Discorso sullo Stato dell’Unione 2022: un’Unione alle prese con la guerra


Ursula von der Layen ha tenuto il suo terzo discorso sullo Stato dell’Unione di fronte al Parlamento europeo, il primo con una guerra che infuria sul suolo europeo. Un intervento che ha deluso molti commentatori, dove la sanità e il digitale fanno un passo indietro a vantaggio dell’energia.


La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha pronunciato il suo terzo discorso sullo stato dell’Unione, in un contesto di sfide geopolitiche ed economiche senza precedenti per l’Unione europea e i suoi Stati membri[1]. L’aumento dei prezzi dell’energia e l’accelerazione dei cambiamenti climatici stanno mettendo alla prova la capacità di resistenza dell’UE e l’impatto della guerra sul continente europeo si è fatto sentire in diversi modi. Tra gli aspetti positivi, la maggior parte dei piani di ripresa e resilienza post-COVID sono stati approvati e il programma Next Generation EU fornirà finanziamenti per la trasformazione verde dell’UE, particolarmente importante in un periodo di prezzi elevati dei combustibili fossili. Allo stesso tempo, l’applicazione dei valori dell’UE, e in particolare dello Stato di diritto, rimane una sfida anche all’interno dell’Unione.
Consegnato al Parlamento europeo dal Presidente della Commissione europea, il discorso sullo Stato dell’Unione risale al 2010. Il discorso, stabilito come consuetudine dall’Accordo quadro del 2010 sulle relazioni tra il Parlamento e la Commissione, fa il punto sui risultati dell’anno passato e presenta le priorità della Commissione per l’anno a venire. Nell’ultimo anno, la Commissione si è concentrata su quattro temi prioritari: il sostegno all’Ucraina, il superamento della pandemia, la transizione verde, digitale ed equa e la democrazia.
Il sostegno ai valori europei e la contrapposizione tra autocrazie e democrazie sono stati un filo conduttore durante il discorso di oggi. Ciò si riflette in una serie di scelte operate nel campo della politica energetica. L’Unione vuole ridurre la propria dipendenza dai paesi terzi per quanto riguarda i combustibili fossili e il gas e, quando deve importare energia, introdurre come condizioni la tutela dei diritti umani e standard ambientali più elevati. La Presidente annuncia misure che includono una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell’energia elettrica. L’Unione adotterà nuove misure volte a limitare la volatilità infragiornaliera dei prezzi.

I riferimenti fatti durante il discorso a una Comunità politica europea, e in particolare la richiesta di una riforma dei trattati di governo dell’UE, confermano la tendenza seguita dall’Unione negli ultimi decenni: l’Unione è un meccanismo farraginoso che compie progressi significativi solo in tempi di crisi.
Passando ad un’analisi dettagliata dei temi affrontati, non ci sorprendono i riferimenti alla Next Generation EU e alla sua importanza nel garantire una transizione verde e digitale. La Presidente della Commissione ha annunciato la prossima adozione di una nuova Banca europea dell’idrogeno. Questa potrà investire 3 miliardi di euro per contribuire alla costruzione del futuro mercato dell’idrogeno. Dopo due anni, ogni riferimento al Covid-19 è scomparso, anche se il tema dell’Unione europea della salute è ancora in discussione nel contesto della rapida diffusione di nuovi virus a livello mondiale (tra cui COVID e vaiolo delle scimmie). Facendo eco a un’iniziativa proposta dai cittadini nel corso della Conferenza sul futuro dell’Europa, la Presidente ha annunciato un’iniziativa sulla salute mentale per il prossimo anno, che riflette altre attività e campagne lanciate da diversi Eurodeputati negli ultimi mesi[2].
Una revisione della governance economica verrà presentata in ottobre in modo da garantire maggior flessibilità agli Stati membri nel loro percorso di riduzione del debito. A quasi due anni dal termine del suo mandato, la Presidente della Commissione ha anche menzionato l’armonizzazione delle norme fiscali per le piccole imprese.
La von der Leyen ha inoltre annunciato una legge europea sulle materie prime critiche per garantire tutta la catena di approvvigionamento, dall’estrazione alla trasformazione fino al riciclaggio, di materie prime essenziali per le imprese dell’UE. La Commissione mira così a evitare la creazione di una nuova dipendenza dall’unico Paese produttore di materiali come il litio e le terre rare, ovvero la Cina.
Assente dal discorso il tema della sicurezza alimentare e della crisi globale della filiera agroalimentare. Nonostante abbia suscitato un acceso dibattito in vari fori internazionali a partire dallo scoppio della guerra in Ucraina e molti interlocutori dell’UE abbiano riconosciuto che la lotta al cambiamento climatico deve andare di pari passo con la garanzia di una produzione agricola sostenibile in Europa, il tema non si è concretizzato nel corso del discorso.
Questo fenomeno non riguarda solo la sicurezza alimentare. Anche argomenti che molti commentatori si sarebbero aspettati di trovare nel discorso – ad esempio maggiori dettagli circa le misure che saranno adottate nei prossimi mesi in caso di carenza di gas in Europa – non sono stati affrontati. Tuttavia, il tema promette di occupare un posto di rilievo nell’agenda istituzionale per il resto dell’anno, con un Consiglio straordinario dell’UE sull’energia già programmato per il 30 settembre e altri vertici all’orizzonte.
Con l’Ucraina in primo piano, il tono del discorso è stato più cupo rispetto agli anni precedenti. La sola parola “guerra” è stata citata 16 volte. La Presidente von der Leyen è stata molto chiara in merito alle sanzioni messe in atto per contrastare la guerra intrapresa dalla Russia contro l’Ucraina: ‘le sanzioni resteranno in vigore’ e ‘la solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina resta salda’.
Ma il divario tra le aspirazioni visionarie della von der Leyen e la realtà pratica è molto ampio. È quanto sottolineato da Manfred Weber, capo del grande blocco di centro-destra del Parlamento Europeo, il Partito Popolare Europeo, nella sua risposta al discorso. Ancora una volta, l’Unione si è trovata di fronte alle contraddizioni tra i suoi appelli all’impegno con i Paesi che condividono i valori dell’UE e l’incapacità di occuparsi dei Paesi del proprio blocco che non rispettano le norme democratiche. Il discorso della von der Leyen ha difatti taciuto sugli scontri in corso con la Polonia e l’Ungheria circa gli standard in materia di stato di diritto.
Al contrario, la Presidente ha annunciato un nuovo pacchetto “Difesa della democrazia”, che affronterà questioni come la corruzione e le interferenze da parte di attori stranieri, piuttosto che occuparsi direttamente dei Paesi all’interno della stessa Unione. Allo stesso modo, il discorso non conteneva quasi alcun accenno alla politica estera e di sicurezza dell’Unione, nonostante una guerra che infuria alle porte dell’Europa.
Quello del 2022 potrebbe essere considerato come uno dei discorsi di maggiore portata in termini di definizione del posto dell’Europa nel mondo e di celebrazione dei suoi valori e della sua storia democratica. Ma è possibile che faccia poco per rispondere alle esigenze immediate dei suoi cittadini, che affrontano ogni giorno l’aumento del costo della vita.


Note

[1] Commissione europea, Discorso sullo stato dell’Unione 2023 della Presidente von der Leyen, Strasburgo, 14 settembre 2022, https://state-of-the-union.ec.europa.eu/index_it (consultato il 14 settembre 2022).
[2] EPP Group Mental Health, https://www.epp4youth.eu/mental-health/


Foto copertina: La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen discorso sullo stato dell’Unione 2022