El día de los muertos: alla scoperta di una delle festività più acclamate in tutto il mondo e originaria del Messico.
A cura di Clara Cempini
La sua identità
El día de los muertos, festività celebrata da oltre mille anni, è una delle ricorrenze più affascinanti e sorprendenti per il pubblico internazionale. Di origine azteca, è dedicata a onorare i defunti, ma a differenza delle celebrazioni cristiane a cui siamo abituati, questa festa non ha nulla di triste. Al contrario, è un’occasione di gioia e allegria, in cui si celebra la vita e il ricordo dei cari scomparsi con colori vivaci, musica e tradizioni suggestive. Potrebbe essere proprio questa caratteristica ad aver reso questa festività un polo di attrazione globale con un pubblico di 2 milioni 367 mila turisti per l’anno 2023[1].
La sua storia
Il día de muertos è una festività messicana antica e simbolica, celebrata per onorare i defunti. Risalente a tradizioni preispaniche, questa ricorrenza mira a mantenere vivi i ricordi dei cari scomparsi. Durante la festa, si crede che le anime ritornino temporaneamente al mondo dei vivi per riunirsi con i familiari, i quali allestiscono altari con cibo, fiori di cempasúchil e incenso per guidarle e nutrirle simbolicamente. L’origine della celebrazione deriva dall’integrazione tra riti religiosi cattolici, introdotti dagli spagnoli, e le antiche tradizioni mesoamericane. Celebrato l’1 e il 2 novembre, il día de muertos si sdoppia in due ricorrenze, il 1º dedicato ai bambini (“muertos chiquitos“) e il 2º dedicato agli adulti. Tra i luoghi di celebrazione più noti vi sono Mixquic villaggio a Città del Messico e Oaxaca, dove la festività si svolge con usanze specifiche e varianti locali. Dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO, questa festa è considerata un’espressione vivente della memoria collettiva, rafforzando il ruolo culturale delle comunità messicane e confermando il valore del ricordo sulla dimenticanza[2].
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Curiosità
Come evidenziato in numerosi articoli, i film Coco e Spectre di James Bond hanno acceso un enorme entusiasmo verso questa straordinaria celebrazione. La famosa parata che si svolge ogni anno a Città del Messico è stata infatti organizzata per la prima volta nel 2016, ispirata dalle scene del film di James Bond uscito nel 2015. In quell’occasione le autorità messicane avrebbero offerto fino a 20 milioni di dollari in incentivi fiscali a Sony Pictures e MGM per modificare la sceneggiatura del film Spectre di James Bond, nel tentativo di migliorare l’immagine del Paese. Secondo il sito Tax Analysts, tra le richieste figuravano l’inclusione di una “Bond girl” messicana e un cattivo non messicano. Secondo alcune e-mail interne di Sony trapelate online, il rapporto descrive pressioni dei dirigenti Sony e MGM per ottenere tali incentivi, con richieste di cambiamenti alla sceneggiatura che andavano oltre le normali condizioni di collaborazione cinematografica. Le autorità messicane avrebbero potuto influenzare le scelte di casting e alterare i dettagli di alcuni personaggi, preferendo che il cattivo non fosse messicano e che il target fosse un leader internazionale. La Bond girl messicana è stata poi assegnata a Stephanie Sigman. In aggiunta, i funzionari messicani avrebbero chiesto di inserire riprese della celebrazione del día de los muertos e panoramiche suggestive della città. Gli incentivi rientravano in una strategia governativa per migliorare l’immagine del Messico, offuscata dalla violenza legata ai cartelli della droga e da eventi tragici come la sparizione di 43 studenti[3]. Successivamente, le modifiche sarebbero state smentite da uno dei produttori del film. Michael Wilson ha infatti affermato che, nonostante le preoccupazioni espresse dalle autorità messicane, non è mai esistito l’intento di rappresentare il Messico in una luce negativa[4]. Un’altra curiosità interessante riguarda il fiore simbolo di questa celebrazione. La tradizione della fioritura del cempasúchil, noto anche come il “flor de muerto”, è portata avanti da generazioni in Messico, specialmente nella regione di Puebla. Questa pianta simboleggia la vita e la morte, illuminando il cammino dei defunti verso il mictlán mentre fornisce sostentamento alle famiglie di floricoltori. Le vendite di cempasúchil per questa celebrazione raggiungono i 350 milioni di pesos, secondo il consiglio messicano della flor (Conmexflor), evidenziando l’importanza economica di questo settore per i produttori. A livello nazionale, ci sono oltre 20.000 produttori di fiori, con un incremento del 10% nella produzione per il 2024. La Central de abastos di Città del Messico, uno dei mercati più grandi del mondo, gioca un ruolo cruciale nel commercio di cempasúchil, accogliendo 500.000 visitatori al giorno[5].
Racconti dal Messico
«El xantolo, una delle feste più significative del día de los muertos della huasteca potosina[6], è una celebrazione che trascende l’aspetto meramente festivo per diventare un profondo omaggio alla memoria dei propri cari. Da sempre, questa festa occupa un posto speciale nel mio cuore, non solo per il suo significato culturale, ma anche per il modo in cui unisce la nostra comunità in un atto di amore e rispetto per i nostri antenati. El xantolo, che si celebra dal 31 ottobre al 2 novembre, è un evento ricco di simbolismo e tradizione. Le famiglie preparano altari decorati con fiori di cempasúchil, foto dei defunti e piatti tipici, creando un’atmosfera in cui ricordo e celebrazione si intrecciano. Durante queste date, musica, danze e processioni riempiono le strade, trasformando ogni angolo in uno spazio vibrante e pieno di vita. L’unione della famiglia e della comunità è fondamentale; è un momento per ricordare, ridere e piangere insieme. Quest’anno, xantolo è stato particolarmente significativo per me. Ho avuto l’onore di essere invitato dal governo del mio Stato a portare una performance comparativa a Chicago, nell’Illinois. Questa esperienza è stata un sogno che si è avverato, un momento che mi ha riempito di orgoglio e di emozione. Condividere un pezzo della mia cultura su un palcoscenico così lontano mi ha permesso non solo di celebrare le nostre tradizioni, ma anche di entrare in contatto con persone che, pur essendo estranee alla nostra cultura, hanno mostrato grande interesse e rispetto per le nostre usanze. Vedere la curiosità e la meraviglia sui loro volti è stato gratificante e mi ha ribadito l’importanza di mantenere vive le nostre radici. Xantolo non è solo una celebrazione, ma un invito a ricordare l’importanza delle nostre tradizioni. Invito tutti a vivere questa meravigliosa festa, a immergersi nelle usanze della huasteca potosina e a sperimentare la magia di rendere omaggio a chi ci ha preceduto. Partecipare allo xantolo significa aprirsi a un’esperienza trasformativa, dove la vita e la morte si intrecciano in un abbraccio di amore e memoria. In conclusione, lo xantolo è un festival che mi riempie di orgoglio e che celebra la vita nella morte. La mia partecipazione a Chicago mi ha ricordato l’importanza di condividere la nostra cultura e di mantenere vive le tradizioni che ci definiscono. Spero che sempre più persone siano incoraggiate a vivere questo festival unico e a far parte della ricchezza culturale che el xantolo rappresenta nella huasteca potosina (Vida, Ciudad Valles)».
«Il Día de los Muertos è una tradizione che ci invita a rendere omaggio a chi non è più tra noi. È un modo per dire: “Forse il tuo corpo non è più qui fisicamente, ma sarai sempre presente, e questo è ciò che conta davvero”. Questa celebrazione ci porta a riflettere sui nostri cari, a rievocarne i ricordi e a raccontare storie su di loro. Attraverso questi gesti, è come se tornassero a vivere per un momento, tra ricordi e sorrisi condivisi. Il Día de los Muertos ci ricorda anche l’importanza della consapevolezza del presente. È un promemoria che ricorda a tutti che, prima o poi, dovremo affrontare la fine del nostro viaggio, senza conoscere quando arriverà. Ci invita a valorizzare chi abbiamo ancora accanto, apprezzando ogni momento, finché possiamo (RJ, Cuernavaca)».
«Il Día de los Muertos, per me, è un omaggio a chi ci ha accompagnato durante la vita. È l’unico giorno dell’anno che dedichiamo interamente al loro ricordo, con la profonda convinzione che i nostri cari ci verranno a visitare, seguendo il cammino di sale fino all’altare che abbiamo preparato per loro. È un modo per onorare la memoria di chi non c’è più ma che amiamo ancora, desiderando che trovino pace e che continuino a ricordarsi di noi (Andrea, Hermosillo)».
Un pensiero internazionale
«La mia esperienza con il Giorno dei Morti è stata meravigliosa. È stata un’occasione per vedere la morte da un’altra prospettiva: di solito la consideriamo una cosa negativa, ma ho imparato che può essere anche una celebrazione. Due anni fa, ho trovato qualcosa di speciale in questa festa: degli amici. È stata un’esperienza che ci ha permesso di conoscerci meglio. Riesco ancora a vedere i fiori di cempasúchil e a sentire “la llorona”[7] quando arriva questo giorno. Penso che vivere la morte come una celebrazione sia anche un modo per celebrare la vita (José, Colombia)».
«Uno dei motivi per cui ho deciso di viaggiare in Messico è stato per vivere in prima persona il día de los muertos. Al mio arrivo, sono rimasta colpita dall’impegno e dalla dedizione visibili in ogni dettaglio delle decorazioni sparse per tutta la città in cui mi trovavo. Tuttavia, ciò che mi ha colpito di più sono stati i tappeti di petali, realizzati con fiori come il cempasúchil; ho notato la creatività e il duro lavoro di preparazione. Sono stati giorni speciali, che hanno superato tutte le mie aspettative, e vorrei davvero rivivere questa esperienza (Alejandra, Perú)».
Note
[1] SECRETARÍA DE TURISMO, “Festividades de Día de Muertos generarán una derrama de 41 mil 198 millones de pesos por consumo de servicios turísticos en México”, Gobierno de México, 2023. https://www.gob.mx/sectur/prensa/festividades-de-dia-de-muertos-generaran-una-derrama-de-41-mil-198-millones-de-pesos-por-consumo-de-servicios-turisticos-en-mexico?idiom=es
[2] Instituto Nacional para el Federalismo y el Desarrollo Municipal, “Día de Muertos, tradición mexicana que trasciende en el tiempo”, Gobierno de México, 2019. https://www.gob.mx/inafed/articulos/dia-de-muertos-tradicion-mexicana-que-trasciende-en-el-tiempo
[3] Jo Tuckman, “Mexico offered James Bond film studios millions to shoot its good side”, The Guardian, 2015. https://www.theguardian.com/world/2015/mar/12/mexico-james-bond-film-spectre-tax-incentives#:~:text=Mexico%20offered%20James%20Bond%20film%20studios%20millions%20to%20shoot%20its%20good%20side,-This%20article%20is&text=Mexican%20officials%20reportedly%20offered%20up,combat%20the%20country’s%20negative%20image.
[4] Skynews, “Mexico’s Concerns Over Being Bond Baddie, Skynews, 2015. https://news.sky.com/story/mexicos-concerns-over-being-bond-baddie-10367071
[5] Liliana Gómez, “Así florece la tradición del cempasúchil en Día de Muertos”, Forbes Mexico, 2024 https://forbes.com.mx/asi-florece-la-tradicion-del-cempasuchil-en-dia-de-muertos/
[6] Una parte della regione “La Huasteca” che abbraccia numerosi stati del Messico, tra cui San Luis Potosí.
[7] La “Llorona,” il fantasma di una donna che piange in preda dalla disperazione per la perdita dei suoi figli, è una leggenda messicana caratterizzata da numerose versioni e da un’origine storica incerta. Nel corso dei secoli, questa figura è stata reinterpretata in canzoni e film, contribuendo a mantenere viva la sua presenza nella cultura popolare.
Foto copertina: Immagini del El día de los muertos (credit: Clara Cempini)