“Delitto diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo” (Paesi Edizioni, 2022), ripercorre la tragica vicenda dell’Ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio 2021 nella Rep. Democratica del Congo.
Il 22 febbraio 2021, un gruppo di uomini armati ha attaccato un convoglio dell’ONU nell’est della Repubblica Democratica del Congo, lungo la strada che collega le città di Goma e Rutshuru. A seguito dell’attacco restano uccisi l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci, membro della scorta di Attanasio, e l’autista dell’auto su cui i due viaggiavano, Mustapha Milambo. Altre persone sono state ferite.
Il convoglio ospitava una delegazione che si stava dirigendo verso Rutshuru, circa 70 chilometri a nord di Goma, per visitare un programma di alimentazione scolastica gestito dall’ONU. Secondo le dichiarazioni rilasciate da un portavoce del Parco nazionale di Virunga, gli assalitori avevano come obiettivo quello di sequestrare personale dell’ONU[1]. Una vicenda che presenta ancora molti dubbi e solo la certezza della morte di Luca Attanasio, un Ambasciatore che interpretava la diplomazia come una speranza, un’opportunità per risolvere i problemi, come una vocazione a servire lo Stato, e del suo agente di scorta il carabiniere Vittorio Iacovacci. Delitto diplomatico, il libro-inchiesta edito da Paesi Edizioni, curato da Toni Capuozzo, Antonella Napoli, Fausto Biloslavo, Stefano Piazza e Matteo Giusti, cerca di fare chiarezza sulle responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza di Attanasio in un paese, la Repubblica Democratica del Congo, tra i più martoriati del mondo nonostante, o forse sarebbe più corretto dire a causa, delle enormi ricchezze del sottosuolo. Un paese immenso, 7 volte più grande dell’Italia, con quasi 100milioni di abitanti ma segnato da guerre civili e non solo.
Note
[1] https://www.opiniojuris.it/le-coeur-fragile-della-rep-dem-del-congo/
Foto copertina: