Pakistan: lo Stato Islamico Khorasan aumenta i suoi attacchi contro membri della Jamiat Ulema-e Islam


Lo Stato Islamico Khorasan continua a promuovere la sua propaganda e ad organizzare violenti attacchi contro i membri della Jamiat Ulema-e Islam in Pakistan, confermando che il gruppo rappresenta una seria minaccia alla stabilità e sicurezza interna del Pakistan.


A cura di Riccardo Valle. Articolo pubblicato su SpecialEurasia, tradotto da Aurora Minieri.

Il 17 aprile 2022, il Consiglio della Sharia dello Stato Islamico della Provincia di Khorasan (l’ISKP è attivo in Afghanistan e nella provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa) ha pubblicato una fatwa di 7 pagine sull’uccisione di studiosi affiliati al partito della Jamiat Ulema-e-Islam (JUI) in Pakistan. Ciò è accaduto tre giorni dopo che il gruppo ha rivendicato l’assassinio mirato dello studioso e insegnante della JUI Mufti Shafiullah, la cui auto è stata colpita da un ordigno esplosivo improvvisato (IED) nel villaggio di Badano, nella zona di Momand a Bajaur.
La dichiarazione si riferisce sia a Mufti Shafiullah sia ad un altro studioso e insegnante della JUI, Qari Muhammad Ilyas, assassinato dall’ISKP nel novembre 2021 a Khar, a Bajaur. La dichiarazione sostiene che lo Stato islamico considera infedeli e non musulmani coloro che sono “estremisti”, commettono “bida” (innovazione)” e aiutano i nemici dello Stato islamico. Pertanto, mentre gli studiosi generalmente non dovrebbero essere presi di mira, l’ISKP sostiene di aver avuto diverse ragioni per l’assassinio sia di Mufti Shafiullah sia di Qari Ilyas.
In primo luogo, – sostiene il testo – entrambi gli studiosi erano affiliati al JUI, un partito che, agli occhi dell’ISKP, sostiene la democrazia, crede in un sistema repubblicano invece che islamico e crede negli stati nazionali invece che nella Umma (comunità). In secondo luogo, il gruppo giustifica le sue azioni accusando Mufti Shafiullah di indirizzare la mafia locale contro uno dei suoi militanti, Bilal Bajauri, come già fatto con Qari Ilyas in un’altra dichiarazione rilasciata dal gruppo dopo l’attacco che ha preso di mira l’Imam Bargah di Peshawar il 4 marzo 2021. Bilal Bajauri sarebbe stato torturato e ucciso da abitanti del villaggio arrabbiati, con le immagini della sua esecuzione presenti nella fatwa. E, infine, l’ISKP afferma che è obbligatorio uccidere gli studiosi della JUI poiché sono alleati dei talebani e stanno cercando di attuare le politiche talebane in Pakistan, aiutandoli a ottenere il riconoscimento internazionale.
La dichiarazione termina minacciando ulteriori attacchi contro gli studiosi in caso sostenessero l’uccisione di membri dell’ISKP. Critica anche il Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) per aver condannato l’assassinio di Mufti Shafiullah, riprendendo precedenti dichiarazioni dell’ISKP, che sostiene che il TTP combatte solo per acqua, gas ed elettricità.

Valutazione dei rischi

L’ISKP ha sviluppato una storia di minacce e attacchi ai membri della JUI, ma questa è la prima fatwa esplicita che il gruppo emette su questo specifico argomento. Nei numeri 314 e 334 della newsletter al-Naba dello Stato islamico, il gruppo ha affermato che la JUI è un’organizzazione politeista che serve gli interessi delle istituzioni pakistane e prende parte alle elezioni. Diversi libri e dichiarazioni dell’ISKP, dell’ISPP (Stato Islamico della Provincia del Pakistan) e di vari sostenitori hanno dichiarato che i membri della JUI – e altri movimenti, come Jamaat Tabligh, Jamaat-ud-Dawa e Jamaat-e-Islami – sono apostati e quindi dovrebbero essere uccisi.
In precedenza, oltre al Mufti Shafiullah e Qari Ilyas, l’ISKP ha assassinato altri membri della JUI, incluso il fratello di Qari Ilyas, il Sultano Mufti Muhammad, nell’ottobre 2019 a Khar, Bajaur. Nel maggio 2017, il senatore della JUI Maulana Abdul Ghafoor Haideri è sopravvissuto a un attacco a Quetta, nel Belucistan, poi rivendicato dall’ISKP e portato avanti dal suo militante Abu Hanzalah Khurasani, che ha ucciso due dozzine di persone. Nel maggio 2018, l’ISKP ha assassinato con successo il leader della JUI a Quetta, il Mullah Habibullah. Più di recente, nel novembre 2021, l’ISKP ha rivendicato un attacco a Wanna, nel Waziristan meridionale, che ha preso di mira un raduno di anziani tribali e ulema della JUI. Ancora una volta, il 16 aprile 2022, l’ISKP ha affermato che il gruppo ha preso di mira il poliziotto Nazir Khan a Khar, nel Bajaur, il cui figlio avrebbe fatto parte della JUI, mentre il 15 aprile 2022, il gruppo ha ferito la studiosa religiosa della JUI Maulana Fazal Dayan a Bara, nel distretto di Khyber. Con l’ISKP che espande le sue operazioni in Pakistan e il TTP che lancia la propria offensiva Ramzan “al-Badr”, i movimenti e la mobilità sono notevolmente colpiti e il rischio di nuovi attacchi persiste.


Foto copertina: Mappa del Pakistan