L’Armenia si asterrà dal finanziare l’attività delle Organizzazioni del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), un blocco di sicurezza guidato dalla Russia, nel 2024, ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri armeno Ani Badalyan.
Come riportato da Armen Press, “L’Armenia si asterrà dall’aderire alla risoluzione del Consiglio di sicurezza collettiva della CSTO del 23 novembre 2023 sul bilancio della CSTO per il 2024 e dal partecipare al finanziamento delle attività dell’organizzazione previste da questa risoluzione. Tuttavia, non si opporrà all’adozione di questa risoluzione in formato ridotto”.
La dichiarazione della portavoce del Ministero degli Esteri segue quelle del Primo Ministro Nikol Pashinyan che negli scorsi mesi aveva affermato che il suo paese non può fare affidamento sulla CSTO. In un intervista rilasciata a France24 lo scorso febbraio, Pashinyan aveva dichiarato: “l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, secondo noi, non ha adempiuto ai suoi obblighi nel campo della sicurezza nei confronti della Repubblica di Armenia. In particolare nel 2021 e nel 2022, e questo non poteva passare inosservato per noi e senza conseguenze.”.
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Il CSTO, l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, è considerata l’alternativa post-Sovietica alla NATO. Il CSTO voluto fortemente dalla Russia, riafferma l’impegno dei suoi membri a rinunciare alla minaccia o all’uso della forza nella risoluzione delle controversie tra loro e introduce una clausola di solidarietà in base alla quale un atto di aggressione esterna nei confronti di uno dei paesi sarebbe considerata un attacco a tutti, autorizzando contromisure comuni.
Foto copertina: Il primo Ministro Nikol Pashinyan e la decisione dell’Armenia di non finanziare il CSTO nel 2024