Il Vietnam è da sempre un Paese di riferimento per i rapporti dell’Occidente con l’Indocina: territorio affascinante, ancorato ad una storia millenaria, teatro di una sanguinosa famigerata guerra, lo Stato vietnamita è stato da sempre oggetto di grande interesse della politica estera occidentale (ed italiana). Intervista al Console Onorario della Repubblica Socialista del Vietnam a Napoli.
La storia delle relazioni diplomatiche fra Italia e Vietnam
I primi contatti significativi del nostro popolo con quello vietnamita si ebbero a partire dalla fine del XVII secolo, principalmente grazie a missioni religiose nel Paese asiatico, come quella di Francesco Buzomi, religioso italiano della Compagnia di Gesù e, undici anni dopo, quella di un altro italiano, padre Giuliano Baldinotti.
I rapporti diplomatici fra il nostro Paese ed il Vietnam, tuttavia, assumono una certa rilevanza soltanto a partire dal 23 marzo 1973, quando l’Italia, primo degli Stati membri dell’allora Comunità Economica Europea, avviò ufficialmente le relazioni diplomatiche con il Paese martoriato dalla guerra con gli USA[1], allora praticamente conclusa (cui, però, si pose formalmente fine soltanto nel 1975, con la conquista di Saigon da parte dell’esercito del Vietnam del Nord).
In effetti, è appena il caso di segnalare che l’Italia ha svolto un ruolo di prim’ordine nelle trattative di pace in quel decennio di fuoco. Il deputato democristiano Giorgio La Pira, infatti, già nel 1965, a conflitto appena scoppiato, “intuì che (…) il Vietnam del Nord si sarebbe smarcato volentieri dall’abbraccio amico, ma soffocante, di Cina e URSS”[2]: e per questo volle parlare, di persona e senza che Mosca o Pechino facessero da intermediari, con Ho Chi Minh, l’allora presidente vietnamita. L’agognato incontro, alla fine, ci fu: l’11 novembre di quello stesso anno i due si videro ad Hanoi, in un’atmosfera certamente surreale, ma al contempo carica di speranze ed aspettative. Tramite Amintore Fanfani, amico, democristiano anch’egli, allora Ministro degli Esteri, ma soprattutto, in quel periodo Presidente dell’Assemblea dell’Onu, fece pervenire all’amministrazione statunitense la notizia circa la volontà del governo comunista di aprire alle trattative senza il preventivo ritiro effettivo dei militari americani: Washington, tuttavia, pur ostentando un’apparente disponibilità a trattare, fece cadere nel vuoto l’occasione. Qualche giorno dopo, l’aviazione americana bombardava la principale centrale elettrica del Vietnam del Nord: “Ho Chi Minh e il suo primo ministro Pham Van Dong avevano creduto nell’ex-sindaco di Firenze. Ma i “falchi” dell’amministrazione Johnson erano convinti che l’opzione militare fosse quella vincente”[3]. Alla fine, dieci anni più tardi, le condizioni che gli americani dovettero accettare furono di gran lunga peggiori di quelle previste dall’accordo avviato da La Pira ad Hanoi[4].
I rapporti diplomatici oggi
Negli ultimi anni i rapporti bilaterali tra il Vietnam ed il nostro Paese hanno subito una costante intensificazione: nel 2013, in occasione delle celebrazioni per il 40esimo anno delle relazioni bilaterali, a Roma venne sottoscritto un accordo di partenariato strategico tra i due Paesi-che ne ha rafforzato la cooperazione-e ancora nel 2015, in occasione del 40esimo anniversario della riunificazione nazionale, i dirigenti vietnamiti hanno ricordato “la vasta ondata di solidarietà a favore della popolazione vietnamita”[5] di cui fu protagonista l’Italia negli anni della guerra. Intensificazione avviata, in realtà, già nel 2008, quando l’allora Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scaloja guidò una missione-sistema e venne istituita una Camera di commercio italiana operante ad Hanoi, nel solco di un percorso volto a dimostrare ed aumentare la consapevolezza circa “le prospettive che il Vietnam può offrire al nostro sistema-Paese”[6]. Inoltre, nell’ultimo decennio, numerose sono state le visite di Stato da entrambe le parti: basti ricordare le visite del Ministro Terzi, dei Presidenti del Consiglio Enrico Letta e Matteo Renzi e, più recentemente, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che hanno dato ulteriore impulso alla normalizzazione delle relazioni tra Roma ed Hanoi. Infine, vale la pena ricordare come nel corso del tempo siano state tradotte in lingua vietnamita molte opere della letteratura italiana, “da Dante e Boccaccio a Manzoni, Goldoni, Pirandello, Pavese, Moravia, Pratolini e Umberto Eco”[7] e che, ad oggi, presso l’Università di Hanoi è attivo un Dipartimento di Cultura e Lingua Italiana “che registra un afflusso crescente di studenti vietnamiti”[8].
I rapporti economici
La politica di “amicizia con tutti i Paesi” portata avanti dal Vietnam a partire dagli anni Novanta, ha consentito un discreto sviluppo dell’economia del Paese e la costruzione di una rete di contrappesi all’influenza cinese[9]. Il doi moi[10] lanciato nel 1986 e l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2007 hanno impresso una notevole spinta all’apertura dell’economia vietnamita al commercio internazionale, che ha consentito al Paese l’ingresso, nel 2010, nella categoria dei Paesi a medio reddito, con l’obiettivo di diventare un’economia a reddito medio-alto entro il 2030 e ad alto reddito entro il 2045[11].
L’Unione Europea è, oggi, il primo sostenitore del Vietnam per valore di doni[12], mentre notevoli sono le opportunità che il Paese asiatico offre all’Italia: un profilo industriale fondato sulle piccole e medie imprese, la sua attrattiva in tema d’investimenti esteri, la disponibilità di una manodopera giovane a basso costo e qualificata, così come la partecipazione alla rete di accordi di libero scambio, rendono il Vietnam un eccezionale attrattore per le imprese straniere. Infine, l’espansione di una classe media più facoltosa e particolarmente sensibile al richiamo esercitato dai prodotti del Made in Italy, pone il nostro Paese in una posizione di vantaggio nella classifica degli interlocutori privilegiati del Vietnam da un punto di vista economico.
Quali prospettive per i rapporti tra Italia e Vietnam?
Il numero di Diplomazia Economica Italiana del 30 giugno 2021 ha definito il Vietnam come “punto di riferimento per le imprese italiane”[13], dal momento che una forza lavoro in crescita, una classe media emergente, un fenomeno di rapida urbanizzazione accompagnato da massicci investimenti infrastrutturali lo rendono “un mercato particolarmente promettente per le imprese e gli investitori italiani”[14]. L’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio (FTA) nel 2019 (insieme all’Accordo di protezione degli investimenti (IPA), gli accordi “più ambiziosi mai conclusi dall’UE con un Paese in via di sviluppo”[15]), hanno reso il mercato vietnamita “una porta ideale per l’ingresso nel vasto sistema dell’ASEAN”[16], mentre l’Ambasciatore d’Italia in Vietnam, Antonio Alessandro, ha affermato che “le economie di Italia e Vietnam sono fortemente complementari”, semplicemente esaminando “i settori merceologici del nostro interscambio”[17]. Data la prospettiva di crescita dell’economia vietnamita e l’interesse del nostro Paese a conservare saldi i rapporti con Hanoi al fine di mantenere aperta la “porta d’ingresso nell’ASEAN”, le relazioni bilaterali fra i due Paesi si prospettano floride e salde. Forse anche grazie a quel tentativo di mediazione di Giorgio La Pira, che il millenario popolo vietnamita sembra non aver dimenticato.
Intervista con Silvio Vecchione Console Onorario della Repubblica socialista del Vietnam
Il 23 marzo 2023 ricorrerà il 50esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e la Repubblica Socialista del Vietnam. Con quale spirito ci avviciniamo a questa importante ricorrenza? Quali sono le prospettive della strategic partnership tra Italia e Vietnam? “L’anniversario dei 50 anni dei rapporti diplomatici tra Italia e Viet Nam sarà l’occasione per rimarcare l’amicizia tra i due Paesi. Già da quest’anno e per tutto il 2023 ci saranno in tutta Italia, diverse iniziative in ambito culturale come mostre, festival e vernissage per la celebrazione di questo importante evento. Le prospettive della strategic partnership vedrà la posizione dell’Italia rafforzarsi sempre di più col Viet Nam grazie anche agli accordi commerciali tra i due paesi, come l’EVFTA, che agevoleranno la crescita degli scambi commerciali tra i due paesi. Il Consolato della Repubblica Socialista del Viet Nam a Napoli ha appena inaugurato una mostra d’arte Vietnamita della pittrice Van Duong Thanh, prima esponente del movimento d’arte femminile Vietnamita nota in tutto il mondo, che rimarrà aperta per tutto il mese di Luglio e si inquadra nelle attività celebrative di questo importante anniversario.”.
Al termine recente visita in Vietnam, il viceministro Di Stefano ha ribadito “l’impegno del Governo italiani affinché le autorità vietnamite riconoscano l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, al fine di semplificare le procedure relative all’importazione di prodotti farmaceutici italiani in Vietnam”.
“Il riconoscimento dell’AIFA da parte delle autorità Vietnamite agevolerà l’importazione dei farmaci Italiani in Viet Nam, ed è auspicabile che ciò accada in tempistiche ragionevoli. Personalmente credo che la medicina e i rimedi tradizionali con cui molti Vietnamiti si curano, siano efficaci per la cura di molte delle malattie, ma è necessario implementare le cure con l’introduzione di altri farmaci che possano meglio assistere la salute dell’individuo.”.
Il Vietnam è uno dei Paesi che partecipano al programma di borse di studio ‘Invest Your Talent in Italy’ che permette a studenti vietnamiti di venire in Italia inoltre il Vietnam è anche uno dei Paesi selezionati dove opera ‘Uni-Italia’, l’Agenzia italiana per l’internazionalizzazione dell’istruzione superiore italiana. Come valuta questa partnership su un tema così importante come l’istruzione?
“Unitalia svolge un ruolo importante nell’orientamento degli studenti Vietnamiti che vogliono completare la loro formazione in Italia e l’offerta delle borse di studio è un’importante opportunità per gli studenti Vietnamiti che devono affrontare dei costi elevati per completare la formazione al di fuori del loro Paese. Per gli studenti Vietnamiti formarsi in Italia è un’ottima occasione in quanto oltre a ricevere un’istruzione di qualità possono vivere un’esperienza in un Paese ricco di storia, con tanti luoghi da scoprire e molte cose da imparare con uno stile di vita e una cultura lontana dalla loro ma che è oggetto di interesse da parte degli studenti di tutto il mondo.”.
I dieci Paesi ASEAN sembrano aver adottato una posizione di tendenziale neutralità nel conflitto in Ucraina, crede che con il passare dei mesi, la storica vicinanza tra la Repubblica Socialista del Vietnam e Federazione Russa possa essere messa in discussione?
“Nel conflitto russo-ucraino il Viet Nam ha una posizione neutrale in quanto non è coinvolto nel conflitto.”.
note
[1] https://ambhanoi.esteri.it/ambasciata_hanoi/it/i_rapporti_bilaterali
[2] Hanoi, 1965: il viaggio di Giorgio La Pira per un accordo di pace con gli Usa, 30 gennaio 2016, SIR-Agenzia d’informazione, disponibile al seguente link: https://www.agensir.it/italia/2016/01/30/hanoi-1965-il-viaggio-di-giorgio-la-pira-per-un-accordo-di-pace-con-gli-usa/
[3] I riferimenti storici sono ripresi da: Hanoi, 1965: il viaggio di Giorgio La Pira per un accordo di pace con gli Usa, 30 gennaio 2016, SIR-Agenzia d’informazione, disponibile al seguente link: https://www.agensir.it/italia/2016/01/30/hanoi-1965-il-viaggio-di-giorgio-la-pira-per-un-accordo-di-pace-con-gli-usa/
[4] Per approfondire, si consiglia la lettura di: Quando l’Italia mediava tra Stati Uniti e Vietnam, Limes-Rivista italiana di geopolitica, 1 agosto 2015, disponibile al seguente link: https://www.limesonline.com/cartaceo/quando-litalia-mediava-tra-stati-uniti-e-vietnam
[5]Le relazioni Italia-Vietnam: una stagione di grande intensità, Torino World Affairs Institute, disponibile al seguente link: https://www.twai.it/articles/le-relazioni-italia-vietnam-una-stagione-di-grande-intensita/
[6] Ibidem
[7] Ibidem
[8] Ibidem
[9] Cfr. https://www.infomercatiesteri.it/relazioni_internazionali.php?id_paesi=143#
[10] “rinnovamento” (economico). Con tale espressione si allude alle riforme economiche avviate nel 1986
[11] Cfr. https://ambhanoi.esteri.it/ambasciata_hanoi/it/i_rapporti_bilaterali/cooperazione_economica
[12] https://www.infomercatiesteri.it/relazioni_internazionali.php?id_paesi=143#
[13] Diplomazia Economica Italiana, N.6 del 30 giugno 2021, disponibile al seguente link: https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2021/06/20210630_newsletter_dei_06.pdf
[14] Ibidem
[15] Europa-Vienam: un accordo decisivo (anche per l’Italia), ISPI, 29 giugno 2019, disponibile al seguente link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/europa-vietnam-un-accordo-decisivo-anche-litalia-23428
[16] Diplomazia Economica Italiana, N.6 del 30 giugno 2021, pag.3, disponibile al seguente link: https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2021/06/20210630_newsletter_dei_06.pdf
[17] Ibidem, pag.14
Foto copertina: Deputy Minister of Foreign Affairs Ha Kim Ngoc (L) and Italian Deputy Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Manlio Di Stefano on June 8 co-chaired the 4th political consultation. (Photo: Quang Hoa)