Domenica 7 novembre il Presidente Mattarella ha presenziato alla cerimonia di intitolazione di un giardino a Enrico Mattei.
La visita di Mattarella
Conclusa la Visita di Stato nella Repubblica Algerina. Il Presidente Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, al suo arrivo ad Algeri, ha deposto una corona di fiori al Monumento al Martire, commemorativo delle vittime della guerra d’indipendenza. Successivamente è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune, al Palazzo Presidenziale El Mouradia. Al termine dei colloqui, i due Presidenti hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.
Nel pomeriggio il Capo dello Stato ha avuto due incontri di cortesia con il Presidente del Consiglio della Nazione, Salah Goudjil e con il Presidente dell’Assemblea Popolare Nazionale, Ibrahim Boughali, presso la Residenza di Stato Zeralda.
In seguito ha incontrato, all’Ambasciata d’Italia ad Algeri, la collettività italiana.
In serata, il Presidente Mattarella si è trasferito al Palazzo del Popolo per il Pranzo di Stato offerto in suo onore. Domenica 7 novembre mattina, il Presidente Mattarella ha presenziato alla cerimonia di intitolazione di un giardino a Enrico Mattei e ha visitato uno dei monumenti storici più importanti della città Palazzo del Raïs – Bastione 23. Successivamente il Capo dello Stato si è trasferito ad Annaba dove ha visitato la Basilica di Sant’Agostino di Ippona e il Museo dell’area archeologica di Ippona[1].
“Per l’Italia, l’Algeria è un partner strategico”
Mattarella ha ringraziato il Presidente algerino per l’accoglienza amichevole riservata alla delegazione italiana. “Algeria e Italia hanno dei rapporti profondi, che affondano nel tempo. Per l’Italia, l’Algeria è un partner strategico, e intendiamo consolidare questo rapporto strategico” ha dichiarato il Presidente Mattarella alla stampa, aggiungo che “che sono davvero felice di essere qui ad Algeri per realizzare questa Visita di Stato che era programmata un anno addietro e che la pandemia ci ha costretto a rinviare.” “Desideriamo anche intensificare i nostri rapporti di carattere culturale, per il legame che c’è di simpatia e di affinità tra algerini e italiani. Per sviluppare tutti questi rapporti, desideriamo intensificare il nostro dialogo; e l’auspicio che abbiamo scambiato con il Presidente Tebboune è che si possa riunire presto il quarto Vertice intergovernativo tra Algeria e Italia per mettere a punto e sviluppare così tutte le forme di collaborazione possibili”
Mattarella ha anche parlato dei rapporti tra Algeria e Unione europea. L’Italia sospinge l’Unione europea a un rapporto sempre maggiore con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, anche perché sono la porta per la collaborazione con il continente africano che per l’Europa è fondamentale. “È nostra convinzione che il futuro di Africa ed Europa sia un futuro necessariamente comune. E in questo rapporto l’Algeria è un punto decisivo. Il documento che l’Unione europea ha approvato in aprile sviluppa queste prospettive, e speriamo che cresca la collaborazione in maniera positiva sotto ogni profilo tra Algeria e Unione europea. Il felice rapporto che lega Algeria e Italia può essere di ispirazione.[2]”
Enrico Mattei
Enrico Mattei è stato un imprenditore, partigiano, politico e dirigente pubblico italiano. Il suo nome è innegabilmente legato alle vicende dell’Eni.
Mattei intuì che un Paese povero di fonti energetiche nel secondo dopoguerra necessitava di stabilizzare i suoi canali di rifornimento per avviare il percorso di crescita che avrebbe portato al “boom” di fine Anni Cinquanta. La sicurezza energetica è vitale per un’economia di trasformazione come quella italiana, e apre le porte alla necessaria scoperta del Mediterraneo e delle prospettive e sfide ritrovabili solcando le sue acque e toccando le sue sponde. Quando l’Eni iniziò la sua attività, Mattei la diresse puntando con forza verso l’inserimento dell’azienda nei grandi circuiti petroliferi internazionali. Unico reale viatico per la stabilizzazione della sicurezza energetica in funzione dell’interesse nazionale. Operazione a tutto campo che avrebbe coinvolto sia i governi italiani, intenti ad approfondire sul solco dell’Eni le relazioni nel mondo mediterraneo e arabo, che l’apparato di informazione e sostegno mediatico costruito da Mattei, il cui grande rivale fu il cartello oligopolistico anglo-americano delle “Sette Sorelle”. Apparentemente inscalfibili nella loro posizione di primazia nei mercati energetici globali. Sfidate vis a vis dal “cane a sei zampe” attraverso una strategia capace di coinvolgere attente logiche economiche, una visione strategica degli equilibri di lungo corso dei mercati energetici, un’attenzione speciale per le aspettative dei governi dei Paesi produttori e, soprattutto, un attento ragionamento di stampo geopolitico. Il sogno di Mattei e di una Italia energeticamente indipendente si spezzò la notte del 27 ottobre 1962 a Bascapè in un tragico, quanto discusso, incidente aereo[3].
Note
[1] https://www.quirinale.it/elementi/60758
[2] https://www.quirinale.it/elementi/60739
[3] https://www.opiniojuris.it/la-visione-strategica-di-enrico-mattei/
Foto copertina: Algeri – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione del giardino Enrico Mattei, oggi 7 novermbe 2021.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)