A differenza di altri paesi europei, il Portogallo si è ritrovato in una strategica posizione di indipendenza dal gas russo. Nuovi piani di governo prevedono investimenti volti ad accelerare la decarbonizzazione ed a diversificare il mix energetico, a vantaggio del paese della penisola iberica.
La Federazione Russa provvede a circa il 40% del totale delle forniture di gas naturale importate in Europa[1]. Lo scorso febbraio, a seguito dell’invasione dell’Ucraina per opera della Russia, il Vecchio Continente ha presto inteso come questa dipendenza sarebbe diventata un’arma politica a disposizione di Vladimir Putin[2].
Il cancelliere Scholz esclude la possibilità, nel breve periodo, di interrompere le forniture di gas russo, che ammontano a più del 45% in Germania[3]. Il livello di importazioni di tale combustibile fossile dalla Russia risulta ancora più importante per oltre 10 paesi europei, tra i quali per esempio Bosnia ed Erzegovina, Nord Macedonia, Finlandia e Austria[4].
Conseguentemente si è presentata come improrogabile l’esigenza per l’Europa di rivalutare le proprie forniture energetiche e di pianificare una cessazione della subornazione energetica alla Russia di Putin in maniera rapida. In tal senso, le discussioni relative agli scenari possibili si sono fatte incalzanti. In primo luogo, si è visto come sarebbe realistico un rinnovato massiccio utilizzo del carbone oppure un incremento delle importazioni di gas naturale liquido. È stato oltretutto ipotizzato che alcuni governi intensificheranno gli investimenti in energie rinnovabili[5].
Uno dei paesi più intenzionati ad accelerare la transizione energetica nel breve periodo è il Portogallo. Per quanto riguarda il gas, dal 2020 il paese non importa più tramite gasdotti provenienti dalla Russia, si rifornisce tuttavia di gas naturale liquefatto da Nigeria, Stati Uniti[6] ed Algeria[7]. In parallelo ad un denso utilizzo di petrolio e gas, il paese può affidarsi ad una buona porzione di fonti rinnovabili[8].
Per capire il motivo per il quale il Portogallo ha la possibilità di investire sull’energia rinnovabile, è utile sottolineare che le politiche di decarbonizzazione del paese sono state pianificate ed avviate qualche anno fa.
Il percorso che ha portato il Portogallo a questa situazione è iniziato negli anni ’50, grazie alla costruzione su larga scala di centrali idroelettriche. Il carbone aveva guadagnato importanza negli anni ’80, sostituendosi ad altre fonti di energia, ma è stato successivamente accompagnato, tra gli anni ’80 e ’90, dall’utilizzo di energia eolica ed idroelettrica[9].
Gli investimenti in energie rinnovabili ed una combinazione studiata dei prezzi degli altri combustibili fossili, hanno reso possibile la chiusura delle ultime due centrali a carbone del paese alla fine del 2021, concretizzando l’obiettivo di abbandonare il carbone come risorsa energetica[10].
Il CEO di APREN (Associazione portoghese energie rinnovabili), Pedro Amaral Jorge, sostiene che il Portogallo ha avuto come obiettivi primari la riduzione della dipendenza energetica esterna del paese ed il combattere il cambiamento climatico, i cui impatti nel paese sono stati largamente osservati fin dagli anni ’90.
Alla crisi del debito è seguita una fase di stallo, ma la firma degli Accordi di Parigi nel 2015 e il sostegno del Green Deal europeo sono stati segno del rinnovato impegno del paese verso la transizione energetica.
Il piano per l’energia rinnovabile del Portogallo era un tempo focalizzata nella sostituzione di combustibili fossili con energia eolica ed idroelettrica, ma recentemente è stata introdotta la tecnologia solare, grazie alla riduzione dei costi ad essa legati.
Nel 2019, infatti, il Portogallo ha lanciato la prima asta di contratti per costruire e gestire nuova capacità di rete per l’energia solare. L’obiettivo era di assegnare 1,15 GW di capacità di rete ma l’asta ha poi portato ad una tariffa media di alimentazione di 20 €/MWh[11].
Tale successo ha portato il governo a realizzare una seconda asta a discapito dell’improvviso scoppio della pandemia Covid-19, fatto che avrebbe potuto ostacolare il percorso del Portogallo in direzione emissioni zero. Al contrario, la seconda asta ha avuto luogo ottenendo un’aggiudicazione da record di prezzo basso per l’energia solare[12].
Ad oggi, il 60% dell’energia elettrica del Portogallo è ottenuta per mezzo di fonti rinnovabili, risultato che fa del paese uno dei migliori in Europa in materia di energia pulita[13].
A questo storico si aggiunga il fatto che la recente invasione russa dell’Ucraina sembra essere stata di stimolo nell’accelerare gli investimenti nel campo della transizione energetica[14].
Mariana Vieira da Silva, sottosegretario di stato del Portogallo, ha riferito che il paese ha già preso misure molto significative in tale direzione, prevedendo piani di investimenti energetici che coinvolgono sia attori pubblici che privati del valore di più di 25 miliardi di euro da mobilitare nei prossimi 10 anni.
Vieira da Silva ha esplicitato che, nonostante tali finanziamenti siano da tempo previsti dall’agenda di governo, l’evoluzione e la durata della guerra in Ucraina implicano necessariamente nuove misure verso la rotta dell’indipendenza energetica.
Il governo portoghese dichiara dunque di voler accelerare la propria transizione, aumentando la proporzione di fonti rinnovabili sulla produzione di energia elettrica di 20 punti percentuali, vale a dire dal 60 all’80%, entro il 2026[15].
Per concludere, la disponibilità di fonti alternative di energia ed un’adeguata politica pubblica nel corso degli anni, sono stati la base per il Portogallo nell’arrivare ad avere una posizione energetica strategica e poco dipendente dall’esterno. Il paese dà prova di focalizzazione nel raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050[16]. Infine, l’attuale mix energetico consente al Portogallo di essere uno dei paesi meno intaccati dalla minaccia russa di interruzione delle forniture[17].
Note
[1] M. Finlay & F. Harvey, What have fossil fuels got to do with the invasion of Ukraine?, The Guardian, 3 marzo 2022 [Audio podcast]. Disponibile al link: https://www.theguardian.com/science/audio/2022/mar/03/what-have-fossil-fuels-got-to-do-with-the-invasion-of-ukraine
[2] Ibid.
[3] Deutsche Welle, European leaders wary of cutting off Russian oil and gas. 7 marzo 2022. Disponibile al link: European leaders wary of cutting off Russian oil and gas | News | DW | 07.03.2022
[4] Statista, Share of gas supply from Russia in Europe in 2020, by selected country. September 2021. Disponibile al link: https://www.statista.com/statistics/1201743/russian-gas-dependence-in-europe-by-country/
[5] F. Harvey, Ukraine war prompts European reappraisal of its energy supplies, The Guardian, 4 marzo 2022. Disponibile al link: https://www.theguardian.com/environment/2022/mar/04/ukraine-war-european-reappraisal-energy-supplies-coal-renewables
[6] S. Goncalves, Portugal to speed up switch to renewable power in wake of Ukraine war, Reuters, 1° aprile 2022. Disponibile al link: https://www.reuters.com/business/sustainable-business/portugal-speed-up-switch-renewable-power-wake-ukraine-war-2022-04-01/
[7] Entidade Reguladora dos Serviços Energético (ERSE), Natural Gas, The Sector. Disponibile al link: https://www.erse.pt/en/natural-gas/the sector/#:~:text=Portugal%20has%20no%20natural%20gas,suppliers%20are%20Algeria%20and%20Nigeria
[8] S. Goncalves, Portugal to speed up switch to renewable power in wake of Ukraine war, Reuters, 1° aprile 2022. Disponibile al link: https://www.reuters.com/business/sustainable-business/portugal-speed-up-switch-renewable-power-wake-ukraine-war-2022-04-01/
[9] M.A. Neves, J.E. Martins, M.Santos & T.C.Rodrigues, Energy transition in Portugal: current status and post-pandemic trends, International Bar Association – The global voice of the legal profession, 8 giugno 2021. Disponibile al link: Energy transition in Portugal: current status and post-pandemic trends | International Bar Association (ibanet.org)
[10] Ibid.
[11] Ibid.
[12] Sergio Goncalves, Portugal’s solar energy auction breaks record for low power prices, again, Reuters, 26 agosto 2020. Disponibile al link: Portugal’s solar energy auction breaks record for low power prices, again | Reuters
[13] S. Goncalves, Portugal to speed up switch to renewable power in wake of Ukraine war, Reuters, 1° aprile 2022. Disponibile al link: https://www.reuters.com/business/sustainable-business/portugal-speed-up-switch-renewable-power-wake-ukraine-war-2022-04-01/
[14] Ibid.
[15] Ibid.
[16] Ibid.
[17] A. Gumbau, What Europe can learn from Portugal’s accelerated coal exit, EnergyMonitor, 29 marzo 2022. Disponibile al link: https://www.energymonitor.ai/sectors/power/what-europe-can-learn-from-portugals-accelerated-coal-exit
Foto copertini: Mulini di un parco eolico. Le energie rinnovabili permettono al Portogallo di fare a meno del gas russo