Le più importanti notizie dal mondo riprese dai maggiori quotidiani, per essere sempre aggiornati. Notizie dal 1 al 12 dicembre.
Africa
Mauritania:Almeno 58 migranti sono morti ieri quando il barcone sul quale si trovavano si è capovolto nell’oceano Atlantico davanti alle coste della Mauritania: lo ha reso noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Ottantatré persone sono riuscite a mettersi in salvo nuotando a riva. Sul barcone, che era partito dal Gambia il 27 novembre scorso, c’erano almeno 150 persone, tra cui donne e bambini. I feriti, di cui non si conosce ancora il numero, sono stati portati nell’ospedale di Nouadhibou (nord). Il bilancio delle vittime è uno tra i più alti registrati quest’anno.
Ghana: Il presidente del Ghana Nana Akufo-Addo ha annullato il referendum fissato il prossimo 17 dicembre e relativo alla modifica delle regole per le elezioni del governo locale. Lo riporta Bbc News Africa, aggiungendo che attualmente i candidati si presentano senza il supporto dei partiti politici. Il referendum era stato concordato appunto per decidere se tale norma fosse da abolire, consentendo alle forze politiche di sostenere apertamente i propri candidati. In un discorso presidenziale televisivo tenuto ieri, il presidente del Ghana ha dichiarato l’annullamento del referendum per la mancanza di consenso tra il governo e i partiti dell’opposizione, definendo la questione “di grande importanza”. Gli osservatori affermano che, sebbene ai partiti non sia consentito sostenere i propri candidati, in realtà lo fanno.
Burundi: Sono almeno 28 i morti in Burundi per le frane causate dalle forti piogge, e il bilancio delle vittime potrebbe salire, riferiscono le autorità locali. Un funzionario del posto parla di 28 corpi trovati a Cibitoke, provincia a nord-ovest del paese africano. Fonti ministeriali confermano che dieci persone mancano all’appello e che ci sono dei feriti, di cui non si precisa il numero.
Sudan: Almeno 23 persone sono morte e circa 130 sono state ferite da un incendio odierno in una fabbrica di ceramiche a nord della capitale del Sudan, Khartoum. Lo ha riportato il Sudanese doctors union (Sdu), che ha fatto appello ai medici fuori servizio perché si precipitino negli ospedali di tutta la città per curare le vittime. L’incendio è seguito all’esplosione di un’autobotte di gas, ha aggiunto la nota.
Nigeria: Quattordici persone, fra cui due cooperanti, sono stati rapiti nel nord-est della Nigeria. L’azione è stata rivendicata dal gruppo jihadista noto come Stato Islamico nell’Africa Occidentale (Iswap), che parla di 14 “prigionieri” compresi due dipendenti della Croce Rossa, stando a quanto segnala il Site.
Americhe
Dominica:Si profila una schiacciante vittoria del primo ministro uscente Roosevelt Skerrit e del suo Partito laburista (Dlp) nelle elezioni svoltesi ieri nel mini-Stato caraibico di Dominica. Lo riferisce oggi il portale WicNews. Secondo i risultati preliminari disponibili, il Dlp si sarebbe aggiudicato 18 dei 21 seggi della Camera in lizza, tre più di quelli controllati in precedenza.
L’opposizione del Partito unito del lavoratori (Uwp), che ha inutilmente cercato di bloccare lo svolgimento delle elezioni insinuando pesanti irregolarità, ha invece ottenuto solo tre seggi, perdendone tre rispetto al passato.Contrariamente a quanto si temeva, la giornata si è svolta senza incidenti. Commentando i risultati preliminari comunicati dall’organismo elettorale, il premier ha sottolineato che “il voto odierno ha dimostrato che la democrazia nel nostro Paese è viva e funzionante”.
Mar dei Caraibi: A partire dal 1 gennaio 2020, sette Paesi dei Caraibi vieteranno l’utilizzo della plastica monouso e del polistirene espanso, al fine di evitare il degrado delle loro coste a causa del pericolo di inquinamento. Secondo quanto riferito dai media regionali, Giamaica, Belize, Barbados, Dominica, Grenada, Trinidad e Tobago e Bahamas proibiranno uso e importazione di questi prodotti e materiali. Con questa misura, i sette Paesi cercheranno di combattere il degrado dell’habitat marino presente nei loro territori, che comporterebbe un rischio per la salute e la sicurezza alimentare di circa 40 milioni di persone che vivono in queste aree costiere. Il mondo consuma 5 miliardi di sacchetti di plastica realizzati ogni anno con derivati del petrolio che possono richiedere fino a centinaia di anni per degradarsi, e i Paesi dei Caraibi sono quelli che sfruttano maggiormente questi materiali pro capite così dannosi per l’ambiente.
Brasile:I matrimoni tra persone dello stesso sesso sono aumentati del 61,7% l’anno scorso rispetto al 2017: lo testimonia l’indagine sulle statistiche del registro civile, in base al quale nel 2018 sono stati registrati 9.520 unioni civili tra omosessuali rispetto ai 5.887 del 2017. In base ai dati, divulgati dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge), i matrimoni tra donne sono cresciuti del 64,2%, da 3.387 nel 2017 a 5.562 nel 2018. Le unioni civili tra uomini sono invece aumentate da 2.500 a 3.958, con un incremento del 58,3%. L’indagine mostra anche che il picco dei matrimoni gay si è realizzato principalmente nel mese di dicembre, con 3.098 casi contro i 614 di dicembre 2017. Dal 2013, la Risoluzione 175, del Consiglio nazionale di giustizia (Cnj), obbliga gli uffici notarili a realizzare unioni tra coppie dello stesso sesso.
Colombia:Nel giorno in cui i colombiani sono scesi in piazza per la terza volta in due settimane in adesione ad uno sciopero nazionale, un istituto specializzato in sondaggi ha sostenuto che il 70% della popolazione disapprova la gestione del presidente Iván Duque. Secondo l’istituto Invamer, che ha realizzato l’inchiesta a fine novembre per alcuni organi di stampa, solo il 24% si è detto soddisfatto dell’operato del capo dello Stato, mentre il 6% non ha espresso un giudizio. Inoltre, il 79% degli intervistati crede che la situazione del Paese peggiori e solo l’11% considera positiva la gestione dello Stato da parte del governo. Il sondaggio rivela inoltre che i temi che maggiormente preoccupano i colombiani sono l’insicurezza (88%), la corruzione (84%) e l’economia (78%).
Asia & Medio Oriente
Hong Kong: Sono decine di migliaia le persone che a Hong Kong stanno sfilando nel corteo partito da Victoria Park e promosso dal Civil Human Rights Front, il gruppo che nei mesi scorsi è riuscito a coinvolgere fino a due milioni nelle grandi mobilitazioni anti-governative e pro-democrazia. L’iniziativa di oggi, che ha avuto a sorpresa il nulla osta della polizia, celebra i 6 mesi delle proteste partite a giugno contro la legge sulle estradizioni in Cina e diventate poi l’occasione per sollecitare riforme democratiche, a partire dal suffragio universale. Per gli organizzatori, il grande corteo di oggi è “l’ultima occasione” per la leadeship dell’ex colonia britannica e pro-Pechino per porre fine alla crisi politica. Solo due settimane fa, le elezioni locali distrettuali hanno sancito la vittoria senza precedenti del fronte pandemocratico, capace di conquistare 388 seggi su 452 e 17 consigli su 18.
India:Sopravvissuta a una violenza sessuale di gruppo, le danno fuoco mentre va in tribunale: è accaduto questa mattina in India ad una donna di 25 anni, stuprata lo scorso marzo. La donna, che vive del villaggio di Unrao, nello Stato centrale dell’ Uttar Pradesh, è ricoverata in un ospedale specializzato di Lucknow in prognosi riservata per le gravi ustioni riportate sul 70 per cento del corpo. A marzo aveva denunciato due uomini del suo villaggio, accusandoli di averla violentata e di aver filmato l’atto: questa mattina, all’alba, mentre si dirigeva verso il tribunale per partecipare all’udienza, è stata nuovamente aggredita da un gruppo di cinque uomini che l’hanno cosparsa di benzina e le hanno appiccato il fuoco. Tra i cinque c’erano anche i due accusati: uno era in clandestinità dal momento della denuncia, l’altro era tornato libero, su cauzione, la settimana scorsa. La polizia ha fatto sapere di avere già arrestato tutti gli assalitori.
Corea del Nord: La Corea del Nord ha dichiarato di aver effettuato un “test molto importante” con un missile a lungo raggio. Lo riporta l’agenzia di stampa centrale coreana. I risultati dei test, riferisce l’agenzia, avranno “un impatto importante sulla modifica della posizione strategica della Corea del Nord nel prossimo futuro”. Il test arrivato mentre la Corea del Nord sta intensificando la pressione sugli Stati Uniti per sbloccare le trattative sul nucleare. L’ONU ha vietato alla Corea del Nord di lanciare satelliti perché considerati alla parti di un test della tecnologia missilistica a lungo raggio. Dopo ripetuti fallimenti, la Corea del Nord ha messo in orbita con successo un satellite per la prima volta nel 2012, un altro nel 2016. L’ambasciatore della Corea del Nord, Kim Song, ha affermato che la denuclearizzazione “è già uscita dal tavolo delle trattative”, che non servono “lunghi e difficoltosi colloqui” e che per la fine dell’anno sono attese “concessioni nella diplomazia nucleare” da parte di Washington.
Cina: Zhengzhou, capoluogo della provincia dello Henan in Cina centrale, è diventata la prima città del Paese ad applicare in tutte le sue stazioni della metropolitana la tecnologia di riconoscimento facciale. Lo ha annunciato Zhengzhou Metro. A partire da oggi, invece di usare una tessera o un codice QR i pendolari della città possono farsi scansionare il volto e avere il costo del biglietto automaticamente dedotto da un conto registrato. A settembre, Zhengzhou ha iniziato a fornire il servizio di check-in con scansione facciale sulla linea 1 della metropolitana e la prima sezione della linea 14 per offrire ai passeggeri la possibilità di un accesso più rapido.
Il servizio è stato poi ampliato per coprire tutte le linee della metropolitana. Accedendo all’app ufficiale della metropolitana di Zhengzhou e seguendo le istruzioni per completare l’autenticazione facciale, i pendolari possono scansionare i propri volti per entrare in metropolitana. Tramite un metodo di pagamento preimpostato, la tariffa sarà addebitata automaticamente. Al momento una media di 10.000 persone al giorno fanno uso della nuova tecnologia. Altre città cinesi, tra cui Shenzhen, Jinan, Shanghai e Nanchino, hanno sperimentato la tecnologia di riconoscimento facciale su alcune delle loro linee della metropolitana.
Iran: Il ricercatore cinese-americano Xiyue Wang è stato liberato dalle autorità iraniane in cambio della scarcerazione dello scienziato detenuto negli Usa, Massoud Soleimani, già sul volo di rientro in patria. Lo ha annunciato su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Wang, che si è laureato all’università di Princeton, era stato condannato a 10 anni di reclusione in Iran per essersi ‘infiltrato’ illegalmente nel Paese e aver diffuso materiale riservato all’estero. La famiglia e l’università hanno sempre respinto le accuse. “Dopo oltre 3 anni di detenzione in Iran”, con l’accusa di spionaggio, “Xiyue Wang sta tornando negli Stati Uniti. Ringraziamo i nostri partner svizzeri per l’assistenza nel negoziare il suo rilascio”, ha detto il presidente degli Usa, Donald Trump.
Iraq: E’ salito a 25 il bilancio dei morti a Baghdad, in Iraq, dopo che un gruppo di assalitori sconosciuti ha aperto il fuoco ieri sui manifestanti anti-governativi nella piazza di Khilani. Lo riferiscono funzionari della Sicurezza e della Sanità che parlano anche di 130 feriti. L’attacco è stato tra i più sanguinosi dal primo ottobre scorso, quando migliaia di iracheni sono scesi in strada chiedendo ampie riforme politiche e la fine dell’influenza dell’Iran negli affari iracheni. In base a una prima ricostruzione, nell’attacco di ieri, che è proseguito nelle prime ore di oggi, gli assalitori a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco sui manifestanti riuniti a piazza Khilani e sul ponte di Sinak, proseguendo poi nelle aree epicentro della protesta. Attivisti anti-governativi hanno cercato di dare la colpa ai sostenitori delle milizie irachene appoggiate dall’Iran, che hanno organizzato attacchi simili contro i sit-in di manifestanti nella capitale e nelle città nel sud del Paese.
Palestina:Sono stati 27 i manifestanti palestinesi feriti negli scontri con l’esercito israeliano lungo la barriera difensiva dello stato ebraico con Gaza in occasione della ‘Marcia del ritorno’ appoggiata da Hamas. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità della Striscia secondo cui “4 dei dimostranti sono stati raggiunti da pallottole vere”. La manifestazione – che l’agenzia Maan ha definito di migliaia di persone – si è svolta dopo 3 settimane di interruzione. La ripresa della ‘Marcia’, giunta alla sua 83/a edizione, avviene mentre al Cairo si sta discutendo tra le fazioni palestinesi – secondo i media – una possibile tregua di lunga durata con Israele. L’esercito israeliano questa mattina ha avvisato Hamas sulle conseguenze della ripresa della dimostrazione lungo il confine.
Arabia Saudita:L’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi in Turchia “è stato un errore, un’operazione non autorizzata.
Lo stato saudita non uccide mai i suoi cittadini, ci sono persone in tribunale e abbiamo adottato meccanismi per evitare che si ripeta in futuro”: lo ha detto ai Med Dialogues Adel al-Jubeir, ministro di Stato saudita per gli Affari esteri.
Siria:La Turchia non lascerà la Siria finché “tutti i gruppi terroristici non saranno eliminati”. Lo ha detto il suo presidente Recep Tayyip Erdogan in un discorso dopo il vertice Nato di Londra. La politica estera di Ankara è “indipendente”, ha aggiunto il suo leader, respingendo ancora una volta le critiche degli Alleati per l’offensiva contro i curdi. “La Turchia non chiede il permesso ad altri per operazioni per la sua sicurezza”, ha aggiunto Erdogan, puntando il dito contro “quelli che pensano di poter mettere in riga” il suo Paese con “ricatti”. “Noi non abbiamo messo gli occhi sulla terra siriana, ma quelli che lo fanno dovrebbero andarsene” ha aggiunto il presidente turco, tornando a chiedere il supporto degli Alleati contro le milizie curde Ypg: “La determinazione mostrata contro gruppi terroristici come Daesh (Isis) e Al Qaeda andrebbe mostrata anche contro altre strutture”.
Europa
Italia:“Ho rappresentato a Lavrov le nostre preoccupazioni per l’intensificarsi della guerra civile in Libia” sottolineando che “non esiste una soluzione militare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in conferenza stampa con il ministro russo Sergej Lavrov. La conferenza di Berlino è molto importante”. Il problema della Libia è che non è “solo un conflitto tra le parti libiche ma vede troppe interferenze, ogni iniziativa dovrebbe entrare nell’alveo della conferenza di Berlino, non perché c’è una presunzione di superiorità europea, ma se tutti sono impegnati a lavorare sul cessate il fuoco è importante non promuovere fughe in avanti”, ha aggiunto Di Maio.
Francia:Altra giornata senza trasporti in Francia, la terza di seguito, con il sindacato che lancia la prova di forza contro il governo e chiama tutti a un’ulteriore intensificazione della mobilitazione. Oggi diversi cortei, soprattutto in provincia, e qualche incidente come a Parigi, dove i gilet gialli hanno catalizzato studenti e oppositori della riforma delle pensioni. Cortei misti – gilet gialli e ‘precari’ di tutte le categorie – hanno sfilato per le vie di Nantes (2.800 persone), 1.800 a Marsiglia, 1.200 a Caen, 800 a Lille e a Le Havre, 700 a Lione, 670 a Rouen. In attesa delle nuove grandi manifestazioni organizzate per martedì – vigilia dell’annuncio della contestata riforma da parte del governo – la situazione sembra radicalizzarsi di giorno in giorno. A Parigi, durante il corteo dei gilet gialli, sono scoppiati i soliti incidenti con la polizia soprattutto nel quartiere di Montparnasse: incendiati alcuni cassonetti, lanciati sassi e abituale pioggia di lacrimogeni in risposta da parte delle polizia.
Germania:Hanno perso altri tre punti di consensi e sono crollati all’11% i socialdemocratici tedeschi, dopo la consultazione di base di sabato scorso, che ha visto sconfitto il vicecancelliere Olaf Scholz, e ha consegnato una nuova leadership al partito, confermata ieri al congresso. I dati del rilevamento non tengono però ancora conto del congresso di partito, in corso da ieri a Berlino, dove Norbert Walter-Borjans e Saskia Esken sono piaciuti ai delegati con i loro discorsi e sono stati eletti con risultati positivi. Stando ai dati del Forsa, l’Unione (Cdu-Csu) ha conquistato un punto e sarebbe al 28%, mentre seguono come secondo partito i Verdi, col 22%. L’ultradestra di Afd ottiene il 14% (un punto in più rispetto alla settimana precedente). Conquistano un punto anche Fdp e Linke, all’8.
Germania/2:La Germania ha annunciato l’espulsione di due diplomatici russi dopo che i pubblici ministeri che si occupano dell’inchiesta hanno dichiarato che dietro l’uccisione di un ex comandante ribelle ceceno in un parco di Berlino potrebbe esserci il governo di Mosca. Zelimkhan Khangoshvili era stato stato ucciso il 23 agosto scorso, presumibilmente da un russo, arrestato poco dopo. I due diplomatici sono stati dichiarati ‘persone indesiderate con effetto immediato’. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri a Berlino. La risposta di Mosca non si è fatta attendere: la Russia “considera le dichiarazioni della Germania e l’espulsione dei diplomatici russi come infondate e un atto ostile”, ha detto il ministero degli Esteri russo in una nota. Mosca, prosegue la nota, risponderà in modo simmetrico.
Nord Irlanda:E’ caccia all’uomo a Belfast dove una granata è stata lanciata contro una pattuglia della polizia locale nordirlandese. Nell’episodio nessuno è rimasto ferito, ma l’esplosione ha suscitato panico e ha riacceso l’allarme sul timore di nuove tensioni in città: al centro nei decenni passati di un sanguinoso conflitto, con code episodiche – tra fiammate di violenza politica e di criminalità comune – anche dopo la storica pace del Venerdì Santo del 1998. L’attacco è avvenuto a Milltown Row, presso Falls Road, e “si è trattato senza dubbio di un tentativo di uccidere gli agenti”, ha detto il sovrintendente capo Jonathan Roberts precisando che “un’operazione di polizia è stata immediatamente avviata per garantire la sicurezza” sul posto e individuare i responsabili. Il fatto coincide con l’accesa campagna elettorale in corso in Irlanda del Nord come in tutto il Regno Unito in vista del voto del 12 dicembre, ma al momento non vi sono indicazioni di eventuali legami con la situazione politica.
Bosnia Erzegovina: Le autorià bosniache hanno raggiunto un accordo per trasferire i migranti che vivono in condizioni disumane nel campo di Vucjak, presso Bihac, che verrà chiuso nei prossimi giorni. Come riferiscono i media locali, il trasporto dei profughi da Vucjak in una caserma a Blazuj, non lontano da Sarajevo, comincerà lunedì, e entro la fine della prossima settimana Vucjak verrà chiuso. La decisione è giunta al termine di un incontro oggi fra il ministro della sicurezza bosniaco Dragan Mektic e il responsabile del Cantone Unsko-Sanski (Bihac, nordovest) Mustafa Ruznic. A più riprese la comunità internazionale negli ultimi tempi aveva chiesto la chiusura di tale campo, del tutto inadeguato e privo delle più elementari condizioni igienico-sanitarie.
Fonte:Ansa.it