La Procura della Repubblica sta cercando di annullare le elezioni del 20 agosto
A cura di Valentina Franzese
Introduzione
Lo scorso 8 dicembre il presidente eletto del Guatemala, Bernardo Arévalo, ha criticato aspramente il tentativo mosso dalla Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore capo Rafael Curruchiche, di invalidare la sua vittoria elettorale durante il ballottaggio del 20 agosto 2023, definendo le accuse di irregolarità «assurde, ridicole e perverse»2. Concorde anche il Tribunale Supremo Elettorale del Paese centroamericano, che ha certificato l’immutabilità degli esiti elettorali definendoli “immutabili”. Le indagini avviate contro Arévalo da parte dell’ufficio del procuratore generale sono viste in Guatemala come una reazione dell’élite politica del Paese, particolarmente allarmata dalla promessa di combattere la corruzione.
Chi è Bernardo Arévalo? Perché le accuse della Procura non sono una novità?
Vero e proprio outsider, Bernardo Arévalo ha trionfato durante il ballottaggio per elezioni presidenziali del 20 agosto ottenendo il 58% di voti rispetto al 37% registrato dell’ex first lady Sandra Torres3, vedova di Alvaro Colom, Presidente della Repubblica dal 2008 al 2011. Sociologo, diplomatico e cofondatore del Movimento Semilla, Arévalo è il figlio del primo leader democraticamente eletto del Guatemala, Juan Jose Arévalo. Con una proposta elettorale antisistema e progressista, Berardo Arévalo ha fatto della lotta alla corruzione – cancro che da decenni affligge le istituzioni guatemalteche – un vero e proprio “mantra”.
Tuttavia, non ha esitato a ricordare che, in assenza di una “bacchetta magica” utile a risolvere i problemi di un Paese di 17,6 milioni di abitanti, in cui quasi il 60% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, l’unico strumento utile sarebbe stato l’impegno ad essere implacabile contro la corruzione, colpevole di togliere buona parte delle risorse del Guatemala impedendo il progresso. Sarà a partire da qui che, secondo Arévalo, il Guatemala potrà conoscere e sperimentare per davvero cosa significano i concetti di “sviluppo” e “crescita economica. «Crediamo che le istituzioni democratiche debbano essere ripristinate.
Dobbiamo rifondare il processo che questa classe politica corrotta ci ha rapito»4, ha dichiarato. Già a cavallo tra il primo e il secondo turno elettorale, Arévalo ha dovuto affrontate i tentavi di ostracismo della Procura. A una manciata di giorni dal ballottaggio, infatti, la giustizia penale ha cercato di “cancellare” il Movimiento Semilla conducendo un’indagine per presunta falsificazione di firme nelle adesioni degli iscritti partito. L’indagine è però implose come una bolla di sapone, senza ottenere alcun successo, tanto che Arévalo e la sua squadra ne attribuirono le ragioni al desiderio delle élite politiche tradizionali di metterli da parte. È bene inoltre ricordare che l’intero processo elettorale è stato supervisionato da una squadra di 86 osservatori elettorali mandati dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per monitorare i procedimenti. «È essenziale che i cittadini possano esprimersi liberamente con tutte le garanzie, e che le loro espressioni siano rispettate»5 aveva affermato Eladio Loizaga, capo della missione dell’OSA in Guatemala.
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Le nuove accuse mosse dalla Procura e le reazioni sul piano esterno e interno
Con un nuovo tentativo di intralcio, la Procura della Repubblica sta tentando di ostacolare il regolare insediamento di Berardo Révalo, previsto per il 14 gennaio 2024. Secondo il Procuratore capo Rafael Curruchiche le elezioni presidenziali vinte da Bernardo Arévalo il 20 agosto dovranno essere annullate. L’8 dicembre durante una conferenza stampa Curruchiche, oltre a presentare i nuovi risultati preliminari di un’indagine sul Movimiento Semilla per presunto riciclaggio di denaro, ha sostenuto con la forza la necessità di procedere con la revoca dell’immunità al presidente eletto. All’incontro ha preso parte anche la procuratrice Leonor Morales – responsabile della Procura speciale contro l’impunità (FECI) – che ha dichiarato la futura emissione di un mandato d’arresto contro Jorge Salvador Santos Neil, responsabile informatico del Tribunale Supremo Elettorale (TSE), e Alejandra María Chiroy Castro, direttrice del Dipartimento di Iscrizione di cittadine e cittadini e Preparazione dei Registri.
Anche secondo Morales l’elezione di Arévalo, del suo vicepresidente e dei parlamentari è da considerarsi «nulla e non valida», poiché le indagini effettuate avrebbero attestato l’esistenza di “anomalie” nel conteggio dei voti durante il primo turno di giugno. La Procura considera Castro e Neil colpevoli di abuso di potere, falsificazione di atti d’ufficio con l’aggravante di aver falsificato in precedenza i documenti elettorali. Secondo le indagini ci sarebbero stati “sabotaggi” coordinati sia durante le operazioni di voto che durante il conteggio tanto che, secondo Morales, «le azioni di attacco informatico sono state eseguite in coordinamento con membri del TSE per far coincidere i dati inseriti con l’intrusione irregolare nel sistema informatico, con i dati contenuti nei verbale di chiusura dei seggi. Il tutto ha alterato le volontà espresse con il voto dal popolo del Guatemala»6. Sia Curruchiche che Morales e il giudice Fredy Orellana – che già ad agosto voleva la sospensione del partito di Arévalo, il Movimento Semilla, – sono tutti e tre inseriti in una lista statunitense di “personalità corrotte” tanto che le loro azioni e la loro condotta ha provocato proteste di massa da parte di numerosi cittadini guatemaltechi che ne hanno chiesto a gran voce le dimissioni. Immediata la reazione del TSE che, attraverso la sua presidente Blanca Alfaro, ha risposto alle accuse del Procuratore Generale assicurando che in nessun caso le elezioni saranno ripetute. «I risultati sono convalidati, ufficiali e inalterabili»7, ha detto il magistrato, che ha assicurato che se le autorità elette non entreranno in carica come stabilito, si tratterà di una «violazione costituzionale»8. Alfaro c’ha tenuto inoltre a ricordare che il TSE ha rilasciato le credenziali al presidente eletto Bernardo Arévalo, come richiesto, e che solo un’ordinanza della Corte Costituzionale potrebbe annullare un’elezione. Concorde anche il Segretario di Stato dell’OSA, Luis Almagro, che ha immediatamente replicato alle accuse mosse dalla Procura criticando la condotta degli ultimi mesi di Curruchiche e Morales. Richiamando all’ordine l’attuale presidente in carica Giammattei, la Corte Costituzionale, la Corte Suprema di Giustizia e il Congresso, l’Organizzazione, parlando apertamente di colpo di stato, ha dichiarato: «Il Segretariato generale dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA) condanna il tentativo di colpo di Stato da parte della Procura della Repubblica del Guatemala. Le azioni e le dichiarazioni dei procuratori Rafael Curruchiche e Leonor Morales costituiscono un’alterazione dell’ordine costituzionale del Paese, una violazione dello Stato di diritto e dei diritti umani della popolazione del vostro Paese.
Il tentativo di annullare le elezioni generali di quest’anno costituisce la peggiore forma di rottura democratica e il consolidamento di una frode politica contro la volontà del popolo. Chiediamo al Presidente Alejandro Giammattei, alla Corte Costituzionale, alla Corte Suprema di Giustizia e al Congresso di difendere le istituzioni e l’ordine costituzionale del Paese agendo contro gli autori di questo attacco, al fine di preservare la democrazia in Guatemala»9. In coda all’OSA si è mosso anche il presidente spagnolo Pedro Sánchez che, tramite X, non ha esitato a esprimere il proprio «più assoluto rifiuto nei confronti delle azioni del Pubblico Ministero del Guatemala che minacciano la democrazia e la volontà dei cittadini espressa nelle urne».
Il mio sostegno al presidente eletto, Bernardo Arévalo. La democrazia deve prevalere»10, ha concluso Sánchez. Anche il presidente colombiano Gustavo Petro ha condannato quello che considera un «colpo di Stato in Guatemala» e ha esortato l’OSA ad agire immediatamente. «Tutto il sostegno al popolo guatemalteco. L’ufficio di un procuratore che ha coperto il traffico di droga e la corruzione sta agendo contro la democrazia»11, ha scritto sul proprio account X il presidente colombiano. L’attacco alla Procura guatemalteca non è, tuttavia, una novità per Petro. Lo scorso gennaio, infatti, quando sempre il procuratore Curruchiche accusò l’ex capo della Commissione Internazionale Contro l’Impunità in Guatemala (CICIG), Iván Velásquez – attuale ministro della Difesa della Colombia – per il caso Odebrecht, Petro è intervenuto in sua difesa e ha messo in discussione la Procura del Paese centroamericano. Sulla medesima lunghezza d’onda anche il presidente cileno Gabriel Boric che, tramite X, ha dichiarato: «Ho parlato con il Presidente democraticamente eletto del Guatemala e gli ho espresso il mio pieno sostegno di fronte ai tentativi di destabilizzazione e interruzione del processo democratico messi in atto da alcuni settori del suo Paese. Gli ho anche espresso che avrà il mio pieno appoggio per rafforzare le relazioni economiche, sociali e culturali tra i nostri Paesi»12. Appellandosi alla comunità internazionale tutta, Boric ha esortato e ribadito l’urgenza «di far sentire la propria voce e di difendere le istituzioni e l’ordine costituzionale del Guatemala, che ora sono in pericolo. Democrazia, sempre. I colpi di Stato, mai»13 ha concluso il presidente cileno. Al contempo, il tentativo della Procura di impedire l’ascesa al potere del presidente eletto è stato fortemente contestato dai guatemaltechi che, da oltre tre mesi, stanno scendendo in piazza per chiedere il rispetto dei risultati elettorali e le dimissioni del procuratore Consuelo Porras. Di fronte a quello che in Guatemala è chiamato “el pacto de corruptos” – ovvero le élite che si proteggono a vicenda per mantenere immutato il potere nelle proprie mani – i cittadini stanno dando un fermo esempio di difesa della democrazia. A capo della resistenza pacifica ci sono i gruppi indigeni maya che hanno bloccato le strade e si sono spostati da tutto il Paese verso la capitale come forma di pressione14. Anche la Cacif, la Camera delle associazioni agricole, commerciali, industriali e finanziarie, ha rilasciato una sua dichiarazione sul caso in cui chiede il rispetto dell’investitura di Arévalo e della vicepresidente eletta Karin Herrera «per garantire la democrazia in Guatemala». «Qualsiasi azione volta a contravvenire ai risultati elettorali già ufficializzati non dovrebbe avere spazio nella nostra democrazia»15, hanno ribadito gli imprenditori. Particolarmente grande e partecipata è stata, infine, la Grande Marcia per la Democrazia organizzata per il 7 dicembre a Città del Guatemala. La manifestazione è stata nuovamente guidata dai popoli indigeni e ancestrali che ha chiesto il rispetto delle volontà popolari e le dimissioni dei vertici della Procura da tempo in contrasto con Arévalo.
«Siamo di fronte ad un colpo di stato assurdo, ridicolo e perverso»16
Le accuse mosse ad Arévalo dalla Procura guatemalteca hanno scatenato, come prevedibile, la condanna del presidente eletto. Tramite un comunicato stampa e una conferenza stampa convocata lo scorso 9 dicembre, il mandatario guatemalteco ha dichiarato: «Oggi, il gruppo golpista che occupa il Pubblico Ministero ha reso molto chiare le intenzioni delle azioni illegali che ha portato avanti nell’ultimo anno. Hanno cominciato con la repressione per annullare la libertà di espressione e di dissenso di fronte al potere. Seguirono con la persecuzione sociale e politica. […] L’attacco e le accuse assurde e pretestuose rivolte al partito Movimiento Semilla sono del tutto infondate. Il loro obiettivo è negare la possibilità di governabilità […]. Sanno che il mandato di cambiamento che il popolo del Guatemala ha dato alle urne richiede la presenza del seggio del Movimiento Semilla al Congresso, e per questo vogliono cancellarlo illegalmente»17. Nel comunicato stampa è apertamente condannata la condotta di Consuelo Porras, Rafael Curruchchiche e Ángel Pineda – definiti dei “golpisti” – colpevoli «di distruggere il regime democratico per porre fine al diritto fondamentale dei guatemaltechi di vivere in libertà, di scegliere le persone che dovrebbero governare e di rimuoverli dai loro incarichi attraverso il voto in libere elezioni»18. Rispondendo alle accuse di presunti brogli elettorali presentate dalla Procura, Arévalo e lo stesso Movimiento Semilla dichiarano: «Praticamente in tutti i seggi elettorali il conteggio è stato monitorato dai pubblici ministeri dei diversi partiti politici. Gli osservatori del settore privato, della società civile e della comunità internazionale attestano la certezza del controllo. […] I risultati sono stati certificati e ufficializzati dal Tribunale Supremo Elettorale. Sono definitivi e inalterabili»19. In questo senso, ciò che è in corso in Guatemala viene definito da Arévalo «un colpo di stato assurdo, ridicolo e perverso»20 ad opera di «un piccolo gruppo di procuratori con argomentazioni risibili»21, un vero e proprio attacco teso a colpire non solo le personalità politiche ma la democrazia in senso lato. «Le votazioni del 25 giugno e del 20 agosto – prosegue il mandatario – si sono svolte in modo trasparente e legittimo. Voler invalidare le elezioni significa prendersi gioco dei volontari guatemaltechi che si sono occupati del processo elettorale e del loro diritto di scelta»22. Noi tutti cittadini guatemaltechi, chiede provocatoriamente Arévalo al proprio elettorato e alla cittadinanza tutta, «Siamo dalla parte della corruzione, dell’autoritarismo e del disprezzo per il mandato del popolo o dalla parte della democrazia e della speranza di un Paese più giusto? Nella nostra #NuevaPrimavera23 ci stiamo tutti, tranne i corrotti, i violenti e gli autoritari»24. Rifiutando di cedere all’ostracismo e alla “corsa ad ostacoli” messa in piedi con insistenza dalla Procura del Guatemala, Arévalo ha concluso, tramite X,: «Questo momento è cruciale nella nostra storia. Dobbiamo scegliere di difendere la democrazia. […]È tempo di agire ed essere uniti per il Paese libero che meritiamo. Entreremo in carica il 14 gennaio, non permetteremo che ci vengano rubate le elezioni. #NoAlGolpe»25.
Note
1 Il Presidente della Repubblica del Guatemala, Bernardo Arévalo, durante la marcia per la democrazia del 7 dicembre 2023, https://x.com/BArevalodeLeon/status/1732901159235452974?s=20.
2 “Guatemala: Arevalo calls bid to annul victory ‘perverse’”, DW, 9/12/23, https://www.dw.com/en/guatemala-arevalo-calls-bid-to-annul-victory-perverse/a-67676240.
3 “Guatemala: Progressive Bernardo Arevalo wins landslide”, DW, 21/08/23, https://www.dw.com/en/guatemala-progressive-bernardo-arevalo-wins-landslide/a-66584060.
4 L. Arroyo, “Bernardo Arévalo: “Estamos catalizando un cambio que buscaba una forma de expresión””, El País, 18/08/23, https://elpais.com/internacional/2023-08-18/bernardo-arevalo-estamos-catalizando-un-cambio-que-buscaba-una-forma-de-expresion.html.
5 “Guatemala: Arevalo calls bid to annul victory ‘perverse’”, Op. Cit.
6 A. Cegna, “Guatemala, il fantasma del golpe: la procura cerca di fare annullare le presidenziali. Condanna dell’Ue. L’Onu “preoccupata””, Il Fatto Quotidiano, 9/12/23, https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/09/guatemala-il-fantasma-del-golpe-la-procura-cerca-di-fare-annullare-le-presidenziali-condanna-dellue-lonu-preoccupata/7378410/.
7 L. Arroyo, “Un fiscal pide anular las elecciones en Guatemala y Bernardo Arévalo denuncia un golpe de Estado”, El País, 8/12/23, https://elpais.com/america/2023-12-08/un-fiscal-sugiere-anular-las-elecciones-en-guatemala-y-la-oea-denuncia-un-intento-de-golpe-de-estado.html?rel=buscador_noticias.
8 Ibidem.
9 Comunicado de Prensa, “Secretaría General de la OEA condena intento de golpe en Guatemala”, 8/12/23, https://www.oas.org/es/centro_noticias/comunicado_prensa.asp?sCodigo=C-084/23.
10https://x.com/sanchezcastejon/status/1733246992283770910?s=20.
11https://x.com/petrogustavo/status/1733216847539945627?s=20.
12https://x.com/GabrielBoric/status/1734329609443779066?s=20.
13 Ibidem.
14 Per maggiori approfondimenti si veda: E. B. Ventura, “Las protestas en Guatemala se mantienen firmes y ganan un pulso al presidente saliente Giammattei”, El País, 12/10/23, https://elpais.com/america/2023-10-12/las-protestas-en-guatemala-se-mantienen-firmes-y-ganan-un-pulso-al-presidente-saliente-giammattei.html.
15https://x.com/CACIFGuatemala/status/1733262829921185960?s=20.
16https://x.com/BArevalodeLeon/status/1733318015914025302?s=20.
17 Comunicado de Prensa, “Estamos ante un golpe de Estado absurdo, ridículo y perverso”, 9/12/23, https://x.com/dcuevas_gtv/status/1733292865546006655?s=20.
18 Ibidem.
19 Ibidem.
20https://x.com/BArevalodeLeon/status/1733318015914025302?s=20.
21https://x.com/BArevalodeLeon/status/1734405009662484525?s=20.
22https://x.com/BArevalodeLeon/status/1733318023623156098?s=20.
23 “Nueva Primavera” è lo slogan elettorale di Arévalo.
24https://x.com/BArevalodeLeon/status/1734405009662484525?s=20.
25https://x.com/BArevalodeLeon/status/1733318028626915339?s=20.
Foto copertina: Il Presidente della Repubblica del Guatemala, Bernardo Arévalo, durante la marcia per la democrazia del 7 dicembre 2023, https://x.com/BArevalodeLeon/status/1732901159235452974?s=20.