Stati Uniti: Donald Trump è stato incriminato


«Non colpevole», così ha deciso di dichiararsi l’ex presidente Donald Trump davanti al Gran giurì nel tribunale di Manhattan nonostante il castello accusatorio contro di lui. Per la prima volta nella storia degli USA un ex presidente viene sottoposto ad un processo penale.


A cura di Eleonora Scalabrin

Trump incriminato, una sentenza storica

Un momento storico e senza precedenti per gli Stati Uniti è avvenuto martedì 4 aprile a New York, all’interno del tribunale di Manhattan: l’ex presidente Donald Trump è stato sottoposto a processo con accuse penali. Il Gran giurì d’onore – organismo previsto dall’ordinamento giuridico statunitense e formato da ventitré cittadini sorteggiati – è stato chiamato a stabilire la sufficienza delle prove raccolte dalla Procura prima di avviare un processo penale. Al termine della discussione, e visti i documenti. A disposizione, è stato stabilito che Trump dovesse essere incriminato.
A giustificare l’accusa ci sarebbe l’occultamento di un pagamento dell’ammontare di 130mila dollari versato a favore dell’attrice di film pornografici Stormy Daniels. L’ingente somma è stata infatti pagata da Trump nel 2016, tramite la sua agenzia, in modo da comprare il silenzio dell’attrice dopo un rapporto sessuale avvenuto tra i due dieci anni fa.
Oltre a Stormy Daniels, un’altra donna accusa Trump di aver comprato il suo silenzio: l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal, la quale avrebbe avuto un rapporto sessuale con Trump nello stesso periodo di Stormy Daniels. Ed è proprio il silenzio per cui sono state pagate le due attrici il leitmotiv delle imputazioni mosse a carico di Trump. Infatti secondo il procuratore di Manhattan Alvin Bragg l’imputato nascose notizie compromettenti circa la sua condotta in modo da non minare la corsa alle elezioni presidenziali del 2016 pagando il silenzio di coloro i quali minacciavano di rivelare gli scandali commessi dall’ex presidente. In particolare, sostiene Bragg, Trump avrebbe commesso un tentativo di frode nascondendo, tramite falsificazione di documenti, 34 pagamenti effettuati per pagare il silenzio di altrettante persone. Una volta ascoltate le dichiarazioni del procuratore Bragg e i rispettivi 34 capi d’accusa per falsificazione di documenti, si è pertanto concluso l’incontro del Gran giurì[1], al seguito del quale Trump ha lasciato New York per tornare nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida.

Le prime dichiarazioni di Donald Trump

Nelle sue prime dichiarazioni successive all’incriminazione formale, Donald Trump si è rivolto ai suoi sostenitori parlando di persecuzione politica e interferenza elettorale al livello più alto. In particolare riferisce Trump: «Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America. L’unico crimine che ho commesso è stato difendere l’America da chi la vuole distruggere»[2]. A supporto di Donald Trump si è esposta Marjorie Taylor Greene, deputata repubblicana della Camera dei rappresentanti in Georgia. Sostiene Taylor Greene in un’intervista condotta per l’emittente conservatrice RSBN (Right Side Broadcasting Network) che: «Trump is joining some of the most incredible people in history being arrested today. Nelson Mandela was arrested, served time in prison. Jesus! Jesus was arrested and murdered»[3].
Nel primo discorso dopo la condanna, Trump ha anche accusato l’attuale presidente Biden di utilizzare la giustizia come arma per alterare il corso della campagna elettorale che si sta svolgendo per le prossime elezioni presidenziali. Dalla Casa Bianca di Washington il presidente ha deciso di non esporsi sulla vicenda, mentre la portavoce Karine Jean-Pierre si è limitata a rispondere ad una domanda riguardante le ingiurie mosse dal tycoon contro il procuratore sottolineando che ogni attacco rivolto ai giudici e al meccanismo giudiziario dovrà essere condannato [4].

Non un comune criminale

Trattandosi del primo caso che vede un ex presidente oggetto di accuse penali, il trattamento riservato a Donald Trump è stato diverso rispetto a quello di un comune criminale. Secondo Nbc News[5],  tramite una fonte a conoscenza dei fatti, che non è stata scattata nessuna foto segnaletica a Trump e non gli sono state apposte nemmeno le manette. Si tratta di una concessione fatta volutamente dall’accusa per evitare la presenza delle telecamere nell’aula della Corte e, per evitare la trasformazione dell’intera vicenda vista la presenza del cosiddetto “circo mediatico”.  Donald Trump, tuttavia, non ha esitato a cercare un modo per trarre profitto economico della situazione. La monetizzazione dell’arresto è iniziata proponendo ai suoi elettori dei nuovi gadget, tra i quali una la t-shirt con una falsa foto segnaletica e la scritta “not guilty” (non colpevole). Ma l’ex presidente non è stato l’unico ad aver trasformato la vicenda in un affare economico; anche Stormy Daniels ha messo in vendita diversi gadget a tema, tra cui: una felpa su cui appare Donald Trump mentre balla davanti alle parole “happy incrimination day” (felice giorno dell’incriminazione); magliette con stampato l’hashtag #TeamStormy e giocattoli per animali domestici con i lineamenti di Trump.

Nonostante la condanna procede la corsa alle presidenziali

I legali dell’ex presidente hanno tempo fino all’8 agosto per presentare le eventuali mozioni su cui si pronuncerà il giudice Juan Merchan il giorno della prossima udienza prevista per il 4 dicembre 2023. Nel frattempo Trump potrà continuare a svolgere la sua campagna elettorale da casa pur trovandosi agli arresti domiciliari, forte dei numerosi voti che i repubblicani gli stanno continuando a conferire in modo da proporlo come candidato alle prossime primarie. Stando agli ultimi sondaggi di Reuters/Ipsos infatti, il consenso di Trump tra i repubblicani sfiora il 48%, mentre il diretto rivale e attuale governatore della Florida Ron DeSantis può contare solo sul 19% dei voti. Ciò renderebbe ad oggi l’ex presidente – al momento imputato con 34 capi d’accusa – il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 2024[6].


Note

[1] «Trump lascia il Tribunale: l’ex presidente si dichiara «non colpevole»”, Il sole 24 ore, 4 aprile 2023 https://www.ilsole24ore.com/art/trump-e-new-york-l-incriminazione-straordinarie-misure-sicurezza-AEjzgPDD
[2] «Il giorno del giudizio. Trump in tribunale, 34 capi d’accusa: Lui ai suoi: «Una persecuzione»», RaiNews, 5 aprile 2023 https://www.rainews.it/maratona/2023/04/il-giorno-di-trump-in-tribunale-oltre-30-i-capi-daccusa-lui-il-procuratore-dovrebbe-dimettersi-frode-aziendale-7a3912f3-7cac-4afd-8ada-bf4078afadde.html
[3] @therecount, Twitter, 4 aprile 2023 https://twitter.com/therecount/status/1643270948714426370
[4] «Usa: Trump contrattacca ma alle primarie sarà sotto processo», Ansa.it, 6 aprile 2023 https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/04/05/usa-trump-contrattacca-ma-alle-primarie-sara-sotto-processo_9e6462f8-4651-4ba4-b6ba-0c320ae6c126.html
[5] «Trump pleads not guilty after arrest and arraignment in hush money case», Nbc news, 4 aprile 2023 https://www.nbcnews.com/politics/donald-trump/trump-news-arrested-updated-new-york-court-rcna77707
[6] «La giornata nera di Donald Trump», Affari Internazionali, 5 aprile 2023 https://www.affarinternazionali.it/la-giornata-nera-di-donald-trump/. Trump incriminato


Foto copertina: Donald Trump è stato incriminato