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Ucraina: Mosca condanna 23 prigionieri di guerra ucraini perché facenti parte del battaglione Azov, considerato dal Cremlino un’organizzazione terroristica.
Abkhazia: Il candidato presidenziale filorusso in Abkhazia, Badra Gunba, ha vinto le elezioni: lo hanno annunciato le autorità di questo territorio separatista della Georgia, vicino a Mosca ma caratterizzato da forti tensioni. L’Abkhazia è una piccola regione, situata tra le montagne del Caucaso e il Mar Nero, che nel 1992 ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Georgia ed è stata riconosciuta dalla Russia, con cui condivide un confine, contrariamente a quanto afferma quasi tutta la comunità internazionale.
Bielorussia: Un tribunale bielorusso ha condannato un cittadino giapponese a sette anni con l’accusa di spionaggio. Masatoshi Nakanishi, in carcere in Bielorussia dal suo arresto a luglio, è stato accusato di aver scattato migliaia di foto di strutture militari e civili nella zona di confine tra Bielorussia e Ucraina dal 2018 al 2024 e di averle condivise con l’intelligence giapponese. Intanto Alexander Lukashenko, eletto presidente per un settimo mandato alle elezioni del 26 gennaio, ha ufficialmente assunto l’incarico.
Armenia/Azerbaijan: Armenia e Azerbaijan hanno confermato che il testo di un accordo per normalizzare le relazioni è stato completato. Il documento, ufficialmente noto come Accordo sulla pace e l’istituzione di relazioni interstatali tra Armenia e Azerbaijan, comprende 17 punti.
Georgia: Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha dichiarato a Euronews che il Paese è ancora fiducioso di ottenere l’adesione all’Unione europea entro il 2030. Kobakhidze ha dichiarato che il suo Paese sta affrontando “alcune sfide significative con la burocrazia europea”, ma ha sottolineato di essere ancora “molto ottimista”sulla possibilità che il suo Paese ottenga l’adesione al blocco entro il 2030.
Moldavia: Il capo della regione autonoma moldava della Gagauzia Evghenia Gutsul ha denunciato il suo arresto come vendetta politica e ha sottolineato che la regione non si sottometterà al governo di Chisinau.
Kirghizistan/Tagikistan: I presidenti di Kirghizistan e Tagikistan, Sadyr Žaparov ed Emomali Rakhmon a Bishkek hanno firmato l’accordo di demarcazione dei confini dopo molti anni di conflitto anche sanguinoso, in quello che viene definito il “trionfo della diplomazia” tra i due Stati più piccoli dell’Asia centrale, quello più legato all’etnia mongola e quello di tradizione prevalentemente iraniana.
Tagikistan: Il 2 marzo si sono tenute le elezioni parlamentari in Tagikistan. Secondo il Comitato elettorale, si è recato alle urne l’85% degli aventi diritto al voto, il 51,9% dei quali ha votato a favore del Partito democratico-popolare. Sono stati eletti anche membri del Parlamento del Partito agrario (21%), del Partito democratico (5,1%), del Partito per la riforma economica (12,7%) e del Partito socialista (5,3%), tutti pro-presidenziali, mentre il Partito comunista del Tagikistan non ha superato il quorum del 5%. I risultati hanno ovviamente confermato il pieno sostegno al regime del presidente Emomali Rakhmon, in carica dal 1994, quando fu scelto come figura di compromesso tra i neocomunisti e le forze islamiche, nazionaliste e liberal-democratiche durante gli anni della guerra civile tagika, divampata tra il 1992 e il 1997.
Kazakistan: Il Kazakistan e l’UE cercano di rafforzare la cooperazione bilaterale e regionale. Il vice primo ministro e ministro degli Esteri kazako Murat Nurtleu ha incontrato l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas il 28 marzo ad Almaty per discutere lo stato attuale e le prospettive future delle relazioni tra Kazakistan ed Europa.
Russia: Le regioni della Siberia e degli Urali dovrebbero essere dotate di un accesso ferroviario alla zona artica per ridurre il carico sulla ferrovia Transiberiana, ha affermato il presidente Vladimir Putin al forum artico.