In Uzbekistan la commissione elettorale afferma che oltre il 90% degli elettori sostiene gli emendamenti alla costituzione voluti dal presidente Mirziyoyev. Critiche dall’OSCE.
L’Uzbekistan vota “sì” alla nuova costituzione. Gli elettori in Uzbekistan hanno sostenuto in modo schiacciante le modifiche costituzionali che potrebbero consentire al presidente Shavkat Mirziyoyev di rimanere al potere fino al 2040, mostrano i risultati preliminari.
La commissione elettorale ha dichiarato che oltre il 90% degli elettori ha sostenuto le riforme. L’affluenza alle urne nell’ex paese sovietico è stata di circa l’85%, ma non sono mancate le critiche dei gruppi di opposizione che hanno accusato il governo autoritario di limitare lo spazio per il dissenso.
La scheda elettorale conteneva solo una domanda: “Accetta la legge costituzionale che modifica la Costituzione della Repubblica dell’Uzbekistan”?.
Un quesito referendario che mirava a modificare alcuni articoli della costituzione riguardanti i diritti umani e le libertà, nonché le riforme sociali e amministrative come ad esempio la riduzione del Senato da 100 a 65 membri. Secondo la nuova costituzione, il presidente delegherà alcune responsabilità e poteri al parlamento. La modifica costituzionale permetterà a Shavkat Mirziyoyev, Presidente in carica dal 2016, di candidarsi per un terzo o addirittura quarto mandato.
La Commissione elettorale centrale: “Il referendum ha rispettato le norme e gli standard internazionali”.
“Il referendum della Repubblica dell’Uzbekistan è stato condotto nel pieno rispetto delle norme e degli standard internazionali”. Ha esordito così Zayniddin Nizamkhodjaev, presidente della Commissione elettorale centrale, nella conferenza stampa al termine del voto. Nizamkhodjaev ha ribadito la libertà di voto e la trasparenza del processo: “Ogni cittadino ha fatto liberamente la sua scelta in un referendum. Alcune delle carenze osservate in tali procedure sono state individuate e discusse apertamente in modo tempestivo, anche con la partecipazione del pubblico”, ha ringraziato la stampa nazionale e non per la copertura del momento elettorale: “Il referendum è attualmente seguito direttamente da 964 rappresentanti dei media, inclusi 192 rappresentanti di 127 media stranieri”.
Critiche dall’Osce
Nel frattempo, gli osservatori elettorali dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) hanno affermato che il referendum non è stato veramente rappresentativo. “Il referendum costituzionale dell’Uzbekistan è stato tecnicamente ben preparato e ampiamente promosso come una mossa per rafforzare vari diritti e libertà, ma si è svolto in un ambiente che non ha raggiunto un vero pluralismo politico e concorrenza”, ha affermato lunedì una dichiarazione dell’OSCE.
Foto copertina: L’Uzbekistan vota “sì” alla nuova costituzione. Il presidente Shavkat Mirziyoyev