Attentato alla democrazia brasiliana


Domenica 8 gennaio, la capitale brasiliana Brasilia ha subito un duro colpo in cui una folla di oppositori del Presidente Lula hanno attaccato le sedi del potere, ricordando l’attentato avvenuto nel 2021 a Capitol Hill.


A cura di Eleonora Scalabrin

L’attentato al cuore del potere

Il neopresidente brasiliano Lula si trova al centro della scena a causa di un tentativo di insurrezione e colpo di stato che si è svolto domenica nella capitale Brasilia. Infatti, circa 4000 persone vestite con magliette gialle e verdi della Seleçao, la nazionale di calcio brasiliana, hanno occupato e vandalizzato il palazzo presidenziale di Planalto, il Congresso e la Corte suprema. Lula ha garantito che i responsabili del tentativo di insurrezione ed i presenti verranno individuati e puniti, definendo inoltre l’accaduto come un «attacco da parte di fanatici, vandali e razzisti»[1]. La maggior parte di essi, infatti, sono sostenitori di estrema destra e simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro, il quale ha respinto tutte le accuse di complicità e condannato in maniera flebile gli attacchi avvenuti domenica. L’accusa fatta a Bolsonaro è di “incoraggiamento” verso gli assalitori, come conseguenza del suo rifiuto di accettare la sconfitta alle elezioni presidenziali di ottobre e di aver lasciato il Paese invece di prendere parte alla cerimonia inaugurale. I simpatizzanti dell’ex presidente Bolsonaro presenti alla protesta e intervistati dalle reti locali hanno dichiarato che le loro azioni porteranno a ristabilire l’ordine dopo le elezioni fraudolente e di voler Lula di nuovo in prigione[2]. Lula fu infatti condannato per corruzione nel 2017 e passò 18 mesi in carcere prima di vedersi annullata la pena inizialmente stabilita a più di nove anni[3].

I danni compiuti dagli estremisti

Le misure prese dal presidente Lula per sedare il tentativo di colpo di Stato includono l’intervento del governo autonomo del distretto federale di Brasilia, la distruzione e smantellamento dell’accampamento nel quale gli estremisti stavano progettando l’assalto e un’investigazione aperta per determinare coloro che hanno partecipato e chi li ha finanziati e sostenuti. Fino ad ora le forze dell’ordine hanno individuato e arrestato circa 1500 persone, ma non si fermeranno fino a quando tutti i presenti non verranno arrestati[4]. I danni sono ingenti e comprendono distruzione di finestre, infissi e della camera del Senato, occupazione e attacchi alla Polizia, nonché il blocco di autostrade e strade in almeno 4 Stati: Paraná, Santa Caterina, São Paulo e Mato Grosso (il più danneggiato).

Il parallelismo con Capitol Hill

Il tentativo di colpo di Stato in Brasile ricorda quello avvenuto il 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, in cui i sostenitori dell’ex presidente Trump fecero irruzione nel Congresso. I parallelismi tra i due casi sono molteplici: un ex presidente che rifiuta l’elezione di un neo presidente; l’ex presidente che ha per anni creato una rete di sostenitori accaniti disposti a far di tutto per mantenere la fedeltà all’ex Presidente; teorie complottistiche su elezioni rubate; la formazione di gruppi sempre più autoritari che negano il progresso, fondata su efficienza, solidarietà e inclusione. Stati Uniti e Brasile sono accumunati dall’essere Paesi federali, con un’economia che impatta molto la regione di appartenenza e i cittadini sono spesso ottimisti riguardo al futuro: entrambe le democrazie, però, hanno subito un duro colpo e a tal proposito il presidente Lula afferma con un post su Twitter: «è stato molto difficile conquistare la democrazia in questo paese. Dobbiamo imparare a vivere democraticamente con le diversità»[5].
Molti hanno speso parole di solidarietà al Presidente e al popolo brasiliano, in prima linea l’area del Mercosur, la quale si dichiara vicina ai brasiliani ripudiando energicamente il tentativo di assalto alla democrazia svolto dagli estremisti. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha subito contattato il Presidente Lula per dialogare rispetto alla violenta irruzione negli edifici del potere brasiliano. Il portavoce degli Stati Uniti ha dichiarato che l’ex Presidente Bolsonaro, il quale attualmente si trova a Orlando negli Stati Uniti, non può più rimanere all’interno del Paese godendo dei suoi diritti diplomatici, ma che dovrà cambiare il suo visto o verrà perseguito come irregolare sul suolo statunitense. Il ministro brasiliano delle Relazioni Internazionali Mauro Vieira ringrazia tutti i paesi che hanno dichiarato solidarietà al Brasile ripudiando ogni forma di attacco alle sedi del potere. Sostiene inoltre che il Brasile continuerà difendendo i valori di democrazia e pace, che sono stati tanto difficili da ottenere e non devono esser messi in discussione[6].

Riflessioni finali

Le manifestazioni a favore della democrazia che si stanno svolgendo questa settimana in tutta la nazione sono molteplici, ma le ultime elezioni di ottobre hanno portato alla luce il quadro di un Paese profondamente diviso tra simpatizzanti di Lula e sostenitori di Bolsonaro. Come nel caso di Capitol Hill del 2021, ciò che è venuto meno è il rispetto per il potere e per la democrazia da parte di un gruppo di estremisti insofferenti ed incapaci di accettare il risultato delle elezioni, che hanno visto come unica soluzione possibile l’assalto ai centri del potere dello Stato. Il Brasile è a un bivio e per Lula questa può essere un’opportunità per compiere dei radicali cambiamenti, e lo sta dimostrando sostenendo lo svolgimento delle indagini e la criminalizzazione dei manifestanti.


Note

[1] @LulaOficial, Twitter, 10 gennaio 2023
[2]«O ataque á Democracia», Metropóles, 10 gennaio 2023 https://www.metropoles.com/blog-do-noblat/artigos/o-ataque-a-democracia-por-jose-sarney
[3] BBC news, «Brazil Congress: Lula vows to punish supporters of Bolsonaro riot», 10 gennaio 2023 https://www.bbc.com/news/world-latin-america-64204860?at_link_id=CDE1124A-8F89-11ED-A5E7-F4BE96E8478F&at_link_type=web_link&at_ptr_name=twitter&at_bbc_team=editorial&at_medium=social&at_format=link&at_campaign=Social_Flow&at_campaign_type=owned&at_link_origin=BBCBreaking
[4]«Cosa è successo veramente in Brasile», L’Indipendente, 9 gennaio 2023

[5] @LulaOficial, Twitter, 10 gennaio 2023
[6] «Intento de Golpe de Estado en Brasil EN VIVO: el Mercosur repudió el intento de golpe de Estado en Brasil y respaldó a Lula», InfoBae, 9 gennaio 2023 https://www.infobae.com/america/america-latina/2023/01/09/intento-de-golpe-de-estado-en-brasil-en-vivo-el-gobierno-denuncio-el-robo-de-armas-de-fuego-durante-el-ataque-en-el-palacio-residencial/


Foto copertina: Domenica 8 gennaio la democrazia brasiliana ha subito un duro attentato quando una folla di oppositori del Presidente Lula hanno attaccato