Legislazione europea e Intelligenza Artificiale: strategie di regolamentazione, aspetti etici e profili di responsabilità


Prosegue il dibattito tra Istituzioni europee e Paesi membri sulla regolamentazione dell’AI (soft law vs. hard law) in vista dell’annunciata proposta legislativa della Commissione europea.


 

In previsione di una proposta legislativa sull’Intelligenza Artificiale a cura della Commissione europea attesa per l’inizio del 2021, le Istituzioni europee e i vari Paesi Membri sono stati protagonisti di un lungo dibattito su come regolamentare il settore allo scopo di creare le basi per la leadership europea nel campo delle nuove tecnologie; la necessità di disciplinare l’AI ha infatti assunto rilevanza centrale fin dall’insediamento della Commissione presieduta da Ursula Von Der Leyen e sono già diverse le iniziative assunte in materia, tra cui la pubblicazione di un Libro Bianco sull’Intelligenza Artificiale[1], la costituzione da parte del Parlamento europeo di una commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale (AIDA)[2] e, più recentemente,  l’approvazione di tre proposte per un’efficace regolamentazione dell’AI.

Nel Libro Bianco della Commissione vengono preliminarmente fissati due obiettivi, vale a dire la creazione di un “ecosistema di eccellenza” e di un “ecosistema di fiducia”[3]; il primo concerne gli investimenti che ogni Stato membro dovrà realizzare per favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie, così da agevolare l’ascesa dell’Unione europea a una posizione di vertice nel progresso scientifico, mentre il secondo attiene alla protezione dei diritti fondamentali dei cittadini anche a costo di limitare o vietare le applicazioni AI ad alto rischio. Si valuta, inoltre, l’istituzione nell’Unione di un punto di riferimento mondiale per la ricerca in materia di Intelligenza Artificiale[4].

Una coalizione di 14 Stati ha intanto sottoscritto un Position paper dal titolo “Innovative and trustworthy AI: two sides of the same coin”[5], per meglio delineare la definizione di Intelligenze Artificiali ad “alto rischio” e chiedere alla Commissione di adottare un approccio di soft law alla regolamentazione della materia più che un effettivo documento normativo. Anche l’European Data Protection Supervisor, lo scorso settembre, si è espresso sull’argomento esponendo alcuni dubbi circa l’opportunità di creare una legge che disciplini compiutamente la materia e invitando ad un approccio cauto, sottolineando che all’aumento nell’utilizzo di queste nuove tecnologie non corrisponde ancora un’accurata valutazione del loro impatto sulle persone e sulla società.

Di diverso avviso è il Parlamento europeo, che ha invece votato alcune raccomandazioni su cosa dovrebbero includere le norme che disciplinano l’AI in tema di responsabilità, etica e diritti di proprietà intellettuale[6], approvando in Plenaria i tre capitoli di cui si compone l’iniziativa legislativa.

Il primo capitolo, a cura del socialista spagnolo Iban García del Blanco, invita la Commissione a predisporre un nuovo quadro giuridico che delinei gli obblighi legali e i principi etici da seguire nello sviluppo e nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle pertinenti tecnologie nell’Ue, inclusi software, dati e algoritmi[7]. Il documento prevede che le future leggi dovranno fondarsi sui principi di un’intelligenza artificiale antropocentrica e antropogenica, sulla trasparenza, sicurezza e responsabilità, sulle garanzie contro discriminazioni e distorsioni nonché sul diritto di ricorso, sul rispetto della privacy e protezione dei dati e sulla responsabilità sociale ed ambientale[8].

Il Parlamento ritiene inoltre che per le tecnologie AI ad alto rischio, come quelle che hanno capacità di autoapprendimento, la progettazione dovrebbe prevedere la possibilità di sorveglianza umana in qualsiasi momento in modo tale che se venisse utilizzata una funzionalità che comporti una violazione dei principi etici o che risulti pericolosa, le funzioni di autoapprendimento dovrebbero essere disabilitate in favore di un pieno ripristino del controllo umano.

Il secondo capitolo, curato dal popolare tedesco Axel Voss, affronta il tema della responsabilità per i danni causati dall’AI e mette in luce la necessità di un quadro giuridico che la disciplini sul piano civilistico rendendo gli operatori delle AI ad alto rischio oggettivamente responsabili dei danni che possano derivare dalle nuove tecnologie[9].
Il Parlamento è del parere che un quadro giuridico ben delineato agevolerà lo sviluppo e l’innovazione in materia, fornendo alle imprese la certezza del diritto e proteggendo al contempo i cittadini, la cui fiducia nelle tecnologie di AI ne risulterebbe rafforzata. La normativa dovrebbe essere applicata alle attività di AI fisiche o virtuali che creano danno o influiscono sulla vita, la salute, l’integrità fisica, il patrimonio, o che causano danni immateriali che si traducono in una verificabile perdita economica. Infine il Parlamento ritiene che gli operatori dovrebbero avere un’assicurazione simile a quella per i veicoli a motore, sebbene le AI ad alto rischio non siano al momento particolarmente diffuse[10].

l’Europarlamento precisa infine nella relazione della liberale francese Stéphane Séjourné che la leadership globale dell’Unione europea in materia di Intelligenza Artificiale richiede un efficace sistema di diritti di proprietà intellettuale (DPI) e salvaguardie, in modo tale che il sistema europeo dei brevetti protegga gli sviluppatori innovativi[11]; si sottolinea l’importanza di distinguere tra le creazioni umane ottenute con l’assistenza dell’AI e le creazioni generate autonomamente dalla stessa AI; si argomenta che l’Intelligenza Artificiale non dovrebbe avere una personalità giuridica e quindi la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale potrà essere concessa solo agli esseri umani. Il testo approfondisce poi ulteriormente il tema del diritto d’autore, della raccolta di dati, dell’uso degli algoritmi, dei segreti commerciali e del deepfake[12].

Il tema dell’Intelligenza Artificiale è stato affrontato anche dal Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, che lo scorso 21 ottobre ha pubblicato delle conclusioni concernenti l’applicazione della Carta dei diritti fondamentali nell’ambito dell’AI e del cambiamento digitale. Nel documento, il Presidente avalla la posizione del Libro Bianco della Commissione[13] e ribadisce la necessità che qualsiasi approccio alla trasformazione digitale e all’Ai sia “umano-centrico” e assicuri il rispetto dei diritti fondamentali.[14] Elementi imprescindibili di qualsiasi regolamentazione in materia dovranno essere, in particolare, la trasparenza e l’intervento umano, affinché venga assicurata la conformità dei dispositivi ai requisiti di legge. Da ultimo, viene evidenziata l’importanza di creare una diffusa consapevolezza sull’utilizzo e sui rischi legati all’impiego di nuove tecnologie.

Alla luce di quanto esposto e in attesa della proposta legislativa della Commissione, resta dunque da capire se la metodologia prescelta consisterà nell’integrare con elementi di soft law le normative di settore già esistenti o se invece si opterà per un approccio più deciso, con la creazione di un documento legislativo su misura per l’Intelligenza Artificiale e che tenga in considerazione le diverse proposte avanzate dal Parlamento europeo.


Note

[1] cfr. ec.europa.eu, LIBRO BIANCO sull’intelligenza artificiale – Un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia, 19 febbraio 2020, https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/commission-white-paper-artificial-intelligence-feb2020_it.pdf

[2] cfr. europarl.europa.eu/, Commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale, https://www.europarl.europa.eu/committees/it/aida/home/highlights

[3] cfr. ec.europa.eu, LIBRO BIANCO sull’intelligenza artificiale – Un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia, 19 febbraio 2020, https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/commission-white-paper-artificial-intelligence-feb2020_it.pdf

[4] cfr. Agenda Digitale, Verso una regolamentazione europea dell’Intelligenza Artificiale: posizioni a confronto, 11 novembre 2020, https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/verso-una-regolamentazione-europea-dellintelligenza-artificiale-posizioni-a-confronto/

[5] cfr. Innovative and trustworthy AI: two sides of the same coin, https://em.dk/media/13914/non-paper-innovative-and-trustworthy-ai-two-side-of-the-same-coin.pdf

[6] cfr. europarl.europa.eu/, Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate, 20 ottobre 2020,  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0275_IT.html

[7] cfr. Europa Today, L’Ue come Asimov: ecco la carta dei principi per l’Intelligenza artificiale, 27 ottobre 2020,  https://europa.today.it/attualita/ue-asimov-principi-robot.html

[8] cfr. europarl.europa.eu/, Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate, 20 ottobre 2020,  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0275_IT.html

[9] cfr. Europa Today, L’Ue come Asimov: ecco la carta dei principi per l’Intelligenza artificiale, 27 ottobre 2020,  https://europa.today.it/attualita/ue-asimov-principi-robot.html

[10] cfr. europarl.europa.eu/, Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate, 20 ottobre 2020,  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0275_IT.html

[11] cfr. Europa Today, L’Ue come Asimov: ecco la carta dei principi per l’Intelligenza artificiale, 27 ottobre 2020,  https://europa.today.it/attualita/ue-asimov-principi-robot.html

[12] cfr. europarl.europa.eu/, Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate, 20 ottobre 2020,  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0275_IT.html

[13] cfr. ec.europa.eu, LIBRO BIANCO sull’intelligenza artificiale – Un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia, 19 febbraio 2020, https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/commission-white-paper-artificial-intelligence-feb2020_it.pdf

[14] cfr. Agenda Digitale, Verso una regolamentazione europea dell’Intelligenza Artificiale: posizioni a confronto, 11 novembre 2020, https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/verso-una-regolamentazione-europea-dellintelligenza-artificiale-posizioni-a-confronto/

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