In vista delle elezioni presidenziali francesi che si terranno ad aprile, alcuni partiti hanno stabilito mediante primarie il loro candidato ufficiale, mentre l’attuale Presidente della Repubblica ha firmato l’importante Trattato del Quirinale per una cooperazione bilaterale rafforzata con l’Italia.
Le primarie dei Verdi
Alle primarie dei Verdi che si sono tenute il 28 settembre, Yannick Jadot, risultato vincitore al primo turno, è diventato il candidato ufficiale del partito alle elezioni presidenziali francesi, battendo con il 51,03% dei voti la sua avversaria, Sandrine Rousseau. In ogni caso, i candidati «Sandrine [Rousseau], Eric [Piolle], Delphine [Batho] avranno un posto essenziale in questa campagna», come da lui affermato dopo la vittoria. Era risultato vincitore all’interno del partito anche per le scorse elezioni presidenziali ma poi aveva deciso di unirsi al candidato socialista Benoît Hamon. Contrariamente a quanto fatto in passato, l’europarlamentare esclude che attualmente si possa ripetere tale eventualità. Nel suo primo discorso ufficiale una frase riassume con forza le intenzioni di un uomo che cercherà di sensibilizzare quanto più possibile i francesi sulle questioni ambientali: “Sarò il Presidente del clima” per far avere “un futuro benevolo” alla Francia, condizionando ogni politica pubblica, ogni euro in favore di questa causa. La sua visione dell’economia è stata ben delineata sulla piattaforma «20 h» di Francia 2. «L’ecologia (…) è il progetto per ricostruire la nostra economia, per riparare la società» ha insistito prima di aggiungere: «L’ecologia significa ridare potere d’acquisto ai francesi e alle francesi»[1].
Il suo programma in vista delle elezioni francesi è vasto e si articola su una serie di punti interessanti. Coerentemente con lo scenario attuale, egli ritiene che non si possa cambiare la società contro le imprese ma che, al contempo, non si debba più destinare denaro pubblico a quelle che continuano ad utilizzare i combustibili fossili. Infatti, per lottare contro il riscaldamento globale, Jadot auspica che «ogni euro di denaro pubblico speso negli appalti pubblici, nelle sovvenzioni all’economia e alle imprese, [sia] virtuoso per il clima, la biodiversità, la giustizia sociale e la parità tra donne e uomini».[2] Ha in mente un grande piano d’investimento del valore di 50 miliardi di euro all’anno per ricostruire l’economia e per attuare una serie di interventi che portino, ad esempio, a un maggior utilizzo delle energie rinnovabili e alla decarbonizzazione della mobilità. Per il candidato è necessario investire 20 miliardi di euro all’anno nell’innovazione e nell’economia per evitare le catastrofi sanitarie e climatiche annunciate, i drammi umani, i disastri sociali e il conseguente disordine democratico[3]. In particolare, la vendita di autovetture diesel e termiche classiche dovrà essere vietata a partire dal 2030, in anticipo di dieci anni rispetto a quanto precedentemente stabilito nel Paese. Progressivamente, nel giro di vent’anni, la Francia potrà liberarsi “in maniera responsabile” del nucleare. Animalista convinto, è contrario all’allevamento in gabbia e di animali da pelliccia suggerendo la creazione di un ministero ad hoc che possa occuparsi di tale ambito. Vuole delle mense scolastiche biologiche al 100%, di qualità e locali, e si dice favorevole a un’IVA dello 0% sui prodotti biologici e di prossimità.[4] Ha intenzione di creare un reddito cittadino che, fruibile dalle persone che, a partire dai 18 anni, si trovano in una situazione di precarietà, possa condurre alla formazione e all’occupazione. Prevede l’introduzione di un’imposta sul patrimonio a base ampia e elevata, senza deroghe. Desidera inoltre instaurare una nuova governance sociale delle imprese grazie alla maggiore presenza, fino al 50%, dei dipendenti negli organi decisionali. È un convinto sostenitore dell’implementazione del sistema proporzionale alle elezioni legislative per ripristinare la giusta rappresentatività dei cittadini, rafforzare il peso del Parlamento e alimentare una cultura di coalizione al servizio del cambiamento. Propone poi un’unione d’azione franco-tedesca che possa essere utile non solo per la transizione ecologica ma anche per quella politica, economica e sociale. Il candidato intende rilanciare l’edilizia con una nuova legge che preveda che il 30% degli alloggi sociali siano realizzati con rinnovo termico in ogni comune. Sui temi più discussi, dopo essersi recato a Calais per rendere omaggio ai migranti morti nel naufragio, ha ribadito con forza che l’immigrazione non è un problema. Recentemente, il direttore della sua campagna Mounir Satouri aveva annunciato all’AFP la decisione di congedare dalle sue funzioni il portavoce Matthieu Orphelin, un parente stretto di Nicolas Hulot, ex ministro accusato di stupro e aggressioni sessuali da parte di diverse donne.[5] In aggiunta il candidato, ha promesso l’“impunità zero” per tutti gli uomini che si macchiano di tali crimini. La sua vittoria è senz’altro un’altra brutta notizia per Anne Hidalgo e per Emmanuel Macron perché Jadot potrebbe prendere parte del loro elettorato. Grazie al lavoro svolto in veste di eurodeputato dal 2019 la sua figura è sempre più credibile.
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Le primarie dei Socialisti
Le primarie del partito socialista francese si sono tenute il 14 ottobre e hanno decretato la vittoria di Anne Hidalgo[6] che ha battuto il sindaco di Le Mans Stephane Le Foll, ottenendo più del 70% dei voti. Inoltre, l’entourage della socialista ha confermato che la candidata ha ottenuto il numero di firme necessario per potersi candidare alle elezioni del prossimo aprile[7]. I sondaggi, tuttavia, non le attribuiscono più del 5% al primo turno. «È un buon segno», fa sapere François Hollande, lui stesso lontano dall’essere preferito prima di finire all’Eliseo nel 2017, durante una visita al mercato di Tulle[8]. I due si sono incontrati proprio nella città in cui l’ex Presidente della Repubblica francese è stato sindaco. Ma le difficoltà sono evidenti, anche dal punto di vista finanziario. Il Crédit coopératif, tesoriere storico del Partito ha posto un freno sul finanziamento della campagna fino a quando la candidata non supererà l’8%[9]. Le elezioni europee del 2019 sono state un fallimento per il partito che con il 6,19% dei voti espressi ha registrato il punteggio più basso della sua storia. Le elezioni comunali del 2020 hanno visto il partito mantenersi localmente, in particolare grazie alle sue alleanze con EÉLV e il Partito comunista[10]. Secondo un sondaggio Ifop pubblicato sul Journal du Dimanche, il 53% degli elettori di sinistra sono a favore di un’alleanza che porti a una candidatura unica alla presidenza tra la socialista Anne Hidalgo e l’ecologista Yannick Jadot[11]. Ma probabilità che ciò si verifichi è minima. La sindaca di Parigi ritiene che il programma EELV manchi di misure sociali, mentre l’eurodeputato non vuole commettere gli errori del passato. Di fronte a 1.700 persone e con al suo fianco il segretario del PS, Olivier Faure ha annunciato al Grand Palais di Lille alcune delle misure che guideranno la sua campagna elettorale. Ha ribadito la volontà di far percepire “una retribuzione degna ad ognuno” e di provvedere a “un’assicurazione per la disoccupazione universale”. La candidata è favorevole ad un abbassamento del diritto di voto a 16 anni mentre è contraria al Parcousup di cui vuole la fine. Prevede la stesura di due leggi: la prima che possa determinare una sostanziale parità dei salari tra uomini e donne e la seconda che riconosca l’eutanasia. Anche la salute mentale è tra i principali punti che è tenuto in considerazione nel suo programma. Conformemente alle misure ambientali di cui si fa sostenitrice anche nella capitale, auspica la neutralità carbonica nel 2050 a livello nazionale e intende creare un «ISF climatico che peserà sulle famiglie benestanti il cui patrimonio emette più carbonio». Infine, desidera un inquadramento degli affitti nelle zone tese. Nel dipartimento della Drôme, pochi giorni dopo, difendendo «l’ospedale pubblico» come «la nave ammiraglia» della sanità, la candidata ha promesso «un piano di assunzione massiccia» del personale, e ha affermato la sua volontà di «sopprimere le agenzie regionali di sanità», diventate «agenzie contabili»[12]. Di recente, intorno a una tavola rotonda sull’istruzione, a Les Lilas, nella Seine-Saint-Denis, la candidata ha lanciato un’altra iniziativa, “la Francia ad alta voce”[13]. Il sindaco di Parigi farà il giro della Francia durante il quale sarà impegnata in incontri con imprese, associazioni e conferenze. Da tutto ciò scaturirà il suo programma completo per le elezioni presidenziali che sarà presentato a gennaio.
Il Trattato del Quirinale
L’attuale Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, dopo aver elaborato il Plan France 2030[14], è l’artefice di un ulteriore importante risultato. Insieme al Primo ministro italiano Mario Draghi e alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, ha firmato il Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata, noto come Trattato del Quirinale. L’accordo definito “storico” comprende un preambolo e 12 articoli, accompagnati da un “programma di lavoro” operativo e adattabile nel tempo[15]. Si tratta della definizione di obiettivi comuni ai due Paesi che concernono: affari esteri (art. 1); sicurezza e difesa (art. 2); affari europei (art. 3); politiche migratorie, giustizia, affari interni (art. 4); cooperazione economica, industriale, digitale (art. 5); sviluppo sociale, sostenibile, inclusivo (art. 6); spazio (art. 7); istruzione e formazione, ricerca, innovazione (art. 8); cultura, giovani, società civile (art. 9); cooperazione transfrontaliera (art. 10); organizzazione (art. 11); disposizioni finali (art. 12). Tra i vari punti interessanti presenti nel testo vi sono l’istituzione di un servizio civile italo-francese e la creazione di un’unità operativa condivisa a sostegno delle forze dell’ordine. Per promuovere le relazioni tra regioni di confine si prevede un Comitato di cooperazione transfrontaliero. Si stabilisce un meccanismo per cui almeno una volta ogni trimestre un ministro italiano parteciperà a un Consiglio dei ministri del governo francese e viceversa. I due Paesi intendono agire insieme “per un’Europa democratica, unita e sovrana”. A tal fine, come sottolineato dall’art. 3 del Trattato, “le Parti rafforzano il coordinamento nei principali settori della politica economica europea, quali la strategia economica e di bilancio, l’industria, l’energia, i trasporti, la concorrenza e gli aiuti di Stato, il lavoro, il contrasto delle diseguaglianze, la transizione verde e digitale e la programmazione finanziaria dell’Unione Europea”. In ambito migratorio, si riconosce la necessità di una politica di gestione dei flussi e d’asilo condivisa dall’UE basata sui principi di responsabilità e solidarietà. “Il senso più profondo di questo trattato”, come sottolineato da Draghi, “è che la nostra sovranità, intesa come la nostra capacità di indirizzare il futuro come vogliamo noi può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni come il rilancio degli investimenti soprattutto in ambiti strategici e innovativi come i semiconduttori, la transizione digitale energetica, la costituzione di una vera difesa europea”. In tal senso, è importante il concetto di sovranità europea su cui si basa la necessità che l’Europa sappia difendere i propri confini. Il trattato va infatti nella direzione della costruzione di un vera difesa europea che risulti complementare alla Nato, senza sostituirla: “un’Europa più forte fa la Nato più forte”. Inoltre, è quanto mai doveroso rivedere il patto di stabilità, considerando che “le regole di bilancio in vigore fino a prima della pandemia già allora avevano dimostrato la loro insufficienza da quando è cominciata la crisi finanziaria”[16]. Macron, dal canto suo, ha dichiarato che è la profonda amicizia tra Italia e Francia ad aver condotto a questo importante traguardo. Il trattato provvede a una sua disciplina la quale implica il dialogo e il coordinamento tra i due Paesi. Si apre, dunque, un “nuovo capitolo” nelle loro relazioni bilaterali. La sigla del trattato è stata coronata da lunghi applausi, forti strette di mano e da uno splendido spettacolo di frecce tricolori che hanno colorato il cielo di Roma.
Note
[1] Primaire écologiste : Yannick Jadot, le candidat « pragmatique » d’EELV à l’élection présidentielle, 28 settembre 2021, Le Monde.
[2] Ibidem
[3] Le 15 propositions pour une République écologique et sociale, plateforme 2022 l’écologie.
[4] Présidentielle 2022 : quel est le programme de Yannick Jadot, le candidat victorieux de la primaire écologiste?, 28 settembre 2021, Le Monde.
[5] Affaire Hulot : Jadot assure l’«impunité zéro» contre «les mecs qui se pensent puissants», 29 novembre 2021.
[6] Per sapere cosa è successo prima https://www.opiniojuris.it/anne-hidalgo-si-candida-ufficialmente-alle-elezioni-presidenziali/
[7] Présidentielle 2022 : Anne Hidalgo affirme avoir déjà réuni ses 500 parrainages, Jean Cittone, 29 novembre 2021, Le Figaro.
[8]2022 : « J’irai jusqu’au bout ! », assure Hidalgo, en visite à Tulle
[9] Présidentielle : Anne Hidalgo boudée par les banques, 19 novembre 2021, Le Point politique.
[10] Primaire présidentielle socialiste française de 2021, Wikipedia.
[11] Présidentielle : la moitié des électeurs de gauche pour un rapprochement entre Hidalgo et Jadot, 21 novembre 2021
[12] Présidentielle 2022 : en visite dans la Drôme, Anne Hidalgo défend l’hôpital public, 28 ottobre 2021, Le Figaro
[13] Hidalgo intensifie sa campagne et ses rencontres avec les Français, 20 novembre, Le Point Politique.
[14] Per approfondire https://www.opiniojuris.it/plan-france-2030-di-cosa-si-tratta/
[15] Draghi: Trattato del Quirinale storico, Italia-Francia più vicine, 17 novembre 2021, ANSA.
[16] Draghi alla firma del trattato del Quirinale: “Servono sovranità europea e una Difesa comune”, 26 novembre 2021, La Repubblica.
Foto copertina: Jean-Luc Mélenchon, Yannick Jadot, Anne Hidalgo, Emmanuel Macron, Valérie Pécresse, Marine Le Pen e Eric Zemmour. (Sipa)