La controffensiva ucraina non decolla, il conflitto continua. Ricercare la “verità”, un concetto già di per sé labile, tra le nebbie della guerra è compito arduo ma con il loro diradarsi è possibile analizzare alcuni aspetti con maggiore oggettività.
Di Lorenzo Riviezzo e Andrea Minervini
Possibili scenari ed evoluzione del conflitto
Il 4 giugno del 20231 le artiglierie ucraine sparavano i primi colpi, in direzione di Melitopol, nel sud del paese; colpi che avrebbero dato inizio alla tanto annunciata e attesa controffensiva2.
In questa sede non si analizzerà lo svolgimento evenemenziale delle operazioni militari, riservando questa trattazione ad altro luogo.
Dopo sette mesi, è possibile ora dare un’interpretazione della controffensiva ed analizzarne gli esiti, possibili e reali, le premesse, senza incorrere nell’accusa di essere dei disfattisti o di essere animati da spirito di parte.
Sull’onda dei successi delle controffensive di Kharkiv3, del settembre 20224, e di Cherson, del novembre 20225, il governo di Kiev si preparò a passare, per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa del febbraio 2022, all’offensiva nel vero senso della parola.
L’inverno 2022 e i primi mesi del 2023 erano trascorsi senza eccessivi movimenti offensivi russi, i quali dovevano ancora riprendersi dallo smacco subito a Kharkiv e soprattutto a Cherson; solo la città di Bakhmut, nel Donetsk, fu teatro di una spietata e sanguinosa guerra invernale6.
Grandi erano i progetti che si coltivavano a Kiev; possiamo immaginare, dal momento che i piani specifici non sono ancora stati resi noti e pubblici, che il governo ucraino intendesse tagliare in due tronconi l’esercito russo stazionato nel sud, scendendo lungo l’autostrada E-105 che conduce a Melitopol, iniziando a spingere anche nei dintorni di Vuledar, nel Donetsk sudoccidentale, applicando la massima di classica memoria divide et impera.
A quel punto si sarebbe posto l’assedio alle due principali città del sud dell’Ucraina, Melitopol e Mairiupol, ed una volta espugnata la prima si sarebbe aperta la strada alla Crimea.
La direttrice di attacco di Zaporižžja era quella più ovvia e scontata, e i russi si aspettavano senza riserve un attacco in grandi forze in questa direzione; gli ucraini avrebbero dovuto quindi creare tutta una serie di diversivi per abbagliare il nemico.
Il primo di questi avrebbe potuto essere il contenimento e il logoramento, come in parte avvenne, delle forze russe, lungo il perno di Bakhmut; da lì le forze ucraine avrebbero effettuato una serie di attacchi contro i fianchi della forza russa che assediava la città e dopo averli messi in fuga si sarebbero spinti fino ai sobborghi settentrionali di Donetsk, ponendo l’assedio alla città.
La conquista di Donetsk non sarebbe stata contemplata, infatti si sarebbe trasformata in un bagno di sangue per le forze ucraine, che nemmeno possedevano una forza aerea; ma il nemico avrebbe dovuto credere che le intenzioni di Kiev erano quelle di riprendersi e liberare la città di Donetsk, dopo quasi dieci anni dalla sua secessione.
Nell’ottica ideale di questi progetti, Mosca avrebbe dovuto spostare numerose divisioni per la difesa della città, simbolo di tutta l’ideologia putiniana nel Donbass, la cui perdita avrebbe costituito una pietra tombale per la credibilità del presidente della Federazione Russa.
I russi avrebbero, quindi, sguarnito, il teatro principale delle operazioni, il fronte di Zaporižžja, creando dei buchi nelle maglie di difesa, che avrebbero permesso alle compagnie corazzate ucraine, a quell’epoca in fase di formazione, di avanzare in volata.
Il secondo, ipotetico, diversivo sarebbe potuto essere un attraversamento in massa del Dnepr, tale da creare una manovra a tenaglia, agendo di concerto con le divisioni ucraine a Zaporižžja, manovra che si sarebbe potuta concretizzare intorno alla città di Valileyvka, a sud di Zaporižžja. Traversata che sarebbe stata agevolata dalla distruzione della diga di Nova Khakovka, il 6 giugno 20237, i cui responsabili non sono mai stati chiariti8.
La sicurezza in questi piani, che fino a quando non ci saranno prove scritte, rimangono teorie, era data da diversi fattori: in primo luogo si credeva che il morale dell’esercito russo fosse sul punto di andare in pezzi, in secondo luogo le potenze occidentali erano fiduciose delle possibilità ucraine di sfondare9 ed iniziarono ad inviare o, sarebbe meglio dire promettere, ingenti aiuti militari specialmente a scopo offensivo, in terzo luogo perché, già dal tardo inverno 2022, si stavano gettando le basi per la creazione di una quinta colonna contro i russi, il Gruppo Wagner di Yevgeny Viktorovich Prigozhin10.
Gli esisti, auspicati e reali della controffensiva.
Secondo alcuni analisti11 l’obbiettivo immediato di Kiev era quello di “creare un attrito asimmetrico, che avrebbe permesso a Kiev di conservare la propria riserva di uomini, logorando gradualmente il capitale umano e le attrezzature russe, concentrando gli sforzi sulla distruzione di depositi di carburante, artiglieria e munizioni”12 comportandosi esattamente come a Kharkiv e Cherson.
In realtà, come anche i fatti hanno dimostrato, non ci fu un obbiettivo strettamente principale, anche se il focus rimaneva la liberazione dei territori del sud dal giogo russo.
Nei piani di Zelens’kyj era imperativo portare nuove e significanti conquiste territoriali prima del summit di Vilnius del 11-12 luglio 2023. Il primo di questi esiti auspicati da Kiev contemplava la completa e totale liberazione dei territori del sud partendo dalla riva destra del Dnepr, dirimpetto a Cherson, arrivando fino a Mariupol, simbolo della resistenza ucraina nel maggio 202213.
Liberati i territori persi dopo l’invasione di Febbraio 2022, Kiev, avrebbe isolato così il Donbass, regione in cui, realisticamente, non si sperava più di ritornare, e si sarebbe potuta concentrare così, sull’altro grande “tarlo” dell’amministrazione di Zelens’kyj, la liberazione della Crimea, un’impresa militare complicata e di ampio respiro. Impresa però che avrebbe sicuramente ricevuto un forte aiuto, se si fosse realizzata di concerto con la Marcia della Giustizia di Prigozhin14 del giugno 2023. William J. Burn, direttore della CIA, a marzo 2023 affermò, all’epoca cripticamente, che l’estate sarebbe stata decisiva dal punto di vista dell’intelligence per la guerra in Ucraina; con il senno del poi la mente corre subito alla rivolta di Prigozhin.
La fiducia nell’azione destabilizzante del capo della Wagner, da parte soprattutto degli Stati Uniti, avrebbe spinto gli alleati occidentali ad essere parchi nelle forniture di aiuti militari per la controffensiva ucraina, sperando in uno sgretolamento del fronte russo, nel momento dell’azione di Prigozhin.
Gli esisti reali della controffensiva ucraina, però, sono stati completamente diversi. “L’usurpazione” di Prigozhin è avvenuta, ma si è dissolta come neve fra le dita, soprattutto non provocando, nelle ore più drammatiche, quando le colonne di Utkin erano in marcia verso Mosca15, il minimo sconvolgimento fra le truppe russe assetate lungo il fronte.
È bene però tornare al nervosismo americano di febbraio 2023, quando molti alla Casa Bianca avevano messo in discussione le reali capacità ucraine di sfondare. Queste preoccupazioni si fondavano su dati materiali, infatti nei mesi che seguirono alla liberazione di Cherson, i russi si assestarono nel sud su posizioni ben difese, costituite da lunghe trincee, campi minati e fortificazioni anticarro16; difese che avrebbero potuto essere messe alla prova solo con una adeguata copertura aerea17. Va aggiunto che i russi ebbero il tempo di trincerarsi e fortificarsi a causa della perdita di tempo in merito alla liceità o meno dell’invio di carro armati a Kiev, un dibattito che occupò l’ultimo mese del 2022 e i primi due mesi del 2023. A questo va aggiunto il controllo totale dei cieli da parte di Mosca, cosa che ha permesso ai sussidi di incagliare e respingere le brigate corazzate ucraine in più punti lungo il fronte di Zaporižžja.
I campi minati russi hanno falcidiato i mezzi corazzati ucraini, costringendo la controffensiva a rallentare fin dalle prime due settimane.
In sette mesi la controffensiva che avrebbe dovuto risolvere il conflitto ha permesso a Kiev di raggiungere appena Robotyne, 18 chilometri a sud di Orichiv, centro avanzato delle operazioni militari ucraine; dopo sette mesi si può dire che la controffensiva è stata altamente mediocre18, per non dire fallimentare19.
Le azioni offensive ucraine e le piccole conquiste territoriali sono state pagate a caro prezzo, in termini di vite umane, si parla infatti di più di ottantamila perdite, fra morti e feriti, e in termini di mezzi.
I protagonisti d’acciaio!
Come accennato, a gettare le basi per lo spiazzante successo della prima controffensiva di Kiev fu una riuscita operazione di “maskirovka”20 da parte dell’esercito ucraino. Questa portò i comandi dell’esercito russo a ritenere le regioni di Kherson e Zaporižžja quali punti dove l’affondo di Kiev avrebbe colpito con maggiore forza, nell’annunciata controffensiva del 2022, mentre quest’ultima riuscì invece a liberare rapidamente l’oblast’ di Kharkiv21.
I resoconti dal campo di battaglia riportarono una ritirata quasi totale delle forze russe di stanza nella regione, tanto da aprire a diverse teorie sull’effettivo morale delle truppe di Mosca e della loro stessa efficacia sul campo. In quel frangente però, ed è bene ricordarlo, al centro dell’attenzione delle testate giornalistiche occidentali era il morale delle truppe di Kiev e della popolazione ucraina. Animati da sentimenti potenti quali la voglia di rivalsa sull’invasore russo, il desiderio di riconquistare le terre perdute e vincere una guerra che mai come in quelle ore sembrò essere giunta ad un “turn of the tide” i soldati ucraini furono i veri protagonisti e vincitori di quelle battaglie22.
Ad oggi la narrazione risulta essere sensibilmente diversa, più politica e “materiale” ma meno umana. Sin dalle prime indiscrezioni circa la preparazione di una nuova controffensiva nell’estate 2023 da parte di Kiev l’intera narrativa della guerra ha subito un forte cambio dei suoi punti principali di dibattito.
Si è accennato a “protagonisti d’acciaio”, certo una metafora ma forse in questo caso non troppo lontana dalla verità. Carri armati come gli M1 Abrams23, Leopard 2 (e 124), Challenger 225, sistemi missilistici di precisione come gli HIMARS26, missili balistici come gli Storm Shadow e ancora, i caccia F-16, droni di ogni genere e anche le controverse munizioni a grappolo.
Le richieste accorate e categoriche del Presidente ucraino Zelens’kyj ai governi alleati e alla Nato per la fornitura di tutti questi device militari lasciarono presagire una sola cosa; l’accumulo di un potenziale bellico tale da infliggere un nuovo colpo all’invasore russo, un colpo decisivo e fatale che ponesse fine alla guerra mettendo in ginocchio l’orso russo.
La promessa di una moderna “falange macedone”
Da quel momento, probabilmente, solo i più specifici tecnicismi su questi armamenti non divennero di dominio pubblico, rimbalzando tra le dichiarazioni ufficiali dei governi, le televisioni e i social occidentali. Di seguito alcune dichiarazioni ufficiali statunitensi in merito ai carri armati M1 Abrams e nello specifico sulla variante che sarebbe stata inviata in Ucraina, un esempio calzante del livello di tecnicismo reso di dominio pubblico: “Dopo ulteriori studi e analisi sul modo migliore per farlo, il Dipartimento della Difesa, in stretto coordinamento con l’Ucraina, ha preso la decisione di fornire la variante M1A1 del carro armato Abrams, che ci consentirà di accelerare significativamente i tempi di consegna e consegnare questa importante capacità all’Ucraina entro l’autunno di quest’anno”. L’M1A1 Abrams avrà “una capacità molto simile” all’M1A2, ha detto Ryder, tra cui corazzatura avanzata e sistemi d’arma, come un cannone da 120 mm e una mitragliatrice pesante calibro 50.27
Le consegne, non è un segreto, non risultarono (e risultano) essere facili come ordinare un prodotto tramite internet, cosa alla quale ci siamo abituati, e i ritardi sono stati evidenti e con effetti importanti sul campo di battaglia.
Ostacoli politici, produttivi e anche strategici hanno rallentato nei mesi le forniture richieste e, è bene sottolineare promesse a Kiev, dando possibilità all’esercito russo di prepararsi questa volta al meglio28.
Grande risonanza hanno avuto i “test pratici” delle attrezzature che a singhiozzo arrivavano alle forze armate ucraine e i successi nel loro utilizzo sono stati spesso sottolineati negli aggiornamenti dal fronte.
Forse dimenticando il costo in vite umane che l’utilizzo di quei device apporta ad entrambe le parti, un fattore deumanizzante della guerra che nel mondo “social” è sempre più marcato. Giunti alle porte dell’estate del 2023 a divenire assoluti protagonisti dell’imminente controffensiva di Kiev furono due particolari richieste, ovvero; un grande numero di carri armati occidentali (in particolare i modelli precedentemente citati) e i caccia statunitensi F-16.
Grande dibattito venne avviato sui tank, dipinti alla stregua di moderni “Ussari Alati” da alcuni, soprattutto se paragonati alle loro controparti russe (spesso ancora di origine sovietica) o considerati obsoleti e fuori tempo proprio come strumento di guerra; questi soldati d’acciaio dovevano essere il cuneo di sfondamento delle forze armate di Kiev, eppure, così non sembra essere stato. Una volta iniziata la tanto attesa, “pubblicizzata” e ritardata controffensiva ci si aspettavano rapidi progressi ma in particolare nei primi giorni, quelli che dovevano essere attacchi preliminari per saggiare le difese russe (oramai ben approntate e profonde) si rivelarono inefficaci e costosi in termini di uomini e mezzi.
Enormi campi minati, diverse linee di trincee, denti di drago e fossati, fortificazioni e soprattutto il vantaggio dell’aviazione russa (che si è rivelata uno strumento difensivo efficace) attendevano la controffensiva di Kiev. Tornando brevemente sul fattore “social” di questa guerra, le immagini dei carri tedeschi Leopard 2 in fiamme sulle linee del fronte o di decine di veicoli corazzati statunitensi “Bradley”29 distrutti crearono grande scalpore per l’opinione pubblica, intaccando l’involontario “mito” dei mezzi occidentali, costruito da mesi di dibattiti accesi sul tema delle forniture militari. Video dal fronte hanno più volte mostrato i veicoli delle forze armate di Kiev essere colpiti da droni esplosivi russi o bersagliati dal tiro dell’artiglieria e dall’aviazione e questo ci permette di affrontare un altro aspetto delle forniture richieste da Zelens’kyj che potrebbe aver influito grandemente sull’andamento di questa controffensiva; la richiesta di caccia F-16.
Gli “Uccelli Stinfalidi” del mito della controffensiva
Come previamente accennato, nella nuova narrativa di Kiev, impegnata a costruire la potenza necessaria per respingere ancora una volta le forze del Cremlino, molti furono gli asset richiesti agli alleati occidentali. Abbiamo parlato dei carri armati come punto di acceso dibattito politico e strategico ma anche se in ritardo e non sempre nei numeri richiesti, questi sono stati forniti alle forze armate ucraine ed utilizzati durante le operazioni di questa estate.
Il secondo grande punto di dibattito fu la richiesta da parte di Zelens’kyj di fornire alla propria aviazione i caccia di fabbricazione statunitense F-16, unitamente all’addestramento dei piloti ucraini. Questa richiesta, inizialmente, riscosse numerosi dubbi e perplessità da parte degli alleati occidentali, compresa l’amministrazione di Washington e le più disparate giustificazioni vennero addotte all’iniziale rifiuto. Una delle principali motivazioni che hanno spinto Washington a ritardare (apparentemente) il più possibile la luce verde sull’invio di questi velivoli all’aviazione ucraina è stato un ragionamento strategico USA di lungo periodo per Kiev.
Secondo questo ragionamento gli F-16 potranno essere più utili a Kiev nei prossimi mesi, simboleggiando anche l’impegno duraturo statunitense per l’Ucraina30. Dopo numerose trattative e appelli da parte dello stesso Zelens’kyj, il “via libera” all’addestramento di piloti e invio di caccia F-16 a Kiev venne dato dalla Casa Bianca nell’agosto del 202331, contestualmente all’invio di questi velivoli anche da parte di altre nazioni europee.
A differenza del discorso, previamente affrontato, legato ai carri armati, i numeri e le tempistiche legate a questo pacchetto di aiuti sono decisamente dilatati e lunghi. L’addestramento dei piloti, infatti, richiede mesi e risulta essere complesso anche per piloti già facenti parte dell’aviazione Ucraina, abituati ad operare principalmente su velivoli Mig-29 di fabbricazione sovietica. Proprio nel confronto con i Mig va detto che durante il periodo sovietico questi ultimi dovevano essere la risposta del Cremlino a caccia come gli F-16 e anche su questo è stata montata tutta la narrativa legata a questi velivoli targati USA.
Ancora una volta, come per i carri armati, tecnicismi della scienza militare entrarono nelle case e negli smartphone dell’opinione pubblica occidentale. Dibattiti risalenti alla guerra fredda trovarono nuovo slancio e le capacità tecniche e strategiche degli aggiornatissimi F-16 sono state illustrate con dovizia di particolari e di campi di applicazione.
La “questione F-16” divenne innegabilmente un caso di dominio pubblico, molto più dei carri armati e sebbene sia stata sbloccata con la luce verde dell’amministrazione statunitense, non ha avuto e probabilmente non avrà un impatto sull’andamento della controffensiva, oramai in stallo e generalmente considerata conclusa.
Leggi anche:
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- Ucraina senza ebrei, Vasilij Grossman
Le possibilità future32
Come ammesso dal Generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine33, la guerra si trova ad un punto di stallo, soprattutto la capacità offensiva ucraina.
Kiev si aspetta, per i prossimi mesi, una rinnovata intraprendenza russa; Mosca ha già iniziato ingenti operazioni offensiva ad Avdiivka,34 il caposaldo ucraino a nord ovest di Donetsk, tenuto da Kiev fin da giorni delle rivolte separatiste del 2014.
In questa parte del fronte la Federazione Russa ha subito ingenti perdite, paragonabili a quelle di Bakhmut e Vuledar, continuando, tuttavia a guadagnare terreno, con l’intento di circondare la città tagliando le sue vie di rifornimento e comunicazione.
Un altro settore interessato dalla rinnovata energia russa è quello di Kupjansk35, nell’oblast di Kharkiv, città la cui conquista permetterebbe a Putin di mettere in sicurezza il Luhans’k ed esercitare maggiore pressione sugli avamposti ucraini nel Donetsk. In questo punto le manovre russe sono iniziate sul finire dell’estate 2023, con l’afflusso ingente di uomini e mezzi corazzati; l’offensiva russa della regione, però, è stata arginata, pur con notevoli difficoltà e preoccupazioni.
L’Ucraina non ha altre possibilità che passare, nuovamente, sulla difensiva; attestarsi lungo linee sicure e soprattutto iniziare opere di fortificazione lungo tutto la linea del fronte; su questo punto pare, che gli intenti del governo, rappresentato da Zelens’kyj e quello delle forze armate divergano notevolmente.
Zaluzhny ha più volte espresso, entrando anche in contrasto con il governo di Kiev, la necessità di preservare e conservare il capitale umano, adottando una strategia difensiva; al contrario Volodymyr Zelens’kyj ha continuato ad esprimere la necessità di continuare gli attacchi, in particolar modo su Zaporižžja.
L’Ucraina ha scommesso tutto con la propria controffensiva, il cui esito è stato viziato anche dal fatto di essere stata oltremodo pubblicizzata ed annunciata; una scommessa che fino ad ora ha fruttato ben poco e rischia anzi di vanificare le grandi liberazioni del 2022.
Al contrario di Mosca, Kiev può attingere ad un bacino limitato di risorse, sia in ambito umano36 sia in ambito prettamente materiale37; la controffensiva ha privato l’Ucraina di molte delle sue risorse, perdite che costringeranno inevitabilmente Zelens’kyj a seguire una strategia prettamente difensiva.
Note
1https://www.aljazeera.com/news/2023/6/5/russia-claims-to-have-thwarted-major-ukraine-attack.
2https://www.washingtonpost.com/world/2023/06/08/russia-ukraine-war-news-counteroffensive/.
3https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2022/09/09/the-ukrainian-army-is-surrounding-10000-russian-troops-in-the-east/?sh=63a059a23b54.
4https://www.aljazeera.com/amp/news/2022/9/12/ukraine-troops-outnumbered-russias-8-times-in-counterattack.
5https://www.bbc.com/news/world-europe-63573387.
6https://www.nytimes.com/2023/05/14/world/europe/bakhmut-ukraine-battle.html.
7https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-june-6-2023.
8https://www.theguardian.com/world/live/2023/jun/06/russia-ukraine-war-live-dam-near-kherson-blown-up-by-russian-forces-ukrainian-military-says.
9 Questo era almeno quanto veniva diffuso sui giornali. Infatti da alcuni documenti segreti, la cui bontà e affidabilità devono essere ancora provate senza alcuna discussione, mettono in luce una certa preoccupazione e nervosismo da parte degli ambienti militari di Washington, in merito alla controffensiva. https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/04/10/leaked-documents-ukraine-counteroffensive/.
10https://www.newsweek.com/prigozhin-accuses-putin-military-leaders-genocide-against-russians-1808757.
11https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/04/10/leaked-documents-ukraine-counteroffensive/.
12 Ibidem.
13https://www.nytimes.com/2022/07/24/world/europe/ukraine-war-mariupol-azovstal.html.
14https://www.abc.net.au/news/2023-06-24/wagners-apparent-mutiny-attempt-in-russia-explained/102519842.
15https://apnews.com/article/82e52c3f86b8f939ffa05bfa588cb5ee.
16https://cepa.org/article/twitter-bubbles-and-ukraines-counteroffensive/.
17 Invece i tanto promessi jet da combattimento non sono mai giunti e comunque il loro numero sarebbe stato troppo esiguo per fornire un adeguato supporto aereo.
18https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/12/07/ukraine-counteroffensive-russia-war-drones-stalemate/. 19https://themessenger.com/politics/us-ukraine-officials-privately-say-counteroffensive-against-russia-has-failed-exclusive
20 MAJ Morgan Maier, United States Army, A Little Masquerade: Russia’s Evolving Employment of Maskirovka, School of Advanced Military Studies United States Army Command and General Staff College Fort Leavenworth, Kansas 2016. In: https://apps.dtic.mil/sti/citations/AD1022096
21 M. Mussetti, La controffensiva ucraina di Kharkiv e altre notizie interessanti, 12/09/2022. In: https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-12-settembre-guerra-ucraina-russia-kharkiv-donbas-usa-cina/129120
22 D. Sabbagh, Ukraine depends on morale and Russia on mercenaries. It could decide the war, The Guardian, Sat 17 Sep 2022. In: https://www.theguardian.com/world/2022/sep/17/ukraine-depends-on-morale-and-russia-on-mercenaries-it-could-decide-the-war
23 D. Vergun, Biden Announces Abrams Tanks to be Delivered to Ukraine, US Department of Defense, Jan. 25, 2023, DOD News. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3277910/biden-announces-abrams-tanks-to-be-delivered-to-ukraine/#:~:text=President%20Joe%20Biden%20announced%20today,an%20entire%20Ukraine%20tank%20battalion.
24 Rheinmetall Press Release, Rheinmetall to supply Ukraine with Leopard 1 systems on behalf of German government, 14/11/2023. In: https://www.rheinmetall.com/en/media/news-watch/news/2023/11/2023-11-14-rheinmetall-to-supply-ukraine-with-leopard-systems-on-behalf-of-german-government
25 UK Ministry of Defence, Press release, Ukrainian tank crews complete Challenger 2 training in UK, 27 March 2023. In: https://www.gov.uk/government/news/ukrainian-tank-crews-complete-challenger-2-training-in-uk#:~:text=The%20UK%20is%20sending%20Challenger,ago%2C%20on%2024%20February%202022.
26 C. T. Lopez, US Department of Defense, U.S.-Provided HIMARS Effective in Ukraine, July 15, 2022, , DOD News. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3095394/us-provided-himars-effective-in-ukraine/
27 C. T. Lopez, Ukrainians to Get U.S. Tanks by Fall, U.S. Department of Defense, March 21, 2023, DOD News. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3336826/ukrainians-to-get-us-tanks-by-fall/
28 Per approfondire: T. Balmforth, Insight: Russia digs in as Ukraine prepares to attack, Reuters, 27 Aprile 2023. In: https://www.reuters.com/world/europe/russia-digs-ukraine-prepares-attack-2023-04-27/
29 Guy Faulconbridge Editing by Frances Kerry and Jan Harvey, Russia says it hits Leopard tanks, U.S. Bradley vehicles in Ukraine, Reuters, June 11, 2023. In: https://www.reuters.com/world/europe/russia-awards-medals-after-claiming-hits-leopard-tanks-us-bradleys-ukraine-2023-06-11/
30 L. Piccioli, Deterrenza, non combattimento. L’Ucraina non riceverà gli F-16 prima della prossima estate, Formiche, 11/08/2023. In: https://formiche.net/2023/08/ucraina-f-16-prima-della-prossima-estate/
31 J. Clark, U.S. Will Train Ukrainian F-16 Pilots, Ground Crews, U.S Department of Defense, Aug. 24, 2023. In: https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3504621/us-will-train-ukrainian-f-16-pilots-ground-crews/
32https://www.nytimes.com/2023/12/11/us/politics/us-ukraine-war-strategy.html. 33https://www.economist.com/europe/2023/11/01/ukraines-commander-in-chief-on-the-breakthrough-he-needs-to-beat-russia. 34https://www.businessinsider.com/russia-bloody-fight-in-avdiivka-has-slaughtered-its-forces-milbloggers-2023-10. 35https://tass.com/politics/1648469?utm_source=google.com&utm_medium=organic&utm_campaign=google.com&utm_referrer=google.com.
36 Sono circa 4 milioni, secondo le ultime stime, gli ucraini che hanno lasciato il paese in seguito all’invasione russa; molti di loro sono donne e bambini, ma una buona percentuale è composta da maschi, fra i 18 e i 35 anni, abili al servizio militare. Per approfondire: O. Marocico and K. Brown, Swimming rivers and faking illness to escape Ukraine’s draft, BBC News, 17 novembre. In: https://www.bbc.com/news/world-europe-67120904
37 L’intera struttura bellica ucraina dipende infatti dagli aiuti occidentali, aiuti che possono venire meno con un cambio di leadership.
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