Il 5 giugno, il presidente di El Salvador Nayib Bukele, ha dichiarato che il suo paese sarebbe stato il primo al mondo ad introdurre il bitcoin nel sistema monetario alla pari del dollaro. In poco tempo fece passare la legge per rendere il bitcoin utilizzabile come valuta nel paese a partire dal 7 settembre.
Perché El Salvador usa il Bitcoin come valuta legale?
Sostenuti da un sistema pubblico chiamato “the blockchain”, che serve a facilitare il processo di registrazione delle transazioni e di tracciamento degli asset, i possessori del bitcoin possono avvalersi facilmente del sistema in modo sicuro al fine di effettuare transazioni o ricevere pagamenti. Il fatto di ricevere transazioni dall’estero, è il cavallo di battaglia di questa nuova legge. Infatti, l’economia di El Salvador, dipende fortemente dai trasferimenti in denaro provenienti dall’estero, principalmente denaro inviato dai cittadini che lavorano fuori stato ai propri parenti. Questi trasferimenti in denaro ammontavano circa a 5,9 miliardi di dollari che equivalgono al 23% del PIL nel 2020[2].
Inoltre, il presidente afferma che introdurre la criptovaluta, porterà anche altri stakeholders ad interessarsi agli investimenti nel paese. Per facilitare questo procedimento, agli stranieri che vogliono investire tre bitcoin nel paese, che corrispondono attualmente a circa 130.023,90 dollari nel mese di settembre, verrà concessa la residenza nel paese.
Il Presidente è anche convinto che il Bitcoin avrà 10 milioni di potenziali nuovi utilizzatori e che è attualmente il modo più veloce per trasferire 6 miliardi di dollari all’anno come trasferimenti in denaro dall’estero. Scommettendo sul bitcoin, il presidente è fermamente convinto che questa manovra aiuterà il paese a dare una svolta positiva all’economia del paese[3].
Spunti di riflessione
Sono nate diverse polemiche sull’argomento, la più condivisa delle quali si appoggia sul fatto che, oltre ad essere estremamente volatile e quindi a non garantire sicurezza, per le operazioni di creazione o di mine del bitcoin (il mining costituisce il sistema di conio di bitcoin[4]), ci vuole moltissima energia, quindi l’utilizzo di questa moneta ha più senso se impiegato in paesi in cui l’energia è a basso costo. Per ovviare questo problema, il presidente ha affermato di poter creare degli impianti ad energia geotermica derivante dai vulcani del paese per effettuare le operazioni di mining.
Un altro spunto di riflessione è che le criptovalute sono utili in quanto possono facilitare i trasferimenti in modo efficiente (senza le ritenute imposte dalle banche), ma ciò pone un altro problema nell’utilizzo di questa novità[5]: El Salvador è uno stato povero con uno dei più bassi tassi di utilizzo di internet nelle Americhe. Nel paese, secondo i dati del 2017 rilevati da Our World in Data, la percentuale degli utilizzatori di ammonterebbe al 33,82% della popolazione[6].
Le scelte del Presidente Bukele
Per incentivare l’utilizzo del Bitcoin, il Presidente ha concesso 30 dollari di credito in bitcoin per chiunque si iscriva al portafoglio digitale nazionale. Ciò creerà sicuramente una spinta iniziale dell’economia, ma sarà solo per un periodo breve. Negli altri stati infatti, l’utilizzo di questo sistema sembra esaurirsi non appena si esaurisce il credito gratuito utilizzato, inoltre non è chiaro se il governo possa permettersi una tale spesa[7]. Un altro metodo del Presidente per ovviare le lacune nella digitalizzazione del paese è stato di installare 200 ATM in grado di convertire il dollaro (moneta del paese) in bitcoin. Altri paesi del centro e sud America come Panama, stanno considerando di seguire le orme di El Salvador.
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Conclusioni
Impiegare un sistema del genere in soli tre mesi senza essere mai testato prima, è molto pericoloso. Specialmente perché si tratta di un metodo di pagamento elettronico in un’economia che si sviluppa principalmente grazie all’utilizzo del denaro contante, diffondendo la sfiducia nelle banche e ricordando i problemi della corsa alla dollarizzazione del 2001[8].
Il bitcoin, inoltre, dimostra di essere estremamente volatile e quindi non sicuro per un paese. Recentemente infatti, è passato da un valore di 38.200 dollari a meno di 31.428, questo dimostra la volatilità della moneta e quindi l’insicurezza che genera.
Queste fluttuazioni, dimostrano la debolezza del Bitcoin come alternativa alle valute delle banche centrali, è un buon modo infatti per acquistare solo nel momento in cui non si vuole tracciare le transazioni o per investimenti speculativi[9].
La reazione del popolo
I cittadini non hanno reagito bene all’introduzione della moneta. Infatti, nella capitale si sono verificate diverse rivolte. Hanno partecipato alle rivolte sia i supporter della criptovaluta, sia i contrari. I motivi delle rivolte sembrano essere comuni: la mancanza di conoscenze nella popolazione che si deve rapportare con la criptovaluta e la mancanza di trasparenza su come verrà implementata la legge[10].
Note
[1] https://theconversation.com/can-bitcoin-become-a-real-currency-heres-whats-wrong-with-el-salvadors-crypto-plan-162348
[2] https://theconversation.com/bitcoin-el-salvadors-grand-experiment-162382
[3] https://theconversation.com/can-bitcoin-become-a-real-currency-heres-whats-wrong-with-el-salvadors-crypto-plan-162348
[4] https://www.opiniojuris.it/classificazione-criptovalute/
[5] https://theconversation.com/can-bitcoin-become-a-real-currency-heres-whats-wrong-with-el-salvadors-crypto-plan-162348
[6] https://ourworldindata.org/internet
[7] https://theconversation.com/bitcoin-is-now-legal-tender-in-el-salvador-heres-what-that-means-167099
[8] https://foreignpolicy.com/2021/09/17/el-salvador-bitcoin-law-farce/
[9] https://theconversation.com/can-bitcoin-become-a-real-currency-heres-whats-wrong-with-el-salvadors-crypto-plan-162348
[10] https://www.aljazeera.com/economy/2021/9/7/glitches-protests-as-bitcoin-becomes-legal-tender-in-el-salvador
Foto copertina: Il presidente salvadoreño Nayib Bukele