Mentre in Svizzera prende il via il vertice per la pace (assenti Cina e Russia), Putin lancia la sua proposta di pace: riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché delle regioni di Kherson e Zaporižžja come territori russi, il consolidamento dello status di non allineato (fuori dalla NATO) e libero dal nucleare dell’Ucraina, la sua smilitarizzazione e la “denazificazione” e la revoca delle sanzioni anti-russe. In caso di rifiuto “l’Occidente si assume la responsabilità politica e morale di continuare lo spargimento di sangue”. Immediato il rifiuto di Kiev: “no alla resa”.
Prende il via nella località di Bürgenstock in Svizzera l’atteso vertice per la pace, dove 92 rappresentanti mondiali si uniranno al presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj per provare a trovare una soluzione al conflitto che da due anni sconvolge l’Ucraina. Un vertice che rischia di restare incompiuto a causa dell’assenza non solo di Russia e Cina, ma anche le assenze importanti di Biden e Lula.
Leggi anche:
La proposta di Mosca
Nelle ore precedenti al via del del vertice, Putin ha fatto pervenire la sua proposta di pace che potrebbe essere riassunta così: terra in cambio di pace. Mosca propone il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché delle regioni di Kherson e Zaporižžja come territori russi, il consolidamento dello status di non allineato, quindi fuori dalla NATO e libero dal nucleare dell’Ucraina, la sua smilitarizzazione e la “denazificazione” e la revoca delle sanzioni anti-russe.
In un incontro con gli alti diplomatici Putin ha anche aggiunto “Naturalmente, i diritti e le libertà dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente garantiti, le nuove realtà territoriali e lo status della Crimea, di Sebastopoli, delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, Le regioni di Kherson e Zaporižžja devono essere riconosciute come collegi elettorali russi. In futuro tutte queste disposizioni fondamentali e di principio dovranno essere registrate negli accordi internazionali fondamentali”.
La proposta di pace russa corrisponde ad una resa quasi incondizionata per gli ucraini, così Putin cerca di scaricare la responsabilità del rifiuto sulle cancellerie occidentali. Il presidente russo ha infatti a aggiunto che “Se Kiev e le capitali occidentali lo rifiutano, è loro responsabilità politica e morale continuare lo spargimento di sangue.”.
La risposta di Kiev
Intervistato da SkyTg24, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha definito “un ultimatum” la proposta arrivata da Vladimir Putin per porre fine alla guerra: “Cosa possiamo dire su questi messaggi di ultimatum? Non sono diversi dagli altri ultimatum che sono stati fatti prima..Noi adesso vediamo che è una rinascita del nazismo. È una nuova ondata di questo nazismo, perché si tratta di nazismo russo. Quello che dichiara Putin è che noi dovremmo ridare una parte dei nostri territori occupati, ma anche quelli non occupati. Lui dice che si fermerà e non ci sarà un conflitto congelato. Sono gli stessi messaggi che mandava Hitler, non sono neanche passati 100 anni da quando chiedeva solo una parte della Cecoslovacchia dicendo che si sarebbe poi fermato. Sono bugie storiche. Poi c’è stata la Polonia e poi l’occupazione di tutta Europa. Voi sapete che questa ondata di nazismo non si ferma mai perché Putin è arrivato anche in Africa, è arrivato in diversi punti della terra. Ecco perché non dobbiamo fidarci di questi messaggi, perché Putin oggi parla di quattro regioni, prima parlava di Crimea e Donbass. Voglio ricordare che nel 2014 quando è iniziata l’occupazione della Crimea si parlava solo di Crimea e Donbass. Oggi si parla di quattro regioni ucraine che lui considera russe. Non gli importa nulla di ciò che accade alle persone e ai suoi militari, questa è la nuova faccia del nazismo e io sono assolutamente sicuro di questo, perché ci sono alcuni scettici nel mondo che dicono ‘non è proprio nazismo’ perché ancora quell’ondata non è iniziata. Io ritengo che non dobbiamo aspettare la nuova ondata, perché il nazismo è già arrivato e adesso ha il volto di Putin”.
Foto copertina: Il presidente ucraino Zelens’kyj e il presidente russo Putin