Ogni società si trova eternamente in bilico tra un passato che ne rappresenta la storia ed una visione del futuro che ne costruisce l’evoluzione. Lo Spazio non è immune a questo paradigma, in particolare dagli anni Cinquanta, in cui la dimensione spaziale iniziò ad assumere una forma dalle caratteristiche meno propiziatorie, ma molto più terrestri, che necessariamente porta con sé implicazioni economiche e militari.
A cura di Giuseppe Lucci
L’evoluzione spaziale verso nuove tecnologie satellitari
Nel 1957 fu lanciato lo Sputnik, il primo satellite, e nel 1961 decollava la Vostok 1, prima navicella spaziale con equipaggio umano. La ricerca tecnologica legata allo Spazio si è concretizzata in seguito alla necessità di raggiungere la supremazia geopolitica e militare, soprattutto ai suoi inizi accelerati dalla Guerra Fredda, ricerca che si è tramutata fortunatamente anche nello sviluppo di infrastrutture ad uso civile, di cui oggi ne apprezziamo i benefici. Allo stato attuale, sono stati lanciati nello spazio circa 11.000 satelliti, ed altri 70.000 potrebbero essere lanciati nelle prossime decadi. Molte attività umane si sono spostate nello Spazio, che sta diventando sempre più congestionato, basti pensare che oggi i satelliti vengo utilizzati per attività quali telecomunicazioni (permettono di comunicare da ogni angolo della terra, mari ed oceani compresi); osservazione della Terra (dal controllo dei confini allo studio preventivi di fenomeni migratori); posizionamento globale (per sistemi di difesa e velivoli civili); e, infine, utilizzi scientifici (per lo sviluppo della supremazia scientifica). Oltre alle applicazioni per la difesa e la sicurezza nazionale, le tecnologie spaziali sono particolarmente adatte ad affrontare diversi tipi di pericoli e minacce naturali, tecnologiche e sociali: i satelliti consentono l’acquisizione di dati cruciali, forniscono allerta precoce utilizzando applicazioni di osservazione della Terra, costituiscono hub di backup per le telecomunicazioni quando necessario ed offrono strumenti di navigazione precisi.[1] Negli ultimi due decenni, molti Stati hanno effettuato notevoli investimenti nei sistemi di osservazione terrestre via satellite. Ciò include i grandi programmi istituzionali (ad esempio il programma di osservazione della terra Copernicus dell’Unione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea), la maturità dei satelliti di nuova generazione a supporto di missioni decennali come il programma US Landsat, o le successive missioni Radarsat del Canada. Anche la disponibilità e la precisione dei segnali dei sistemi di navigazione satellitare è notevolmente aumentata, e sarà ancora più precisa entro il 2030, poiché i governi stanno effettuando importanti investimenti nei sistemi globali di navigazione satellitare GNSS – Global Navigation Satellite System (il progetto Europeo Galileo ne è un esempio) e nei sistemi di potenziamento basati su satellite (SBAS) che migliora l’accuratezza e l’affidabilità delle informazioni GNSS correggendo gli errori di misurazione del segnale e fornendo informazioni sull’accuratezza, l’integrità, la continuità e la disponibilità dei suoi segnali.[2] Gli investimenti del settore privato sono aumentati negli ultimi decenni. Negli anni ’80 e ’90 ha avuto luogo la privatizzazione dei servizi di telecomunicazioni satellitari, e ulteriori progetti commerciali includevano satelliti per l’osservazione della Terra. Gli investimenti commerciali sono partiti all’inizio degli anni 2010 e hanno subito un’accelerazione negli ultimi cinque anni, potenziati dalla tecnologia miniaturizzata e dall’aumento dell’utilizzo di prodotti standardizzati e pronti all’uso che hanno ridotto notevolmente i costi di produzione e lancio dei satelliti. La possibilità di lancio dei piccoli satelliti in orbita terrestre bassa, lanciati in lotti, consente oggi il dispiegamento di diversi tipi di costellazioni multi-satellite commerciali, basti pensa che la costellazione di Starlink a regime sarà formata da 30.000 satelliti orbitanti nelle orbite base (LEO – Low Earth Orbit).
Gli impatti militari e geopolitici delle tecnologie spaziali
L’attuale situazione geopolitica solleva interrogativi sul futuro della cooperazione internazionale nelle attività spaziali, in un momento in cui è urgente gestire collettivamente l’utilizzo delle risorse orbitali e la precisione della risposta militare. Spinte dagli investimenti pubblici e privati e dai progressi nella digitalizzazione, le capacità spaziali hanno assunto un nuovo ruolo nella gestione delle crisi, come dimostrato dalla guerra in Ucraina. La guerra di aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina mostra come la maggiore disponibilità di dati e segnali satellitari stia influenzando la qualità e la resilienza delle infrastrutture governative. La divisione del lavoro fra strutture pubbliche e grandi aziende private è la ricetta con cui gli Stati Uniti fronteggiano la concorrenza russa e cinese nel cosmo.[3] L’uso sostanziale di servizi satellitari commerciali in Ucraina ha reso le infrastrutture civili e militari più resilienti e ha fornito nuovi servizi che non erano disponibili solo pochi anni fa. I funzionari governativi sono stati in grado di comunicare con il resto del mondo dall’attacco russo nel febbraio 2022, vanificando i tentativi di isolare il Paese. Per mantenere l’accesso alla banda larga online, SpaceX avrebbe inviato migliaia di terminali Starlink in Ucraina, pagati da fonti private e governi selezionati. Questo accesso satellitare a banda larga è utilizzato in modo intensivo dai militari ucraini per comunicazioni tattiche, per scopi ricreativi e conversazioni con la famiglia. Inoltre, il monitoraggio commerciale dello spettro delle radiofrequenze, implementato su piccoli satelliti dalla società statunitense HawkEye 360, ha contribuito a rilevare movimenti di truppe e tentativi di disturbo del GPS.[4] Le immagini commerciali ad alta risoluzione e quelle radar contribuiscono a mappare le attività militari ea documentare gli sviluppi sul campo quasi in tempo reale: i fatti hanno dimostrato che si è attuato un utilizzo senza precedenti delle immagini satellitari realizzate da infrastruttura pensata per l’utilizzo civile, anche in ambito militare, evidenziano la natura “duale” di tali sistemi. Peraltro, oltre agli USA, anche altri paesi e aziende private hanno fornito assistenza all’Ucraina. L’operatore satellitare canadese MDA ha fornito immagini satellitari quasi in tempo reale per tracciare i movimenti delle truppe e anche l’Unione Europea ha accettato di condividere immagini satellitari classificate.[5] Ciò si aggiunge al supporto spaziale più convenzionale per i sistemi militari, ad esempio attrezzatura guidata da GPS. “Questo è il primo conflitto globale in cui un paese ha utilizzato immagini satellitari commerciali per raccontare una storia“, ha affermato Jack O’Connor, direttore del master in programma di intelligence geospaziale presso la Johns Hopkins University ed ex ufficiale della CIA. “Gli ucraini lo stanno usando per sconfiggere la disinformazione“.[6]
I dati satellitari e la strategia delle infrastrutture
La guerra in corso ha rivelato un uso esponenziale di immagini satellitari commerciali nella copertura mediatica internazionale. L’utilizzo di immagini satellitari non classificate nei media non è una novità; infatti, vengono utilizzate per la rappresentazione delle guerre e la gestione delle crisi (ad esempio mappatura dei campi profughi, grandi incendi e distruzioni). L’utilizzo di tale tecnologia ha avuto un’esplosione negli ultimi anni: alcuni commentatori paragonano questa “esplosione” nei dati distribuiti quasi in tempo reale, alla copertura televisiva in diretta della guerra durante la Guerra del Golfo del 1991.
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Una delle conseguenze più rilevanti dell’attività spaziale consiste nell’elevato rischio di collisioni che coinvolgono i satelliti, che potrebbero portare a una proliferazione di detriti spaziali, generando impatti sulle orbite, e quindi danneggiare preziose apparecchiature spaziali con la possibilità dell’innesco di tensioni geopolitiche. Un aspetto sensibile ai governi è quindi quello dell’eliminazione delle vulnerabilità del settore spaziale (ad esempio utilizzo di armamenti antisatellite, attacchi informatici, disturbi dei segnali), per poter gestire l’accesso e l’uso di dati e segnali, e quindi l’ulteriore commercializzazione del settore spaziale garantendo la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali.
La guerra della Russia contro l’Ucraina ha mostrato diverse vulnerabilità dei componenti dell’infrastruttura spaziale. I segnali satellitari sono stati esposti sia ad attacchi elettronici che ad attacchi informatici. Attacchi hanno preso di mira i terminali SpaceX commerciali per la banda larga satellitare, nonché i segnali GPS. Più significativamente, un attacco informatico contro la rete a banda larga fissa KA-SAT di Viasat ha portato a diffuse interruzioni di rete nell’Europa centrale e orientale il giorno dell’invasione, poiché l’attacco russo ha messo fuori uso migliaia di modem che comunicano con il satellite geostazionario. L’interruzione del servizio è iniziata la mattina del 24 febbraio, proprio quando le forze russe hanno iniziato gli assalti diretti a diverse città ucraine. L’impatto completo dell’interruzione non è ancora noto, ma come minimo il servizio internet satellitare è stato interrotto per decine di migliaia di clienti in tutta Europa. L’attacco ha preso di mira i modem destinati a collegare il servizio internet satellitare ai clienti in Ucraina e in altri Paesi.[7]
Un altro tipo di vulnerabilità deriva dalla crescente disponibilità di dati satellitari online, poiché le applicazioni commerciali tracciano le posizioni dei telefoni cellulari in tempo reale, con impatti potenzialmente disastrosi; basti pensare che la società statunitense Alphabet ha dovuto disabilitare i servizi di traffico in tempo reale per l’Ucraina nella sua applicazione Google Maps, perché gli ingorghi potrebbero essere utilizzati per rilevare i civili in movimento, che potrebbero diventare bersagli, come anche i movimenti delle truppe militari.[8] Garantire la resilienza delle infrastrutture spaziali è diventato dunque strategicamente importante. Sebbene lo spazio rappresenti un “terreno” in cui si giocheranno tensioni geopolitiche e commerciali, importanti tradizioni di cooperazione in questo campo non vanno certo dimenticate. Le norme di comportamento stabilite attraverso misure volontarie che non sono legalmente vincolanti, ma hanno l’obiettivo di creare fiducia e stabilire una comprensione reciproca, hanno contribuito a mitigare le crescenti tensioni in passato. Questa tendenza potrà continuare e sarà necessaria una governance formale più solida in un ambiente più affollato e competitivo. Specifici e funzionali accordi bilaterali o multilaterali tra le maggiori potenze spaziali potrebbero pertanto contribuire a creare norme e influenzare comportamenti globali più ampi e forse più virtuosi.
Note
[1]AnalisiDifesa – Lo Spazio è sempre più strategico per la supremazia geopolitica e militare https://www.analisidifesa.it/2023/01/lo-spazio-e-sempre-piu-strategico-per-la-supremazia-geopolitica-e-militare/.
[2] EUSPAhttps://www.euspa.europa.eu/european-space/eu-space-programme/what-sbas.
[3] Il braccio privato dello Stato nel newspace. In: Lo spazio seve a farci la guerra, Limes 12/2021.
[4] HawkEye360. Disponibile al link: https://www.he360.com/hawkeye-360-signal-detection-reveals-gps-interference-in-ukraine/.
[5]Reuters. Disponibile al link: https://www.reuters.com/world/canadas-mda-provide-sar-satellite-imagery-ukraine-help-it-fight-2022-03-08/.
[6] OEDC. Disponibile al link: https://www.oecd.org/ukraine-hub/policy-responses/how-the-war-in-ukraine-is-affecting-space-activities-ab27ba94/#boxsection-d1e26.
[7] Cybersecurity360. Disponibile al link: https://www.cybersecurity360.it/nuove-minacce/attacco-cyber-ai-satelliti-viasat-il-piu-grave-della-guerra-ducraina/.
[8] Reuters. Disponibile al link: https://www.reuters.com/technology/google-temporarily-disables-google-maps-live-traffic-data-ukraine-2022-02-28/.
Foto copertina: Spazio tra Business e Geopolitica