Pesante sconfitta per la sinistra guidata dall’attuale giovane presidente del Cile Gabriel Boric. L’attuale presidente perde il diritto di veto nella Costituente e toccherà al candidato di estrema destra Kast la redazione di nuova Costituzione.
A cura di Eleonora Scalarin
Un risultato importante
Il 7 maggio si sono svolte in Cile le elezioni per la Costituente, ovvero l’organo incaricato ad esaminare ed in seguito redigere una nuova Costituzione per il Paese poiché quella tutt’oggi in vigore risale alla dittatura militare di Augusto Pinochet.
La Costituzione cilena è datata 1980 ed è la seconda volta che in Cile si prova a cambiarla: il 5 settembre 2022 ci fu un importante referendum in cui i cittadini furono chiamati a stabilire la loro preferenza sulla sostituzione della Costituzione di Pinochet con una nuova, più contemporanea e attenta alle esigenze della comunità attuale.
La Costituzione proposta dal presidente di sinistra Gabriel Boric: prevedeva l’obbligo di creare parità di genere in tutti gli organi statali e nel governo; rendeva prioritaria la protezione e la tutela dell’ambiente, trovandosi il Cile tra la catena montuosa delle Ande e l’Oceano Pacifico ed essendo soggetto a molte variazioni ambientali; e avrebbe riconosciuto per la prima volta nel corso della storia del Paese l’identità degli indigeni locali[1].
Il documento votato a settembre 2022, però, non ottenne i risultati previsti dal Presidente. Con il 62% di preferenze l’approvazione del nuovo testo costituzionale fu, infatti, bocciato dai cittadini recatisi alle urne. Il Presidente Boric, prima delle elezioni, sostenne che nel caso in cui il progetto sarebbe stato bocciato, avrebbe lavorato per ripartire da zero con l’elezione di una nuova assemblea costituente. E così fece.
Il 7 maggio si sono sfidate la sinistra di Boric alleata con il centro sinistra “Todo por Chile” di Bachelet e la destra repubblicana di José Antonio Kast in coalizione con il centro destra “Chile Seguro”. I risultati hanno visto questi ultimi nettamente vincitori con il 35.4% di preferenze, mentre Chile Seguro ha ottenuto il 21,1% dei voti. Se osservati nel loro complesso, questi risultati portano: la coalizione di destra ad ottenere 55 seggi totali; la sinistra di Boric a subire una sconfitta pesantissima, con solo l’8.9% dei voti che le garantiranno solamente il 17% dei seggi all’interno della Costituente, togliendo il potere di veto nell’assemblea[2].
Il seguace del dittatore Pinochet
Come ha dichiarato, José Antonio Kast si professa ammiratore della dittatura di Augusto Pinochet, il quale salì al potere in seguito al colpo di Stato compiuto dai militari in Cile dell’11 settembre 1973. Il dittatore sospese tutte le libertà, sciolse il parlamento e dichiarò l’illegalità di partiti e sindacati, trasformò lo stadio della capitale Santiago in un campo di concentramento in cui effettuare torture, stupri e interrogatori violenti, e questo periodo fu caratterizzato dai cosiddetti desaparecidos, oppositori della dittatura che scomparvero e non furono mai più ritrovati[3]. Pinochet morì nel 2006, ma i suoi seguaci sono molteplici anche al giorno d’oggi e uno di questi è il candidato Kast, che provò a presentarsi alle elezioni presidenziali del 2021 vinte però da Boric. Kast si presentò come leader di una nuova destra che si focalizzava su tre principali aspetti: libertà, difesa della legge e dell’ordine e tutela della famiglia tradizionale. Kast sostenne, inoltre, in uno dei suoi famosi discorsi effettuati durante la campagna elettorale del 2021, la sua totale contrarietà: all’immigrazione, al femminismo, ai diritti delle persone LGBTQ+ e alla parità di genere, appoggiando le misure prese durante l’epoca dittatoriale di Pinochet contro le donne.
Nell’ambito delle relazioni internazionali, Kast sostenne che la presenza del Cile all’interno del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite dovesse essere valutata fino a quando Cuba e Venezuela sarebbero state anch’esse presenti[4]. Non si dichiara esplicitamente di estrema destra, bensì sostiene di essere «el candidato del sentido común»[5] («il candidato con il buon senso»), ma mostra esplicitamente la sua ammirazione nei confronti di Donald Trump e Jair Bolsonaro e durante la sua campagna elettorale ripeté più volte il suo motto «Atrévete a hacer de Chile un gran país»[6] («Abbiate il coraggio di rendere il Cile un grande Paese») che ricorda molto il motto trumpiano “make America great again”.
Ora Kast è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale all’interno della Costituente cilena, le sue prime parole in seguito alle elezioni del 7 maggio sono state: «Continueremo ad amare profondamente la nostra patria e ad agire con umiltà, responsabilità e impegno verso il Cile»[7].
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Il futuro della Costituzione cilena
Paradossalmente i cambi che effettuerà la nuova assemblea di Kast potrebbero imporre leggi e una Costituzione ancora più di destra rispetto a quella esistente, costringendo i pochi seggi di sinistra e Boric a difendere l’attuale Costituzione in quanto “migliore”, se paragonata all’alternativa che potrebbe fornire Kast.
La nuova Costituzione di Kast, però, come il precedente progetto di riforma, dovrà passare attraverso un iter complicato in cui dovrà ottenere il quorum del 60% nel Consiglio, per passare poi al controllo di una Commissione Mista composta da sei consiglieri e sei esperti, e infine un Comitato tecnico di ammissibilità composto da 14 esperti che analizzeranno il testo articolo per articolo, per controllare eventuali antinomie con i dodici principi fondamentali stabiliti nell’Accordo per il Cile stipulato il 12 dicembre 2022. Nel frattempo, Boric invita la destra di Kant al dialogo e consiglia di «agire con saggezza e temperanza»[8] per cercare di lavorare ad una Costituzione più adatta alle esigenze attuali e con attenzione al futuro, evitando di far tornare i cileni alle urne con un progetto inadatto.
La fine dell’ondata di sinistra in America Latina
Il Cile vira a destra in queste elezioni obbligatorie travolgendo tutti i partiti di sinistra e di centro, e arresta la direzione verso sinistra che stava iniziando a prendere l’America Latina con l’elezione di Andrés Manuel López Obrador in Messico, Alberto Fernández in Argentina, Gustavo Petro in Colombia e Lula in Brasile. Il futuro della Costituzione cilena dipenderà da Kast e dalla capacità degli altri organi di bloccare le proposte contrarie ai principi fondamentali, specialmente a livello di diritti umani, in modo da evitare il regresso del Paese agli anni della dittatura di Pinochet.
Oggi vince chi punta sul futuro e i Paesi più forti dell’America Latina hanno puntato fino ad ora sui candidati che toccavano temi che al giorno d’oggi sono importanti, come ambiente, integrazione e diritti umani; il compito di Kast adesso è di creare una Costituzione che rifletta le necessità del Paese e presti attenzione alle tematiche rilevanti del giorno d’oggi.
Note
[1] P. HASKI, «Perché i cileni hanno detto no alla nuova costituzione progressista» per Internazionale, 5 settembre 2022, https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2022/09/05/referendum-cile-costituzione.
[2] ANSA, «Cile, la destra trionfa nel voto per la Costituente», 8 maggio 2023https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/05/08/cile-la-destra-trionfa-nel-voto-per-la-costituente_473891ab-4f7f-40a3-ad91-cd8fb1ea538b.html.
[3] G. MAGGIACOMO, «Cile, 46 anni fa il colpo di Stato del generale Pinochet» per Skytg24, 11 settembre 2019 https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/cile-pinochet-golpe-anniversario.
[4] «Chile’s Presidential Candidate Kast is a fervent Pinochet fan» per Telesur, 15 dicembre 2021 https://www.telesurenglish.net/news/Chiles-Presidential-Candidate-Kast-Is-a-Fervent-Pinochet-Fan-20211215-0012.html.
[5] M. M. MUR, «Kast, el defensor de la era Pinochet que ha fagocitado a la derecha chilena» per Swissinfo.ch, 18 novembre 2021, https://www.swissinfo.ch/spa/chile-elecciones_kast–el-defensor-de-la-era-pinochet-que-ha-fagocitado-a-la-derecha-chilena/47121944.
[6] J.A. Kast, youtube live sreaming, 19 dicembre 2021 https://www.youtube.com/watch?v=Dd1Q1Gmog0I.
[7] @joseantoniokast, twitter, 15 maggio 2023 https://twitter.com/joseantoniokast/status/1657907671872204800?cxt=HHwWgMCzxcuPiYIuAAAA.
[8] M. STEFANINI, «La vittoria della destra in Cile, dove è eterno trionfo dell’opposizione» per Il Foglio, 9 maggio 2023 https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/05/09/news/la-vittoria-della-destra-in-cile-dove-e-eterno-trionfo-dell-opposizione-5242273/.
Foto copertina: Gabriel Boric e José Antonio Kast