Da milizia a organizzazione strutturata: l’evoluzione dell’apparato di sicurezza di Hezbollah


L’apparato di sicurezza di Hezbollah rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell’organizzazione per il mantenimento del controllo sul territorio, il coordinamento delle operazioni militari e delle direttive politiche. Rafforzato dal sostegno iraniano, questo sistema articolato ha consentito all’organizzazione di emergere come attore cruciale nel panorama mediorientale.


Di Martina Rossi

La storia del “Partito di Dio”

Hezbollah, che in arabo significa “Partito di Dio”, è un gruppo militante e partito politico libanese di fede sciita sorto durante la guerra civile in Libano (1975- 1990). In particolare, l’organizzazione comparve nel conflitto a seguito dell’invasione israeliana del Libano, con l’operazione Pace in Galilea (מבצע שלום הגליל, Mivtsa Shalom HaGalil) avvenuta nel 1982 al fine di annientare i combattenti palestinesi stanziati sul territorio[1]. Con l’appoggio delle forze armate iraniane, Hezbollah riuscì a rafforzare la sua presenza militare e ad acquisire sempre più potere, espandendo rapidamente la sua influenza nell’area meridionale del Libano. Nel suo manifesto costitutivo del 1985, Hezbollah si autodefinisce come un “movimento di resistenza sciita”. Questo, tuttavia, non opera unicamente come milizia, ma costituisce anche un partito politico ben insediato all’interno del sistema libanese ed assume di fatto la forma di uno “stato nello stato” all’interno dei territori che controlla.
Hezbollah fece la sua comparsa nel panorama politico libanese in occasione delle elezioni parlamentari del 1992, al termine della guerra civile; ma la reale svolta politica dell’organizzazione si ebbe nel 2009, con la diffusione di un manifesto aggiornato rispetto a quello del 1985, incentrato in particolare sui rapporti tra Hezbollah e gli Stati Occidentali, sulla politica interna del Libano e sulla visione del conflitto arabo-israeliano[2]. Questa seconda dichiarazione pubblica riflette lo sviluppo dell’organizzazione e la necessità di adattarsi ad un contesto geopolitico nuovo, senza però abbandonare la sua identità ideologica originaria.   
L’ala politica e quella militare coesistono nel gruppo, pur mantenendo una separazione per quanto riguarda ruoli e attività. Tale struttura organizzativa ha permesso a Hezbollah di mantenere influenza e controllo all’interno dello Stato, ottenendo sempre maggiore legittimità anche al di fuori della comunità sciita, grazie alle operazioni militari condotte contro l’occupazione israeliana in Libano.
In particolare, la presenza di un apparato di sicurezza e di intelligence strutturato ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione storica e strategica dell’organizzazione. Questo riflette il suo sviluppo nell’ambiente operativo libanese, dal momento della sua formazione sino ad oggi, in un contesto storico caratterizzato da forti tensioni nell’area.

Comprendere l’apparato di sicurezza di Hezbollah

In relazione alla struttura dell’apparato di sicurezza e di intelligence di Hezbollah, la letteratura di riferimento non fornisce numerose informazioni. Studiosi ed esperti della materia hanno proposto negli anni diverse analisi ed interpretazioni in merito alla configurazione di tale apparato, attribuendo agli organi che lo compongono nomenclature differenti e in costante trasformazione[3]. Tuttavia, guardando alle funzioni dei vari organi, è possibile ricostruire la linea evolutiva di Hezbollah e dei suoi servizi di sicurezza.
L’apparato di sicurezza di Hezbollah è stato istituito nel 1982 da Hussein al-Khalil[4], consigliere politico del terzo segretario generale del partito, Hassan Nasrallah, nonché uno dei primi membri e leader dell’organizzazione sin dal momento della sua nascita[5]. Al-Khalil si occupò inizialmente del coordinamento operativo delle unità militari dell’organizzazione, per poi passare alla gestione delle operazioni estere e del controspionaggio[6].
Durante i primi anni dalla nascita di Hezbollah, l’organizzazione era suddivisa in reti di militanti appartenenti a specifici gruppi familiari, guidati principalmente dai clan Musawi e Hamadi. La scelta di adottare una struttura ramificata e non di tipo piramidale fu dettata da ragioni di natura operativa e strategica, volte a rendere più complessa la penetrazione da parte di gruppi e individui ostili.
Anche il territorio geografico del Libano è stato strutturato da Hezbollah seguendo la logica del decentramento: l’area circostante la capitale, Beirut, era incentrata prevalentemente sul controllo politico; le aree a sud del Libano, data la vicinanza al territorio israeliano, erano impegnate nella gestione del confronto con Israele; mentre la valle di Beqāʿ, che si estende tra il Libano e la Siria, è stata adibita ad attività logistiche e di addestramento[7]. In quest’ultima ha rivestito un’importanza fondamentale la presenza dell’IRCG, (o Pasdaran) ovvero il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, composte da militari iraniani impegnati nell’addestramento dei combattenti di Hezbollah[8].
Inizialmente, le azioni condotte da Hezbollah si caratterizzavano per essere mirate ad obiettivi specifici e volte principalmente al controllo dei territori. L’apparato di sicurezza era, quindi, incentrato su un nucleo ristretto di operazioni condotte perlopiù da combattenti dei nuclei Musawi e Hamadi. I primi interventi significativi di Hezbollah contro obiettivi stranieri (in particolare israeliani e statunitensi), ebbero inizio nel 1983, con l’attentato all’ambasciata statunitense a Beirut.
Queste operazioni hanno avuto il ruolo di “apri pista” per lo sviluppo di un nuovo schema operativo adottato dall’apparato di sicurezza di Hezbollah che, anche grazie al supporto economico e logistico dei Pasdaran, ha permesso un’espansione e un mutamento degli obiettivi dell’organizzazione. Se inizialmente il loro obiettivo principale consisteva nel controllo dei territori e nella soppressione della presenza militare israeliana dal Libano meridionale, con il passare del tempo essi hanno cercato di accrescere sempre di più la propria influenza sulla scena internazionale[9].

Leggi anche:

L’appoggio iraniano: addestramento, finanziamenti e influenza politica

Per mantenere saldo l’assetto organizzativo del gruppo, Hezbollah ha sviluppato organi di sicurezza multipli e sovrapposti. Ciò soprattutto a fronte della separazione che vige al suo interno tra l’ala politica e quella militare che, come sottolineato in precedenza, coesistono nonostante le difficoltà nell’esercizio del controllo amministrativo da parte dell’ala politica su quella militare e sugli organi di sicurezza. A tal proposito, uno degli aspetti più problematici in origine per Hezbollah fu proprio comprendere come istituire un servizio di sicurezza in grado di stabilire e mantenere un controllo efficace sul territorio. In questo, giocò un ruolo fondamentale il forte legame che sussiste tra l’organizzazione e l’Iran, sia sul piano operativo che ideologico, grazie al quale Hezbollah ha potuto avvalersi di strutture sicure sul territorio iraniano[10].
L’appoggio iraniano rappresenta sin dal momento della sua formazione un elemento centrale per Hezbollah, la quale ha potuto contare non solo sulle forze armate iraniane per il proprio addestramento, ma anche su finanziamenti (stimati a centinaia di migliaia di dollari l’anno[11]), cessione di armi ed esplosivi, nonché aiuti politici, diplomatici e organizzativi[12].
Ad oggi, l’Iran continua a supportare Hezbollah e tra i due permane un forte legame, nonostante l’organizzazione libanese si sia sviluppata negli anni sino ad ottenere un significativo livello di indipendenza e di autonomia, tanto da diventare “fonte di ispirazione” per altri gruppi minori e milizie sciite[13]. Il Dipartimento di Stato americano stima che al mondo vi siano decine di migliaia di sostenitori dell’organizzazione, i quali fornirebbero finanziamenti sotto forma di donazioni private, derivanti anche da attività commerciali illecite[14]. Hezbollah controlla la maggior parte delle aree a maggioranza sciita del Libano, ma ha mire ed obiettivi che si estendono oltre i confini nazionali e l’area mediorientale.

Uno sguardo al contesto attuale

L’apparato di sicurezza di Hezbollah ha svolto fin dalla sua nascita un ruolo essenziale nell’assicurare il consolidamento dell’organizzazione, sia dal punto di vista militare che politico. Questo sistema, grazie anche al costante supporto economico e logistico dall’Iran, ha permesso a Hezbollah di operare con efficienza per cercare di garantire la sicurezza interna, la buona riuscita di operazioni di controspionaggio e una gestione territoriale solida nelle aree sotto il suo controllo.
In conclusione, è perciò possibile affermare che l’evoluzione di Hezbollah come attore ibrido, sia politico che militare, rispecchi la capacità dell’organizzazione di sopravvivere in un contesto di conflitti prolungati, rendendola un attore importante negli equilibri del Medio Oriente. Ciò in particolare nel contesto del conflitto attualmente in corso e a seguito dell’escalation militare che ha coinvolto il sud del Libano.


Note

[1] K. ROBINSON, « What Is Hezbollah? », Council on Foreign Relations, Last updated September 28, 2024, In https://www.cfr.org/backgrounder/what-hezbollah
[2] B. BERTI, « The “Rebirth” of Hizbollah: Analyzing the 2009 Manifesto », Strategic Assessment, Volume 12, No.4, Febbraio 2010, in https://www.inss.org.il/wp-content/uploads/2022/12/fe-4195420092.pdf
[3] C. A. WEGE, « The Hizballah Security Apparatus », Perspectives on Terrorism, Volume II, Issue 7, Maggio 2008, in https://www.researchgate.net/publication/265014001_The_Hizballah_Security_Apparatus
[4] Ibidem
[5] « Hussein al-Khalil », Eye On Hezbollah, in https://hezbollah.org/people/hussein-al-khalil#
[6] C. A. WEGE, « The Hizballah Security Apparatus », Perspectives on Terrorism, Volume II, Issue 7, Maggio 2008, in https://www.researchgate.net/publication/265014001_The_Hizballah_Security_Apparatus [7] Ibidem
[8] M. LEVITT, « Hezbollah’s regional activities in support of Iran’s proxy networks », The Middle East Institute, Luglio 2021, in https://www.washingtoninstitute.org/media/4707

[9] A. RABASA, P. CHALK, K. CRAGIN, S. A. DALY, H. S. GREGG, T. W. KARASIK, K. A. O’BRIEN, W. ROSENAU, «Beyond al- Qaeda: Part 2, The Outer Rings of the Terrorist Universe », Chapter Two, p. 19, RAND Corporation, 2006, in https://www.jstor.org/stable/pdf/10.7249/mg430af.9.pdf?refreqid=excelsior%3Ad692232613f5274248824b6135f1c0b2&ab_segments=&origin=  [10] C. A. WEGE, « The Hizballah Security Apparatus », Perspectives on Terrorism, Volume II, Issue 7, Maggio 2008, in https://www.researchgate.net/publication/265014001_The_Hizballah_Security_Apparatus [11] M. LEVITT, « Hezbollah’s regional activities in support of Iran’s proxy networks », The Middle East Institute, Luglio 2021, in https://www.washingtoninstitute.org/media/4707 [12] « Lebanese Hezbollah », Congressional Research Service, September 2024, in https://crsreports.congress.gov/product/pdf/IF/IF10703  
[13] W. POSCH, « The Iranian Security Apparatus », Schriftenreihe der Landesverteidigungsakademie, 11/2024, Vienna, Luglio 2024, in   https://www.bmlv.gv.at/pdf_pool/publikationen/book_the_iranian_security_apparatus_posch_web.pdf
[14] « Country Reports on Terrorism 2022 », U.S. Department of State, Bureau of Counterterrorism, Novembre 2023, in https://www.state.gov/wp-content/uploads/2023/11/Country_Reports_on_Terrorism_2022-v3.pdf


Foto copertina: Apparato di sicurezza Hezbollah