La situazione tra Israele e Iran è estremamente tesa, con il rischio concreto di una guerra su larga scala. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a colpire l’Iran. Le opzioni sul tavolo per Israele includono attacchi contro i siti nucleari iraniani, le basi militari dei Guardiani della Rivoluzione e persino le infrastrutture petrolifere, strategiche per l’economia iraniana. Teheran: “la risposta iraniana sarà forte”; Biden: “no ad attacchi ai siti nucleari”; Macron: “Basta armi ad Israele”.
A 24h dal primo anniversario dell’attacco terroristico del 7 ottobre, Israele sembra determinato a risolvere una volta e per tutte la questione con l’Iran. In queste ore si susseguono le indiscrezioni circa l’imminente attacco di TelAviv sul suolo iraniano.
Un eventuale attacco ai siti nucleari, come quelli di Natanz e Isfahan, sarebbe complesso, poiché molti impianti si trovano in profondità e sono ben protetti. Tuttavia, un attacco di questo tipo potrebbe essere considerato sproporzionato, dato che i danni causati dall’attacco iraniano del 2 ottobre non sono stati devastanti.
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Gli Stati Uniti nella figura del presidente Biden, pur sostenendo Israele, hanno suggerito di evitare un attacco diretto contro il programma nucleare per non innescare una reazione ancora più forte da parte di Teheran, che ha già minacciato un contrattacco devastante in caso di aggressione. Il presidente francese Macron ha chiesto un embargo internazionale sulle armi consegnate a Israele per usarle contro Gaza, dove le autorità affermano che più di 41.000 palestinesi sono stati uccisi nell’attacco israeliano durato un anno.
Un’altra opzione sarebbe colpire il settore petrolifero iraniano, ma questa scelta rischierebbe di far impennare i prezzi globali del petrolio, con ripercussioni economiche mondiali. Inoltre, la rappresaglia israeliana dovrà essere attentamente calcolata per evitare di trascinare l’intera regione in una guerra catastrofica.
Qualunque sarà la risposta israeliana, essa potrebbe aprire un lungo periodo di conflitto nella regione, in un momento in cui gli Stati Uniti sono distratti dalle elezioni imminenti, mentre gli alleati dell’Iran, come Hezbollah e Hamas, sono parzialmente paralizzati dalle recenti offensive.
Durante una conferenza stampa a Damasco, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che la risposta dell’Iran a un’eventuale aggressione israeliana sarà più decisa, sottolineando che l’Iran lo ha già dimostrato in passato ed è pronto a dimostrare ancora una volta la sua determinazione.
Foto: Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a colpire l’Iran.