Nel cuore del clima teso e sospettoso della Guerra Fredda, la storia di Ethel e Julius Rosenberg emerge come una delle più controverse e discusse vicende di spionaggio del XX secolo. La loro storia intreccia politica, ideologia, e giustizia, e continua a sollevare interrogativi e dibattiti decenni dopo la loro esecuzione.
Le Origini e il Contesto Storico
Julius Rosenberg nacque il 12 maggio 1918 a New York, figlio di immigrati ebrei provenienti dall’Europa orientale. Ethel Greenglass, anche lei figlia di immigrati ebrei, nacque il 28 settembre 1915, anch’essa a New York. Entrambi erano attivisti politici con inclinazioni comuniste, un orientamento non raro durante gli anni della Grande Depressione, quando molte persone cercavano alternative al capitalismo percepito come fallimentare. Julius ed Ethel si conobbero frequentando la Young Communist League, un’organizzazione giovanile di estrema sinistra. In seguito Julius si arruolò nell’esercito e nel 1940 prestò servizio in un centro di ricerca militare. Nel 1945 fu scoperta la sua vicinanza ai comunisti e fu licenziato.
L’Accusa di Spionaggio
Nel 1950, nel contesto del maccartismo e della caccia alle streghe comuniste, Julius Rosenberg fu arrestato con l’accusa di spionaggio per conto dell’Unione Sovietica. L’accusa principale era di aver passato informazioni segrete sul programma nucleare statunitense ai sovietici. Poco dopo, anche Ethel fu arrestata, principalmente sulla base delle testimonianze di suo fratello, David Greenglass, che lavorava come tecnico nel “Progetto Manhattan” che aveva sviluppato la prima bomba atomica americana a Los Alamos. L’FBI arrivò ai Rosenberg dopo che nel febbraio dello stesso anno, poco dopo il primo test atomico in Unione Sovietica, fu arrestato Kalus Fuchs, un tecnico che venne accusato di aver passato informazioni ai russi sulla bomba nucleare. Il suo arrestò portò all’identificazione di altre presunte spie, ognuna delle quali, interrogata, rivelò un altro anello della catena. Uno degli ultimi a essere arrestati fu proprio David Greenglass.
David Greenglass, in cambio di una pena più lieve, testimoniò che sua sorella Ethel aveva dattiloscritto le informazioni segrete che lui aveva fornito a Julius. Tuttavia, le prove contro Ethel erano particolarmente deboli e basate principalmente su questa testimonianza.
Il Processo e la Condanna
Il processo contro i Rosenberg (e contro un altro attivista di sinistra, Morton Sobell) iniziò il 6 marzo 1951 e durò fino al 29 marzo dello stesso anno. Il giudice Irving Kaufman presiedette il caso e, alla fine, dichiarò i Rosenberg colpevoli di spionaggio. La sentenza fu drastica: pena di morte per entrambi.
Il giudice Kaufman dichiarò che le azioni dei Rosenberg avevano aiutato l’Unione Sovietica a sviluppare la bomba atomica più velocemente, e che questo aveva intensificato il conflitto coreano, contribuendo così alla morte di decine di migliaia di persone.
L’Esecuzione e le Reazioni
L’esecuzione dei Rosenberg avvenne il 19 giugno 1953, nel carcere di Sing Sing a New York. Fino all’ultimo momento, Ethel e Julius si dichiararono innocenti. La loro morte fu accolta con shock e indignazione in molte parti del mondo, e proteste contro la loro esecuzione si verificarono in diverse nazioni. Personalità di spicco come Bertolt Brecht, Dashiell Hammett, Pablo Picasso, Frida Kahlo, Diego Rivera, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e papa Pio XII chiesero inutilmente di sospendere la pena.
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Controversie e Rivalutazioni Storiche
Nel corso degli anni, nuovi documenti e testimonianze hanno gettato ulteriore luce sulla vicenda dei Rosenberg. I documenti del progetto Venona (programma di collaborazione tra le agenzie di spionaggio degli Stati Uniti d’America con il MI5 e il GCHQ del Regno Unito, le cui attività si svolsero dal 1943 al 1980), declassificati negli anni ’90, confermarono che Julius aveva effettivamente partecipato ad attività di spionaggio per l’Unione Sovietica. Tuttavia, il coinvolgimento di Ethel rimane meno chiaro e fortemente dibattuto. Molti storici ritengono che Ethel sia stata ingiustamente accusata e condannata per esercitare pressione su Julius affinché collaborasse con le autorità.
Conclusioni
La storia di Ethel e Julius Rosenberg è un riflesso delle paure e delle tensioni della Guerra Fredda. Mentre è evidente che Julius fosse coinvolto nello spionaggio, la colpevolezza di Ethel rimane controversa. La loro vicenda è un monito delle potenziali ingiustizie che possono sorgere quando la paranoia politica prevale sul principio di equità giuridica. Decenni dopo la loro morte, la storia dei Rosenberg continua a essere un potente simbolo delle complessità morali e legali che emergono in tempi di conflitto ideologico.
Foto copertina: Julius and Ethel Rosenberg, separated by heavy wire screen as they leave U.S. Court House after being found guilty by jury. Wikipedia