Con le nomine di Kubilius e Kallas il baricentro dell’Europa si sposta verso Est


Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha assistito a una significativa ridefinizione dei suoi equilibri politici, con un crescente spostamento del baricentro verso l’Europa orientale e baltica. Questo cambiamento è simboleggiato dalle nomine del lituano Andrius Kubilius a Commissario della Difesa e dell’estone Kaja Kallas come Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri. Ma cosa comporta questo spostamento? E quali sono le implicazioni per l’Unione Europea in termini geopolitici?


Chi sono Andrius Kubilius e Kaja Kalla

Andrius Kubilius è una figura politica di primo piano in Lituania, noto soprattutto per aver ricoperto il ruolo di Primo Ministro del Paese in due occasioni, dal 1999 al 2000 e dal 2008 al 2012. Come leader dell’Unione della Patria – Democratici Cristiani di Lituania , partito di centrodestra, Kubilius è stato protagonista della transizione della Lituania da repubblica post-sovietica a membro dell’Unione Europea e della NATO. Con la sua leadership, ha consolidato l’integrazione europea della Lituania, mantenendo al tempo stesso una forte opposizione all’influenza russa nel paese.
Kaja Kallas , invece, rappresenta la nuova generazione di leader dell’Europa orientale. Figlia di Siim Kallas, un altro importante politico estone ed ex Commissario europeo, Kallas è stata eletta Prima Ministra dell’Estonia nel gennaio 2021. Avvocata di formazione e con un passato da europarlamentare, Kallas ha saputo guidare il suo Paese in un momento di grande incertezza geopolitica, consolidando l’Estonia come uno dei Paesi tecnologicamente più avanzati d’Europa e una voce chiave nelle politiche di sicurezza e difesa. Sotto la sua guida, l’Estonia è diventata un punto di riferimento per le strategie digitali europee e un baluardo contro l’influenza russa.

Lo spostamento del baricentro dell’UE verso Est

Le nomine di Kubilius e Kallas sono emblematiche di una più ampia tendenza: l’ascesa dei Paesi dell’Europa orientale e baltica all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea. Tradizionalmente, l’UE è stata dominata dalle potenze dell’Europa occidentale, come la Germania e la Francia. Tuttavia, con l’ingresso di nuovi Stati membri dall’Est, a partire dagli anni 2000, il ruolo politico e strategico di questa regione è cresciuto in modo significativo.

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Questo spostamento è determinato da diversi fattori:

  1. Sicurezza geopolitica : Gli Stati dell’Europa orientale e baltica, come la Polonia, la Lituania e l’Estonia, si trovano in prima linea rispetto alle minacce provenienti dalla Russia. La crisi ucraina del 2014, seguita dall’annessione della Crimea da parte della Russia, ha accentuato le preoccupazioni per la sicurezza nella regione. Questi paesi hanno da sempre sostenuto un approccio duro verso Mosca, e figure come Kubilius e Kallas incarnano questa visione, promuovendo una maggiore coesione all’interno dell’UE per affrontare la minaccia russa.
  2. Indipendenza energetica : Gli Stati baltici e dell’Est Europa hanno spinto per una diversificazione delle fonti energetiche dell’Unione Europea, al fine di ridurre la dipendenza dal gas russo. Kallas, in particolare, ha sottolineato l’importanza della sicurezza energetica per l’Estonia e per l’intera regione, sostenendo progetti per la transizione verso energie rinnovabili e l’integrazione di infrastrutture energetiche più sicure e indipendenti.
  3. Valori democratici : Le storie di transizione democratica di Paesi come la Lituania e l’Estonia offrono un esempio di successo per l’intero continente. Kubilius e Kallas sono entrambi fieri sostenitori della democrazia liberale e dei diritti umani, valori che promuovono non solo all’interno dell’Unione Europea, ma anche nei rapporti con i vicini orientali, come Ucraina, Georgia e Moldova.

Il ruolo dell’Europa orientale nella politica europea

Con l’ascesa di figure come Kubilius e Kallas, l’Europa orientale e baltica ha guadagnato un’influenza senza precedenti nel dibattito politico europeo. Ciò è evidente in una serie di ambizioni:

  • Politica estera e di sicurezza: Kubilius è stato una voce chiave nel promuovere un approccio più deciso verso la Russia. Le sanzioni economiche imposte a Mosca dopo la crisi ucraina e l’invasione del 2022 hanno goduto del forte sostegno dei Paesi orientali, che hanno spinto l’UE a mantenere una posizione unitaria e coerente nei confronti del Cremlino. Kallas, dal canto suo, ha rafforzato l’importanza dell’unità europea nelle questioni di sicurezza e difesa, promuovendo una maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e della NATO.
  • Economia digitale e innovazione : L’Estonia, sotto la leadership di Kallas, è diventata un modello di eccellenza nell’innovazione digitale, con il suo governo elettronico e le sue infrastrutture digitali avanzate. Questo approccio si riflette anche nella politica europea, con un crescente interesse per la digitalizzazione, la cybersicurezza e l’adozione di tecnologie emergenti. L’Estonia, insieme ad altri Paesi baltici, sta guidando l’Europa verso una trasformazione digitale, contribuendo a rendere l’UE più competitiva a livello globale.
  • Politiche di coesione e sviluppo : Gli Stati dell’Europa orientale e baltica hanno beneficiato notevolmente dei fondi di coesione dell’UE, che hanno contribuito allo sviluppo delle loro infrastrutture e alla modernizzazione delle loro economie. Kubilius e Kallas sono entrambi sostenitori di politiche che rafforzano la coesione all’interno dell’Unione, soprattutto in un momento in cui le disuguaglianze economiche tra gli Stati membri rimangono una sfida significativa.

Le sfide del nuovo equilibrio europeo

Nonostante il crescente peso dell’Europa orientale, ci sono ancora alcune sfide che accompagnano questo nuovo equilibrio di potere all’interno dell’UE:

  1. Tensioni con l’Europa occidentale : Paesi come la Francia e la Germania mantengono un’influenza predominante nelle istituzioni europee. Il rafforzamento delle voci dell’Est potrebbe portare a tensione su questioni di politica estera, energetica e bilancio, soprattutto quando gli interessi di questi Paesi divergono da quelli dell’Europa occidentale.
  2. Questioni interne all’Europa orientale : Anche all’interno dell’Europa orientale esistono differenze. Ad esempio, la Polonia e l’Ungheria, pur appartenendo alla stessa regione geografica, hanno adottato politiche interne ed esterne divergenti rispetto a Paesi come Lituania, Estonia e Lettonia. Queste divisioni potrebbero complicare la capacità dell’Est Europa di presentarsi come un blocco unito.
  3. Relazioni transatlantiche : Kallas, così come Kubilius, ha sempre sottolineato l’importanza delle relazioni transatlantiche, in particolare il legame con gli Stati Uniti. Tuttavia, con la crescente assertività dell’UE come attore globale indipendente, si potrebbe creare tensione nella gestione di queste relazioni, soprattutto se gli interessi europei non coincidono sempre con quelli americani.

Conclusione

Le nomine di Andrius Kubilius e Kaja Kallas simboleggiano un cambiamento significativo nell’equilibrio politico dell’Unione Europea. L’Europa orientale e baltica non è più una regione ai margini del progetto europeo, ma un attore chiave nella definizione delle sue politiche. Questo spostamento del baricentro verso Est è un chiaro messaggio al vicino russo: la nuova Cortina di Ferro passa per il Baltico.


Foto copertina: Andrius Kubilius e Kaja Kallas