Anatolij Il’ic Bilbilov presidente della repubblica separatista dell’Ossezia del Sud ha affermato che il paese è pronto al referendum e “prenderà provvedimenti legali per entrare a far parte della Federazione Russa nel prossimo futuro”. Pronta la risposta della Georgia: proposte “inaccettabili” e “illegittime”.
Aria di tensione a Tskhinvali capitale della Repubblica dell’Ossezia del sud, paese a riconoscimento internazionale limitato in quanto riconosciuto solo da 5 paesi membri dell’Onu[1], considerato territorio rivendicato dalla Georgia, dopo le dichiarazioni del Presidente Anatolij Il’ic Bilbilov.
Bilbilov ai media russi ha affermato che: “Credo che l’unificazione con la Russia sia il nostro obiettivo strategico. Questa è la nostra strada e un’aspirazione del nostro popolo. Dovremmo andare avanti lungo questa strada. Le corrispondenti misure legali saranno fatte nel prossimo futuro. La Repubblica dell’Ossezia del Sud diventerà parte della sua patria storica – la Russia[2]“. Bibilov considera il rapporto con la Federazione Russa “viscerale” e ha ribadito che il primo atto di rinascita del mondo russo è avvenuto nel 2008 in riferimento alla guerra russo-georgiana che si è combattuta proprio in Ossezia.
La reazione di Tbilisi
Dura la reazione di Tbilisi che non riconosce l’indipendenza dell’Ossezia del Sud (e dell’Abcasia[3]) e che al contrario li considera territori illegalmente occupati.
Il vice primo ministro e ministro degli Esteri della Georgia, David Zalkaliani, ha denunciato la proposta di referendum sull'”unificazione” con la Russia, affermando che: “È inaccettabile discutere di eventuali referendum in Ossezia del Sud mentre il territorio della Georgia è occupato dalla Russia e nessun referendum avrà valore legale durante l’occupazione, soprattutto sullo sfondo di centinaia di migliaia di nostri cittadini espulsi dalle loro case a causa della pulizia etnica e del divieto di tornare[4]“. Secondo Tbilisi si tratterebbero di provocazioni volte ad allargare il conflitto in corso, sottolineando che: “Non useremo la forza per ripristinare l’integrità territoriale, aggiungendo che “questo è il nostro obbligo legale, che la comunità internazionale sostiene chiaramente”.
Le elezioni del 10 aprile
Intanto in Ossezia del sud, il 15 marzo la Commissione elettorale centrale ha completato la registrazione dei candidati alla presidenza per le elezioni previste per il prossimo 10 aprile. Saranno cinque i contendenti alla presidenza: oltre a Bibilov ci saranno il vicepresidente del parlamento Aleksandr Pliyev, il presidente del partito di opposizione Nykhas Alan Gagloyev, il deputato Garri Muldarov e l’ex deputato Dmitriy Tasoyev. Non sono mancate le polemiche per l’esclusione di alcuni candidati[5] considerati dei rivali molto forti del presidente Bibilov[6].
Note
[1] Russia – (26 agosto 2008), Nicaragua – (3 settembre 2008) Venezuela – (10 settembre 2009), Nauru – (16 dicembre 2009) e Siria – (29 maggio 2018) oltre ad altri paesi che però non fanno parte dell’Onu e sono: Abcasia Abcasia – (17 novembre 2006), Transnistria Transnistria – (17 novembre 2006), Artsakh Repubblica dell’Artsakh – (17 novembre 2006), Repubblica Popolare di Lugansk – (28 gennaio 2015), Repubblica Popolare di Doneck – (11 maggio 2015)
[2] https://tass.com/world/1430525
[3] https://www.opiniojuris.it/abcasia-un-conflitto-congelato/
[4] Il governo centrale georgiano valuta che attualmente nella regione di Tskhinvali risiedono circa 20.000 persone.
[5] CEC non ha registrato: l’ex ministro della Difesa Ibragim Gasseev; ex dipendente del Ministero della Difesa Vladimir Pukhaev; l’artista Geno Kadzhaev; il vice David Sanakoev; leader di un partito politico, vicepresidente del parlamento Vladimir Kelekhsaev; l’ex direttore generale di Megafon-Ossezia del Sud Aslan Kutarov; insegnante della South Ossezia State University, rappresentante del Partito Comunista Taimuraz Tadtaev; l’uomo d’affari Albert Valev; l’ex ufficiale delle forze dell’ordine Zelim Kaziev; l’uomo d’affari Rustam Dzagoev; il dottor Alan Kozonov; Deputato del Parlamento della prima convocazione Alymbeg Pliev. Источник: https://cominf.org/node/1166542075https://cominf.org/node/1166542075
[6] Il procuratore della Corte penale internazionale dell’Hauge ha recentemente chiesto l’emissione di un mandato d’arresto nei confronti di Sanakoyev per presunti crimini di guerra commessi da lui e da altri due ex funzionari dell’Ossezia meridionale durante la guerra dell’agosto 2008. Sanakoyev era un rappresentante presidenziale per i diritti umani in quel momento. https://oc-media.org/key-rivals-of-south-ossetias-bibilov-barred-from-running-for-president/
Foto copertina: La bandiera dell’Ossezia del Sud che sventola sulla capitale Tskhinvali