I “Persian Arabesques” di  Ivan Jakovlevich Korostovetz


“Persian Arabesques – Memorie politiche di  Ivan Jakovlevich Korostovetz” a cura di Carlo Gastone edito da Pathos Edizioni.
I “Persian Arabesques” offerti all’attenzione dei lettori sono le memorie di un importante diplomatico russo Ivan Yakovlevich Korostovetz (1862-1933). Sono le opinioni di un monarchico che hanno lasciato un significativo segno nella storia diplomatica dell’Impero russo.


 

Chi era Ivan Jakovlevich Korostovetz?

Ivan Jakovlevich Korostovetz nacque nel 1862 da una nobile stirpe della provincia di Poltava. Dopo essersi laureato al Liceo Imperiale Alexander (già Liceo Tsarskoye Selo) nel 1884, fu assunto dal Dipartimento Asiatico del Ministero degli Esteri russo.

La sua carriera diplomatica è contrassegnata da una attiva osservazione e partecipazione russa in Estremo Oriente. L’Asia fu l’oggetto maggiore dell’interesse del suo “cursus honorum ” e già negli anni 1890-94 lo troviamo in Cina con la funzione di secondo segretario della legazione russa a Pechino.
Nel 1899 viene nominato commissario diplomatico nell’amministrazione del Kuantung, che era retta dal vice-ammiraglio Evgenij Ivanovic Alekseev (fratellastro di Nicola II) comandante delle forze terrestri e navali russe in Estremo Oriente.
Nel 1900 fu spettatore a Tientsin e Pechino della rivolta dei Boxer.
Nell’aprile del 1902, Korostovetz venne nominato, inaspettatamente, console generale a Bushehr in Iran, una città portuale situata nel Golfo Persico.

La nomina di tale diplomatico, così esperto, in questa regione non fu casuale, perché, come è noto, a cavallo dei secoli XIX-XX vi fu un sensibile incremento delle attività politico-militari della Russia. In seguito il desiderio Russo di poter raggiungere le coste del Golfo Persico, per creare una base navale, pose in un grave stato di allarme le politiche militari inglesi che videro in questa mossa una reale minaccia per l’India – la perla della corona britannica.

Nel 1904, chiamato dal Ministro Sergej Julievic Witte, partecipa quale suo segretario ai negoziati col Giappone per porre fine alla sanguinosa guerra russo giapponese e nel 1905 accompagna lo statista in America per la firma del Trattato di Pace a Portsmouth dopo l’intermediazione di Theodore Roosevelt (5 settembre 1905).

Dal 1908 al 1911 è inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Pechino, quindi, nel 1912, viene designato come plenipotenziario ad Urga (l’attuale Ulan Bator) in Mongolia per le trattative col governo ed i principi mongoli. Il 21 di ottobre del 1912 firma un trattato di amicizia russo mongolo. Questo trattato ha permesso poi alla Mongolia di proclamare la propria indipendenza e di stabilire relazioni di pari dignità con i paesi confinanti. (Il 8.9.2014 venne inaugurata una sua statua commemorativa alla presenza di Vladimir Putin, quale dono della Mongolia al popolo della Federazione Russa in segno di amicizia).

Richiamato a San Pietroburgo per problemi familiari presto risolti, nel ottobre del 1913 fu inviato in Persia, a Teheran, dove rimase sino al 1915 con l’incarico di ministro plenipotenziario.

Dal 1915 al 1917/8 fu membro del Consiglio (Duma) del Ministero degli Affari Esteri quindi, dopo aver rifiutato di collaborare con il nuovo regime bolscevico, riuscì ad evitare di essere imprigionato e si rifugiò in Finlandia.
Dopo aver vissuto a Berlino, Pechino, Francia, morì a Parigi nel 1933

Memorie politiche di Korostovetz “Persian Arabesques”  

Le memorie di Korostovetz “Persian Arabesques” narrano dettagliatamente, le sue memorie politiche, gli ultimi eventi della sua carriera diplomatica 1913-1918 prima di dover andare in esilio per non essere imprigionato. Egli si riferisce in particolare  al periodo di permanenza in Persia quale Ministro Plenipotenziario (1913-1915) ma non solo. Queste per il periodo Iraniano rispondono in parte alla domanda del perché Korostovetz, nel risolvere i problemi che gli si presentavano, prese una posizione così dura nei confronti del suo omologo britannico, Sir Walter Townley. 

Il testo, oltre ad essere considerato un importante documento storico in quanto classificato quale fonte primaria d’informazione dell’epoca, é di gradevole e interessante lettura perché descrive non solamente gli eventi politici ma anche i costumi e le usanze locali di varia natura. Egli spazia dalla storia alla geografia persiana includendo delle “penellate” sulle religioni dei territori e sulla letteratura bizantino-persiana.

L’autore

Carlo Gastone, ex dirigente industriale. Nasce nel 1950 a Johannesburg in Sud Africa. Proviene da una famiglia internazionale. E’ poliglotta. Ha passato parte della sua infanzia, dove ha fatto le elementari, all’Avana Cuba e a New York Usa. All’inizio degli anni 60 è rientrato in Italia e dopo aver conseguito la licenza liceale si è laureato a Torino in Giurisprudenza.
Dopo aver vissuto per ragioni di lavoro a Lagos in Nigeria, a Brescia ed a Slupsk in Polonia dove ha svolto svariati incarichi rientra a Torino dove risiede attualmente in pensione. Oggi coltiva svariati interessi tra cui quello di ricostruire la storia e la genealogia della propria famiglia andata in parte dispersa a causa di eventi bellici e rivoluzionari. Decide di conoscere un po’ meglio le sue radici russe di cui la madre, nel corso degli anni, non era stata molto prodiga d’informazioni. Alla morte di sua mamma, avvenuta nel gennaio del 2012, trova una valigia appartenuta alla nonna Olgaa con dentro svariate fotografie, certificati e documenti d’interesse storico trai quali un manoscritto inedito del suo bisnonno Ivan Jacovlevich Korostovetz (1862-1932) sul periodo in Persia e la fine della sua carriera prima del forzato esilio dal titolo “Persian Arabesques” (1913-1917 e oltre).

La stesura del testo delle reminiscenze di Olga, per la sua pubblicazione in “Memoires” Olga I. Korostovetz (1895-1993)-Diario di un’epoca-., coincide per date al periodo in cui Ivan fu in piena attività diplomatica, gli ultimi istanti conclusivi del Grande Gioco“  prima della disgregazione dell’Impero Russo  richiedendo una verifica storica e un approfondimento sui personaggi e le vicende descritte nel suo racconto in dettaglio e spesso con molta arguzia.
Questa ricerca impegnativa durata più di 3 anni, ha permesso all’autore di entrare in contatto telefonico ed epistolare con valenti ricercatori e studiosi di storia che hanno scritto libri e articoli sulla figura di Ivan.

Uno di questi, il Professor Dottor Pavel N. Dudin che, parlando in generale della diplomazia russa, lo ha definito come “one of its brightest representatives” nel suo articolo comparso nel marzo del 2017 sulla rivista storica russa Bylye Gody dal titolo “I. Y. Korostovetz “the creator of Mongolia” and Russian Diplomatic Mission in Urga 1912″


Foto copertina: Uno dei tanti successi diplomatici. Fotografia firmata di Ivan Jacovlevich Korostovetz al tavolo del “Trattato di Pace di Portsmouth” del 1905 guerra Russo-Giapponese. RussiaPrivet