Incontro Putin – Xi, dalle Olimpiadi uno spiraglio sulla futura situazione geopolitica


Cinquant’anni dopo la storica stretta di mano di Nixon e Mao, l’ordine geopolitico mondiale sembra essere nuovamente rimodellato. L’incontro Putin – Xi siglerà una nuova alleanza?


Quasi 50 anni fa, il 21 febbraio 1972, la storica stretta di mano tra Nixon e Mao Zedong ha cambiato gli equilibri della guerra fredda. Gli storici hanno chiamato quella visita “la settimana che ha cambiato il mondo”. Mezzo secolo dopo, con le voci di un’altra guerra fredda – questa volta tra USA e Cina – Mosca e Pechino si stanno invece avvicinando. Durante il vivo della crisi in corso in Ucraina, Pechino la scorsa settimana ha pubblicamente appoggiato le “preoccupazioni di sicurezza” di Mosca riguardo alla NATO. Giovedì i ministri degli esteri dei rispettivi paesi hanno coordinato le loro posizioni su questioni regionali di interesse comune, tra cui Ucraina, Afghanistan e Corea.
L’incontro di oggi sarà il trentottesimo dal 2013 e potrebbe essere il più significativo a causa delle pressanti sfide sull’atlante geopolitico. David Shullman, direttore senior del Global China Hub presso il consiglio Atlantico, ha sottolineato come Putin apprezzi le espressioni di sostegno manifestate dalla Cina. La macchina della propaganda cinese è infatti in piena attività in vista dell’evento. Nei media statali, il nome del presidente russo è in cima alla lista ufficiale dei dignitari stranieri. All’inizio di questa settimana, l’agenzia di stampa statale Xinhua in un lungo articolo ha esaltato l’amicizia tra i due paesi. Allo stesso modo la Cina vede nella Russia un importante appoggio diplomatico per fronteggiare il boicottaggio delle Olimpiadi invernali.

Incontro Putin – Xi, gli argomenti al centro del dialogo 

Putin e Xi dovrebbero pranzare insieme oggi e potrebbero firmare più di 15 accordi, secondo il Cremlino. Oltre a questi, sembra molto probabile la preparazione di nuovi accordi in relazione al gas naturale. Putin sarà infatti accompagnato da diversi alti funzionari diplomatici ed energetici, compresi i suoi ministri degli esteri e dell’energia e l’amministratore delegato di Rosneft. Ushakov ha dichiarato che le due parti avrebbero discusso i piani per il gasdotto Power of Siberia 2. Questo permetterebbe alla Russia di reindirizzare il gas lontano dall’Europa attraverso il suo controverso gasdotto Nord Stream 2 e venderlo invece sul mercato cinese. Tuttavia, anche se le due parti trovassero un accordo, il gasdotto richiederebbe anni per essere costruito.
Altro tema fondamentale dell’incontro Putin – Xi riguarderà la difesa comune contro le sanzioni internazionali. In un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa statale cinese Xinhua, si fanno notare gli sforzi congiunti per espandere i pagamenti in valute nazionali. Questo potrebbe portare, poi, alla creazione di “meccanismi per compensare l’impatto negativo delle sanzioni unilaterali”. Si tratta di un tema di assoluta rilevanza vista la minaccia statunitense di imporre la “madre di tutte le sanzioni” se la Russia invadesse l’Ucraina. Il mese scorso, Pechino ha annunciato che il commercio bilaterale tra Cina e Russia ha raggiunto quasi 147 miliardi di dollari l’anno scorso. Inevitabilmente, secondo gli analisti, la questione dell’Ucraina verrà affrontata e la questione commerciale sarà fondamentale. Nel 2014, in seguito all’annessione della Crimea, Putin si è rivolto a Xi per cercare un’alternativa al mercato occidentale. Pechino in quella circostanza ha mostrato il suo sostegno firmando un accordo trentennale da 400 miliardi di dollari per il gas.

Nuovi equilibri (con le dovute limitazioni) 

“L’appuntamento dei leader Cina-Russia alle Olimpiadi invernali apre un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali”, dichiarava il titolo di un articolo su Xinhua. Molti, però, dubitano vi saranno reali o significativi cambiamenti nei rapporti fra i due paesi. L’incontro Putin – Xi sarà seguito con attenzione da Washington e da altre capitali occidentali ma, come nell’incontro tra Biden e Xi, non è detto che ci siano grandi cambiamenti.
Nella situazione attuale, la Russia “ha bisogno della Cina molto più del contrario”, ha detto Alexander Gabuev, presidente del programma Russia nell’Asia-Pacifico al Carnegie Moscow Centre. “La Cina è molto pragmatica e ha molta influenza. La posizione contrattuale della Cina si rafforza di giorno in giorno, quindi è meglio firmare un accordo con la Cina ora piuttosto che domani”. “Pechino sostiene le richieste della Russia sulle garanzie di sicurezza, la Cina condivide la posizione che la sicurezza di un paese non può essere assicurata attraverso il danneggiamento della sicurezza di un altro paese”, ha detto l’aiutante del Cremlino Yuri Ushakov, aggiungendo che chiedevano la “creazione di meccanismi efficienti per garantire la sicurezza in Europa attraverso i negoziati”.
Shi Yinhong, professore di relazioni internazionali all’Università Renmin di Pechino, ha minimizzato il significato del prossimo incontro. Ha detto che non si aspetta che ne esca qualcosa di nuovo. “La Cina ha detto quello che ha detto sui recenti eventi. Le dichiarazioni di Pechino possono essere viste come molto pro-Russia, ma con alcune importanti riserve”, ha detto. “Per esempio, la Cina non si è mai impegnata in alcun coinvolgimento militare in caso di guerra. E allo stesso modo, nonostante il precedente sostegno di Putin alla posizione di Pechino su Taiwan, non si è mai impegnato ad essere coinvolto militarmente in caso di un grande conflitto [tra Cina e Stati Uniti]”.


Foto copertina: autore: Пресс-служба Президента Российской Федерации, data: 26 July 2018, descrizione: Vladimir Putin ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping a margine del vertice BRICS. Licenza: CC BY 4.0 (solo credito all’autore)