per il “male minore”.
Ma allora, cosa dobbiamo aspettarci dal presidente Yoon? Come vede il futuro della Corea del Sud? E soprattutto, in che modo la sua politica porterà la Corea del Sud ad incastrarsi nell’ormai incrinato equilibrio internazionale?
La politica interna
Già con il presidente in uscita vi era stata in campagna elettorale la promessa di abbassare i prezzi delle case e colmare dunque il profondo gap fra domanda e offerta, caratteristico di quest’ultima decade soprattutto nella città di Seoul.
Yoon Seuk-Youl dal canto suo, ha promesso di affrontare il problema abitativo in Corea impegnandosi a creare 1,3 milioni di case a Seoul e nelle aree metropolitane circostanti e altri 1,2 milioni di case in tutto il paese, con un budget proposto di 12,1 trilioni di won.[3]
Inoltre, il presidente ha fatto riferimento durante tutto il periodo precedente alle elezioni, al fatto che incentiverà la creazione di posti di lavoro nel settore privato piuttosto fornire aiuti direttamente dal governo.
Date le circostanze è probabile che allenterà le pressioni sul settore privato e amplierà la flessibilità del mercato del lavoro.
Un altro punto essenziale del suo programma elettorale riguarda le start-up, piccole e medie imprese (PMI) che il suo governo promette di incoraggiare, favorendo il capitale d’investimento.
Politica estera: USA, Cina e Nord Corea
Le posizioni di Yoon Seuk-Youl lasciano poco spazio all’immaginazione sulla questione nordcoreana e cinese: il nuovo governo tenterà di ridurre gradualmente ma in maniera decisiva la dipendenza commerciale ed economica dalla Cina, il che fra l’altro ha fatto sì che il neo presidente si accaparrasse il consenso di tutto l’elettorato della generazione anni 50-60 del 900.
Per quel che riguarda il Nord, il dialogo diverrà probabilmente più “muscolare” rispetto a quello più pacato di Moon ma comunque si cercherà di tenere in piedi il dialogo fra le due coree e l’erogazione di aiuti umanitari alla parte settentrionale della penisola.
Con gli Stati Uniti i rapporti resteranno più che saldi, Yoon infatti intende mantenere se non promuovere la cooperazione trasversale fra i due paesi alleati su diversi fronti. Inoltre è probabile che continuerà il piano del suo predecessore di aderire all’ Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (CPTPP)[4] e premerà per una più stringente bilateralità fra i due paesi.
Proprio come negli Stati Uniti inizierà il periodo transitorio, quindi il Presidente Moon rimarrà alla Casa Blu fino maggio, momento in cui subentrerà Yoon.
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Note
[1] https://www.nytimes.com/live/2022/03/08/world/korean-election
[2] https://www.reuters.com/article/us-southkorea-politics-idUSKBN1YZ083
[3]https://pardot.csis.org/webmail/906722/524196254/3fb51e5e0087b9b0c3a2422633dfa47670346614db440e94ea8bf9604a7189b7
[4]https://en.m.wikipedia.org/wiki/Comprehensive_and_Progressive_Agreement_for_Trans-Pacific_Partnership
Foto copertina: Il Presidente eletto Yoon Suk-yeol